A conquistare il Premio Bancarella 2023 è stata Francesca Giannone con il romanzo d’esordio La portalettere pubblicato da Editrice Nord. Ieri 16 luglio 2023 nella piazza di Pontremoli, in Lunigiana, si è tenuta la cerimonia di premiazione della 71esima edizione del popolare Premio Bancarella, organizzato dalla Fondazione Città del Libro, presieduta da Ignazio Landi e dalle Unioni Librai Pontremolesi e delle Bancarelle.
Il primo scrittore ad aggiudicarsi, la prima edizione del premio nel 1953, è stato Hernest Hemingway. Nell’albo d’oro dei vincitore si annoverano, tra i tanti, gli illustri Boris Pasternak, Oriana Fallaci e Umberto Eco.
La portalettere con 172 preferenze, conquista la San Giovanni di Dio, protettore dei Librai, la ceramica realizzata da Umberto Piombino, a seguire:
Il re della memoria di Massimo Cotto (Gallucci editore) 86, Il Quinto Sigillo di Davide Cossu (Newton Compton), L’anno delle parole ritrovate di Bea Buozzi (Morellini Editore) 72, Gaber (Hoepli) di Sandro Neri 72 ed infine “Le distrazioni” (HaperCollins) di Federica de Paolis.
Un trionfo quasi annunciato se si considera che il romanzo, sia già alla sua 12esima edizione: fin dalla sua pubblicazione si è imposto nella top ten dei libri più letti, rimanendo in classica per svariati mesi. Amazon lo annovera al terzo posto come best seller per la categoria Narrativa sulle saghe familiari.
Duplice successo anche per l’Editrice Nord che per il secondo anno consecutivo trionfa: Stefania Auci che lo scorso anno si era imposta con L’inverno dei leoni, passa il testimone alla Giannone.
Francesca Giannone, pugliese, si è laureata in Scienze della Comunicazione e ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia. Trasferitasi a Bologna, ha curato la catalogazione dei trentamila volumi della Associazione Luigi Bernardi e ha frequentato il corso biennale di scrittura della Bottega di Narrazione “Finzioni”. Ha pubblicato vari racconti su riviste letterarie, sia cartacee sia online. Tornata a vivere a Lizzanello, il suo paese di origine in Salento, ha continuato a scrivere e a coltivare l’altra sua grande passione, la pittura; come si può leggere nel suo sito https://www.francescagiannoneart.com/, il suo soggetto d’elezione sono le donne.
Nel corso della serata è stato assegnato anche il 60esimo Premio Bancarella Sport alla campionessa olimpica Sara Simeoni per Una vita in alto, edito da Rai Libri, scritto a quattro mani insieme al giornalista Marco Franzelli, e altri riconoscimenti a Giulia Faggian, moglie di Marco Mattioli, direttore commerciale di numerose case editrice nazionali; poi ai librai Davide Giovannacci, di Biella; Giorgio Tarantola, di Sesto San Giovanni (Milano); e Alessia Panassi, le cui librerie sono presenti in Val di Susa.
Premio Bancarella 2023: vince La portalettere
Il libro, uscito per la prima volta il 10 Gennaio 2023, è un romanzo di formazione, ispirato da una storia vera.
Salento, giugno 1934. A Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, una corriera si ferma nella piazza principale. Ne scende una coppia: lui, Carlo, è un figlio del Sud, ed è felice di essere tornato a casa; lei, Anna, sua moglie, è bella come una statua greca, ma triste e preoccupata: quale vita la attende in quella terra sconosciuta?
Persino a trent’anni da quel giorno, Anna rimarrà per tutti «la forestiera», quella venuta dal Nord, quella diversa, che non va in chiesa, che dice sempre quello che pensa. E Anna, fiera e spigolosa, non si piegherà mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud. Ci riuscirà anche grazie all’amore che la lega al marito, un amore la cui forza sarà dolorosamente chiara al fratello maggiore di Carlo, Antonio, che si è innamorato di Anna nell’istante in cui l’ha vista.
Nel 1935, Anna fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. «Non durerà», maligna qualcuno. E invece, per oltre vent’anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese. Prima a piedi e poi in bicicletta, consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive degli amanti segreti. Senza volerlo – ma soprattutto senza che il paese lo voglia – la portalettere cambierà molte cose, a Lizzanello.
Quella di Anna è la storia di una donna che ha voluto vivere la propria vita senza condizionamenti, ma è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello, dagli anni ’30 fino agli anni ’50, passando per una guerra mondiale e per le istanze femministe. Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna.
Il romanzo, come ha dichiarato Francesca Giannone in un’intervista, è nato nel periodo del lockdown, quando rovistando nei cassetti per delle pulizie è emerso un vecchio bigliettino da visita della sua bisnonna, insieme a foto datate in bianco e nero, lettere d’amore e documenti. E’ proprio da qui che la scrittrice, trova l’ispirazione per la sua storia. Dopo aver realizzato di aver riportato alla luce un tesoro inestimabile inizia un’operazione di ricostruzione: prima familiare grazie ai racconti della madre e poi storica, infatti si reca nei luoghi pugliesi, in particolare a Lizzanello dove è riuscita ad ascoltare le testimonianze degli anziani del paese, che all’epoca bambini avevano conosciuto la portalettere Anna. La forestiera, come loro stessi la definivano, che ben presto seppe conquistare un posto nel cuore di tutti loro.
La portalettere è un romanzo intriso di storia, che fa conoscere la figura di una donna, una pioniera dell’emancipazione femminile che lotta per autodeterminarsi, che lascia il suo paese natio emigrando in Puglia, diventando la prima postina del meridione, riuscendo, con la sua intraprendenza, a fronteggiare tutti i pregiudizi del caso:
Carlo la fisso, sbalordito. Antonio, invece, abbozzò un sorriso. “Dai, Anna”, disse Carlo ridacchiando. “Non è un lavoro da donne”. “Cosa ci sarebbe di non adatto ad una donna?” ribatte lei, piccata. “È faticoso”, rispose lui. “In giro a piedi tutto il giorno, con la pioggia o con il sole. Ci perderesti la salute. Siamo seri. Non esistono portalettere donna” “Finora disse” Anna.
Per gli amanti del romanzo le sorprese non finiscono qui, infatti, i diritti del libro sono stati acquistati da La Lotus Production, società di produzione cinematografica e televisiva italiana, e presto diventerà una serie tv. Il best seller della Giannone, diventerà anche una fortunata trasposizione cinematografica? Considerando la tematica femminista tanto abusata in questo periodo, la risposta è affermativa. Nulla di di nuovo dunque, dall’universo dei premi letterari.
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