‘Ritratto di donna in cremisi’ di Simona Ahrnstedt: la consacrazione della Jane Austen dell’Europa del Nord

Ritratto di donna in cremisi è un romanzo storico di Simona Ahrnstedt del 2011, autrice svedese considerata nel suo Paese come “la nuova Jane Austen”. La Ahrnstedt, dopo l’ esordio con questo romanzo, ne ha pubblicati molti altri, ma in Italia ne è arrivato soltanto uno: La ragazza dei Fiordalisi, pubblicato da Sperling & Kupfer nel 2013. La storia di Ritratto di donna in cremisi comincia a Stoccolma nel 1880, durante una rigida sera d’inverno al Teatro dell’Opera. Beatrice Löwenström, orfana ospitata in casa degli zii aristocratici, incontra nel foyer del teatro Seth Hammerstaal, ricco uomo d’affari, elegante quanto arrogante. Tra i due inizialmente ci sarà solo uno scambio educato di commenti sui quadri esposti nella sala, ma le strade dei due protagonisti s’incroceranno ancora, viste le amicizie comuni, intrecciandosi per poi separarsi per molto tempo.

Ritratto di donna in cremisi: l’eleganza di un classico, il senso di riconoscimento di un romanzo contemporaneo

Ritratto di donna in cremisi è una storia che ha la delicatezza e la cadenza dei classici della letteratura dell’ottocento, dalla già citata Jane Austen (per l’attenzione ai sentimenti e alla vita sociale) ai maestri della narrativa russa, con i quali condivide anche le ambientazioni del romanzo: i rigidi inverni del Nord, le tenute di campagna sperdute contro lo splendore e lo scintillio delle città, lo sfarzo dei palazzi reali (ancorati al passato) e i primi progressi tecnologici: dal treno all’elettricità. I due protagonisti, per quanto nati da un chiaro stereotipo, riescono a catturare il lettore, Beatrice per la propria voglia d’indipendenza contrapposta a una chiara ingenuità, Seth per la dicotomia fra la maschera spietata a lungo costruita e l’uomo che di notte ha incubi sulla guerra franco/prussiana. Purtroppo però l’altalena amorosa sulla quale è imperniato il romanzo a un certo punto crea un certo nervosismo nel lettore, pur senza annoiarlo, e si lascia intuire una chiara volontà da parte dell’autrice Simona Ahrnstedt di trascinare la trama con molti più “tira e molla” di quanti sarebbero stati necessari. La mancanza di una chiara comunicazione tra i protagonisti e una serie di equivoci li obbligheranno a stare lontani per un po’, e porteranno una grande sofferenza soprattutto a Beatrice, costretta a un matrimonio senza amore con un uomo molto più vecchio di lei e violento.

Simona Ahrnstedt ha uno stile di scrittura che ricorda quello di Liza Kleypas, Mary Balogh e Jennifer Donnelly, anche se l’allontanamento dalla classica ambientazione inglese dona qualcosa in più alla sua penna, che sembra quasi raccontare una favola nordica tra piste di pattinaggio, pellicce e gite in slitta sulla neve. Qualcosa di magico.

Pubblicato da

Ornella De Luca

Mi chiamo Ornella De Luca e sono nata il 26 Maggio 1991 a Messina. Sono laureata in 'Editoria e giornalismo', e oltre che per '900 letterario scrivo sul mio blog ornelladelucabooks.wordpress.com/. Sogno di fare la scrittrice e ho anche pubblicato un romanzo per l'Onirica Edizioni: 'La consistenza del bianco'.

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