“Il tocco della notte. Il rito” di Jessica Bellina: il primo volume di una saga fantasy ambientata in Friuli

“Il tocco della notte. Il rito” è il fantasy contemporaneo della scrittrice friulana Jessica Bellina. Il primo volume di un’avvincente saga. Protagonista del libro è Celeste, da tutti chiamata Ste. Celeste è una strega, già dalle prime pagine del libro l’autrice ne rivela la natura. È un’adolescente sagace, schietta ma che nasconde dietro il suo carattere estroverso le sue fragilità. Ha solo sedici anni, ma ha già dovuto sperimentare e sopravvivere a grandi sofferenze, dapprima la perdita del padre e successivamente quella del suo primo amore e di una delle sue migliori amiche. Ste vive con la mamma Caterina a Gemona, un paese in provincia di Udine e fa parte insieme ai suoi amici di una congrega che in tempi recenti si è divisa, per contrasti dovuti alle differenti visioni sull’uso e sugli scopi della magia.

Trama del romanzo

Quella che era una cerchia di dieci affiatati amici Alessandro, Daniele, Simone, Veronica, Ettore, Valeria, Michael -dopo la tragica morte di Emiliano e Giuditta per mano dei vampiri- si spacca dando vita a fazioni opposte. Celeste sta imparando a governare i suoi poteri e si impegna affinché, giorno dopo giorno, possano accrescere sempre di più. Oltre a lei, fluttuano nell’universo di questa narrazione altre entità soprannaturali, quali licantropi, vampiri e cacciatori. Proprio questi ultimi svolgono un ruolo importante perché ad essi spetta l’arduo compito di mantenere l’equilibrio e scongiurare che tra le varie creature ci siano scontri e sopraffazioni.

La situazione inizia a complicarsi quando Celeste inizia a diventare la vittima di insidiosi e violenti attacchi da parte dei ribelli della congrega. Non solo alcune streghe, infatti, ma anche i vampiri e altre creature magiche, appartenenti alla razza dei notturni, sembrano intenzionati a farla fuori il prima possibile. Tutto conduce ad una consapevolezza che nel corso della narrazione si fa sempre più viva nell’animo della protagonista. Di certo non è un caso che sia lei il bersaglio.

Tra fantasy e romanzo di formazione

Celeste inizia a maturare la consapevolezza che la sua vita sia avvolta da un alone di mistero, in più è convita che la mamma la tenga all’oscuro da importanti rivelazioni sulle reali causa della morte del papà. Ste, già fortemente provata dagli accadimenti della vita, deve imparare a convivere con la paura. Nonostante ciò non demorde e si impegna con tutta se stessa per far chiarezza nella sua vita. Ste si ritrova a fare i conti con la storia segreta della propria famiglia, che proprio sul finire della storia scopre essere coinvolta in un misterioso e complicato progetto riguardante le relazioni tra le diverse fazioni magiche.

Il finale del libro è aperto è questo apre la strada ad un seguito magico e avvincente. Ad una Ste giovane e insicura delle prime pagine corrisponderà, alla fine del libro, una Celeste forte, consapevole dei propri poteri.  Jessica Bellina ha saputo costruire abilmente questo personaggio, facendo scorgere pagina dopo pagina la sua evoluzione. Il romanzo è scritto con un linguaggio colloquiale ed è ricco di dialoghi e la lettura è molto scorrevole. All’interno del racconto si alternano toni cupi tipici dei fantasy e toni leggeri tipici della realtà adolescenziale che si sta descrivendo. Celeste si interfaccia con una miriade di personaggi non solo principali ma anche secondari, che spesso fanno solo una breve apparizione. Il lettore inizialmente ha l’impressione di perdersi tra gli innumerevoli flashback e cambio di personaggi, ma nonostante ciò alla fine del libro riesce ad annodare tutti i fili sbrogliando l’intricata matassa.

Uno sfondo tutto italiano

Altra peculiarità del romanzo è la scelta dell’ambientazione. La storia, infatti, si sviluppa sullo sfondo di una città italiana, Gemona, e in luoghi reali della provincia di Udine, come il castello medievale. Tutta la narrazione si svolge in questi luoghi e questo permette al lettore non soltanto la scoperta di posti non così noti ma il privilegio di ammirarne la bellezza passeggiando insieme ai protagonisti. Il fantasy è un genere letterario piuttosto recente, ma è imparentato con generi molto antichi come l’epica, il mito, la leggenda e la fiaba. Spesso gli scrittori di fantasy rielaborano miti e leggende del passato per creare nuove trame. Infatti l’epica, il mito, la leggenda, la fiaba e il fantasy hanno tutti un elemento in comune: sono il frutto del fantasticare.

Un fantasy promettente

I racconti fantasy sono storie che narrano vicende spesso complicate, ambientate in universi dove predominano il mistero, il magico e il soprannaturale. Il fantasy fa quindi anche capire che persone potenti o malvagie possono essere combattute. In epoche di dolore e di lotta, il cui esito incerto fa sperare che, come accade spesso nei fantasy, la fazione che sentiamo “nostra” riesca in qualche modo a prevalere. Il fantasy non è solo un universo immaginario in cui richiudersi per non vedere quello che c’è attorno a noi, ma un modo per ragionare su questioni che interrogano fortemente la nostra coscienza e il nostro mondo, attraverso però una modalità diversa, più interpretativa e analogica. In questo senso questo genere ha un valore fortemente ideologico, perché spinge i lettori, in particolare i giovani, ad aderire a valori e ideali quali il coraggio, l’integrità, il senso di responsabilità, la giustizia, il rispetto di sé e degli altri, la lealtà.

Queste caratteristiche sono riscontrabili anche nel “Il tocco della notte. Il rito”: tanta diversità di razze e fazioni magiche permette all’autrice di proporre anche una sottile riflessione sulla difficoltà di integrazione e di comunicazione e sui pericoli dell’intolleranza, temi molto attuali nei nostri tempi. Leggendo il libro si ha la sensazione di ritrovarsi nelle serie tv come Shadowhunters, The Witcher, The Vampire Diaries.

Il romanzo di Bellina ha tutte le carte in regole per trasformarsi in un’intrigante serie tv fantasy italiana. Tra lo svelamento di sconvolgenti verità e la nascita di un nuovo amore e di solide alleanze, Celeste affronta la prima parte del suo viaggio tentando di superare la sofferenza della perdita e la delusione per le bugie che le sono state raccontate; protetta dai suoi amici, ella intraprende un coraggioso e arduo cammino: fin dove si spingerà lo sapremo solo nei prossimi volumi di quest’avventurosa saga urban fantasy. Le premesse fanno ben auspicare il suo successo.

 

Pagine: 328 p., Rilegato
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‘Canale 616’, il nuovo romanzo ad alta tensione emotiva di Marco de Fazi

“Canale 616” di Marco De Fazi è un romanzo misterioso e dalle sfumature horror, caratterizzato da una scrittura incisiva che avvince il lettore: attraverso le sue parole, l’autore riesce a creare visioni potenti che tolgono il fiato e che fanno immergere in un clima di profonda tensione emotiva. Nell’opera si possono respirare quelle atmosfere provinciali e oppressive tipiche dei libri di Stephen King, così come si possono trovare echi di alcune narrazioni di Ray Bradbury, come “Il popolo dell’autunno”; anche la scelta di usare dei ragazzini rimanda a quel tipo di letteratura orrorifica che punta sul percorso di maturazione e di presa di consapevolezza dei giovani protagonisti, costretti a fare i conti con una forza soprannaturale che distrugge le loro certezze.

«È come se il male si fosse riversato nelle nostre strade, come un fiume in piena che ha divelto gli argini».

In questa storia nera il male si appropria del ruolo di protagonista e si riversa su una cittadina del Tennessee come magma incandescente; in poche ore avvengono tre omicidi efferati, che sono solo un antipasto per colui che brama sangue e che esige il suo spargimento a macchia d’olio. Mentre la follia dilaga, i quindicenni Jamie ed Eric osservano impotenti la caduta nel caos della loro città: Jamie, però, ha un’intelligenza fuori dal comune e intuisce presto l’agghiacciante verità che si cela dietro a quei terribili accadimenti. Ma cosa possono mai fare due ragazzini per contrastare quella parte oscura che ogni essere umano nasconde dentro di sé, e che qualcuno è riuscito a far emergere prepotentemente grazie a una strana e ipnotica trasmissione televisiva?

Marco De Fazi presenta un’opera dal fascino magnetico, con un antagonista spaventoso in frac e bombetta e con due protagonisti impavidi e pronti a tutto pur di salvare le persone che amano; tra attacchi di follia omicida, leggende che risalgono a tempi molto lontani e la presenza di un’enigmatica cacciatrice mossa da una cieca vendetta, si dipana una trama avvincente che riserva molte sorprese, e che propone un finale davvero spiazzante e in perfetto accordo con la natura tenebrosa del romanzo.

 

SINOSSI DELL’OPERA. Morray è una tranquilla cittadina di provincia. Un giorno, all’alba, un furgone ne varca i confini e si dirige verso una piccola stazione televisiva abbandonata. Quel giorno, in tutta la città, stanno terminando i preparativi per la grande fiera che celebra ogni anno l’anniversario della fondazione. In un clima di festa e fervore, alcuni strani volantini cominciano ad apparire per le strade. Allo scoccare della mezzanotte sarà inaugurato un nuovo programma televisivo: Canale 616. Chi guarderà quel programma si troverà di fronte a Walden, uno strano individuo in grado di comunicare direttamente all’anima degli spettatori. Chi guarderà quel programma scoprirà di essere improvvisamente liberato da qualunque freno inibitorio e morale, sentendosi costretto a compiere gli atti più cruenti e brutali pur di raggiungere finalmente il proprio sogno più recondito, come Walden gli ha promesso. Chi guarderà quel programma, sarà condannato. Solo Jamie ed Eric, due giovani amici, sembrano immuni da questa follia collettiva che si diffonde a vista d’occhio. Sarà loro compito cercare di liberare Morray dalla presenza del misterioso Walden, prima che l’intera città venga completamente rasa al suolo dalla ferocia dei propri abitanti.

 

BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Marco De Fazi, classe 1986, è nato e risiede a Legnano. Appassionato da sempre di arte e intrattenimento, è un musicista e compositore per diletto. Ha all’attivo tre album musicali pubblicati, tutti contenenti pezzi originali in lingua inglese. Inizia a scrivere nel 2020 e vince diversi concorsi letterari, che includono la pubblicazione cartacea di alcuni suoi racconti brevi. Pubblica “L’uomo nel buio” (Bookabook, 2021) e “Il killer del loto” (Porto Seguro Editore, 2021). “Canale 616” è il suo terzo romanzo.

 

 

Casa Editrice: Rossini editore

Genere: Horror soprannaturale

Pagine: 275

 

 

Contatti

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‘La libreria delle storie rimaste’, il romance di Manuela Chiarottino

La libreria delle storie rimaste, edito More Stories, è il nuovo libro di Manuela Chiarottino.             

Manuela Chiarottino è nata e vive in provincia di Torino. Vincitrice del concorso Verbania for Women 2019 e del Premio nazionale di letteratura per l’infanzia Fondazione Marazza 2019, nella scrittura ama il genere rosa, declinato in diverse sfumature. Tra le sue pubblicazioni si annoverano: NAPOLEONE (Editore CTL Editore Livorno, 2021), The Ghostwriter (Dri Editore, 2021), Diario della felicità (2021), Matrimonio a scadenza (Dri Editore, 2020), La stessa rabbia negli occhi (2020), La nostra isola (Triskell Edizioni, 2020), Tesoro d’Irlanda (More Stories, 2020), Fiori di loto (Buendia Books, 2020), La bambina che annusava i libri (More Stories, 2019), Incompatibili (Le Mezzelane, 2019), La custode della seta (Buendia Books, 2019), Tutti i colori di Byron (Buendia Books, 2018), Il gioco dei desideri (Amarganta, 2018), Maga per caso (Le Mezzelane, 2018), Un amore a cinque stelle (Triskell, 2016), Cuori al galoppo (Rizzoli 2016), Due passi avanti un passo indietro (Amarganta, 2016), Il mio perfetto vestito portafortuna (La Corte, 2016), Ancora prima di incontrarti (Rizzoli, 2015) e molti altri.

Torna in libreria Manuela Chiarottino, l’autrice del magico mondo de La bambina che annusava i libri.

La libreria delle storie rimaste: sinossi

La libreria delle storie rimaste è uscito il 28 Marzo e come genere si colloca tra il romance e la Up Lit.

«Avanti, Amabel, leggi.»
«Avanti, Amabel, leggi» ripeterono in coro tutti quelli di fronte
a lei.
Fece un lungo respiro e cercò di mettere a fuoco le parole, ma
queste sembrarono sparpagliarsi in ogni direzione come
formiche impazzite. Il libro divenne pesante nelle sue mani, la
nuca si irrigidì e un peso le schiacciò il petto, facendole mancare
l’aria.
Era di nuovo in quella stanza, si faceva strada tra gli stretti
corridoi fiancheggiati da torvi rilievi di libri, pile di volumi che
si ergevano oscillando minacciose e trasudando parole che non
capiva. Un vento caldo le sferzava il viso.
Si disse che non doveva piangere, ma i suoi occhi erano già
invasi da una frustrazione liquida, la paura la prese con un
gemito soffocato, che si fermò in gola, e si accorse che si stava
accasciando al suolo un istante prima di perdere i sensi.
L’ultima cosa che vide fu il sorriso sarcastico del suo compagno
di banco.
Non avrebbe letto mai più.

Da Londra a Bibery, un paesino di poche anime immerso nelle campagne inglesi.

Amabel non avrebbe mai pensato di finire proprio lì, a lavorare in una vecchia libreria… con tanto che i libri a lei proprio non piacciono, o meglio… le fanno molta paura. Ma Emily, la proprietaria della “Libreria delle storie rimaste”, è una cara vecchietta, dopotutto, che passa il tempo a sfornare biscotti e coccolare la sua banda di gatti. E Amabel non ha alternative, se non quella di adeguarsi alle bizzarrie dell’anziana libraia e dei suoi concittadini; tra cui l’affascinante Albert, il veterinario dagli occhi blu che sembra tanto determinato a vincere le ritrosie di Amabel e farle smettere una volta per tutte di portare vestiti costosi e tacchi alti.

Tra Amabel e Albert sono scintille dal primo incontro, ma sarà proprio lui, vedovo con due figli, a insegnarle a sorridere delle piccole cose e farle accantonare le abitudini un po’ snob della vecchia Londra.

Ma Amabel può davvero vivere a Bibery? Immersa nei libri e in un posto che pare sempre sull’orlo della bancarotta? Senza contare quelle strane cose che sembrano succedere di notte nella libreria e che le fanno intendere ci sia più di un mistero da svelare…In un caleidoscopio di personaggi divertenti e stravaganti, tra biscotti pronti a cambiare sapore a seconda di chi li mangia, torte, libri, gatti e sorrisi prende vita una storia che profuma di amore e magia.

“Non è la continuazione de La bambina che annusava i libri, ma a chi è piaciuta forse potrebbe apprezzare – ha dichiarato l’autrice. Gli elementi sono: la campagna inglese e vecchie librerie, libri, tè e biscotti, gatti, romanticismo e un pizzico di magia”. 

 “Le giornate vuote possono essere riempite da un biscotto farcito di marmellata, un buon libro e una tazza di tè”. La Chiarottino con il suo “La libreria delle storie rimaste” è proprio questo che regala al lettore.

 

https://www.morestories.it/titoli

 

“Uno squillo per Joséphine”. Il nuovo e divertente romanzo di Emanuela Esposito Amato

Titolo libro:Uno squillo per Joséphine”

Casa Editrice: Guida Editori

Genere: Narrativa contemporanea

Pagine: 322

Prezzo:14,00€

 

Sullo sfondo della Napoli bene, la scrittrice partenopea Emanuela Esposito Amato imbastisce la sua nuova storia “Uno squillo per Joséphine”, edita da Guida Editori. L’opera è il seguito del romanzo “Il diario segreto di madame B”. Joséphine Bressi, un’antiquaria con la passione per la pasticceria, specialmente per quella francese, da tre anni prova ad avere un bambino dal marito, Massimiliano Martinelli, uno stimato architetto, di buona famiglia.

Nell’affettività più totale si consumano dunque i loro rapporti intimi finalizzati al solo scopo di procreare. Il desiderio di un figlio che non arriva e la costante delusione delle aspettative incrementano il senso di inadeguatezza di Joséphine, come madre e come moglie.

Se Emma Bovary, espressione della borghesia annoiata, aveva la passione per i vestiti e sognava storie appassionate come quelle dei romanzi romantici che leggeva, Joséphine ha la passione per il cake design e per l’antiquariato.

A minare ulteriormente la sua autostima sono le continue ingerenze della suocera Amalia, una donna snob, che non perde mai occasione di sminuirla, giudicandola da sempre inadatta per il figlio, perché proveniente da una famiglia di rango umile. Accanto ad una Joséphine che lotta costantemente per scongiurare la fine del suo matrimonio, c’è una Joséphine che si prepara a vivere una nuova sfida professionale. Ad accompagnarla in questa avventura c’è la sua migliore amica Domitilla e una schiera di fidati collaboratori su cui la protagonista del romanzo può fare affidamento. Nelle loro vite ben presto entrano due personaggi Shanna, una scrittrice  di romanzi erotici e Roberto, un gigolò dal passato difficile, che sogna di fare il fotografo. Sarà proprio lui ad avere un peso importante nella vita della protagonista: a suggellare l’intreccio fra le loro vite è lo squillo di un campanello che cambierà le sorti della vita personale e coniugale di Joséphine.

L’autrice con maestria scandaglia tutte le pieghe dell’anima dei personaggi, scavando nelle loro vite. Ogni personaggio in silenzio, tra finti sorrisi, rifugge da una finta realtà perfetta, combattendo la propria battaglia: Joséphine quotidianamente si impegna a non far andare in pezzi il suo matrimonio, Domitilla deve fare i conti con una storia d’amore nata sui social che non riesce a decollare e Roberto costretto a combattere i fantasmi di un passato ingombrante.  La tecnica del doppio io narrante e una scrittura scorrevole contribuiscono a creare una buona suspence e a tenere incollato alle  pagine del libro il lettore, che famelico è invogliato a proseguire la lettura e a leggere il romanzo tutto di un fiato.

Uno squillo per Joséphine racconta spaccati di vita molto realistici. Il lettore si sente non solo parte della storia ma talvolta si riconosce nei sentimenti e nei comportamenti dei personaggi. Soprattutto perché gli spazi nei quali si muovono assomigliano molto a contesti di vita comune. Pian piano i protagonisti si riappropriano delle loro vite, trasformandosi da spettatori a interpreti, abbattendo le maschere che si erano imposti di indossare per sopravvivere.

L’intreccio risulta non pesante o faticoso da seguire soprattutto per quanto riguarda le parti più introspettive. Roberto infatti è una sorta di deus ex machina che cambierà le sorti dei personaggi del romanzo, personaggi che conducono il terrore in una vicenda appassionante, che ci mostra come e quanto camuffiamo le nostre paure e i nostri limiti per far contento chi ci circonda. Una su tutte l’impossibilità di avere un figlio che fa sentire molte donne non donne o incomplete e d conseguenze le spinge alla ricerca di un figlio a tutti i costi. L’autrice, per quanto riguarda questo aspetto ci fa vedere quanto possa essere pericoloso il passaggio che porta un desiderio legittimo e sano a diventare ossessione.

Uno squillo per Josephine è una storia di resilienza, di coraggio e di speranza e una trama in cui “le tessere del mosaico s’ incastrano alla perfezione tanto da poter affermare, quindi, con convinzione  che nella vita nulla succede per caso” come scrive Annella Prisco nella postfazione del libro.

Il romanzo si legge tutto d’un fiato grazie alla scorrevolezza della scrittura e alla trama in cui molti di noi possono riconoscersi, anche divertendosi e prendendo la vita con maggiore leggerezza.

 

 

 Contatti

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‘L’ultima occasione’, il romanzo breve di Vincenzo Contreras

“L’ultima occasione” di Vincenzo Contreras è un romanzo intrigante, animato da un lucido spirito rivoluzionario; narrato in prima persona, presenta un intenso protagonista che in poche pagine riesce a rivelare il suo complesso mondo interiore. Questo eccentrico personaggio ha deciso di compiere rapine a mano armata per contestare un sistema sociale, politico ed economico oppressivo, vero e proprio fagocitatore di pensiero critico, di libertà, di sogni e di coscienze. Egli si trucca il viso ispirandosi alla figura del Joker, re indiscusso del sovvertimento dello status quo, per denunciare l’assenza del libero arbitrio negli individui, che credono di gestire le loro vite quando in realtà sono ignobilmente manipolati. Il protagonista, proprio come la nemesi di Batman, cerca la sua personale e, forse, discutibile via per mostrare agli altri l’atroce verità dietro la patina di benessere illusorio in cui vivono.

«Signori e Signore, Ladies and Gentlemen, questo è il mio show, quindi mi raccomando, tutti concentrati su di me!».

Quest’uomo senza nome compie furti e rapine inscenando sempre il medesimo copione, con tempistiche scandite alla perfezione e con le stesse frasi ad effetto; quei momenti adrenalinici sono il suo spettacolo, e lui è l’attore che recita scoppiettanti monologhi di fronte a un pubblico che pende dalle sue labbra. Alla fine dispensa anche un catartico inchino, che sancisce la fine dello spettacolo e il compimento della sua ricerca di emozioni forti. Un giorno, però, una rapina va a finire male ed egli si ritrova a essere inseguito dalla polizia; invece di darsi per vinto, comprende la potenza di quel momento drammatico in cui può continuare a recitare, seppur senza copione: indossa quindi il cilindro e, salendo sul tettuccio della sua macchina, si esibisce per la folla curiosa che si sta assiepando intorno a lui. È un’occasione unica e irripetibile per gridare al mondo il suo atto d’accusa e per divulgare il suo manifesto sovversivo, benché sia conscio di uscirne martire e probabilmente sconfitto.

Vincenzo Contreras riflette sulle contraddizioni della società odierna, sul tempo sprecato in futilità, sulla libertà negata e su quella che egli definisce “la fabbrica di esseri umani”; il protagonista del suo romanzo potrebbe sembrare un ingenuo idealista ad alcuni, ma cosa ci resta nella vita se non crediamo più nei sogni e se non possiamo più prenderci il diritto di pensare ed agire con la nostra testa?

 

SINOSSI DELL’OPERA. Un uomo e una maschera che compiono rapine spettacolo, rapine di protesta, di contestazione verso un mondo, una società, un sistema che sembra avere scopi ben precisi: distruggere i sogni delle persone, annientare la loro possibilità di avere un pensiero critico, rubarne il tempo per evitare che la gente possa avere una vita migliore, una vita fatta di materialità superflua, da una totale assenza di bellezza ma piena di sogni accantonati, naufragati prima che una possibile ultima occasione possa portarla in salvo.

 

BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Vincenzo Contreras è nato nel 1981 a Gaeta, dove ha vissuto fino a vent’anni prima di trasferirsi a Siena e poi a Verona, dove vive tutt’ora. Alla sua professione ha associato varie passioni come quelle per la letteratura e per il cinema; non a caso molte storie che ha scritto, tra cui quella narrata nel libro “L’ultima occasione”, trovano ispirazione proprio nei film. Scrittore di racconti e di romanzi, nel 2001 ha ricevuto una citazione di merito al premio letterario “Campiello giovani”. È inoltre un attivista per Mediterranea Saving Humans.

 

Casa Editrice: Ali Ribelli Edizioni

Collana: Intrecci

Genere: Narrativa contemporanea

Pagine: 54

 

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‘Senti caro Carlo’, il saggio su Gadda di Maria Pia Selvaggio sarà presentato per la prima volta a Roma il 27 maggio

Si intitola “Senti Caro Carlo”, il saggio di Maria Pia Selvaggio, frutto di uno studio di tre anni, che mira ad avvicinare soprattutto i più giovani alla complessa figura del grande scrittore milanese in modo non “accademico” attraverso la corrispondenza tra Gadda, giovane soldato al fronte durante la Prima Guerra Mondiale e sua zia.

Il libro, già best seller in nella sezione Critica Letteraria d Amazon, parte dall’analisi e dalla ricostruzione del carteggio custodito presso il Gabinetto Vieusseux di Palazzo Strozzi a Firenze e danneggiato dall’alluvione dell’Arno del 1966.

In attesa di celebrare nel 2023 i 50 anni dalla morte i 130 anni dalla nascita dGadda, la prima presentazione di “Senti, caro Carlo” si terrà venerdì 27 maggio alle ore 18 a Roma, nella storica Libreria Minerva di piazza Fiume, che l’anno prossimo festeggia il centenario della fondazione.

Sul saggio di Maria Pia Selvaggio

Affrontare la gigantesca figura di Carlo Emilio Gadda, personalità tra le più affascinanti e importanti della letteratura italiana del ‘900, per Maria Pia Selvaggio, è stata una scommessa vinta. Da pochi giorni infatti l’editrice e scrittrice sannita di Telese Terme (Benevento), ha dato alle stampe il saggio dal titolo “Senti Caro Carlo. Fibre epistolari tra Carlo Emilio Gadda e Isabella Rappi Lehr.

Il saggio scaturisce dal lungo studio di un carteggio, contenente la corrispondenza epistolare tra Gadda, giovane soldato al fronte durante la Prima Guerra Mondiale, e la zia Isabella Rappi Lehr, medico specialista al Rizzoli di Bologna.

Le epistole sono state concesse in esclusiva all’autrice del saggio, dagli eredi di Gadda con l’ approvazione del Gabinetto di Stato Viessaux di Firenze e della commissione gaddiana della ricerca di dell’Università La Sapienza di Roma. Le lettere, in parte illeggibili data l’usura del tempo, sono state analizzate e decodificate da Maria Pia Selvaggio in un lavoro solitario durato tre anni.

Pur mantenendo quella “armonia prestabilita”, che rende unico il labirinto gaddiano, la saggista Selvaggio ricostruisce, attraverso il piano della “realtà” e quello del “caos”, il momento di deformazione strutturale, che serve a svelare la trama poetica di Gadda oltre l’apparenza, minando la provvisorietà e la costruzione barocca, atta a sollecitare un profluvio di emozioni, nel centro del vortice nevrotico tra linguaggio e verità.

Il carteggio diviene solo lo spunto da cui Maria Pia Selvaggio parte per “puntellare” le risorse gaddiane, che screpolano le ansiose richieste della zia Isabella: “Come sta il mio caro Carlo?; Ho conosciuto un ingegnere che ti potrà dare una mano, raccomandarti…; Senti Caro Carlo, la tua cara mamma…;”.

La guerra “imposta” ai vari intellettuali, diviene l’itinerario di un disordine non “ordinato”, anche se quell’eredità dolorosa, in cui perderà l’amato fratello scuoterà e riscalderà il Gadda scrittore.

Il disordine oggettivo del reale, l’affetto dell’autore nei confronti del fratello, l’orrore della guerra, il disprezzo per le gerarchie, la ricostruzione del pensiero, sono le tematiche principali intorni alle quali riflette la Selvaggio, dividendo il saggio in quattro sezioni che analizzano e “rosicchiano” i pensieri di Gadda (filosofo, uomo, nipote, figlio e fratello).

In evidenza, le geniali   creazioni linguistiche, le  accensioni liriche, le pennellate impressionistiche, di una costante vena ironica e di un’arguta vis polemica, tipicamente ed isolatamente gaddiane

È evidente il coinvolgimento emotivo dell’autrice, lontano anni luce dalla fredda analisi d’un Gadda “critico”; l’arte, il linguaggio, la storia (delle idee e degli eventi), le scienze, la tecnica sono organi d’un essere vivente, come tali avvertiti e vissuti.

Il lavoro di Maria Pia Selvaggio mette anche a confronto due mondi differenti: quello della zia, Isabella, medico ortopedico, donna borghese, e attenta alla sorte lavorativa e preoccupata per la salute del nipote, e quello di Carlo, soldato ventiduenne, irascibile e oltremodo critico .

Il saggio è dunque un’epopea letteraria che parte dalla famiglia e approda alle opere più significative dello scrittore milanese che aveva una visione barocca del mondo.

‘Quarantine Prophets – Futuro fragile’, il romanzo distopico di Luca Speranzoni

“Quarantine Prophets – Futuro fragile” di Luca Speranzoni, pubblicato da HarperCollins Italia, è un affascinante romanzo fantascientifico dalle sfumature intimistiche, che racconta una lenta e inesorabile apocalisse in cui la mente umana acquisisce misteriosi poteri a causa di un virus di natura metafisica, chiamato “il morbo dei profeti”, che colpisce su scala globale.

Ci troviamo negli Stati Uniti, in New Mexico: Samuel Burrow fa la guardia carceraria nella prigione di massima sicurezza di Santa Fe; vive giornate tutte uguali, con una vena violenta che cerca di tenere sotto controllo e una depressione non diagnosticata. Un’occasione inaspettata lo porta a lavorare a Clearwell, anche chiamata “il Pozzo”, una struttura di quarantena nel nord degli Stati Uniti, ai confini con il Canada.

È stata costruita di recente, per ospitare gli individui di cui tutti parlano di continuo alla radio, in tv e sui social: i cosiddetti profeti, persone che improvvisamente manifestano capacità di chiaroveggenza, alterazione della percezione e manipolazione delle memorie altrui. Samuel ha finalmente l’opportunità di iniziare una nuova vita e di avere uno scopo, così da non sentirsi più un fallito; un giorno, però, viene colpito da una visione: vede il futuro, e il suo presente cambia per sempre, perché ora è uno di loro. Da secondino passa a prigioniero, rinchiuso nella struttura insieme agli altri profeti. Disprezzato dai suoi ex-colleghi e odiato dagli altri detenuti, per poter sopravvivere dovrà esplorare la natura di un potere che considera solo un fardello.

«Il morbo dei profeti apre le porte della percezione umana. Non sono sintomi. Non sono allucinazioni. È un incubo. Ma è tutto vero».

Luca Speranzoni, scrittore e sceneggiatore, ci fa immergere in una vicenda sorprendente, ricca di personaggi finemente caratterizzati, di ingegnosi espedienti narrativi e di intense riflessioni sull’essere umano e sulla società odierna. Nonostante il tema possa far pensare al Covid19, la creazione dell’universo narrativo dei profeti si focalizza invece sulla descrizione di una sorta di pandemia delle idee, in cui la detenzione di visionari in grado di rivoluzionare il mondo assume una potente valenza metaforica.

L’opera alterna presente e passato – e sprazzi di futuro – per raccontare del viaggio di consapevolezza e di maturazione di Samuel che, presentato all’inizio del libro quasi come un antieroe, diviene in seguito un paladino della libertà altrui che riesce a mettere da parte anche i propri desideri per il bene collettivo. Tra sacrifici necessari, scelte difficili, paradossi temporali, la nascita di fraterne alleanze e feroci lotte tra fazioni di profeti, si dipana un’intricata vicenda in cui Samuel – tramite le sue facoltà di premonizione dei possibili futuri – dovrà cercare una via di fuga da Clearwell sia per se stesso ma soprattutto per Mikaela, la ragazza dallo stravagante potere di cui è innamorato.

Quarantine Prophets – Futuro fragile” è un romanzo visionario e dall’intrigante componente surreale, ambientato in un mondo al collasso caratterizzato da controverse strutture di contenimento, pericolosi aneliti anarchici e l’applicazione arbitraria della legge marziale; è un’opera cerebrale e al contempo emozionante, che ricorda l’estrema forza degli esseri umani e la loro capacità di rialzarsi sempre, anche dopo le cadute più rovinose.

 

SINOSSI DELL’OPERA. Qualcuno vorrebbe curarli. Qualcuno vorrebbe sfruttarli. Tutti vogliono catturarli. Un nuovo tipo di prigione. Un gruppo di profeti rinchiusi contro la loro volontà. Una guardia carceraria tormentata dal passato. Un amore nascosto nel futuro.

 

BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Luca Speranzoni nasce a Pavullo nel Frignano nel 1983 e nel 2007 si trasferisce a Torino, dove frequenta il Master Holden in tecniche della narrazione. Da quel momento racconta senza fermarsi. Scrive in diverse lingue e in diversi medium; dal cinema alla narrativa, dal fumetto al teatro, specializzandosi nella sceneggiatura cinematografica e nella narrazione romanzesca. Di tanto in tanto scrive anche di un’altra grande passione, la filosofia della scienza e l’epistemologia. Si ricordano, nella sua produzione, la rappresentazione multimediale “Giudizio Universale”, lo spettacolo-evento per la 45ma giornata nazionale degli Emirati Arabi Uniti, la graphic novel “Il Bacio della Lucertola” e i film “Yonder” e “L’ultima Notte”. Con Fabio Guaglione crea il mondo di Quarantine Prophets che inizia con il romanzo “Futuro Fragile” e con la graphic novel “Epifania”, edita da Panini Comics.

 

 

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La Madonna Negata di Gagliardi– Storia e dossier medico-scientifico sulle apparizioni alle quattro ragazzine di Garabandal

Data di pubblicazione: 18 gennaio 2011

ISBN 9781446779491

Pagine 187

Casa editrice Youcanprint

Autore Giorgio Gagliardi

Categoria Religione e spiritualità

 

Nuova Edizione aggiornata

 

Uno dei più grandi santi, che è stato appassionato di Maria, è San Luigi Maria de Monford. Eppure, anche lui, diceva: «Non date credito alle favole, ai racconti senza fondamento, non andate in cerca di visioni». Quindi i grandi santi, i grandi mistici, i grandi dottori della chiesa, hanno sempre preso le distanze da visioni e visionari.

La proliferazione di visioni e di visionari c’è stata in ogni epoca. Oggi sentirete spesso giustificare questa fioritura di apparizioni, incolpandone il Concilio Vaticano II. Perché si ha fame di visioni e apparizioni? Perché anche i media ne restano affascinati e cavalcano l’onda? Giorgio Gagliardi, esperto di queste tematiche, cerca di trattare questa spinosa questione nel libro “La Madonna Negata – Storia e dossier medico-scientifico sulle apparizioni alle quattro ragazzine di Garabandal”, pubblicato da Youcanprint nel 2011 e rieditato quest’anno con l’intento di fare maggiore chiarezza su alcuni aspetti.

La Madonna Negata è un resoconto completo e dettagliato del culto mariano a Garabandal, un villaggio spagnolo delle Asturie, tra il 1961 e il 1965, ma non solo. Questo testo, oltre a essere uno strumento di divulgazione su ciò che la scienza può o meno fare per venire incontro alla fede, e su ciò che lo scientismo paranoicamente attaccato alla fisica classica non è in grado di prendere in esame, vuole essere un segno di ringraziamento verso tutti coloro che, a dispetto della diffidenza e dell’ignoranza, hanno voluto rendersi partecipi di questi fatti eccezionali.

Tra le apparizioni Mariane poco conosciute c’è quella di San Sebastián de Garabandal, debitamente sconfessata e inserita nelle false apparizioni dai nove Vescovi di Santander che si sono susseguiti nel tempo ed abbandonata così ripetutamente negli anni ad un immeritato destino involutivo.

A sessant’anni dall’inizio di questo ciclo apparizionale viene ripresentato in versione aggiornata un classico della saggistica sulla trance estatica, vista nel suo contesto storico e inquadrata nell’ambito di studi analoghi sulle Apparizioni Mariane, redatto da un ricercatore appassionato che ha al suo attivo lo studio di circa una cinquantina di casi diversi.

Esponenti del clero e svariati medici hanno comprovato lo stato di estasi, secondo le metodiche disponibili all’epoca e con dovizia di dettagli, per quello che, negli anni a seguire, si è articolato in circa tremila episodi verificatisi a seguito dell’Apparizione della Signora. Grande assente durante la prima fase di analisi e verifica, si è dimostrata la Prima Commissione Diocesana incaricata di verificare i fatti e presentatasi di fatto, durante gli eventi in questione, solo due volte.

Il saggio di Gagliardi procede con convinzione e chiarezza rivolgendosi soprattutto a chi non conosce la materia, spiegando come anche la Chiesa tutt’oggi nutre dei dubbi e non riesce ad assumere posizioni univoche.

Nel caso delle apparizioni di Garabandal infatti la Congregazione per la Dottrina della Fede era autorizzata ad intervenire e prendere a suo carico l’indagine sulle apparizioni, che allora sarebbe rimasta fuori dalla giurisdizione del vescovo di Santander, il quale si rifiutò di perturbare in tale modo il processo, adducendo che non era accaduto alcun fatto significativo in tempi recenti.

Gagliardi sottolinea quanto sia fondamentale il fattore umano, come si possa autosuggestionare la nostra mente senza però squalificare la fede.

Lo studio di Gagliardi, rigoroso e intellettualmente onesto, inoltre, sembra fare da eco alle paradossalmente alle parole del profeta Geremia: “Essi seguirono ciò che è vano, diventarono loro stessi vanità, hanno abbandonato me, fonte di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate che non contengono l’acqua”.

Questa denuncia del profeta Geremia è più che attuale. Quando si ignora la parola del Signore, ci si riempie di chiacchiere e si diventa creduloni, bisognosi si clamore, di apparizioni, di miracoli.

La scienza, in tal senso, può supportare davvero la vera fede, e viceversa, lontano dai sensazionalismo televisivi atti solamente a fare audiance.

 

Contatti

https://giorgiogagliardi.org/

https://www.amazon.it/Madonna-Negata-MEDICO-SCIENTIFICO-APPARIZIONI-GARABANDAL/dp/B09WPVX6DC/

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