Premio Strega 2014: vince Francesco Piccolo

Si è svolta ieri a Roma la serata finale del 68esimo Premio Strega, la cinquina di quest’anno era composta da Giuseppe Catozzella, Scurati, Francesco Piccolo, Antonio Pecoraro e Antonella Cilento; A presiedere il seggio dei 460 votanti è stato Walter Siti, vincitore della scorsa edizione. La vittoria è andata al casertano Francesco Piccolo con il suo “Il desiderio di essere come tutti” edito da Einaudi che con cinque voti in più ha battuto “Il padre infedele” edito da Bompiani, di Antonio Scurati.

Francesco Piccolo di cui si era già parlato come vincitore della scorsa edizione dello Strega si è aggiudicato ben tre premi quest’anno: oltre ad uno dei più ambiti riconoscimenti letterari italiani, si è distinto per il lavoro di sceneggiatore,ha conquistato il David ed il Nastro d’Argento per il film “Il capitale umano” di Paolo Virzì. Il terzo posto a sorpresa lo ha occupato Antonio Pecoraro con “La vita in tempo di pace” edizione Ponte alle Grazie con 60 voti, seguito da Giuseppe Catozzella con “Non dirmi che hai paura” edito da Feltrinelli, già vincitore della prima edizione del Premio Strega giovani, e in ultima posizione Antonella Cilento con il suo “Lisario o il piacere infinito delle donne”  edito da Mondadori.

«Il 22 giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista». Così scrive Francesco Piccolo  nel suo libro che ripercorre  i funerali di Berlinguer, il rapimento di Aldo Moro, il coraggio di un intellettuale come Parise, il primo amore che muore il giorno di San Valentino, il tradimento del padre, il discorso con cui Bertinotti cancellò il governo Prodi, la vittoria definitiva della superficialità, la vita quotidiana durante i vent’anni di berlusconismo, un racconto di Carver, intrecciando vita sociale ed individuale.
Per diventare se stessi ci si impiega una vita e quando ci voltiamo a guardare indietro la strada è nitida, una traccia di attimi, di intuizioni, scelte e sbagli. Il libro di Francesco Piccolo è al contempo il romanzo della sinistra italiana, saggio politico (a tratti noioso), un racconto di formazione individuale e collettiva, un’autobiografia: lo specchiarsi in queste pagine sarà inevitabile, senza dubbio, perché tutto ci riguarda. «Un’epoca – quella in cui si vive – non si respinge, si può soltanto accoglierla», afferma l’autore.

“Il desiderio di essere come tutti” è un libro che induce a credere ancora nella politica, e lo fa solo da un punto di vista, quello della sinistra, partendo da una visione personale, ironica, furba, pretenziosa. I nostalgici lo troveranno un capolavoro… “Onore” al coraggio (o sfrontatezza?) di aver adottato un punto di vista parziale, ma ne avevamo davvero bisogno?
Dopo la proclamazione, il vincitore del Premio Strega 2014 comincerà  la sua lunga maratona letteraria. Inizierà  da Caffeina cultura il 4 luglio a Viterbo, seguito dal festival “Il libro possibile a Polignano” il 10 luglio. Due giorni a Cervo (Imperia) per la prima edizione di “Cervo ti Strega” dal 18 al 20 luglio, insieme agli altri quattro scrittori della cinquina. Penultimo appuntamento sarà il “Cortona MixFestival” il 30 luglio. Ed infine la presentazione dell’opera il 3 settembre al Teatro Vespasiano di Rieti.

Premio Campiello 2014: ecco i cinque finalisti

Oggi  nell’Aula Magna Galileo Galilei dell’Università degli Studi Padova a Palazzo del Bo la Giuria dei Letterati ha selezionato i cinque romanzi finalisti del Premio Campiello Letteratura.
I cinque scrittori che rientrano nella rosa dei finalisti sono:
Michele Mari con “Roderick Duddle” ed. Einaudi
Mauro Corona con “La voce degli uomini freddi” ed. Mondadori
Giorgio Fontana con “Morte di un uomo felice” ed. Sellerio
Fausta Garavini con “La vita di Monsù Desiderio” ed. Bompiani
Giorgio Falco con “La gemella H” ed. Einaudi.
La Giuria che ha votato i finalisti quest’anno è composta dalla presidente Monica Guerritore, Riccardo Calimani, Philippe Daverio, Paola Italia, Nicoletta Maraschio, Luigi Matt, Salvatore Silvano Nigro, Ermanno Paccagnini, Silvio Ramat, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.
Quest’anno  il premio “Opera prima” è andato a Stefano Valenti per “La fabbrica del panico” edito da Feltrinelli.
Il meccanismo, evidentemente efficace, ideato per proclamare il vincitore è rimasto immutato dall’esordio del Premio: una duplice giuria, una tecnica ed una popolare. La prima preposta a nominare i cinque finalisti, la seconda giuria invece, che varia ogni anno ed è composta da 300 lettori, è chiamata a scegliere il vincitore. Il Premio Campiello ha costruito la sua identità e la sua forza proprio sull’idea della doppia giuria ricavandone almeno due vantaggi: ha inaugurato per primo la formula di una giuria popolare, formula adottata in seguito da altre manifestazioni e l’essere considerato in breve tempo uno dei premi più prestigiosi.
Il premio fu istituito infatti nel 1962 dagli industriali veneti da sempre predisposti ad offrire il loro contributo alla promozione e alla diffusione della narrativa italiana e ad incentivare il piacere per la lettura. La prima edizione si svolse nel 1963 a Venezia nell’isola di San Giorgio e vide premiato il romanzo di Primo Levi “La Tregua”. In seguito il Premio fu ospitato nei luoghi più rappresentativi della storia e della cultura della città come il teatro La Fenice e il Palazzo Ducale. Da anni il premio si impegna a segnalare al grande pubblico di lettori autori e romanzi degni di attenzione.

 


Oggi il Premio è ritenuto non solo tra i più prestigiosi ma tra i più importanti nel panorama editoriale italiano.
Il nome “Campiello” in onore della commedia di Carlo Goldoni vuole evocare la Venezia settecentesca delle calli e dei campielli, col suo mondo affollato da personaggi di ogni ceto sociale di cui l’autore seppe ben rappresentare storie vizi e virtù. Il campiello nelle città veneziane è una piazzetta ristretta, più piccola di un campo appunto, nella quale sboccano le calli. Di solito, sebbene piccoli, erano un punto focale di incontro delle persone, centri della vita sociale di un quartiere. E spesso nei campielli si trovava “la vera da pozzo” fondamentale per la città in quanto unica fonte di approvvigionamento d’acqua potabile. Ed è per questo che il Premio che viene attribuito al vincitore è la riproduzione in argento di un pozzo veneziano. Sulle prime sembrerebbe un’idea bizzarra eppure l’idea di associare la letteratura ed i libri ad una piazza centro pulsante di vita non è certo un caso. E l’effige del pozzo di acqua potabile ci ricorda che la letteratura, nonostante tutto, rimane l’unica fonte di “approvvigionamento” che possiamo avere.

 

Di Michela Iovino.

L’Italia a Tokio: fiera del Libro Italiano

Nessuno sa di noi

Si è conclusa ieri la sesta edizione della Fiera del Libro Italiano a Tokio.
La fiera, a cura dell’ Istituto italiano di cultura di Tokyo ha ospitato in 15 giorni circa 6.500 persone. Per il sesto anno i lettori giapponesi sembrano essere conquistati dall’editoria italiana. L’evento è organizzato sempre in primavera e viene fatto coincidere con l’annuale fioritura dei ciliegi, momento magico e sacro che i Giapponesi chiamano “Hanami”. Il meraviglioso spettacolo dei ciliegi in fiore attrae numerosissimi visitatori e dall’Istituto Italiano che si trova a ridosso del parco imperiale, proprio accanto ai viali alberati, si gode di una vista eccezionale. La fiera che negli ultimi anni ha incrementato la sua attività è un’importante occasione di promozione dell’editoria italiana. Allo stesso tempo la kermesse consente di mantenere vivi e stringere sempre più i rapporti di collaborazione con le principali case editrici nipponiche che dispongono, nei loro cataloghi, di quasi ottocento opere italiane tradotte in giapponese.

Un interesse destinato a crescere che guarda con ammirazione e curiosità la narrativa del nostro paese. Le opere tradotte che vanno dall’arte alla letteratura, alla storia, ma comprendono anche guide turistiche, gastronomia e dizionari trovano posto nelle sale d’esposizione dell’Istituto italiano e sono indiscusse protagoniste della Fiera. Oltre ai libri si possono acquistare e consultare anche cd musicali italiani, dvd e opere italiane in lingua originale. Gli organizzatori della Fiera promuovono anche eventi culturali, spettacoli musicali e incontri sia con autori sia con i traduttori di alcune delle opere in esposizione. Quest’anno l’evento a cui è stata rivolta maggiore attenzione è stata la presentazione di “Nessuno sa di noi” di Simona Sparaco, finalista al premio Strega. Il romanzo che ha già riscosso un enorme successo in Italia è stato recentemente tradotto in giapponese e l’autrice ha voluto incontrare di persona i lettori giapponesi.
Le attività dell’Istituto italiano di Tokio sono intense e tutte appassionanti. Si organizzano mostre fotografiche, concorsi di scrittura, seminari, giornate di studio e festival di musica e letteratura e incontri con personalità del mondo culturale italiano. L’impegno dell’istituto è rivolto soprattutto alla promozione e all’insegnamento della lingua italiana; corsi di lingua e cultura italiana sono alla base dell’attività dell’Istituto che ricerca anche continui contatti lavorativi con l’Italia.
Un luogo ideale di incontro e di dialogo per intellettuali, artisti, operatori culturali, ma anche per i semplici cittadini, sia italiani che stranieri, che vogliono instaurare o mantenere un rapporto con il nostro Paese. Un intenso impegno dunque per far conoscere e amare la nostra cultura.

 

Di Michela Iovino.

Salone Internazionale del libro di Torino 2014

È partito ieri il Salone Internazionale del libro di Torino 2014 e per quattro giorni fino al 12 Maggio al centro della città ci saranno ancora una volta i libri. Quest’anno il tema del Salone è il BENE. La crisi globale che stiamo vivendo ci porta a considerare che più importanti valori, morali e culturali, rischiano di annaspare. La necessità di ridefinire un insieme di valori, esperienze e sensibilità nuove da cui poter ripartire e considerare la crisi un’occasione di cambiamento.

In cosa e come si sta cambiando? Come sta cambiando la mentalità collettiva? E soprattutto verso dove sta andando? Una prima riflessione parte dalle risposte della letteratura e della filosofia. La prima giornata si apre con un dibattito sulla necessità del bene, tenuto dalla madrina del Salone 2014 Susanna Tamaro. Stefano Bartezzaghi disegnerà una mappa dei tanti usi che facciamo della parola «Bene». Il bene come ricerca di verità sarà il tema del dialogo tra la scrittrice Mariapia Veladiano e il filosofo Remo Bodei. Legata a questo dialogo filosofico ci sarà la lectio magistralis di Enzo Bianchi che rifletterà sull’arte del dono e la capacità di soffrire insieme. Carlo Ossola studierà e racconterà la linea vaga che separa il bene dal male nel mito di Don Juan. Oltre alla letteratura e alla filosofia ci sarà la presenza di un primatologo olandese Frans De Waal che dimostrerà come i comportamenti morali dell’uomo non discendano da precetti religiosi, ma rispondono alle esigenze dell’evoluzione biologica della nostra specie.

Incontri e dibattiti affronteranno poi i problemi che investono molti aspetti della vita associata. Cos’è e cosa accade nella democrazia? Saranno affrontate le sue derive e le sue opacità. La drammaticità delle oligarchie sarà al centro di un dialogo tra Luciano Canfora e Gustavo Zagrebelsky con Ezio Mauro e Gian Antonio Stella. A trattare il tema della Giustizia e di quanto riesce a essere giusta ci saranno il ministro della Giustizia Andrea Orlando e lo scrittore Giancarlo De Cataldo, l’avvocato e giurista Carlo Federico Grosso e il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. E ancora economia e finanza, teatro e giornalismo; attesissimo è anche uno dei più famosi e allo stesso tempo discussi protagonisti della finanza mondiale, George Soros, che dedica le sue riflessioni più recenti agli incerti destini d’Europa, accompagnato da Emma Bonino e Federico Fubini. Totalmente diversi i temi che riguardano gli avanzamenti della ricerca tecnologica che accendono dibattiti come quelli sulla bioetica. Ne discuteranno la senatrice a vita Elena Cattaneo e Gilberto Corbellini.

Seguendo la scia degli ultimi anni sulla sensibilità collettiva e sulla pratica di Bene Comune nella gestione di risorse primarie e irrinunciabili, si discuterà il nuovo rapporto tra mondo delle persone e mondo dei beni; ne parleranno Stefano Rodotà e Laura Pennacchi. Si rifletterà anche sul problema della gestione dei Beni Culturali, che costituisce una delle grandi opportunità sprecate del Paese che invece potrebbe costituire un importante volano di rilancio e di sviluppo. Il ministro Dario Franceschini con Salvatore Settis e Tomaso Montanari, coordinati dal direttore de “Il Sole 24 Ore” Roberto Napoletano parleranno delle nuove politiche di gestione del patrimonio italiano. Al bene della conoscenza, all’utilità dell’arte e della letteratura dedicheranno le loro riflessioni il filosofo Giulio Giorello, lo scienziato Edoardo Boncinelli e l’italianista Nuccio Ordine. Il Salone 2014 dedicherà  una speciale attenzione all’artigianato come attività in cui si fondono tradizione e innovazione, creatività e competenza. Una tradizione che può tenere il passo con l’innovazione.

Come ogni anno il Salone ospiterà il Concorso letterario nazionale Lingua Madre ideato da Daniela Finocchi e patrocinato da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, da Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Pubblicità Progresso, Expo Milano 2015 e We Women for Expo. Il Concorso è diretto alle donne straniere residenti in Italia che utilizzando la nuova lingua d’arrivo vogliono approfondire il rapporto tra le identità, le radici e il mondo “altro”. Il Concorso vuole essere testimone delle interazioni che ridisegnano la mappa culturale del nuovo millennio e testimoniare la ricchezza che, donne provenienti da altri paesi, portano.
Numerosissime le attività rivolte a tutti i visitatori, da letture a proiezioni di cortometraggi, presentazioni di libri, laboratori per ragazzi, teatro sociale, incontri dedicati alla cucina, alla spiritualità, alla religione; insomma il Salone sarà una vera e propria piccola città di libri, eventi e manifestazioni. Un momento comune di cultura e socialità rivolto al “Bene”.

 

“La vendetta di Gaia”, di J. Lovelock

James Lovelock

In occasione dell “Earth Day”, giornata che ha celebrato ieri il nostro amato e maltrattato  pianeta liamo segnalare il libro di James Lovelock, “La vendetta di Gaia” . “La Giornata Mondiale della Terra” è nata il 22 aprile 1970 con l’intento di onorare la Terra che ci ospita ricordando che è un dovere da buon cittadino oltre che una delle priorità di ogni governo,  tutelare l’ambiente.

Sono decenni che si sente parlare di sviluppo sostenibile, di questione ambientale, del buco dell’ozono,dell’effetto serra, dell’emissione di anidride carbonica, del surriscaldamento del pianeta, dell’ inquinamento ma ogni volta che si affronta il problema ambientale sembre che lo si faccia per la prima volta,  si pronunciano  la medesime frasi retoriche: << Dobbiamo rispettare il nostro Pianeta>>, <<Bisogna cambiare le nostre pessime abitudini>>, <<Il clima sta cambiando per colpa nostra>>, ecc..

In effetti la Terra pare proprio volersi vendicare dell’uomo come recita il titolo dell’inquietante libro dell’ambientalista internazionale  James Lovelock,  “La vendetta di Gaia”(2006); secondo lo scienziato, che 30 anni fa ha  ipotizzato l’esistenza di un unico organismo planetario in grado di regolare i propri equilibri,il nostro Pianeta è ormai giunto ad un punto di rottura. La situazione quindi sarebbe compromessa con i ghiacciai che si sciolgono e le industrie che inquinano, ma siamo certi che non si tratti solo di catastrofismo come se ci trovassimo in uno di quei disaster movie americani? Certamente il preoccupato professor Lovelock ha fatto il suo dovere a lanciare l’allarme, ma allora sarebbe inutile promuovere misure, eventi, decreti per salvaguardare la Terra se il nostro destino è segnato. Le polemiche attorno alle dichiarazioni apocalittiche dello scienziato non sono mancate; Tony Juniper, che dirige “Friends of the Earth” ha replicato a Lovelock: «Il professor Lovelock fa bene a tirare l’allarme ma è presto perportare l’umanità all’obitorio».

Noi essere umani viviamo e prosperiamo a spese  di un altro  organismo (Gaia appunto, come lo definisce Lovelock)come se fosse un qualcosa da plasmare come vogliamo, siamo dei parassati distruttori. Tutto questo è vero; è come se dopo anni e anni e anni di sfruttamento e violenze subite, un uomo si ribellasse ed  attaccasse. Secondo Lovelock come non possiamo comprendere il funzionamento del corpo umano esaminando gli organi separatamente, allo stesso modo non possiamo nemmeno capire i cambiamente che subisce il nostro pianeta attraverso lo studio sterile delle componenti fisiche e biologiche, trascurando le loro relazioni.

Il biofisico britannico, lucido nella sua analisi che procede con l’uso di molti esempi, stime e numeri, sembra abbastanza convinto del triste scenario che abbiamo davanti proprio perché i fenomeni legati ai mutamenti ambientali sono stati sottovalutati. In effetti se si pensa solo all’ uragano Kathrina, notiamo come l’intensità di tali fenomeni sia aumentata. Anche il Premio Nobel Paul Crutzen, è concorde con Lovelock e ha proposto di definire «era dell’Antropocene» il periodo geologico cominciato con la rivoluzione industriale: «Siamo diventati una forza geologica in grado di modificare l’aspetto globale della Terra».

Ma come convincere i Paesi più industrializzati e popolati a ridurre, tanto per fare un esempio, l’uso delle automobili? O le  grandi aziende a produrre rispettando l’ambiente?E’ chiaro che c’è bisogno di una sensibilizzazione al tema, è una questione culturale e non tutti sono disposti ad aumentare i costi in questo senso a scapito del profitto: utilizzare i pannelli solari, sfruttare l’energia eolica, rispettare la fauna. Non ci resta altra scelta.

Ma davvero è tutto perduto? Fare gli eco- pessimisti è troppo facile, sarebbe più prudente e di buon senso vestire i panni dell’eco- scettico, in fondo il dubbio lascia sempre aperto uno spiraglio positivo…

Nel dubbio ringraziamo gli “eroi” (WWF, Greenpeace, i Rangers, ecc) che ogni giorno lottano per difendere il nostro Pianeta anche rischiando la vita.

 

Premio Pulitzer 2014: i premiati

Edward Snowden

Si è conclusa due giorni fa la manifestazione del sempre interessante Premio Pultizer 2014. L’assegnazione dei premi ha riguardato come sempre il giornalismo, la letteratura e la musica americana. Il giornalismo è la prima categoria quella per la quale, Joseph Pulitzer, nel lontano 1917 istituì il premio. Il premio è gestito dalla Columbia University di New York. La giuria è composta da diciannove persone che provengono sia dal mondo dell’informazione che dal mondo accademico e letterario.

Ai vincitori delle varie sezioni viene consegnata una ricompensa di diecimila dollari; al vincitore invece della categoria “giornalismo per il bene pubblico” viene donata una medaglia d’oro.

Le categorie sono ventuno ma per il “Feature writing” non è stato assegnato alcun premio. I vincitori sono:

 

Public Service Reporting

Glenn Greenwald, Laura Poitras e Ewen MacAskill per “The Guardian” e Bart Gellman per “The Washington Post” per il lavoro svolto sui documenti rivelati da Edward Snowden e sulle attività della NSA.

 

Breaking News Reporting

Lo staff di “The Boston Globe” per gli articoli sulle bombe alla maratona di Boston.

 

Investigative Reporting

Chris Hamby del Center for Public Integrity” per l’inchiesta sui sistemi usati da alcuni avvocati e medici per manipolare i risarcimenti ai minatori di carbone con malattie polmonari.

 

Explanatory Reporting

Eli Saslow per il “Washington Post” per il suo lavoro sulla povertà in America.

 

Local Reporting

Will Hobson e Michael LaForgia del “Tampa Bay Times” per le inchieste sulle condizioni delle case destinate ai senzatetto a Tampa in Florida.

 

National Reporting

David Philipps per la “Gazette di Colorado Springs” per gli articoli sui reduci di guerra e sul trattamento ricevuto dopo avere lasciato l’esercito.

 

 

 

International Reporting

Jason Szep e Andrew R.C. Marshall per  “Reuters” per gli articoli sulle persecuzioni dei Rohingya della Birmania.

 

Commentary

Stephen Henderson della “Detroit Free Press” per gli articoli sulla crisi economica di Detroit in Michigan.

 

Criticism

Inga Saffron del “Philadelphia Inquirer” per i suoi articoli sull’architettura.

 

Editorial Writing

Lo staff dell’”Oregonian di Portland” per un editoriale sui problemi che comportano gli aumenti delle pensioni.

 

Editorial Cartooning

Kevin Siers per il “Charlotte Observer” per le serie di vignette.

 

Breaking News Photography

Tyler Hicks del prestigioso “New York Times” per le sue foto durante la strage al centro commerciale di Nairobi in Kenya.

 

Feature Photography

Josh Haner  sempre del “New York Times” per il reportage fotografico su una persona che ha perso una gamba nell’esplosione delle bombe durante la maratona di Boston.

 

Letteratura, Teatro e Musica

Fiction

“The Goldfinch” di Donna Tartt

 

Drama

“The Flick” di Annie Baker

 

 

History

“The Internal Enemy: Slavery and War in Virginia, 1772-1832″ di Alan Taylor

 

Biography or Autobiography

“Margaret Fuller: A New American Life” di Megan Marshall

 

Poetry

“3 Sections” di Vijay Seshadri

 

General Nonfiction

“Toms River: A Story of Science and Salvation” di Dan Fagin

 

Music

“Become Ocean” di John Luther Adams.

 

L’informatico Edward Snowden  la talpa del Datagate, secondo il quale la Nsa metterebbe a rischio il futuro di Internet e considerato un traditore dalla Casa Bianca e un eroe da gran parte degli  americani, è riuscito a far conoscere al popolo americano importanti informazioni riguardo la sicurezza nazionale. Il servizio pubblico di alta qualità ha sempre colpito positivamente la giuria che già nel 1972 aveva premiato il  New York Times per aver pubblicato la storia della talpa   Daniel Elisberg riguardo dei documenti segreti della guerra in Vietnam.

Quando la coscienza coincide con la libertà di stampa..

 

Premio Bancarella: i libri itineranti

Boris Pasternak

Oggi 15 aprile 2014, il Premio Bancarella ha inaugurato a Milano nella Sala Consiglio della Banca Cesare Ponti la sessantaduesima edizione del premio, presentando i sei libri vincitori del Premio Selezione 2014. I librai come al solito si sono fatti interpreti del gusto dei lettori e tra tanti libri hanno individuato, attraverso un percorso iniziato il 4° marzo 2013 e concluso il 28 febbraio 2014, i volumi che andranno ad occupare un posto nella selezione finale.

I libri sono:

Roland Balson, “Volevo solo averti accanto” ed. Garzanti

Alberto Custerlina, “All’ombra dell’impero” ed. Baldini & Castoldi

Albert Espinosa, “Braccialetti rossi” ed. Salani

Chiara Gamberale, “Per dieci minuti” ed. Feltrinelli

Veit Heinchen, “Il suo peggior nemico” ed. E/O

Michela Marzano, “L’amore è tutto” ed. Utet

Il presidente della Fondazione Città del Libro, il professor Giuseppe Benelli ha illustrato l’edizione del premio 2014 e la premiazione finale che si terrà a Pontremoli i giorni 19 e 20 Luglio.

Nei prossimi mesi il Premio Bancarella e la fondazione Città del libro si occuperanno della presentazione dei romanzi e degli autori. Si partirà il 29 Maggio da Ravenna, prima tappa. Gli autori incontreranno gli studenti delle scuole superiori della città. Il 6 Giugno si sposteranno a Cesena dove, nel corso dell’evento, sarà consegnato agli autori il “Premio Vincitore Selezione Bancarella 2014”. Il 16 Giugno in serata, il Bancarella sarà protagonista saranno tutti a Sesto San Giovanni per poi concludere il ciclo di presentazioni a fine Giugno a Carrara.

I sei autori dei volumi finalisti saranno in piazza della Repubblica a Pontremoli il 20 Luglio. La giuria del Premio è costituita da 200 librai, che con il loro voto determineranno il finalista della sessantaduesima edizione del Premio Bancarella.

Isaac B. Singer

Il Premio Bancarella nasce nel secondo dopo guerra per iniziativa di studiosi e appassionati della terra di Lunigiana, come Renato Mascagna, e Manfredo Giuliani che sono a conoscenza della straordinaria tradizione dei “librai pontremolesi” e ne comprendono l’importanza e lo sviluppo per la diffusione e il commercio del libro. Da una tradizione di emigrazione della gente di Lunigiana e principalmente di Montereggio, paese dei librai, abbandonare la propria terra per trovare occasioni di lavoro. Dalla difficoltà e dall’abbandono della propria terra si è ricavata però la diffusione del libro; tra gerle di vimini i libri hanno camminato, hanno testimoniato e sono sopravvissuti in un’Italia che a fatica si costruiva. Quando la gerla non era più sufficiente a trainare per il mondo la bancarella, i librai pontremolesi si fermavano nelle città d’Italia coi loro banchi di libri e aprivano librerie. Ed è da questa tradizione che nasce, nel 1952, il Premio Bancarella, un riconoscimento letterario dei librai. La vittoria di Ernest Hemingway con “Il vecchio e il mare” nel 1953 anticipa il Nobel e segna l’inizio dell’albo d’oro dei vincitori del Bancarella. Vengono premiati anche Pasternak e Singer prima del prestigioso riconoscimento dell’Accademia Svedese, confermando così la capacità dei librai di saper riconoscere, seguendo gli anni, il gusto dei lettori. Ancora oggi il Premio resta legato alla sua origine errabonda: è il libro che incontrare la gente, soprattutto i giovani, ed ecco perché il comitato del premio organizza numerose presentazioni e incontri con le scolaresche italiane e con tutta la popolazione non solo per la promozione della lettura ma anche per salvaguardare le librerie. La libreria è infatti il luogo dove i libri respirano e riposano in attesa che qualcuno li scelga. E oggi le librerie devono essere protette, dopo tanto cammino a questi libri non deve mancare un posto in cui essere accolti.

Premio Strega 2014: la rosa dei candidati

Si sono chiuse a Roma le candidature per la sessantottesima edizione del Premio Strega 2014; le prime ventisette opere sono presentate dagli Amici della domenica, la storica giuria composta da giornalisti, scrittoti, artisti, letterati che dal 1944 attribuiscono il riconoscimento a un libro di narrativa italiana pubblicato tra il 1° aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso. Nella prima riunione degli Amici della domenica hanno partecipato personalità del calibro di Maria Cristina Donnarumma, Carlo Bernari, Paola Masino, Palma Bucarelli e Alberto Savinio.

Il comitato degli Amici della domenica quest’anno è presieduto da  Maria Pia Ammirati, scrittrice e vicedirettore di Rai Uno; Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e scrittore; Anna Grazia D’Oria, direttore editoriale Manni editori; Franco Di Mare, giornalista, conduttore televisivo e scrittore; Maria Cristina Donnarumma, insegnante e operatrice culturale; Dario Franceschini, scrittore e attualmente Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo; Linda Giuva, archivista e docente universitaria; Roberto Ippolito, giornalista e scrittore; Massimo Lugli, giornalista e scrittore; Lisa Roscioni, storica e saggista; Rossana Rummo, direttore generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo; Benedetta Tobagi, giornalista, scrittrice e consigliere di amministrazione della Rai; Monique Veaute, giornalista, presidente della Fondazione Romaeuropa.

Come di consueto l’11 Aprile il Comitato direttivo del Premio, presieduto da Tullio De Mauro, selezionerà tra le ventisette proposte degli “Amici” i dodici libri che andranno avanti nella selezione fino alla proclamazione del vincitore del Premio Strega 2014. Oltre a Tullio De Mauro, a Valeria Della Valle (rispettivamente presidente e consigliera della Fondazione Bellonci) ad Alberto Foschini e  a Giuseppe D’Avino (presidente e amministratore delegato di Strega Alberti spa), al comitato direttivo si aggiungono: gli scrittori vincitori del Premio Strega Paolo Giordano, Melania G. Mazzucco, Edoardo Nesi, Simonetta Fiori, il giornalista Enzo Golino e lo storico della lingua Luca Serianni. In questa nuova composizione il comitato resterà in carica per il triennio 2014-2016.

Quest’anno i dodici finalisti si contenderanno il Premio Strega Giovani, novità assoluta; una giuria di circa quattrocento ragazze e ragazzi, di età compresa tra i 16 e i 18 anni, in rappresentanza di licei e istituti diffusi su tutto il territorio italiano e all’estero (tra cui Berlino, Bucarest e Parigi) potranno esprimere la loro preferenza e determinare il vincitore di questo nuovo titolo.

I ventisetti libri presentati sono:

1. Intanto anche dicembre è passato ed. Baldini&Castoldi di Fulvio Abbate; presentato da Michele Mari e Massimo Onofri.

2. Oltre le Colonne d’Ercole  ed. Book Sprint di Lorenzo Bracco e Dario Voltolini; presentato da Daria Bignardi e Paolo Di Stefano.

3. Match nullo ed. Cavallo di Ferro di Luca Canali; presentato da Roberto Pazzi e Paolo Ruffilli

4. Non dirmi che hai paura ed. Feltrinelli di Giuseppe Catozzella; presentato da Giovanna Botteri e Roberto Saviano.

5. Lisario o il piacere infinto delle donne ed. Mondadori di Antonella Cilento; presentato da Nadia Fusini e Giuseppe Montesano.

6. Il mantello di porpora ed. La Lepre di Luigi De Pascalis; Presentato da Filippo La Porta e Claudio Strinati.

7. Il paese senza nome Ed. Carabba di Lucianna Di Lello; presentato da Vittorio Avanzini e Ludovico Gatto.

8. C’è posto tra gli indiani ed. Perrone di Alessio Dimartino; presentato da Antonio Augenti e Elena Clementelli.

9. Bella mia ed. Elliot di Donatella Di Pietrantonio; presentato da Antonio Debenedetti e Maria Ida Gaeta.

10. Publisher ed. Fazi di Alice Di Stefano; presentato da Giuseppe Conte e Francesca Pansa.

11. Riscatto ed. Libroteca Paoline di Melo Freni; presentato da Giampaolo Rugarli e Giovanni Russo.

12. Una storia ed. Coconino Press di Gipi; presentato da Nicola Lagioia e Sandro Veronesi.

13. To Jest Edizioni il Foglio di Fabio Izzo; presentato da Predrag Matvejević ed Elisabella Kelescian.

14. Calcio e acciaio ed. Acar di Gordiano Lupi; presentato da Marcello Rotili e Wilson Saba.

15. Viaggiatori di nuvole ed. Marsilio di Giuseppe Lupo; Presentato da Salvatore Silvano Nigro e Sebastiano Vassalli.

16. Come fossi solo ed. Giunti di Marco Magini; presentato da Maria Rosa Cutrufelli e Piero Gelli.

17. Ganymede e la notte dei cristalli ed. Biblioteca dei Leoni di Franco Massari; presentato da Giorgio Bàrberi Squarotti e Luciano Luisi.

18. Oltre il vasto oceano ed. Avagliano) di Beatrice Monroy; presentato da Renato Besana e Corrado Calabrò.

19. Nella casa di vetro ed. Gaffi di Giuseppe Munforte; presentato da Arnaldo Colasanti e Massimo Raffaeli.

20. La mia ora di vento ed. Il Papavero di Gerardo Pepe; presentato da Piero Mastroberardino e Cesare Milanese.

21. La terra del sacerdote ed. Neri Pozza di Paolo Piccirillo; presentato da Valeria Parrella e Romana Petri.

22. La vita in tempo di pace ed. Ponte alle Grazie di Francesco Pecoraro; presentato da Giuseppe Antonelli e Gabriele Pedullà.

23. Il desiderio di essere come tutti ed. Einaudi di Francesco Piccolo; presentato da Paolo Sorrentino e Domenico Starnone.

24. Storia umana e inumana ed. Bompiani di Giorgio Pressburger; presentato da Gianfranco De Bosio e Sergio Givone.

25. Venga pure la fine ed. e/o di Roberto Riccardi; presentato da Francesco Guccini e Giuseppe Leonelli.

26. Ovunque, proteggici ed. nottetempo di Elisa Ruotolo; presentato da Marcello Fois e Dacia Maraini.

27. Il padre infedele ed. Bompiani di Antonio Scurati; presentato da Umberto Eco e Walter Siti.

Non resta che augurare buona fortuna a tutti e aspettare l’11 Aprile per la prima selezione. La prima votazione per definire la cinquina dei finalisti avrà invece luogo l’ 11 Giugno in casa Bellonci, così come tradizione vuole. La seconda votazione e la proclamazione del vincitore avverranno il 3 Luglio in Villa Giulia.

Intanto, buona lettura!

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