Anna Maria Mazzini è una pittrice romana con esperienze nel campo delle arti decorative e del restauro, oltre che in Italia, a Londra, New York, Florida, Los Angeles, Parigi e in altri Stati Americani. Nel suo lavoro vengono rappresentate le sue emozioni vissute intensamente, senza filtri, come racconta lei stessa attraverso la seguente presentazione del suo lodevole progetto.
TUTTO NASCE DA UNA PERSONALE ESPERIENZA DI MALATTIA ONCOLOGICA COME PITTRICE.
LA MALATTIA, LA VOCAZIONE, LA PAURA DI MORIRE, LA GIOIA DI VIVERE E IL MIO TALENTO MI HANNO PORTATO A TUTTO QUESTO. IO NON FACCIO ALTRE CHE SEGUIRE LA MIA VOCAZIONE.
DUE ANNI PRIMA CHE SI MANIFESTASSE IL CANCRO, L’HO DIPINTO SULLE TELE. QUANDO HO VISTO E SENTITO IL DOLORE DI UNA COLLEGA DI SVENTURA MENTRE SI COPRIVA QUEL SENO MUTILATO, I MIEI HOCCHI HANNO VISUALIZZATO UNA ROSA MERAVIGLIOSA CHE COPRISSE TUTTO QUEL DOLORE E COSI’ SONO PASSATA A DIPINGERE MENO TELE E Più CORPI CON EFFETTI PSICOLOGICI STRAORDINARI.
Non si tratta di un solo progetto ma più progetti che ruotano tutti intorno alla body art, tecnica di pittura corporea, il cui fine è quello di creare delle immagini molto particolari che raffigurano donne operate di tumore al seno e trasformare il cancro in un capolavoro.
Sono sopravvissuta a un carcinoma alla mammella il cui risultato positivo è stato favorito da azioni di prevenzione ed essendo una pittrice ho sperimentato con l’arte, la malattia e il mio talento, delle situazioni di guarigione molto efficaci che vorrei mettere a disposizione di tutte quelle donne che hanno subito un intervento al seno e si sono viste cambiare l’immagine di sé. A modo mio voglio cercare di dare a queste donne quello che la malattia le ha tolto.
Si tratta di far vivere un’esperienza integrata alla pittura corporea per la gestione della ferita all’immagine di sé. Trattamenti finalizzati a compensare sul piano estetico, l’alterazione somatica provocata dall’intervento chirurgico e RESTAURARE l’identità sessuale nascosta, e far sentire queste donne ancora belle.
Queste immagini piene di dolore, vergogna, paura ma soprattutto tanta bellezza che è quella che risulta esplodere a prima vista, saranno le protagoniste di tutti i progetti dell’Associazione Body art Therapy Italia aps, contribuendo alla ricerca sul cancro alla mammella e a dare messaggi sull’importanza di fare prevenzione. I progetti al momento da realizzare riguardano:
-MOSTRE FOTOGRAFICHE che parlano e raccontano di questa arte.
-12 MESI ROSA, IL CALENDARIO con le sue funzionalità originarie e in più immagini spettacolari piene di colori che stravolgono queste donne operate di tumore la cui cicatrice viene trasformata in un’opera d’arte insieme alle loro storie di coraggio, salvezza e speranza, da condividere con informazioni e contatti di aiuto e sostegno per chi intraprende un percorso di cure oncologiche.
-V.A.P VINO, ARTE E PREVENZIONE: viene proposta una serie di vini con una etichetta “sociale” in cui viene veicolato un messaggio sull’importanza di fare prevenzione per proporre campagne per la raccolta di fondi.
-Y.A.P YOGA, ARTE E PREVENZIONE: La pratica dello Yoga risulta essere un intervento efficace sia per i più giovani sia per gli anziani, per ridurre l’affaticamento psicofisico correlato al cancro e ai suoi effetti collaterali (Sprod et al., 2015).
Dagli studi emerge che le donne con carcinoma al seno se praticano Yoga sperimentano minor affaticamento nella vita di tutti i giorni (Taso et al., 2014) e notano una diminuzione dei sintomi legati alla depressione, all’ansia e ai disturbi gastrointestinali, quindi un miglioramento della loro condizione di salute e del benessere fisico (Pan, Yang, Wang, Zhang & Liang, 2017). Lo Yoga agisce positivamente sul sistema immunitario potenziandone le difese e favorendo un miglioramento dei sintomi fisici e psicologici (Agarwal & Maroko-Afek, 2018); in questo modo abbassa il livello di stress nelle vite dei malati oncologici (Nagendra, 2018). La pratica dello Yoga Consapevole aiuta anche a rispondere a episodi spiacevoli legati alla comunicazione della diagnosi e al trattamento, e a far fronte ai momenti in cui sperimentiamo perdita del controllo, incertezza sul futuro e paure di recidive (Carlson, 2017).
PERCHE’ TUTTI DOVREBBERO CONOSCERLO?
Non sono io a dirlo, ma vedo come rispondono gli altri quando si trovano davanti a quelle immagini e scoprono una novità assoluta nel mondo dell’Arte. L’entusiasmo e la gioia di condividere mi ha portato a parlarne anche a lei, e la ringrazio per avermi dato ascolto.
Conosco quei corpi martoriati dalla malattia e dalle terapie e da pittrice ho scoperto che la body art può darle VALORE.
Sono positiva e la mia energia è contagiosa.
Come lo è stato per me i colori aiutano la psiche a ritrovare il suo equilibrio, calmano il sintomo e accompagnano il processo di guarigione. Sento di dover condividere tutto questo.