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Premio Strega

Strega 2024, tra età fragili, storielle ruffiane e figuracce

di pietrantonio

Non vogliamo girarci intorno e diciamo schiettamente che la vittoria annunciata (avrebbe meritato “Invernale” di Dario Voltolini) del romanzo della scrittrice abruzzese Donatella di Pietrantonio, L’età fragile, pubblicato da Einaudi e già vincitore dello Strega giovani, è in linea con la qualità libraria italiana degli ultimi decenni: abbastanza mediocre. Anche quest’anno il Premio Strega è partito sotto l’egida dell’analfabetismo funzionale, esordendo con una dichiarazione quanto mai imbarazzante e irrispettosa del Presidente della Fondazione Bellonci Stefano Petrocchi, il quale a chi, ha fatto giustamente notare l’assurdità del regolamento del Premio Strega, con 81 libri proposti da leggere in 30 giorni, ha risposto citando nientemeno il film “American Fiction”, premiato agli Oscar 2024. American Fiction è un film satirico sull’assurdità del momento storico in cui viviamo; American Fiction di una cultura ancella dell’ideologia, dove non conta la qualità dell’opera ma il ruolo sociale dell’autore, dove la retorica dell’inclusività è diventata strategia di marketing, per cui nelle librerie ci sono le etichette sugli scaffali con la scritta “libri scritti da donne”.

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“Due vite” di Emanuele Trevi vince lo Strega 2021. Un vero romanzo che è un atto di fede verso l’amicizia e uno strappo alla regola

Due vite

Finalmente vince un romanzo vero. Alla proclamazione del vincitore la conduttrice ha avuto timore di pronunciare la casa editrice che ha avuto il merito di pubblicare Due Vite di Emanuele Trevi, ovvero Neri Pozza, e ha menzionato la più rassicurante Einaudi. Due vite è molto di più, e molto meglio, di quelli che minacciano di essere un romanzo. Non è questione di esercitare a tutti i costi il ruolo del bastian contrario, che in un Paese vocato al pascolo come questo causa pur sempre molti disagi. Si tratta piuttosto di saper individuare e riconoscere, nel libro di Emanuele Trevi, un’armonia antica e non esibita, un talento indiscutibile ma non ingombrante, una pazienza pesata come l’oro, una grazia presente ma non ossessiva, un equilibrio non pedagogico e una spettinatura calva: prerogative involontarie dei grandi libri.

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‘Strega 2020’, vince come previsto, Il colibrì di Sandro Veronesi

Sandro Veronesi

L'avevamo lasciato con il suo inutile diario sul Covid, il fresco e prevedibile vincitore del Premio Strega 2020, Sandro Veronesi, nonché con ben 47 articoli che il Corriere della Sera (quotidiano al quale lo scrittore toscano collabora) ha dedicato al suo libro Il colibrì, dopo essersi lamentato della scalata alla classifica Amazon del libro Virus, del virologo Roberto Burioni, annunciato da quest'ultimo su Twitter. Veronesi che sbotta contro un libro quando del suo se n'è parlato abbondantemente unitamente al diario in tempo di quarantena, fa quantomeno ridere, sebbene la connaturale tendenza a rinfacciare agli altri i propri stessi limiti (ossessione per le classifiche, permalosia, narcisismo, bramosia di marketing) ormai, si sa, è ormai un assioma.

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Strega 2019: vince “M. il figlio del secolo’ di Scurati, romanzo tra anacronismi e sviste

scurati premio strega

Come era prevedibile il Premio Strega 2019 è andato a M. il figlio del secolo, saggio-romanzo presentato come il “non plus ultra” di romanzo storico estremamente ben documentato. In realtà l'opera di Scurati, in perfetta linea con lo spirito dei tempi, non è altro che un artificio letterario, in quanto i rari "documenti" citati sono critici per supportare la veridicità di quanto scritto dall'autore, dando più che altro una nota di colore. Sin dal' inizio Mussolini viene fatto passare per un attendista insicuro, sulla scia della vecchia tesi dei socialisti per giustificare il passaggio del Duce all’interventismo ed è in sostanza ripresa anche dallo storico De Felice e Vivarelli nella sua monumentale opera "Storia delle origini del Fascismo".

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Premio Strega 2018: trionfa Helena Janeczek con ‘La Ragazza con la Leica’, romanzo disorganico che ha solo il merito di portare alla luce un personaggio sconosciuto

Il Ninfeo di Villa Giulia, ieri, 5 luglio, è stato lo sfondo della 72° edizione del Premio Strega 2018. Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega 2017 con Le otto montagne e il gruppo storico Bellonci, fondatore e promotore dell’evento, hanno annunciato il vincitore del prestigioso premio letterario. La Giuria dopo sei scrutini, ha annunciato la classifica della cinquina finalista: Quinto posto con 55 voti per Lia Levi con Questa sera è già domani (Edizione e/o); quarto posto con un punteggio di 57 Carlo de Amicis, Il Gioco (Mondadori); terzo posto con 101 preferenze Sandra Petrignani La corsara – Ritratto di Natalia Ginzburg (Neri Pozza); secondo posto con 144 voti per Marco Balzano con Resto qui (Enaudi); primo posto per Helena Janeczek con La ragazza con la Leica (Guada). Dopo 15 anni il Premio Strega 2018 ritorna nelle mani di una scrittrice donna e si tinge di rosa per ben due volte: Lia Levi vince il Premio Strega Giovani 2018.

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Premio Strega 2017: l’amplein di Paolo Cognetti con il romanzo ‘Le otto montagne’

Nella location romana del Museo etrusco di Villa Giulia si è celebrata ieri, 5 luglio, la 71° edizione del Premio Strega 2017. Il presidente della giuria Edoardo Albinati, vincitore del Premio Strega 2016 con La scuola cattolica, in collaborazione con la Fondazione Bellonci, promotrice del Premio, hanno presieduto lo scrutinio per decretare il vincitore della più nota manifestazione letteraria.

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‘Gli anni’ di Annie Ernaux, la cronistoria di una vita, Premio Strega Europa 2016

Gli anni di Ernaux

Pubblicato nel 2008, Gli anni è la «cronistoria» di una vita dagli anni Quaranta ad oggi, in cui l’elemento privato e l’elemento collettivo si intrecciano indistricabilmente, sulla scorta dei “Je me souviens…” attraverso cui Perec cantò la serie infinita delle piccole memorie che accomunavano un’intera generazione: sigle, pubblicità, film, mode, gerghi, ma anche eventi politici, sociali e scorci storici che hanno segnato un’epoca.

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Perché “La scuola cattolica” ha conquistato lo Strega

Albinati La scuola cattolica Premio Strega

L'8 luglio scorso, nella cornice dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, il presidente di seggio Nicola Lagioia (già vincitore del Premio Strega 2015 con La ferocia, edito da Einaudi), e Tullio De Mauro, presidente della Fondazione Bellonci, hanno proclamato vincitore del LXX Premio Strega La scuola cattolica di Edoardo Albinati, edito da Rizzoli, con 143 dei 395 voti espressi.

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