Darfur

Luca Pierantoni: “Darfur”

Immagine della mostra fotografica “Volti e colori del Darfur”

Il Darfur, che a differenza di quello che disse un nostro (purtroppo) politico tempo fa intercettato da “Le Iene” ovvero “un modo di consumare il cibo velocemente”, rappresenta la più grande crisi umanitaria e una delle più importanti crisi politiche del secolo. Lo scrittore Luca Pierantoni, nel suo libro-denuncia “Darfur” ci dà delle cifre impressionanti: due milioni di sfollati e duecentomila morti. Le principali cause? La violenza dei Janjawid, un regime militare islamico, gli interessi commerciali delle grandi potenze, l’attenzione mediatica dell’opinione pubblica occidentale, il petrolio.

Il  conflitto è  iniziato nel febbraio del 2003,  e vede contrapposti i Janjawid (“demoni a cavallo”),miliziani arabi reclutati fra i membri delle locali tribù nomadi della popolazione Baggara, e la popolazione non Baggara della regione. Il governo sudanese ha fornito ai Janjawid armi e assistenza contro i gruppi etnici Fur, Zaghawa e Masalit.

Il 31 agosto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la Risoluzione 1706, che prevede la missione denominata UNAMID: una nuova forza di pace, composta da 20.000 caschi blu dell‘ONU oltre ai i 7.000 uomini dell’Unione Africana già  presenti sul campo.  Tuttavia il Sudan ha  dichiarato che  qualora le forze ONU  fossero entrate  in Darfur sarebbero  state considerate alla stregua degli  invasori stranieri. Il giorno successivo i militari sudanesi hanno iniziato l’ offensiva nella regione.

Finora sono state  approvate diverse risoluzioni dal Consiglio di Sicurezza ma la situazione resta molto critica soprattutto   nei territori del Darfur occidentale, lungo il confine con il Ciad.

Nel 2009, il Generale  Agwai, a capo della missione di pace UNAMID, ha  affermato  che nella regione la guerra vera e propria  doveva considerarsi terminata,  i problemi che permanevano erano inerenti al banditismo e alla sicurezza.

Immagine della mostra fotografica “Volti e colori del Darfur”

Pierantoni  ci porta dentro la crisi del Darfur, presentandoci uno scenario agghiacciante e desolante, con un’analisi approfondita e circostanziata che parte da una prospettiva di osservazione privilegiata. L’autore, infatti, ha vissuto nella capitale sudanese dal 2005 fino al  febbraio del  2008 con l’incarico di coordinatore politico della Delegazione della Commissione Europea in Sudan, occupandosi maggiormente della crisi in Darfur.  Soffermandosi sull’atrocità della guerra e  sulle  mediazioni politiche, Pierantoni spiega il perché degli interessi  economici e politici nazionali ed internazionali  che fanno da cornice a tanta violenza. Questa analisi accurata è frutto di una lunga esperienza diretta, e il più grande merito del libro è quello  di spiegare, in modo chiaro, senza pregiudizi e libero da condizionamenti, una crisi  complessa resa ancora più drammatica dalla questione dei bambini-soldato, rendendola comprensibile anche a  tutti  quelli che  non si occupano normalmente di politica ed economia internazionale.

“Darfur” è rivolto soprattutto a certi politici ignari di quello che davvero accade nel mondo.

Fonte immagini : La Repubblica.it

Pubblicato da

Annalina Grasso

Giornalista e blogger campana, 29 anni. Laurea in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con una galleria d'arte contemporanea.

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