Iacovelli

Biagio Iacovelli: ‘Antropozoologie’, viaggio intorno alla fallibilità umana

Nove racconti, un unico filo rosso che lega i loro protagonisti: la meravigliosa fallibilità dell’uomo. L’esordio editoriale di Biagio Iacovelli è un viaggio alla scoperta dell’animo umano e delle sue fragilità, all’interno di boschi narrativi popolati da perdenti. In Antropozoologie – Studio verosimile di una realtà grottesca prendono vita angeli biblici e mitologia greca, claustrofobiche distopie e mondi alieni, storie di piccole grandi donne e grandi piccoli dèi. Lo fanno in punta di piedi, con un narratore in bilico tra l’eleganza delle letture classiche di cui si è cibato e la cruda materia di un immaginario radicato negli stimoli delle storie contemporanee. Le illustrazioni dell’artista Eleonora Iacovelli arricchiscono le storie raccontante nell’antologia, senza mai rivelare il destino dei personaggi che (si) perdono all’interno delle 106 pagine di cui è composta.

Come si legge nella prefazione a cura di Moni Ovadia, il  fil rouge che intesse i luoghi e i personaggi del libro, sono una sorta di distopia declinata con difformità e deformità. Il suo scopo tuttavia, non è quello di condurci in un’altra realtà, in un mondo di fantasia, bensì quello dimostrare che la nostra realtà è distopica o, per meglio dire, è una distopia di sé stessa. La retorica che pervade e avvolge nelle sue spire le nostre società, ci impedisce di vedere gli aspetti grotteschi, mostruosi e deformi della vita che vi albergano. Iacovelli collocandosi in una prospettiva e in un angolo visuale fra la lezione di Kafka e quella di Jonathan Swift, smaschera le menzogne delle pseudo ideologie, le mezze verità delle narrazioni consolatorie e le sconce illusioni strumentali di un’umanità che per i propri interessi, la propria cecità e stupidità, si pencola e ci fa pencolare sull’orlo di più abissi.

Antropozoologie promette un’interessante riflessione sulla natura umana che coniuga parole ed immagine, al fine di svelarci, con oscura eleganza e chiarezza, la meschinità insita nell’uomo, facendosi scherno di concezioni, passioni, costumi e atteggiamenti comuni a tutta l’umanità.

 

Biagio Iacovelli, classe ’92, è un attore lucano. Ha lasciato la Basilicata per inseguire il sogno del palcoscenico. Dopo aver frequentato la prestigiosa Accademia Teatrale di Roma Sofia Amendolea, ha preso parte a numerosi film e spettacoli, ricevendo il plauso della critica e collaborando, tra gli altri, con Giorgio Albertazzi, Moni Ovadia, Remo Girone e Antonio Catania. Fa parte della compagnia teatrale capitolina I Canisciolti, in scena con “Bunker” e “Sotto il sole l’oscurità”.

Pubblicato da

Annalina Grasso

Giornalista e blogger campana, 29 anni. Laurea in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con una galleria d'arte contemporanea.

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