Breaking News
Home / Altri mondi / Il fascino e l’incanto degli anni ottanta: esce il 15 ottobre il primo singolo di Giuseppe Gimmi
Gimmi Giuseppe

Il fascino e l’incanto degli anni ottanta: esce il 15 ottobre il primo singolo di Giuseppe Gimmi

Giuseppe Gimmi ambisce ad essere un artista completo. Lo scorso anno ha lanciato un progetto di recupero culturale delle icone e dello stile degli anni ottanta e prosegue nel raccontare la sua vita o il suo stile di vita attraverso un adeguato discorso di creatività.

Agganciandosi a figure mitologiche ormai come Alberto Sordi, Sergio Leone, Carlo Verdone, Jerry Calà e Tommaso Paradiso, il suo discorso si dispiega con ansie cancellate dalle istanze culturali degli anni ottanta.

Gimmi ha trovato la sua salvezza che vuole condividere con la gente nel mondo incantato degli anni ottanta e ora vuole raccontarcelo con un brano musicale in uscita il 15 ottobre alle 13:30 unendo creatività e amore. Il brano apre bene col piano. La voce è sospirata. Non mente quando dice di voler affogare le ansie col patinato degli anni ottanta. Degli anni ottanta ha anche l’estrema facilità del brano, la produzione che sa di elettronica, di suoni standard, di strumenti con facili effetti. Lui si è soffermato sull’echo del sax, ma tutta la struttura del pezzo è un classicone che tocca Grignani, Tozzi e a tratti Venditti. Il testo non racconta una storia, tuttavia è molto descrittivo, essendo dedicato alla sua città natale che in questo brano ha le sembianze di una donna nella quale lui si perde in un languore melodico costruito su suoni facili.

Giuseppe Gimmi ha solo 23 anni, (classe 1997), e ha cominciato con una linea di moda, dedicata ai suoi eroi anni ottanta ai quali dedica e regala un capo di abbigliamento, una maglietta in questo caso. Il suo progetto si dispiega poi in campo musicale e cinematografico. Per cui possiamo constatare che sta scrivendo una sceneggiatura e ha, appunto, prodotto un brano musicale dal titolo: Allora lo hai capito?

Lo abbiamo incontrato telefonicamente e via web. Le sue parole sono molto chiare.

Giuseppe Gimmi è un ragazzo di Fasano e circa un anno fa ha, come dicevamo, lanciato un’idea artistica per raccontare e racchiudere la sua forte passione: gli anni ’80 attraverso cinema e musica e scrittura, e realizza una linea di maglie uniche e personalizzate, che rappresentano ciò che sceglie di scrivere la gente, trasformando tutto il materiale con forme e colori completamente anni 80, prendendo spunto da copertine di cinema o musica.
Questa idea racchiude una forma di comunicazione da e per la gente, che diventa subito protagonista, grazie alla scrittura veicolata da una suggestione (ogni maglia è un pezzo unico).

Ha realizzato e consegnato molti lavori, per citarne alcuni: a Ronn Moss, Devin Devasquez Alessandro Cattelan, Marina Di Guardo (mamma di Chiara Ferragni), Rocco Papaleo, Enrico Montesano, Alessandro Borghi, Jerry Calà, ‪Fabri Fibra, Diodato, Carlo Cracco, Stefania Casini, Igor righetti (centenario Alberto Sordi) Antonio Decaro.

E ora, in attesa del suo lavoro cinematografico, godiamoci il suo primo singolo: Allora lo hai capito?

About Emiliano Paladini

Check Also

terroristi

Quella sinistra passione occidentale per i terroristi islamici

Il 7 ottobre 2024 ricorre il primo anniversario dell’attacco terroristico di Hamas a Israele, ma per alcune grottesche compagini italiane che si preparano a manifestare, è una data storica che celebra la resistenza palestinese nei confronti dello Stato di Israele, considerato terrorista dai maître à penser che manifestano una sinistra passione per i terroristi islamici. Perché? Da dove nasce tutta questa solidarietà e eccitazione per la cosiddetta “resistenza palestinese” e per coloro che vogliono distruggere Israele? Le rivoluzioni, come scriveva Dahrendorf sono momenti malinconici della storia, avventure individuali e collettive, nelle quali la speranza viene quasi sempre tradita, lasciando al suo posto una violenta delusione. La rivoluzione che credono di celebrare i pro-Palestina, è evidentemente, quel punto di svolta epocale, quel mutamento tanto vagheggiato, capace di inaugurare, attraverso un passaggio “critico”, mediante la violenza, la guerra, il terrore, un'altra società, regno di autentica giustizia.