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“Segreto a più voci” di Fernando Bermúdez tradotto per la prima volta in Italia da Edizioni Spartaco

Fernando Bermúdez, Premio Cortázar 1994 e Premio Juan Rulfo 1997, è per la prima volta in Italia, ospite di “Un borgo di Libri 2024. Intelligenza naturale…” a Casertavecchia (borgo antico di Caserta), festival diretto da Luigi Ferraiuolo, per la presentazione del suo nuovo atteso romanzo “Segreto a più voci”.

Domenica 15 settembre nella cattedrale di Casertavecchia, Bermúdez è stato presentato il romanzo “Segreto a più voci”, tradotto dallo spagnolo da Giovanni Barone e pubblicato in prima edizione assoluta in Italia dalla casa editrice indipendente Edizioni Spartaco, libro atteso da lettori e critica da trent’anni, dopo la fortunata raccolta di racconti “La metà del doppio”, che è valsa allo scrittore prestigiosi riconoscimenti.

Nato a Buenos Aires nel 1962, Bermúdez vive a Stoccolma dove ha riunito un circolo di autori latinoamericani lì residenti, il Grupo Estocolmo, e vi coordina laboratori di scrittura. È docente di Linguistica moderna all’Università di Uppsala e membro della Writers Society Sweden.

In segreto a più voci, protagonista è un ragazzino la cui voce si alterna con quella di María Carmen, una donna stravagante che ogni giorno depone fiori sulla tomba di Perón e che finisce per essere testimone di un fatto di cronaca che colpì molto la società argentina del tempo: la profanazione della cappella funebre e il furto delle mani del corpo imbalsamato del presidente.

Le due storie si alternano ed entrano in contatto, costruendo un contrappunto che acquista sempre maggiore intensità fino a sovrapporsi in un finale sorprendente.

Bermúdez utilizza e decostruisce diversi generi letterari, dal poliziesco al romanzo di formazione, dai racconti del terrore al romanzo storico, giocando sulla tensione tra realtà e finzione.

Segreto a più voci : trama

Un ragazzino ascolta le ultime parole del padre ormai in fin di vita. Durante l’agonia, l’uomo svela all’adolescente “una teoria cospirativa secondo la quale l’allora presidente argentino Juan Domingo Perón è già deceduto e che un gruppo di congiurati sta cercando di occultare la sua morte per mantenere il potere”. Da qui prendono vita le storie di Paulino, il Paraguaiano, Maria Carmen.

Addirittura, questa donna stravagante, mentre va a portare i fiori sulla tomba del presidente defunto, assiste alla “profanazione della cappella funebre e al furto delle mani del corpo imbalsamato del presidente”. Un fatto che la fa apparire come la Maria Maddalena che sarà testimone della Resurrezione di Gesù; e proprio tale similitudine, lascia pensare che ogni lettore possa dare vita al proprio romanzo.

Segreto a più voci. Contenuti e stile

Segreto a più voci è una pregevole opera di letteratura che richiama Finzioni di Borges, come il grande scrittore argentino, anche il suo connazionale Bermudez Borges, in realtà, non si preoccupa tanto della scrittura ma piuttosto della lettura, e soprattutto del lettore, in quanto l’atto dello scrivere nasce proprio da un fine didattico: è il narratore a spiegarci come va il mondo in cui viviamo e che arreca in noi tanta confusione. Ma colui al quale si rivolge chi scrive, il destinatario comprende davvero il linguaggio di quel testo?

L’universo variegato proposto da Bermudez, in cui le vite degli uomini comuni sono mischiate a quelle dei grandi nomi della storia, e in particolare a quello di Peron che aleggia su l’intero romanzo, può essere una finzione che diventerà ipotesi e poi realtà? Bermudez mostra come la letteratura possa penetrare la vita, modificarla, elevarla, sublimarla, attraverso l’immobilizzazione del tempo, richiamando alla mente una frase del racconto I Teologi di Borges: “Il tempo che fuggì resta nella memoria; sarò di certo capace di ricostruire quel che allora accadde”.

Bermudez imbastisce una storia complessa e affascinante il cui fine è quello di risultare credibile per il lettore: ogni personaggio, ogni scenario, ogni interpretazione sembrano suggerire il pensiero: ma io cosa c’entra con questa storia? Mi può riguardare?

L’autore si avvale di uno stile asciutto e diretto, primo di retorica, ma ricco di ricordi che fluiscono in un flusso narrativo che a volte sembra un fiume in piena, altre volte si arresta, quasi in stallo, pervaso da un senso di morte. Peron è un archetipo; una sorte di Ade che tira i fili dei personaggi terrestri anche dall’oltretomba, rappresenta il trauma storico con cui l’Argentina ancora oggi deve convivere, la storia che l’Occidente ancora non conosce a fondo.

Alcuni personaggi nel romanzo si percepiscono anche se non vengono citati, come il dittatore Jorge Rafael Videla, perché ogni romanzo è figlio della Storia collettiva e personale, agitata dalle nevrosi, dalle paure e dai conti non fatti con essa, di ognuno di noi.

 

La casa editrice

Edizioni Spartaco è nata nel 1995 a Santa Maria Capua Vetere: l’avventura è cominciata con quella che per decenni è stata l’unica guida della città, nonostante il formato sia diventato tascabile e il prezzo più economico. Dal 2003 ha solcato il mare della distribuzione nazionale, un oceano irto di insidie, infestato dai mostri sacri dell’editoria, bastimenti più forti economicamente e più potenti per tradizione e autorevolezza presso i media, capaci di pubblicare opere immortali oppure di scivolare sull’acqua con leggeri bestseller dalla vita intensa ma breve.

Una piccola casa editrice, una casa editrice del Sud, una casa editrice di Terra di Lavoro (e nemmeno di Caserta centro) deve avere più coraggio: come il capitano MacWhirr di Conrad, deve affrontare il tifone che le fa sfiorare il baratro ogni volta, deve tenere duro e andare avanti. Anzi, non deve, il bello sta nella sfida, nello scegliere di ritagliarsi uno spazio di libertà, complici gli autori che meglio e con più efficacia riescono a raccontare, a dire, a comunicare. E non ti va di fallire un progetto così bello, perché “incominciando col gustare un po’ di libertà, si finisce per volerla tutta”. Lo ha detto Errico Malatesta, anche lui nato a Santa Maria Capua Vetere. Edizioni Spartaco, di Malatesta, ha pubblicato l’Autobiografia mai scritta. Ricordi (1853-1932), a cura di Piero Brunello e Pietro Di Paola, edito anche in Germania dalla casa editrice Nautilus Frug Schrift, alla quale sono stati venduti i diritti.

 

 

 

Pubblicato da

Annalina Grasso

Giornalista e blogger campana, 29 anni. Laurea in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con una galleria d'arte contemporanea.

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