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Scrittori del ‘900

‘’Le lettere a Nora’’ di Andrea Carloni: l’audace scambio epistolare fra James Joyce e Nora Barnacle

Lettere a Nora-Joyce

‘’Le lettere a Nora’’ è il libro di Andrea Carloni pubblicato da Alter Ego Edizioni in cui l’autore racconta il legame carnale di James Joyce con Nora Barnacle attraverso un intenso scambio epistolare dalle passionali sfumature erotiche. Se tanto si conosce su James Joyce, molto poco si sa sulla figura che è stata fonte di ispirazione e passione dello scrittore; l’incontro fra Nora e James risale al 10 giugno 1904 ma la relazione fra i due inizia il successivo 16 giugno.

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Maturità 2024. Per alcuni studenti comunisti Pirandello e Ungaretti sono propaganda fascista

maturità 2024

Qualche settimana fa sono cominciate le prove per gli esami della Maturità 2024, tra le polemiche dei soliti che si dichiarano antifascisti da quando al governo c’è il centro-destra. Vedere giovani che inneggiano ai regimi comunisti più duri, nostalgici dei terroristi degli Anni di Piombo o dello stalinismo mentre vivono comodamente nel capitalismo fa sempre sorridere per non piangere. I gruppi Cambiare Rotta e Osa rappresentano le aggregazioni giovanili di Potere al Popolo e della Rete dei comunisti italiani, animatori delle proteste di piazza pro-Palestina e in difesa dell’ambiente tra un imbrattamento ad un monumento e scontri con la polizia, hanno deciso, dall’alto della loro sapienza che anche le tracce d'esame assegnate sono motivo di lotta, perché secondi loro, sarebbero propagandistiche.

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Corrado Govoni, l’eterno fanciullo amante della natura

Corrado Govoni

Nato il 29 ottobre 1884 in provincia di Ferrara, Corrado Govoni è stato un autore dallo stile eclettico e sperimentale che dopo una prima esperienza poetica crepuscolare, decide di aderire al futurismo per poi staccarsene e ritornare alle origini del suo stile letterario. Lavora nell’azienda di famiglia quando, fin da ragazzo, si accorge di avere una propensione pulsante verso la poesia; Govoni, infatti, esordisce giovanissimo nel mondo della letteratura.

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‘Marcel ritrovato’, il romanzo di Giuliano Gramigna rieditato da Il ramo e la foglia

Gramigna e Proust

Marcel ritrovato, pubblicato da Rizzoli nel 1969, è stato il terzo romanzo di Giuliano Gramigna, per il quale ricevette, nello stesso anno, il Premio Selezione Campiello e il Premio Campione d’Italia. Marcel ritrovato è considerato il romanzo più bello di Giuliano Gramigna. Attraverso una raffinata struttura meta-narrativa, l’autore sviluppa un’ampia riflessione sulla scrittura letteraria (e sul senso ultimo del “fare il romanzo”), intrecciandola a una storia d’amore che si snoda tra Milano e Parigi

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Dante Arfelli, lo scrittore “superfluo”, amico di Federico Fellini

Dante Arfelli

Di Dante Arfelli si è detto molto. Cesenate, classe 1921, a Rimini conosce Federico Fellini a scuola. Dopo l’Università a Bologna e la guerra in Montenegro, torna in patria e fonda una scuola media dove è contemporaneamente docente e preside. Frequenta il grande Marino Moretti e nel 1949 esce con I superflui, una storia di emarginati e sconfitti, vincendo il premio Venezia (l’attuale Campiello). Il libro è un grande successo in America alla stregua dei grandi scrittori d’oltremanica. Vende 800mila copie ed è pubblicato dallo stesso editore di Hemingway. Nel 1951 bissa con La quinta generazione, una saga famigliare ambientata a Cesenatico, che non farà il botto come il precedente.

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Tra visibile e invisibile. Cristina Campo a 100 anni dalla nascita

Cristina Campo

Quest'anno ricorre il centenario della nascita di Cristina Campo, voce imprescindibile del Novecento. Vittoria Guerrini, questo il vero nome di Cristina Campo, nata a Bologna il 29 aprile 1923, è stata scrittrice, poetessa, critica letteraria, consulente editoriale, traduttrice; straordinaria ed originale interprete della più profonda spiritualità insita nella letteratura europea. La prosa di Cristina Campo è tra le più belle della letteratura italiana, caratterizzata dall’utilizzo della scrittura critica assurta a paradigma della letteratura stessa e perciò divenuta scrittura d’arte.

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Lovecraft, lo scrittore disperato e razzista che annienta il pensiero progressista

Lovercraft

Nel corso degli ultimi tempi è riemerso il ciclico, soporifero dibattito sul razzismo di H.P. Lovecraft: con l’uscita di Lovecraft Country e dopo le accuse – francamente incomprensibili – rivolte a George Martin, tante anime belle hanno avuto il piacere di indignarsi nell’apprendere che lo scrittore del New England aveva chiamato il suo gatto “negro”.

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Ricordando James Joyce a 131 anni dalla nascita attraverso il suo capolavoro ‘Ulisse’

Joyce

Il 2/2 del ’22, il 2222, fu una specie di esplosione verbale di cui s’ode ancora l’impeto, imperiale: nessuno, da lì in poi, può prescindere dal “super-romanzo” (copy Ezra Pound) di Joyce, per sottomissione o ribellione. Una storia dell’influenza di Ulisse nella letteratura occidentale del Novecento finisce grosso modo per coincidere con la letteratura occidentale del Novecento: T.S. Eliot – pur usandolo per tirare il carro alla propria estetica – aveva capito tutto, “Usando il mito e operando un continuo parallelo tra contemporaneità e antichità, Joyce instaura un metodo che altri potranno utilizzare dopo di lui”; seguiva, per capirci, il paragone con “le scoperte di un Einstein”. Insomma, il ‘metodo’ di Joyce era equivalente alla teoria della relatività generale di Einstein (che nel 1921 aveva ricevuto il Nobel per la fisica).

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