Una chiave di lettura originale, non banale e certamente discutibile per comprendere il mondo contemporaneo. Con Zygmunt Bauman scompare non solo un grande intellettuale, ma forse il più importante costruttore di lenti che ci hanno permesso di osservare il mondo in modo differente.
La sua ideologia laica è stata costruita sul concetto di liquidità, analizzata come caratteristica fondamentale del postmoderno. Nessuna categoria valida nel passato può essere applicata in un presente che sfugge ad ogni possibile definizione. Tutto è viscido, sfuggente e questa liquidità imperante non può non coinvolgere il tessuto sociale in ogni sua componente. Il soggetto diventa a sua volta liquido ed è incapace di intessere relazioni stabili. Tutto è soggetto al fluire. Idee, progetti, visioni del mondo, politica, persino le relazioni amorose. Il collante che tiene unito tutto è il consumo. La necessità di consumare e la volontà di ottenere il diritto di consumare.
La liquidità allora assume caratteristiche diverse perché “il consumismo non consiste nell’accumulare beni ma nell’usarli e quindi nello smaltirli per fare posto ad altri beni da usare”. Ed è questa la logica che abbraccia tutto e tutti. Comprare, consumare, buttare. Non solo nella realtà, ma anche nella virtualità dove non sono i veri beni ad essere oggetto di consumo, ma anche i semplici like. In più la realtà virtuale ha il merito di “ridurre la pressione che la vicinanza non virtuale ha l’abitudine di esercitare e detta anche il modello per qualunque altra forma di prossimità che è destinata a uniformare i propri pregi e difetti sugli standard virtuali”.
La liquidità, che trova il suo ambiente naturale nell’economia di mercato, genera nuovi nemici e pericolose paure in tutti gli uomini. Così il diverso, lo straniero, diventa bersaglio privilegiato di campagne di odio. Bauman ha scritto moltissimo nell’ultimo periodo al riguardo schierandosi apertamente a favore dell’accoglienza e contro l’Europa dei muri che colpevolizza le vittime.
È difficile comprendere la portata del pensiero di Bauman perché viviamo sommersi nella realtà da lui descritta, ma non si può non apprezzare la grande lucidità ed originalità che tiene insieme i pezzi di un puzzle complicatissimo chiamato postmodernità.
La scomparsa di Bauman ci lascia orfani di un modo di concepire la conoscenza che non appartiene più al nostro secolo.