Freakshow (Kipple Officina Libraria, 2016) è un romanzo di fantascienza di Pee Gee Daniel (nome d’arte di Pierluigi Straneo), già autore di altre opere tra le quali Lo scommettitore (2014) e Ingrid e Riccione (2014). Freakshow ha vinto nel 2016 il premio Kipple, assegnato ogni anno al miglior libro che rientra tra i generi: horror, fantascienza, narrativa di anticipazione e neo-noir. Il romanzo è ambientato sul satellite Europa in un tempo futuro ai nostri giorni, seguendo le disavventure del circo Korallo e delle sue deformi attrazioni, freaks di ogni sorta che per necessità hanno deciso di unirsi a quella male assortita congrega di mostri reietti dalla società.
Le gemelle siamesi, la donna barbuta, il nano, i pinhead, la donna cannone e il ragazzo senza gambe sono solo alcune delle attrazioni di questo circo degli orrori che di città in città non manca mai si suscitare reazioni contrastanti nei suoi spettatori, a metà strada tra l’attrazione e la repulsione, così come non si può evitare di scostare lo sguardo dal luogo di un incidente nonostante si sappia già quale orrida immagine si presenterà davanti ai nostri occhi. I freaks di Korallo a poco a poco, emarginati sin dalla nascita, cominciano a desiderare qualcosa di più che venire sfruttati come carne da macello per un misero piatto caldo la sera, così abboccano facilmente alla favola del fantomatico Uincio Uancio, salvatore di tutti i freaks del mondo. L’idea di questo Messia dei mostri rimane una mera leggenda fino a quando ad uno ad uno tutti i freaks del circo Korallo scompaiono in circostanze misteriose…
Freakshow: una scrittura ricercata per raccontare la mostruosità
Freakshow si presenta come il ritratto crudo e ironico delle peggiori mostruosità del mondo, trattando il tema della diversità come forma, molto spesso, di esclusione dalla società. Il mondo presentato da Pee Gee Daniels è un tempo futuro ma ha a tratti toni ottocenteschi, periodo in cui in Europa prende piede la moda della mostra di queste rarità biologiche. Anche il modo in cui i cittadini guardano con diffidenza i freaks somiglia molto a come un tempo la deformità fosse associata al demonio, legando l’idea del ‘diverso’ a quella di ‘malvagio’. Il romanzo sembra diviso in tre parti: l’inizio in cui vengono presentati i vari freaks tramite dei ritratti descrittivi, la seconda parte dove inizia la narrazione delle disavventure del circo, la terza che si tinge di giallo fino allo svelamento del mistero di Uincio Uancio. Purtroppo l’azione troppo spesso viene interrotta da digressioni eccessivamente descrittive, che danno sì l’idea della grande opera di ricerca che l’autore ha fatto prima della stesura del libro, ma che purtroppo rendono lenta la prosecuzione cronologica degli eventi più importanti. Forse una maggiore attenzione alla trama ‘tragicomica’ delle disgrazie del circo Korallo e dei suoi misteri avrebbe reso la lettura molto più scorrevole. Il linguaggio usato dall’autore è ricercato e di grande impatto, mostrandosi crudo e violento, e di certo centra l’obiettivo di attrarre e disgustare il lettore, esattamente come farebbero i freaks.