Pavel Ivanovič Čičikov attraversa la Russia per acquistare anime morte, i servi della gleba deceduti ma non ancora registrati come tali, così da costruirsi un capitale di spettri, una ricchezza fantasmatica da tramutare, poi, in viatico d’ascesa sociale. Questa figura mediocremente cordiale, “un uomo molto ammodo, comunque lo si rigirasse”, cui Gogol’ attribuisce i tratti della più totale banalità – né bello né brutto, né grasso né magro, né vecchio né giovane – è la metafora letteraria perfetta per il vuoto di rappresentanza che infesta l’Europa, reso ormai palese dal recente trionfo dei conservatori di Boris Johnson in Gran Bretagna.
Read More »‘Il giovane europeo’: l’altra Europa di Pierre Drieu La Rochelle, dove l’uomo non sa più esprimere nulla
Nato a Parigi nel 1893 da una famiglia borghese di origini normanne, Pierre Drieu La Rochelle condiv…
‘La veranda’, o sul senso di fugacità della vita: il romanzo d’esordio di Salvatore Satta
In una visione alquanto cupa della vita, si accende una luce che la rischiara, sublimandola: la cons…
‘Adele’: l’alter-ego nevrotico di Tozzi nel suo romanzo a frammenti
Adele è un romanzo in frammenti di Federigo Tozzi, pubblicato postumo nel 1979 da Vallecchi, a cura …
‘Gli ultimi furono i primi’, la Venezia desolata e fuori dal tempo di Gino Rocca
La prima ispirazione a scrivere il romanzo Gli ultimi furono i primi (Premio Bagutta 1931) è probabi…
‘Codice siciliano’, il linguaggio musicale e sinuoso di Stefano D’Arrigo
Alla fine del 2015 Mesogea ci ha restituito (dopo 37 anni: la prima edizione è del 1957, Scheiwiller…
‘Il pittore volante’: l’amore per l’Arte di Anselmo Bucci
Anselmo Bucci è stato tra gli artisti di guerra, una delle figure più importanti nel panorama cultur…
‘La svastica sul sole’: il romanzo ucronico di Philip K. Dick
La svastica sul sole (L'uomo nell'alto castello) è un classico di un genere di nicchia: il celebre r…
‘Gli egoisti’: l’opera postuma di Federigo Tozzi sull’ambiente letterario romano
Lo scrittore toscano Federigo Tozzi è un classico che gode di una paradossale fortuna: sempre più st…
‘Il primo re’: il nostro passato mitico e primordiale nel capolavoro, recitato in protolatino, di Matteo Rovere
“Tremate, questa è Roma!”. Succede raramente e nell’odierno cinema italiano quasi mai che all’audaci…
‘Thérèse Desqueyroux’: la solitudine di una donna scellerata secondo Mauriac
François Mauriac è uno scrittore francese oggi forse un po’ dimenticato. Eppure è stato, per un cinq…
‘Belka’: la storia dei cani soldato delle Aleutine di Furukawa
Un romanzo davvero particolare e unico quello dello scrittore Furukawa intitolato Belka. I protagoni…
‘L’Europa semilibera’ di Piovène: un continente ambiguo
Può essere interessante rileggere un saggio di taglio giornalistico tutto focalizzato su un’Europa c…
‘Atti umani’, il dolore nel romanzo storico e di denuncia della sudcoreana Han Kang
Atti umani, romanzo storico del 2017 della scrittrice sudcoreana Han Kang, ultima sua opera pubblica…
‘Piccoli racconti di un’infinita giornata di primavera’, la felicità legata ad un momento secondo Natsume Soseki
Più che un’opera di fantasia, Piccoli racconti di un’infinita giornata di primavera di Natsume Sosek…
‘Una storia crudele’, il thriller psicologico di Natsuo Kirino che fa trapelare una giustificazione per l’autoalienazione
Non è usanza di Hatsuo Kirino andarci leggera con le storie truci e con questo Una storia crudele, r…
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Giusy Siragusa: “Ogni quadro è una pagina del mio diario”
La pittrice Giusy Siragusa nata a Termini Imerese il 7 Luglio del 1987 e da allora risiede a Sciara, provincia palermitana. All'età di 10 anni aspira a diventare un architetto e alle scuole medie la sua inclinazione naturale è il disegno. Terminate le medie si iscrive all'Istituto d’Arte di Cefalù. Poco prima di terminare gli studi Giusy Siragusa interrompe la sua attività artistica. Il blocco dell'artista, dovuto alla paura intrinseca di mostrare le sue opere e dalla poca fiducia in se stessa, dura dodici anni.
Read More »La vittoria Di Boris Johnson: ‘Let’s get Brexit done!’
“Abbiamo il nostro sogno e il nostro proprio compito. Noi siamo con l’Europa, ma non dell’Europa. Siamo collegati, ma non mescolati. Siamo interessati e associati ma non assorbiti”. Sembrano riecheggiare così le parole pronunciate da Winston Churchill nel lontano 1930 mentre Boris Johnson, uno dei suoi più grandi estimatori, ottiene con 364 seggi la tanto agognata maggioranza assoluta.
Read More »Luca Sciortino, autore del libro Ritratto dell’anima del mondo: ‘L’artista crea norme per trasformare la realtà’
Luca Sciortino è uno scrittore con la passione per la fotografia le cui ricerche filosofiche sono concentrate sull’epistemologia storica e in particolare sui diversi modi di conoscere che sono emersi nel corso della storia del pensiero umano. In tal senso è nato il libro “Ritratto dell’anima del mondo. Saggio sulla realtà in pensieri e immagini”, presentato lo scorso 8 dicembre presso la Galleria RArte, edito da “Il Torchio”, con prefazione di Ludmilla Barrand, docente di Teoria dell’Arte all’École Nationale Supérieure des Beaux-arts di Lione.
Read More »Il fantastico nei racconti di Massimo Bontempelli: da ‘La scacchiera davanti allo specchio’ a ‘Eva ultima’
In particolare sono due i generi affrontati da Bontempelli che più hanno risentito dell’influenza del fantastico, il meraviglioso fiabesco delle Due favole metafisiche e i racconti. Quali sono i procedimenti narrativo-retorici e i sistemi tematici che dimostrano l’influenza di tale modo sui diversi generi? Attingendo ai contributi di Ceserani, sarà importante illustrare ora gli elementi specifici più ricorrenti del modo fantastico.
Read More »‘On Assignment, una vita selvaggia’: le fotografie di Stefano Unterthiner al Forte di Bard
La mostra On Assignment, una vita selvaggia presenta per la prima volta al pubblico al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, dal 14 dicembre 2019 al 2 giugno 2020, le immagini dei reportage realizzate dal fotografo Stefano Unterthiner nel periodo dal 2006 al 2017 su commissione del National Geographic Magazine.
Read More »‘E ascoltai solo me stesso’: il romanzo in seconda edizione di Giovanni Margarone
E ascoltai solo me stesso, pubblicato in seconda edizione dalla casa editrice Kimerik, è la terza opera di Giovanni Margarone. Nato il 17 ottobre 1965, lo scrittore è originario di Alessandria ma friulano di adozione. Sin da ragazzo le sue due vocazioni naturali sono la scrittura e la musica. All'età di dodici anni, mentre si accinge ad intraprendere lezioni di pianoforte, Margarone scrive i suoi primi due romanzi mai pubblicati. Assiduo lettore, cultore della musica e della filosofia , continua a scrivere, producendo pensieri e racconti brevi, anch'essi mai divulgati. Nel 2011 crea un blog che negli anni successivi ispirerà il saggio di scienze sociali Oltre l’orizzonte, pubblicato nel 2013. Il 2018 consacra Giovanni Margarone al mondo del mercato editoriale, scrive e pubblica per la casa editrice Kimerik tre romanzi: Note fragili (seconda edizione), Le ombre delle verità svelate (seconda edizione), Quella notte senza luna . Nel 2019 esce E ascoltai solo me stesso. Nello stesso anno, un suo racconto Il segreto del casone è inserito nell'antologia “Friulani per sempre” – con postfazione di Bruno Pizzul - edito da Edizioni della sera.
Read More »Carlo Levi e l’arte della politica al Casino dei Principi in mostra dal 29 novembre ai musei di Villa Torlonia
Il Casino dei Principi di Villa Torlonia ospita dal 29 novembre 2019 al 22 marzo 2020 la mostra “Carlo Levi e l’Arte della politica. Disegni e opere pittoriche”, nata su iniziativa del Centro Carlo Levi di Matera e in associazione con la Fondazione Carlo Levi. L’esposizione, che presenta 58 disegni politici e 46 opere pittoriche, è a cura di Lorenzo Rota, Mauro Vincenzo Fontana (Centro Carlo Levi di Matera) e di Daniela Fonti e Antonella Lavorgna (Fondazione Carlo Levi), in collaborazione con Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Polo Museale della Basilicata - Museo di Palazzo Lanfranchi.
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‘Il giovane europeo’: l’altra Europa di Pierre Drieu La Rochelle, dove l’uomo non sa più esprimere nulla
Nato a Parigi nel 1893 da una famiglia borghese di origini normanne, Pierre Drieu La Rochelle condivise le inquietudini e le delusioni di una generazione sconvolta dalla Grande Guerra e dalle macerie spirituali di un vecchio mondo in rovina. Alto, snello, elegante – terribilmente attraente – con un sorriso breve e raffinato, aveva un aspetto penetrante e diretto. Si contraddistinse come il tipo del “martire rivoluzionario”, sfidando le convenzioni “di destra e di sinistra” per il bene dell’Europa, e senza dubbio ci parla ancora attraverso i suoi libri.
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‘Il pittore volante’: l’amore per l’Arte di Anselmo Bucci
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Addio a Philip Roth, demolitore di stereotipi e autore rabbioso del capolavoro ‘Pastorale americana’, ossessionato dalla fuga e dalla solitudine
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In ricordo di Giovannino Guareschi, cantore dell’Italia contadina e profeta dell’estinzione dei piccoli centri rurali, a 50 anni dalla morte
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Yasunari Kawabata, un delicato fiore di loto che galleggia apparentemente sull’acqua, cultore della bellezza
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Karl Kraus, aforista ironico e tagliente che non ha lesinato critiche alla società, ai politici e ai mass media del suo tempo
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Octavian Goga, il poeta-vate irredentista della Transilvania
La Transilvania di Octavian Goga è un quadro dipinto coi pastelli arcadici di verdi boschi di abeti e di campi falciati, morbidi e lisci come la seta, inondati dal sole sotto l’azzurro del cielo trapunto di farfalle svolazzanti. Ma il genius loci transilvano si rivela anche nelle tinte fosche di un paesaggio inospitale: “Alle pendici oscure dei Carpazi dove c’è suono di campane e accette ed esce l’orso a passeggiare” Qui, nel villaggio di Rășinari, lungo il confine rumeno dell’Impero asburgico, nasce nel 1881 Octavian Goga da Iosif, pope, e Aurelia, maestra. Studia con difficoltà al liceo ungherese di Sibiu: i risultati deludenti e uno scontro con il professore di storia lo spingono a trasferirsi al liceo rumeno di Brasov. Intraprende gli studi presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Budapest. Lascia l’università nel 1904 senza aver conseguito alcuna qualifica accademica. Un avvenimento fondamentale per la sua evoluzione intellettuale è rappresentato dalla collaborazione con la rivista Luceafărul, pubblicata nella capitale ungherese dagli esuli rumeni.
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Ada Negri, graffiante e solitaria poetessa osteggiata dal mondo
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Gian Pietro Lucini, poeta decadente e scapigliato
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Kostas Karyotakis: quando l’arte si identifica con la vita stessa
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“Taranta d’inchiostro”, la silloge inedita di Valeria Serofilli
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‘Di un’ingannevole bellezza. Le ‘cose’ dell’arte’, l’aporeticità dell’arte secondo il filosofo teoretico Massimo Donà
Per troppo tempo la filosofia italiana, ancora nella seconda metà del secolo XX, ha patito giudizi ingenerosi indotti dalla vulgata diffusa dalla cultura neo-azionista, stando alla quale, a causa dell’egemonia neo-idealista nella prima metà del secolo ‘breve’, il sapere teoretico del nostro paese sarebbe stato connotato da un tratto provinciale e da marginalità speculativa. In seguito, data la marcia trionfale dell’analitica anglosassone, la speculazione italiana, nonostante qualche nome di prestigio, non sarebbe stata più in grado di colmare il gap d’origine. Non si tratta qui di voler proclamare primati, ma ci pare indubitabile, alla luce del dibattito in corso in tema, che lo schema storiografico esposto, sia infondato e fuorviante. Attorno ai grandi nomi del pensiero italiano del secondo Novecento si sono formate vere e proprie scuole che, sia pur il più delle volte controcorrente rispetto all’indirizzo generale del pensiero europeo, hanno dato ottima prova di sé. Basti qui fare, tra gli altri, i soli nomi di Luigi Pareyson, Emanuele Severino e Massimo Cacciari. Tra i filosofi italiani contemporanei Massimo Donà occupa un posto di rilievo. Egli si è formato dapprima con Severino e, successivamente, con Cacciari, Vitiello e Sini. Sta perseguendo, con coerenza, un percorso teoretico originale e fuori dal coro. Nella sua ultima pubblicazione, Di un’ingannevole bellezza. Le ‘cose’ dell’arte, edita da Bompiani, riapre la discussione sul tema che ha presentato in Teomorfica. Sistema di estetica, uscito nel 2015 per i tipi dello stesso editore milanese.
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Un percorso critico nell’opera “La quercia del Tasso” di Achille Campanile
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Linguistica Cognitiva: i concetti astratti sono legati all’esperienza corporea
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Renato Serra e la letteratura come oggetto di consumo
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La poesia italiana del Novecento tra parola cifrata e colloquio solidale
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World Press Photo, il più prestigioso premio di fotogiornalismo, torna in Valle d’Aosta dal 6 dicembre
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Al via il XXIX Premio Marostica, città di Fiabe con la mostra di Gabriel Pacheco
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‘Libriamoci 2019’: il racconto di Davide Amante nel ricordo di Gianni Rodari
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‘Libriamoci 2019’: il racconto di Davide Amante nel ricordo di Gianni Rodari
Dall'11 al 24 novembre 2019 si svolge nelle scuole pubbliche e private in tutta Italia la sesta edizione di 'Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole'. L'iniziativa, intesa a promuovere la lettura e l'approfondimento dei testi, coinvolge le scuole pubbliche e private in tutto il paese ed è sostenuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca attraverso la Direzione Generale per lo Studente e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo attraverso il Centro per il libro e la lettura, in collaborazione con #ioleggoperché organizzata dall’Associazione Italiana Editori.
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‘Anni difficili’ di Franco Rizzi: un romanzo per le vecchie le nuove generazioni
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‘Il tempo è un bastardo’, il geniale concept album musicale premio Pulitzer di Jennifer Egan
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‘Sotto questo cielo’ di Sylvia Iparraguirre: storia di un destino epico
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Addio all’intoccabile Camilleri, inventore di un non-siciliano originalissimo
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‘Chicche di riso’, l’umorismo di Alessandro Pagani
Chicche di riso dello scrittore e musicista fiorentino Alessandro Pagani (editore "96, Rue de la Fontaine") è una raccolta di 500 battute e/o freddure tra satira e comicità, tra umorismo e circostanze grottesche, in frasi, neo aforismi e brevi dialoghi, tutti da scoprire. Con questo nuovo scritto riguardante il mondo della risata, l’autore ha voluto di cogliere i momenti di ‘imbarazzo’ che possono scaturire dall’ambiguità delle parole di tutti i giorni, in quelle situazioni paradossali che possono sembrare banali, ma che a volte non lo sono. Un modo semplice, ma non semplicistico, per non prendersi troppo sul serio.
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‘Il guardiano delle stelle’: il piccolo principe di oggi di Davide Amante
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J.R.R. Tolkien: lucido conservatore e sincero cattolico per il quale i grandi racconti non hanno mai una fine
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‘Serotonina’: il solito Houllebecq che parla della fine dell’occidente attraverso l’impotenza del maschio
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‘E ascoltai solo me stesso’: il romanzo in seconda edizione di Giovanni Margarone
E ascoltai solo me stesso, pubblicato in seconda edizione dalla casa editrice Kimerik, è la terza opera di Giovanni Margarone. Nato il 17 ottobre 1965, lo scrittore è originario di Alessandria ma friulano di adozione. Sin da ragazzo le sue due vocazioni naturali sono la scrittura e la musica. All'età di dodici anni, mentre si accinge ad intraprendere lezioni di pianoforte, Margarone scrive i suoi primi due romanzi mai pubblicati. Assiduo lettore, cultore della musica e della filosofia , continua a scrivere, producendo pensieri e racconti brevi, anch'essi mai divulgati. Nel 2011 crea un blog che negli anni successivi ispirerà il saggio di scienze sociali Oltre l’orizzonte, pubblicato nel 2013. Il 2018 consacra Giovanni Margarone al mondo del mercato editoriale, scrive e pubblica per la casa editrice Kimerik tre romanzi: Note fragili (seconda edizione), Le ombre delle verità svelate (seconda edizione), Quella notte senza luna . Nel 2019 esce E ascoltai solo me stesso. Nello stesso anno, un suo racconto Il segreto del casone è inserito nell'antologia “Friulani per sempre” – con postfazione di Bruno Pizzul - edito da Edizioni della sera.
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A 86 anni Polanski impartisce sullo schermo la sua master class di storia. “J’accuse” in virtù della struttura ferreamente proporzionata, ordinata e rifinita appartiene, infatti, alla vena classica della propria filmografia (“Tess”, “Il pianista”, “Oliver Twist”) alquanto divergente da quelle a noi più note e care destabilizzanti, psicopatiche, erotiche, noir.
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‘Gustose visioni’ ricorda Ugo Tognazzi con il film Amici Miei al Cinema San Quirico
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Croccolo addio, Napoli ti saluta!
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Festival di Venezia 2019: vince ‘Joker’ di Todd Philips con Joaquin Phoenix
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Al via la XII edizione di Venezia Jazz Festival, dal 27 giugno al 13 luglio
Al via la XII edizione di Venezia Jazz Festival, firmata da Veneto Jazz. Giovedì 27 giugno (e fino al 13 luglio), con un suggestivo concerto nell’altana dello Splendid Venice Hotel, l’omaggio ad Astor Piazzolla di Andrea Dessi e Massimo Tagliata (ore 19.30), si inaugura uno dei festival jazz più raffinati dell’estate, un viaggio nei luoghi più affascinanti della città, dagli hotel di charme ai teatri, dalle isole della laguna alle chiese. Cuore del programma, due serate imperdibili al Teatro La Fenice, con la celebrazione dei 50 anni della casa discografica ECM (7 luglio) e il ritorno sulle scene di Dee Dee Bridgewater con il suo omaggio alla Francia e a Josephine Baker (8 luglio).
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Valerio Bruner: “la musica e il teatro mi hanno salvato la vita”
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Sanremo 2018: una nuova e spontanea nostalgia naziol popolare
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L’Umbria non è l’Ohio e Luigi di Maio non ha colpe ma solo il ‘complesso di popolarità a debito’