La precisione dell'acqua

‘La precisione dell’acqua’, i racconti ‘straordinari’ di Chiara Novelli

La precisione dell’acqua (Nardini editore, collana Iena reader, 2015, seconda edizione 2019 Amazon) è un’opera delle scrittrice toscana Chiara Novelli, autrice dell’intricato romanzo L’assonometria del caso, e di due sillogi poetiche: “Paradisi fragili” e “Il cerchio occidentale”.

Dopo la poesia, dunque, Chiara Novelli si confronta con il racconto, ancora una volta con un titolo accattivante ma che non è uno specchietto per le allodole, bensì un richiamo all’acqua come elemento vitale e capacità di adattarsi ad ogni situazione, cercando di catturare, di fissare uno stato d’animo frequente e comune agli esseri umani nella quotidianità. La precisione dell’acqua ci consegna una scrittura prosastica matura e asciutta, per cui l’autrice fiorentina si affida ad immagini realistiche che richiamano alla mente le opere di Edward Hopper e ad una costruzione lirica della narrazione per fotografare la solitudine dei protagonisti dei suoi racconti e la loro lotta con la vita.

L’autrice ritrae noi stessi sospesi tra quotidianità e situazioni paradossali in cui emergono inevitabilmente i tratti più nascosti della nostra personalità, le nostre peculiarità, le nostre contraddizioni da leggere ora con ironia, ora con drammaticità.

Questa la sinossi della Precisione dell’acqua:

La salita sulle montagne russe dei racconti – un’ardita miscela fra l’autobiografico nascosto fra le pagine e la narrativa di pura evasione che inaspettatamente diventa riflessione sul rapporto fra uomo e donna, fra il Divino e il quotidiano, fra la fantasia e la cruda realtà, e la discesa nel buio totale dell’animo umano – si snoda attraverso numerosi scandagli del proprio pensiero, ciascuno posto a profondità o altitudine diversa, con l’arte come elaborazione e via di fuga. Racconti brevi, asciutti e moderni alcuni, altri più vicini alla soglia del romanzo fantasy, talvolta per indagare l’aridità dell’animo e sempre per stupirsene: l’autrice la combatte contrapponendole pura poesia a inframmezzare le scene, riflessioni che mettono in surplace la storia lente discese nel profondo del proprio sé che preparano impetuose risalite. Chiara Novelli riesce a partecipare al gioco della narrativa mai banale, delle atmosfere cariche di angoscia o di leggerezza che diventano, nelle pagine successive, allegria e subito tensione emotiva e sensuale, storie (quasi) vere che diventano specchi da risalire nella totale illusione.

Il filo rosso dei racconti di Chiara Novelli sembra essere il tentativo di sublimazione della dimensione terrena di situazioni comuni; l’amore unito alla ricerca di una propria identità che possono colmare la solitudine di uomini e donne descritta dall’io-narrante.

La stasi, il desiderio di introspezione e di sbrogliare il continuo flusso di coscienza per mettere un punto anche se provvisorio al senso di malessere e disagio, anche attraverso le illusioni, costituiscono il sostrato concettuale che anima i 17 racconti de La precisione dell’acqua che figurano come allegorie fiabesche le quali ci dicono quanto un ricordo possa provocare felicità, sebbene essa sia transitoria, e quando l’illusione possa essere concreta, la realizzazione di un sogno.

Attraverso l’utilizzo della fiaba, Chiara Novelli racconta quello che accade ogni giorno conferendo un’impronta ancora più realistica alla narrazione, rendendo partecipe la natura agli accadimenti, ai pensieri, alle riflessioni, ai propositi umani che spesso hanno la meglio sulla volontà d’azione:

Penso di raggiungere degli amici, ma mi fermo. Arrivo al locale, rimango fuori a osservarli. Vedo bocche e abiti indossati, fatti per ingannare il corpo. Ne indovino le parole e i gesti mossi in sequenze prevedibili. E mentre sono lì, giuro che mi sforzo di entrare, di superare quella repulsione che si sta versando dentro me a colmarmi. Ripercorro tutta la strada con la gioia di essere ormai sola, anche senza un impegno, una vita altrove.
Prendo a correre verso un supermercato, voglio comprare dei cereali. Entro e subito sono parte di quelle persone che scelgono in mezzo agli scaffali. Loro sì che sono me, il mio luogo, le gambe che mi sostengono. Mi piace mangiare quel cibo così pulito.
Mi sono spostata sui miei passi, il presente e la memoria si fondono inesorabili, rotolano sui minuti di quel tempo che abito, invecchiata di frasi, di lunghi amori senza sogni, che vivono quieti sulla pelle del corpo, creature altre di una visione dolorosa a partorirsi, ma poi possibile, quasi buona. Spero, di nuovo.
La luna è calante in questi giorni, lo spazio si trasforma a ogni oscillazione, ai suoi comandi, e io respiro il tempo come un sincero fratello immobile: mi ricorda che tutto finirà in un momento esatto, e nel frattempo devo affrontare e chiedere perdono. La verità è che, nonostante tutto, sono dentro a un disagio senza fine. Tiro le corde delle pazienze altrui. Ci vivo sopra da anni.

Ma l’azione può essere serena e disinvolta solo se la mente e l’animo sono liberi da pensieri inquinanti e paralizzanti che minano la nostra capacità di distinguere il vero dal falso. Scandagliando l’animo umano, Chiara Novelli coinvolge il lettore con disarmante sincerità e chiarezza narrativa senza perdersi in costruzioni linguistiche troppo artificiose (i periodi sono costituiti da frasi brevi ed incisive, pochi dialoghi e immagini evocative), nella banalità, nelle frasi fatte, toccando tematiche fondamentali della nostra esistenza, sfumando i sentimenti e gli stati d’animo: cupio dissolvi, voglia di oblio, ricerca della propria memoria e radici, desiderio di afferrare la Verità, la rivolta contro il mondo, il concetto di eternità, il rapporto con il Divino, la complicatezza della vita, per cui scrivere è diventata quasi una maledizione.

Tra i racconti più interessanti e riusciti spicca senza dubbio la ‘fabulae’ La tessitrice e il burattinaio e L’inserviente e la sua lotta contro la vita. Se nel primo si fa riferimento al tempo e all’attesa che può lenire il dolore attraverso l’immagine del burattinaio capace di ascoltare le voci di una notte particolare, quella degli incantesimi, e di una storia che forse non cominciava proprio in quel momento. Un meraviglioso sogno dove il mondo agli occhi dei due protagonisti appare ai primordi: straordinario e silenzioso; nel secondo si narra della lotta di un uomo  per diventare nulla per il mondo.

Con La precisione dell’acqua, Chiara Novelli si conferma un’autrice di grande talento, abile nell’aver realizzato una raccolta di racconti omogena e nel destreggiarsi tra fantasy, mito, romanzo terminale, realistico, un po’ maledetto (alla Céline di Viaggio al termine della notte), poesia. Poesia, sguardo lirico, come rimedio alle angosce e della vita, la quale si palesa attraverso scene che offrono qualcosa di straordinario che ci rende leggeri, capaci ancora di provare quello stupor mundi di cui la nostra società contemporanea avrebbe bisogno di recuperare.

 

Pubblicato da

Annalina Grasso

Giornalista e blogger campana, 29 anni. Laurea in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con una galleria d'arte contemporanea.

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