‘Una storia nell’arte. I Marchini, tra impegno e passione’. Fino al 21 agosto 2022 a Foligno

I maestri moderni della storia dell’arte: Balla, de Chirico, De Pisis, Magritte, Picasso, Morandi insieme ai contemporanei De Dominicis, Castellani, Di Stasio, Kounellis. Sono soltanto alcuni degli oltre 50 artisti che dal Novecento fino ai giorni nostri hanno accompagnato la vicenda storica e umana di Alvaro Marchini, della sua famiglia e della galleria La Nuova Pesa di Roma. Una selezione di oltre settanta opere si potrà ammirare al CIAC di Foligno fino al 21 agosto.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno presenta dal 21 maggio al 21 agosto 2022 la mostra “Una storia nell’arte. I Marchini, tra impegno e passione. Dopo l’esposizione di successo all’Accademia Nazionale di San Luca a Roma, da cui promana l’operazione culturale conclusasi lo scorso aprile, la mostra è ospitata al Centro Italiano Arte Contemporanea (CIAC). Un progetto unico e ambizioso, realizzato con la curatela di Fabio Benzi, Arnaldo Colasanti, Flavia Matitti, Italo Tomassoni e con il coordinamento di Gianni Dessì.

Grazie alla generosità di numerosi prestatori, saranno esposte a Foligno più di settanta opere selezionate fra quelle della collezione di Alvaro Marchini e della sua famiglia con una incisività specifica per l’aspetto più contemporaneo della Collezione.

Juan Gris Violin et livre 1924. olio su tela, collezione privata

La storia di Alvaro Marchini è stata scandita dall’impegno imprenditoriale e politico (comandante partigiano, medaglia d’argento della Resistenza, cofondatore della società che editò “l’Unità”, organo del Partito Comunista) e dalla passione per l’arte, che lo porta a collezionare e ad aprire nel 1959 a Roma la galleria La Nuova Pesa, con sede, prima in via Frattina e dall’autunno 1961, in via del Vantaggio. L’esperienza ricca e complessa nasce come tentativo cruciale di annodare e promuovere un’idea di possibile prassi estetica all’insegna della figurazione.

La prima stagione della galleria, tra il 1959 e il 1976, vede coinvolto un gruppo di artisti e intellettuali, da Antonello Trombadori a Renato Guttuso, da Corrado Cagli a Pier Paolo Pasolini, da Alberto Moravia a Carlo Levi, legati ad Alvaro Marchini da amicizia, oltre che da una familiarità culturale e ideologica. Anche Simona e Carla, le due giovani figlie di Alvaro, partecipano attivamente alla gestione della galleria. Chiusa La Nuova Pesa nel 1976, Alvaro Marchini continua l’attività imprenditoriale e collezionistica sino alla morte, avvenuta il 24 settembre 1985.

Un mese dopo la figlia Simona, quasi a lenirne la perdita, apre una nuova galleria nella stessa città e con lo stesso nome, ma nuovo indirizzo, via del Corso. In un’ideale continuità sentimentale, si avvia a farsi testimone del proprio tempo sino a giungere ai nostri giorni.

È sullo svolgimento della Collezione a cura della figlia Simona Marchini, spiega il curatore Italo Tomassoni, che sofferma l’attenzione della mostra di Foligno che si ricollega alla tradizione e alla vocazione del CIAC che, dalla sua istituzione (2009), è impegnato sulle figure del contemporaneo. L’area vasta sulla quale di affaccia il secondo tempo de La Nuova Pesa è frammentata e frammentaria. Fuori da ogni assiologia, le strategie si adeguano alla retorica di un individualismo sul quale pesa la tecnologia, il virtuale, la rete e tutto ciò che allontana il reale.

Simona Marchini, che incarna un tempo necessariamente altro, rispetto a quello del padre, dal 1985 al 2020 realizza quasi 250 esposizioni, uno spaccato del vero, del vissuto e di ciò che sopravvive, soprattutto a Roma, di valori artistici dispersi e difficili. Scopre realtà creative portandosi fuori tiro dal coinvolgimento ideologico che aveva caratterizzato l’attività del padre Alvaro. Evita le correnti, privilegia liberamente il soggettivo, intercetta i lacerti di un’arte divenuta labile, volatile, mutevole e che, tuttavia, rappresenta ciò che ‘passa’ l’esperimentazione estetica del suo tempo. Tutto resta dentro il panorama fluttuante di opere prese nel gioco rituale dell’autoritratto. È come se ogni lavoro si riflettesse su uno specchio che rimanda l’autore”.

Il suggestivo percorso espositivo realizzato al CIAC ricopre tutto l’arco del Novecento fino ai giorni nostri. L’esposizione segue in linea generale il criterio cronologico: insieme a una selezione dei “classici” relativi alla fase storica della Collezione, documenta la nuova ricerca artistica che rivela inedite soluzioni di figurabilità.

Il visitatore potrà ammirare, tra le altre, opere di Giacomo Balla, Georges Braque, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Filippo De Pisis, René Magritte, Pablo Picasso, Giorgio Morandi, Renato Guttuso continuando poi con i lavori contemporanei di Carla Accardi, Luca Maria Patella, Cesare Tacchi, Mimmo Jodice, Enrico Castellani, Stefano Di Stasio, Felice Levini, Vettor Pisani, Maurizio Mochetti e Salvo.

Tra gli importanti nuclei in mostra, si segnala una significativa raccolta dei disegni magistrali di George Grosz, Otto Dix e Scipione, che si potranno ammirare in dialogo con le opere pittoriche dei grandi maestri del Novecento. Particolarmente rara è inoltre l’esposizione dell’opera su tavola di Gino De DominicisSenza titolo”, facente parte della mostra che lo stesso artista realizzò nel 1996 nella galleria La Nuova Pesa, quando, oltre ad altre opere, espose l’installazione “L’Appeso”. Altrettanto rara in una mostra è l’opera “Senza titolo” di Jannis Kounellis, un olio su tela, metallo e coltello del 2013.

La mostra “Una storia nell’arte. I Marchini, tra impegno e passione” intende rendere omaggio a chi ha dato testimonianza attiva della cura, della conservazione e della promozione dell’arte. Allo stesso tempo offre l’occasione per riflettere sul Novecento, un periodo cruciale della nostra cultura.

In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo edito dall’Accademia Nazionale di San Luca, con i testi introduttivi di Claudio Strinati, Segretario Generale dell’Accademia, Umberto Nazzareno Tonti, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, e Gianni Dessì, in qualità di coordinatore, nonché i saggi dei curatori Italo Tomassoni, Fabio Benzi, Flavia Matitti, Arnaldo Colasanti, una conversazione con Lucio Villari e le testimonianze di Carla e Simona Marchini.

I servizi di mostra, le visite guidate e gli approfondimenti sono a cura di Maggioli Cultura.

 

Salone Internazionale del libro di Torino 2022: Al via la 34esima edizione

Comincia oggi la 34esima edizione del Salone Internazionale del libro di Torino 2022. Dopo esattamente sette mesi dall’edizione autunnale la magia del Salone ritorna. Parte oggi fino al 23 maggio la sua 34esima edizione. Lingotto Fiere, come di consueto, apre le porte all’appuntamento culturale ed editoriale più importante al mondo.

Cuori Selvaggi è il titolo della XXXIV edizione del Salone Internazionale del Libro. Il manifesto, curato dall’illustratore e autore italiano Emiliano Ponzi, raffigura due ragazzi che corrono liberi verso l’orizzonte, verso una città appena sveglia, o appena addormentata. In un periodo storico così turbolento ed incerto il futuro è nelle mani dei cuori selvaggi che con coraggio saranno capaci di proiettarsi oltre, alla ricerca di nuovi orizzonti.

Da sempre il Salone è un ponte tra le culture, un luogo dove dialogare e confrontarsi. Ed è proprio questo il clima in cui dobbiamo esplorare i nostri cuori alla ricerca della parte più luminosa e pura.

A partecipare saranno 893 editori. Numerosi saranno gli appuntamenti, le conversazioni, gli spettacoli, le letture e i concerti che si terranno nei 3 padiglioni e nell’Oval. Proprio qui, oltre al Palco live in cui artisti e scrittori si esibiranno, è presente un grande bosco realizzato da Aboca Edizioni. Un anfiteatro naturale fatto di alberi e piante pensato per immergersi nel verde e partecipare a presentazioni e dibattiti con autori e autrici impegnati, attraverso le loro opere e la loro esperienza, sui temi ambientali. Nella zona opposta del padiglione c’è lo stand del Torino Pride

Un’altra novità di quest’anno è La Casa della Pace è uno spazio inedito dedicato al dialogo e all’informazione su iniziative di solidarietà sull’emergenza ucraina e al racconto di esperienze di ONG, reti solidali, soggetti del terzo settore e istituzioni. In programma: una libreria a cura del Consorzio di librerie indipendenti COLTI, una campagna di crowdfunding promossa da FEP (Federation of European Publishers) e Ukrainian Book Institute per la stampa di libri per bambini ucraini, una raccolta di libri per il progetto “Lettura 2030”. Inoltre saranno raccolti alla Casa della Pace libri in lingua ucraina, russa e inglese e silent book da distribuire ai cittadini e alle famiglie con bambine e bambini in fuga dalla guerra.

Sono aumentati gli spazi gestiti dalle Regioni la gran parte concentrate all’Oval intorno allo stand del Friuli Venezia Giulia, regione ospite dove ci sarà anche un ampio spazio per la poesia.

Il Salone non dimentica neanche i più piccoli ai quali è dedicato un vasto programma con laboratori, incontri e spettacoli.

Dopo il taglio del nastro con i ministri della Cultura Dario Franceschini e dell’Istruzione Patrizio Bianchi, il Salone si apre ufficialmente con due lectio magistralis: I non-umani possono parlare? di Amitav Ghosh, lo scrittore e antropologo indiano sui temi ambientali e la crisi climatica, in collaborazione con Neri Pozza, e con Maria Falcone che inaugura il Bookstock, lo spazio dedicato ai ragazzi ricordando, a trent’anni dalla strage di Capaci, il fratello Giovanni a cui ha dedicato il libro L’eredità di un giudice (Mondadori), scritto con Lara Sirignano.

Altri anniversari saranno celebrati al Salone: Cento anni dalla nascita Beppe Fenoglio che sarà ricordato con la lettura di Una questione privata all’interno del progetto il Ballatoio, un’iniziativa che unisce attorno alla lettura gli abitanti di un condominio di periferia; Elsa Morante, a novant’anni dalla sua nascita grazie alla lectio di Dacia Maraini e infine Pier Paolo Pasolini di cui ricorre il centenario dalla nascita.

Un grande ritorno sono Voltapagina e Pagine in corsia. Il primo è un progetto di impegno civile e sociale alla sua 13esima edizione, scrittrici e scrittori saranno nelle carceri del Piemonte per condividere i loro libri nei giorni del Salone: quest’anno tocca a JonathanBazzi, Fabio Bacà, Giorgio Fontana, Vincenzo Latronico, Sasha Naspini,Andrea Donaera, Manuela Valenti. Il secondo è un’iniziativa che prevede l’organizzazione di letture ad alta voce, quest’anno in due ospedali, a cura volontari del Servizio Civile Universale.

Tra gli appuntamenti attesi ci sono: «Alessandro – un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande», uno spettacolo speciale in ricordo dello scrittore e giornalista tarantino impegnato nella difesa dei diritti dei migranti e nelle battaglie a favore degli ultimi della Terra; ‘Collezione di attimi… con Marco nel cuore’, un incontro, una festa e un tributo a Marco Mathieu ed infine la docu-fiction ‘Arnoldo Mondadori – I libri per cambiare il mondo’, che esplora la vicenda umana e professionale di uno dei più importanti pionieri dell’industria editoriale italiana.

Il Salone OFF resta l’iniziativa privilegiata per portare i libri e la cultura al di fuori dai padiglioni Lingotto, dalle periferie alle Biblioteche, librerie, teatri, ex fabbriche, locali, strade e piazze, case del quartiere, ospedali, parchi e giardini, carceri, fino alle stazioni della metro.

Gli ospiti della 34esima edizione del Salone

La lista dei protagonisti della cultura nazionale ed internazionale che parteciperanno al Salone è molto lunga. Sono attesi grandi nomi: personaggi provenienti dal panorama editoriale ma anche cinematografico, musicale, sportivo, giornalistico e politico.

Per  la Kermesse internazionale: Jokha Alharthi al Mausoleo della Bela Rosin, Jennifer Egan ad Ivrea, Cal Flyn alla Libreria del Golem, Alain Friedman a Chieri, Amitav Ghosh a Settimo Torinese e a Novara, il regista Werner Herzog al Castello di Rivoli e al Museo Nazionale del Cinema, Anilda Ibrahimi al Polo del ‘900, Tom Kuka al Centro Interculturale, Jean-Claude Mourlevat all’Alliance Française, Andrés Neuman alla libreria Bodoni, il cardinale Dieudonné Nzapalainga sarà al Sermig Arsenale della Pace, Frank Rose alla Scuola Holden.

Per l’Italia: Carmine Abate, Viola Ardone, Francesca Barra e Silvia Galeazzi, Hervé Barmasse, Luca Bianchini, Ginevra Bompiani, Annalisa Camilli e Fabio Geda, Massimo Carlotto, Marco Cazzato, l’ex miss Italia Cristina Chiabotto, Andrea Cortellessa, Erri De Luca, Luigi de Magistris, Viola di Grado, Simone Filippetti, Tiziano Fratus, Elio Germano e Folco Terzani, Oskar Giammarinaro (Statuto), Viola Graziosi, Gad Lerner, Antonio Manzini, Andrea Marcolongo, Lorenzo Marone, Fabio Marzano, Roberto Mercadini, Roberto Mussapi, Francesco Pacifico, Francesco Pannofino, Antonio Pascale, Marco Peano e Carlotta Vagnoli, Telmo Pievani, Veronica Pivetti, Domenico Quirico, Veronica Raimo, Sara Rattaro, Simone Regazzoni, Matteo Saudino, Daniele Scaglione, Antonio Scurati, Enrica Tesio, Davide Toffolo, Luca Trapanese, Paolo Verri. Alessandro Barbero, Mario Martone, Alberto Angela e Jovanotti

Un calendario ricchissimo di appuntamenti in un villaggio culturale ridimensionato per regalare agli appassionati un’avventura del tutto inedita nel mondo dei libri. Parole d’ordine per questa 34esima edizione sono sostenibilità, pace, inclusività e diritti. Un arcobaleno coloratissimo si staglia nei cieli di Torino- Ancora una volta il Salone del Libro di Torino promette grande successo.

 

https://www.salonelibro.it/visita/biglietti.html

 

 

 

 

 

 

 

Dal 27 Maggio la XVI edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo

Tra i personaggi culturali di rilievo della sedicesima edizione di ..incostieraamalfitana.it  Festa del Libro in Mediterraneo sono trapelati i nomi del  regista di RAI 2 Filippo De Masi, alle prese con il suo primo romanzo genere giallo-noir dal titolo “Le case hanno gliocchi” per i tipi di Pegasus Edition, ed i giornalisti della Stampa Estera George Labrinopoulos e Lisa Bernardini  (a presentare in Costiera i loro libri da poco sul mercato, rispettivamente “L’Italia deigiganti” a cura di Francesco De Palo, e “Tu ce l’hai Peter Pan? Appunti di viaggio in un tempo difficile”, entrambi per la medesima casa editrice del De Masi).

Appuntamento con questi Autori a Largo Solaio dei Pastaia Minori (SA),il giorno 6 Giugno, a partire dalle ore 19.30. Intervisterà il direttore organizzativo della kermesse, Alfonso Bottone.

L’edizione 2022 di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo partirà il 27 maggio prossimo a bordo della motonave “Uragano” della Travelmar. Poi saranno i sagrati delle chiese di Praiano e Conca dei Marini, il Convento di San Domenico di Maiori, la piazza-salotto di Atrani, le piazzette della pasta a mano di Minori, la terrazza della Torre Vicereale di Cetara, le sale affrescate di Palazzo Mezzacapo di Maiori, il Sentiero dei Limoni tra Minori e Maiori, il Giardino Segreto dell’Anima di Tramonti, il fronte mare di Marina di Vietri, chiese e teatri di Salerno, il consesso consiliare di Tramonti, sedi associative salernitane, ad accogliere fino al 17 Luglio 2022 i “Salotti letterari” con i 44 autori di novità letterarie in concorso per il Premio costadamalfilibri, opera del maestro ceramista vietrese Nicola Campanile, nelle sezioni Narrativa/Saggistica, Giallo/Noir, Antologia.

“Abbiamo diritto alla Dignità per aver diritto alla Vita” è il tema di questa XVI edizione,” – ci ricorda  Alfonso Bottone – “che coinvolge non solo scrittori e case editrici, ma anche gli studenti di ogni ordine e grado, poeti, artisti, volti noti dell’informazione, protagonisti della Cultura. Confermati i riconoscimenti già consolidati, tornano il “Premio in Pace” e una riedizione sperimentale della “Fiera del Libro…in riva al mare”.

E aggiunge:

Ripartiamo anche quest’anno con la grande voglia di riportare tutti a vivere con lo spirito sano e gioioso della “Festa” un appuntamento che da sedici anni, grazie al sostegno delle Amministrazioni comunali, delle Istituzioni, delle Associazioni, degli operatori culturali ed economici, delle aziende private, caratterizza la prima parte dell’estate in quell’angolo “divino” del nostro Bel Paese che è appunto la Costa d’Amalfi.

Dalla Biblioteca Bertoliana ai social, il Fondo Porto custodito al Castello di Thiene è da oggi online

Dalla Biblioteca Bertoliana alla condivisione sui social il passo è breve. L’inventario del Fondo Porto, custodito presso il Castello di Thiene, da oggi infatti è ufficialmente on line.

Il progetto, denominato Archiporto, ha comportato la scansione in digitale di documenti – nello specifico catastici che fanno riferimento a 18 mila documenti – e l’informatizzazione del Fondo Porto, che ha trovato nuova casa nel Portale degli Archivi della Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza. Dopo oltre quattro anni questo lavoro vede finalmente la luce e valorizza la documentazione che racconta otto secoli di storia relativa alla famiglia nobiliare vicentina Porto. La digitalizzazione dei catastici e la contemporanea informatizzazione di questo archivio, conservato al Castello di Thiene, si sono configurati come un progetto complesso e innovativo, perseguito con l’obiettivo di condividere e valorizzare un archivio privato, patrimonio che tradizionalmente trova poca visibilità pubblica.

Nel contesto di questo progetto la Biblioteca Bertoliana – spiega la sua direttrice, Mattea Gazzola – è stata chiamata a coordinare l’inventariazione. Fin dalla sua ideazione, Archiporto si è configurato come un progetto a servizio della cultura di un luogo e di un territorio fortemente improntati dalla storia di una famiglia, come un racconto capace di plasmare la “materia archivistica”, non sempre di facile fruizione, in qualcosa di valorizzabile e condivisibile con le scuole e nei canali social, con l’obiettivo di “spingere” l’archivio incontro al mondo, a nuovi fruitori e a nuove modalità di fruizione“.

Il lavoro di descrizione inventariale informatizzata e di controllo dei materiali presenti in archivio è stato eseguito dall’archivista Sofia Stefani con il coordinamento della Biblioteca civica BertolianaFrancesca di Thiene, co-proprietaria del Castello di Thiene e co-curatrice dell’archivio, sottolinea il valore del progetto: «Siamo molto soddisfatti della riuscita di questo grande lavoro che consentirà una maggior facilità di consultazione dei documenti per storici, ricercatori ed interessati, ma che permetterà anche di proteggere e meglio conservare questo patrimonio prezioso ed importante. Un patrimonio che condividiamo per sempre e con tutti grazie alla digitalizzazione. Ma che condivideremo anche con un evento speciale di apertura dell’archivio con il pubblico. È certamente un’opportunità per scoprire, al di là delle radici delle famiglie che hanno abitato per secoli il Castello, un po’ di storia sociale, culturale ed economica, nonché alcune particolarità della vita vissuta a Vicenza nei secoli. Ricordo che il Castello è stato costruito nel ‘400».

Domenica 15 maggio è quindi prevista un’apertura eccezionale degli archivi che per la prima volta si presentano, nella loro preziosa veste originale, al pubblico. La giornata inizierà allo ore 10 con l’apertura della stanza dedicata alla custodia dei documenti e la spiegazione di alcuni curiosi aneddoti legati alla vita dei secoli scorsi, raccontati nei documenti di allora. La visita è esclusivamente su prenotazione, a pagamento, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Da segnalare, tra le curiosità del progetto, anche la nascita di un gioco di carte dal design molto particolare: ogni singola carta infatti reca i volti della famiglia Porto e personaggi illustri vicentini. Il gioco è ora disponibile presso la biglietteria del Castello di Thiene.

 

Informazioni e prenotazioni per la visita al Castello di Thiene
Ingresso a 18 euro con evento Archivio e visita libera delle sale della dimora quattrocentesca.

Informazioni Portale degli Archivi Biblioteca Civica Bertolianaarchivio.bibliotecabertoliana.it/

Giambattista Brocchi, a 250 anni dalla nascita le celebrazioni in onore dell’illustre naturalista il 30 aprile a Bassano del Grappa

250 anni dalla nascita di Giambattista Brocchi, avvenuta a Bassano del Grappa il 17 febbraio 1772, la Città di Bassano del Grappa celebra il suo figlio illustre per l’eredità culturale affidata ai suoi scritti e alle collezioni naturalistiche e per aver fondato coi suoi lasciti il museo e la biblioteca civica cittadini.

Il primo appuntamento è un importante convegno in programma sabato 30 aprile al Museo Civico di Bassano del Grappa,  che inaugura il calendario di iniziative rivolte a far riscoprire ed apprezzare al pubblico moderno i tanti campi d’interesse di uno studioso innovativo, figura fondamentale nella storia della geo-paleontologia italiana ed europea, da taluni considerato “forse la nostra massima gloria”.

Primo donatore del nostro Museo e della nostra Biblioteca, a Giambattista Brocchi dobbiamo la fondazione di quella straordinaria istituzione che ancora oggi è un punto di riferimento per la città di Bassano del Grappa – afferma Barbara Guidi, direttrice del Museo civico – Celebrare questo poliedrico personaggio di scienza e cultura, a duecentocinquant’anni dalla sua nascita, è non solo un atto dovuto, ma un gesto che rinnova e rinsalda il legame tra l’Istituzione, custode di storia e memoria con lo sguardo rivolto al futuro, e la sua comunità”.       

Un momento della conferenza stampa di presentazione con Giuseppe Busnardo, Barbara Guidi e Stefano Pagliantini

“L’anniversario è una straordinaria occasione per scoprire la figura di colui che non fu solo un sommo paleontologo ma uno studioso poliedrico e un grande innovatore  – spiega il botanico Giuseppe Busnardo, curatore del progetto  – Giambattista Brocchi eccelse in molte discipline e per questo il programma delle celebrazioni, oltre al convegno, contemplerà una serie di iniziative volte ad approfondire i diversi aspetti della sua figura, come studioso dell’antichità, alpinista-ante litteram, addirittura giardiniere…”

Il convegno ospita la Lectio Magistralis di Stefano Dominici (curatore Museo di Storia Naturale di Firenze, professore a contratto di Paleontologia dell’Università di Firenze) dal titolo “Dal Brenta al Beagle. Giambattista Brocchi e il dibattito sulla storia delle specie dal 1796 al 1836″.  Dopo i saluti delle autorità e del direttore dei Musei Civici Barbara Guidi, sono previsti gli interventi di Francesco Berti in merito alla riedizione critica de “Giornale delle osservazioni fatte ne’ viaggi in Egitto, nella Siria e nella Nubia da G.B. Brocchi“; di Stefano Pagliantini su Giambattista Brocchi e la nascita della Biblioteca Civica di Bassano; di Giuseppe Busnardo sul progetto di restauro dell’erbario egiziano di Brocchi; di Martina Polo sull’intitolazione del Liceo cittadino al naturalista bassanese. Il convegno sarà moderato da Paolo Mietto, studioso senior, già professore associato di Geologia Stratigrafica dell’Università di Padova.

Forse la critica inglese non ha mai parlato con tanto favore di un’opera non inglese e ovunque ho sentito parlare di voi in Germania, in Inghilterra, in Francia”. Con queste parole nel 1817 il botanico Alberto Parolini raccontò all’amico Giambattista Brocchi l’accoglienza riservata in Europa alla sua “Conchiologia fossile subappennina”, pubblicata a Milano nel 1814. L’opera catalizzava conoscenze accumulate in decenni di studio della fauna adriatica per mano di Giuseppe Olivi e Stefano Renier e nasceva dal confronto tra questa e le conchiglie fossili raccolte da Brocchi in tutta Italia.

Erede degli insegnamenti geologici di Giovanni Arduino, Alberto Fortis e Antonio Gaidon, acuto conoscitore della letteratura naturalistica, Brocchi presentò al mondo intero una sua originale idea sulla storia delle specie. Per la risonanza internazionale che ebbe la teoria, basata su solidi dati scientifici e sopravvissuta alla sua morte nel 1826, è considerato uno dei fondatori della paleontologia moderna, un precursore della biologia evoluzionistica e una delle massime glorie della geologia italiana.

Il progetto dedicato al 250° anniversario di Giambattista Brocchi è a cura di Giuseppe Busnardo ed è promosso dal Comune di Bassano del Grappa e organizzato da Musei Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa; il progetto si fregia inoltre degli importanti patrocini di Società Botanica Italiana, Accademia Olimpica di Vicenza, Associazione Nazionale dei Musei Scientifici, Società Geologica Italiana, Società Paleontologica Italiana e della Società Italiana di Malacologia.

Premio La Quara 2022. Al via la nona edizione del concorso letterario Mup Editore per racconti brevi

Nove anni di storie, migliaia di scrittori emergenti che hanno raccontato vicende, attualità, ricordi e fantasie. Ritorna a Borgotaro il Premio La Quara – concorso letterario Mup Editore per “short stories”, giunto alla sua nona edizione: dal 15 aprile al 15 maggio 2022 sarà possibile partecipare al concorso inviando il proprio racconto (informazioni e regolamento sono disponibili sul sito premiolaquara.com).

Il tema scelto per questa edizione è “Resilienza”, spiegato dal Presidente di giuria (nonché ideatore del Premio), il prof. Massimo Beccarelli, come “un moto che ci fa resistere agli urti e ci fa risalire, con le nostre forze e con l’aiuto delle persone attorno a noi, e riuscire a opporsi così ai condizionamenti, trasformando anzi l’esperienza avversa in un’opportunità, dando vita a nuove versioni di noi”.

Collegata al Premio anche l’antologia pubblicata da Mup Editore, marchio di Fondazione Monteparma che quest’anno ha deciso di rafforzare il proprio sostegno all’iniziativa.

L’evento finale sarà il 26 e 27 agosto a Borgo Val di Taro nella piazza La Quara, che dà il nome al Premio stesso, e oltre alla premiazione prevede un festival letterario ed eventi collaterali. L’evento è organizzato dall’Istituto Manara in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Borgo Val di Taro e il contributo fondamentale di Fondazione Monteparma.

 

“In considerazione della qualità letteraria che il premio La Quara ha saputo confermare nel tempo e delle grandi capacità organizzative e divulgative dimostrate dai promotori, Fondazione Monteparma ha deciso di ampliare il proprio contributo a questa iniziativa che sostiene fin dalla prima edizione. Espressione di questa rinnovata partnership è anche la nuova denominazione del premio, che da quest’anno riporta un riferimento esplicito alla proficua collaborazione con la nostra casa editrice Mup”, dichiara il Presidente di Fondazione Monteparma Mario Bonati.

Fra le novità di quest’anno c’è anche la collaborazione con Scuola Holden, scuola di narrazione fondata a Torino nel 1994 dallo scrittore Alessandro Baricco. La Holden farà parte della giuria del concorso e premierà il primo classificato o classificata del “Premio La Quara” con la possibilità di seguire gratuitamente uno dei percorsi di scrittura organizzati dalla Scuola.

È per noi un grande onore – ha dichiarato il presidente della Manara Ugo Vietti – poter avere il sostegno e la fiducia di Fondazione Monteparma e di Scuola Holden, che interpretiamo come riconoscimento a un evento culturale che da tanti anni si svolge a Borgo Val di Taro, combinando la genuina passione per la letteratura all’altissima professionalità di organizzatori e giuria.”

“Quando, nove anni fa, il Comune di Borgotaro iniziò questa avventura – ha aggiunto l’assessore alla cultura Martina Fortunatinon avremmo immaginato un percorso di questo rilievo, che porta oggi il Premio La Quara a collaborare più intensamente con Fondazione Monteparma e con l’importante Scuola Holden. L’interesse maturato attorno al Premio è cresciuto nel tempo, come testimonia il numero dei racconti che partecipano e la qualità e la varietà degli scrittori esordienti che intendono promuovere le loro opere di narrativa attraverso La Quara.Anche il tema scelto quest’anno è rappresentativo, non solo perché il Premio ha oltrepassato, negli ultimi anni, diversi ostacoli, ma anche perchè l’editoria italiana è di per sè resiliente, una delle poche cose che sopravvive da sola sul mercato, contando solo sui propri lettori.”

È confermato anche il Premio speciale Berti Solaini, selezione a cura di Angelo e Michele Berti fra i cinque finalisti in gara alla finale di agosto.

Massimo Beccarelli

 

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Tutte le informazioni e la modulistica per la partecipazione sono disponibili sul sito www.premiolaquara.com

L’Accademia Mondiale della Poesia omaggia la poesia Ucraina con Dmytro Chystiak

Il 5 aprile prossimo alle 20,30 in diretta dalla capitale ucraina Kiev, l’Accademia Mondiale della Poesia fondata nel 2001 a Verona dall’UNESCO e che riunisce 50 poeti dai 5 continenti e che annovera fra i soci fondatori il grande Mario Luzi (www.accademiamondialepoesia.com) organizza un incontro con il poeta Dmytro Chystiak.

Assieme a lui anche il suo editore Christophe Chomant, con cui ha pubblicato la quarta edizione dell’Antologia della poesia ucraina, una quarantina di autori da Shevchenko a quelli contemporanei. Inoltre saranno presenti Federico Federici autore e traduttore, Laura Garavaglia direttrice Festival Europa in Versi e Stefano Donno, editore de I Quaderni del Bardo.

“La barbara invasione dell’Ucraina da parte delle forze militari di Putin ha messo in luce la relativa impotenza delle democrazie di fronte alla forza bruta delle autocrazie, soprattutto quando una di queste esercita la minaccia nucleare, come ha detto il capo del Cremlino, tranquillamente, dopo questo delitto. Per quanto ci riguarda, continueremo la nostra pacifica lotta contro le forze di asservimento dell’uomo e di strangolamento della speranza. Per questo vogliamo rendere omaggio all’Ucraina e al suo popolo e, come giardinieri di parole, continuare a incoraggiare i suoi creatori a coltivare, sulle rive del Dnipro, “l’oro delle rose” cantato dalla loro connazionale, la poetessa Aline Dorosz“, scrive Aziza nel suo editoriale nell’ultimo numero di Pianeta Poesia la rivista quadrimestrale dell’Accademia.

Prosegue il suo editoriale: “Per noi, membri dell’Accademia Mondiale di Poesia, l’Ucraina è, prima di tutto, il suo poeta nazionale, Taras Shevchenko, il cui nome ha dato all’Università di Kiev, nonché a una piazza situata nel 6° distretto di Parigi. Un altro grande poeta, Ivan Franko, fa parte del patrimonio culturale ucraino. Il suo lavoro poliedrico comprende raccolte di poesie romantiche e intime, studi sociologici e filosofici e, persino, un’opera teatrale: Felicità rubata, che ebbe un grande successo.

Alla classicità di questa figura dominante dell’eredità poetica ucraina risponde l’avanguardia di Mïkhaïl Sémenko, promotore del panfuturismo e direttore della rivista New Generation, il quale  ha reso popolare la sorprendente quanto controversa opera del pittore Malevich, autore di Quadrati in bianco e nero su sfondo bianco”.

A questi poeti l’Accademia Mondiale della poesia renderà omaggio il prossimo 5 aprile.

L’incontro condotto da Alfonso de Filippis attore e regista sarà trasmesso anche in diretta facebook sulla pagina dell’Accademia Mondiale della Poesia.

 

Dmytro Chystiak è nato a Kiev il 22 agosto 1987. Dopo aver studiato filologia romanza presso l’Università Nazionale Taras Shevchenko di Kiev, ha sostenuto il dottorato sui miti antichi nel teatro di Maurice Maeterlinck nel 2012 e nel 2019 una tesi Dottorato di Stato (HDR ) sulla mitologia nella poesia simbolista ucraina e francese. Ha ricoperto la carica di professore universitario mentre insegnava traduzione letteraria presso il Centro europeo di traduzione letteraria a Bruxelles.

È vicepresidente dell’Unione nazionale degli scrittori dell’Ucraina (sezione di Kiev). A Parigi, all’interno dell’Accademia Europea delle Scienze, delle Arti e delle Lettere (AESAL) fondata 40 anni fa sotto l’egida del Senato di Francia e in collaborazione con l’UNESCO, Dmytro Chystiak svolge le funzioni Responsabile  di Internazionale per la Letteratura. Dirige inoltre le raccolte letterarie “European Academy” alle edizioni “Samit-Knyga” di Kiev e “European Letters” alle edizioni “L’Harmattan” di Parigi.

Autore di oltre 75 libri di poesia, prosa, monografie linguistiche e traduzioni letterarie, di oltre 350 articoli, è pubblicato in una ventina di paesi. Traduttore di Marguerite Yourcenar e Maurice Maeterlinck, di Philippe Jaccottet e Marcel Thiry, di Yves Bonnefoy e André Gide, di numerosi autori francofoni, italofoni, anglofoni e slavi, ha anche tradotto e pubblicato in francese autori ucraini come come Taras Shevchenko, Ivan Franko, Dmytro Pavlytchko, Borys Oliïnyk, Ivan Dratch, Pavlo Movtchane, l’Antologia della poesia ucraina Clarinetti solari, ecc.

Ha coordinato i numeri speciali della rivista “Vsesvit” dedicati ai racconti belgi, al teatro belga e alla letteratura montenegrina. Ha vinto il Premio della Federazione Vallonia-Bruxelles per la traduzione letteraria nel 2012, il Premio dell’Accademia delle scienze ucraina nel 2009, il Premio “Skovoroda” dell’Ambasciata francese in Ucraina nel 2012, il Premio Maxyme Rylskyi nel 2013, il Premio Ars Translationis Mykola Loukach , nel 2015, sovvenzioni dell’Accademia reale di lingua e letteratura francese del Belgio, CNL, Pro Helvetia, tra gli altri. Le sue traduzioni sono state oggetto di interpretazioni teatrali e musicali (in particolare 30 affreschi vocali sulle poesie dei simbolisti belgi di Volodymyr Houba) e architettoniche (lapide commemorativa di Marcel Thiry sulla cattedrale di Saint-Michel). Decorato con il Premio Rylskyi del governo ucraino nel 2021 per le sue traduzioni di autori ucraini in francese e il Premio del Presidente dell’Ucraina nel 2022 per le sue opere selezionate, è stato promosso Cavaliere nell’Ordine delle Palme accademiche francesi e Commendatore presso l’ Ordine Ucraino delle Arti  nel 2020.

Poeta e scrittore di prosa che scrive in ucraino e francese, i cui libri sono apparsi in Albania, Azerbaigian, Belgio, Bulgaria, Francia, Ungheria, Italia, Giappone, Macedonia, Moldavia, Romania e Serbia, in Turchia Dmytro Chystiak ha ottenuto il 1° Premio PIJA in Svizzera , il Premio Eminescu in Romania, il Premio Njegos in Montenegro, il Premio UNESCO in Grecia, il Premio Lucian Mouchystkyi in Serbia, il Premio Municipio di Kiev e il Premio Tychyna in Ucraina.

Vicepresidente e membro del consiglio dell’Unione nazionale degli scrittori dell’Ucraina (sezione di Kiev), Dmytro Chystiak è anche direttore artistico del Festival internazionale degli scrittori-traduttori Hryhoriï Kotchour che riunisce traduttori letterari di Kiev e Irpigne all’estero, dirige la Giuria del Premio Oles Hontchar ucraino-tedesco, i Concorsi interuniversitari di traduzione letteraria di poeti canadesi e belgi coordinati dall’APFU, ecc.

Per le sue molteplici opere scientifiche e letterarie, Dmytro Chystiak è decorato dall’Accademia delle scienze dell’Ucraina, dal Municipio di Kiev, dal governo ucraino, dalla Chiesa ortodossa dell’Ucraina, dall’Accademia nazionale delle arti dell’Ucraina, dal Ministero della cultura dell’Ucraina, il Ministero dell’Istruzione e della Scienza dell’Ucraina, l’Unione Nazionale degli Scrittori dell’Ucraina, ecc. È membro a pieno titolo dell’Accademia europea delle scienze, delle arti e delle lettere (Parigi), dell’Accademia internazionale Mihai Eminescu (Romania), dell’Accademia slava delle arti e delle lettere (Bulgaria), dell’Accademia delle lettere Brothers Miladinov (Macedonia ), dell’Accademia nazionale delle scienze dell’istruzione superiore dell’Ucraina, è membro dell’Associazione europea dei giornalisti, dell’Unione degli scrittori eurasiatici e membro onorario del PEN Club di lingua francese del Belgio, ecc.

La proclamazione del 21 marzo Giornata Mondiale della Poesia da parte dell’UNESCO, ha reso necessaria la costituzione di un’ Istituzione che raggruppasse poeti in rappresentanza dei cinque continenti con lo scopo di promuovere la poesia in tutto il mondo.

Obiettivo statutario dell’Accademia Mondiale della Poesia è quello di celebrare ogni anno, la Giornata Mondiale della poesia proclamata dall’UNESCO, con un grande evento poetico-musicale e di rafforzare la diffusione della poesia con particolare attenzione alle nuove generazioni con la promozione di Premi, Concorsi, Convegni.

In occasione della celebrazione del X° anniversario dell’Accademia Mondiale di Poesia, è stato anche istituito il Premio Catullo. Gli obiettivi del Premio sono: educare i giovani e promuovere la conoscenza degli studi classici presso le scuole; una migliore conoscenza della poesia italiana all’estero; incoraggiare la diffusione della poesia internazionale in Italia.

‘Il Signore di Notte’ di Gustavo Vitali al Salone del Libro e a Libri in Piazza

Sono una cinquantina gli stand che attendono i visitatori di “Libri in Piazza” in programma il 2 e 3 aprile a Rivoli (Torino), comprese tre emittenti radio televisive. Due le aree che li suddividono, una dedicata al genere “comics” e l’altra agli editori.

La manifestazione prevede un nutrito programma di eventi collaterali, dalla cerimonia di benvenuto con le autorità locali e la madrina Elena Mirullo, agli incontri con gli autori, dalla presentazione di opere e scrittori nella Sala Convegni di piazza Martiri della Libertà, agli aperitivi letterari presso le attività commerciali di via Piol.

Infine lo stand dell’organizzazione, il CSU, Collettivo Scrittori Uniti, gruppo di appassionati di scrittura nato con l’obiettivo di promuovere libri durante le fiere nazionali. Sito nei pressi della Sala Convegni, ospiterà numerose opere e tra queste, per la prima volta in piazza, il libro Il Signore di Notte, un giallo nella Venezia del 1605. Il tutto condito da incontri musicali dal vivo nonché approfondimenti su tematiche di attualità e attività video-ludiche.

Non ha bisogno di presentazioni il Salone Internazionale del Libro, giunto quest’anno alla XXXIV edizione che come sempre si preannuncia ricca di incontri ed eventi straordinari.

Sotto il titolo “Cuori Selvaggi”, le riflessioni ruoteranno attorno al tema della ricerca di speranza per il futuro, ricerca che non ci abbandona mai a dispetto del mondo inquieto, turbolento e pieno di enormi problemi nel quale viviamo.

Gli 81 mila metri quadrati dell’ultima edizione sono stati attraversati da oltre 150 mila visitatori. Con la concreta prospettiva di replicare il successo, l’esposizione del 2022 terrà banco nel capoluogo piemontese dal 19 al 23 maggio presso il Lingotto Fiere di via Nizza e non solo. Infatti l’iniziativa Salone Off porterà libri e spettacoli fuori dai padiglioni, con uno sguardo privilegiato alle periferie e all’area metropolitana.

Tra i numerosi attori della più grande fiera italiana dell’editoria, autori, librai, bibliotecari, docenti e studenti, case editrici e tanti, tanti lettori, il padiglione 2 ospiterà ancora una volta lo stand del Collettivo Scrittori Uniti. Qui saranno disponibili le opere di numerosi scrittori, compreso il libro Il Signore di Notte, opera d’esordio di Gustavo Vitali, che, come segnalato nel sito del libro medesimo, sta ottenendo lusinghiere recensioni da parte di lettori e addetti ai lavori. Nelle giornate di giovedì 19 maggio e venerdì 20 sarà presente lo stesso autore.

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