d'alema

Bukowski scopre che gli scissionisti del PD sono uguali ai maiali de ‘La fattoria degli animali’ di Orwell

Charles Bukowski entra alla Bury Farm, ma c’è qualcosa di strano. Gli animali, le strutture, tutto a posto, ma qualcosa non va… non vede uomini. Bussa alla villa padronale e… gli apre un maiale.

Bukowski: Ma quanto cazzo ho bevuto? Devo proprio smetterla. Lo sa che lei mi sembra un maiale? – dice ridendo al maiale – Almeno riesco a vederla che ancora cammina su due gambe, lei sicuramente è un uomo, non sono poi così ubriaco. Senta, volevo chiederle se per caso ha un dollaro, o due, o… ma sì dai, facciamo prima, ha una bottiglia di alcool da offrirmi?

Il maiale lo guarda con un’aria di superiorità infinita: Aspetti qui due gambe, le chiamo Napoleon.

Bukowski: Chi?

Il maiale: Sì, mi scusi, può chiamarlo Massimo, Massimo d’Alema.

Bukowski: Ah! Come no, lo scissionista.

Il maiale: Rivoluzionario! – urla.

Bukowski: Ok, ok, stai calmo, compagno…

Il maiale: Può chiamarmi Pierluigi Bersani. Comunque non sono tuo compagno, due gambe, stai al tuo posto. – e gli indica il salotto dove Bukowski sente un gran vociare…

Bukowski entra accompagnato da maial-Bersani e vede seduti al tavolo tanti maiali. “Ma possibile che quello che ho bevuto mi fa vedere tutto, tranne che uomini? E poi i visi di quei maiali hanno qualcosa di familiare”, consulta lercio.it su facebook. “Ma sì!!! Ecco chi siete!” Riconosce d’Alema, che siede dietro il capotavola, pronto, se servisse (a lui) ad accoltellare il capotavola di turno, e poi c’è un maiale enorme, lo scruta a fondo… è Emiliano! E poi Speranza attaccato alla gamba di Bersani continua a sorridere come uno scemo.

Maial-Bersani: Prego, si accomodi due gambe.

Bukowski: Ma… ma voi sembrate gli scissionisti del Pd, ma dove sono finito, che fattoria è questa?

Napoleon-d’Alema: Questa non è una fattoria, questo è il paradiso, non lo riconosce? Forse deve bere di più, vedrà che con qualche sorso la vita sembra un paradiso, prego si sieda e beva, e ascolti.

A Bukowski sedendosi sembra di leggere

quattro gambe è buono, due gambe è meglio, popolo è buono, d’Alema è meglio.

Si rese conto che non aveva bisogno di bere ancora: No grazie, apposto così. Volete spiegarmi che succede?

Napoleon-d’Alema interviene dicendo: Compagno Boschi…

Bukowski: Bukowski.

Napoleon-d’Alema: Sì insomma, compagno Boschi, la dirigenza si occupa del suo bene, non di spiegarglielo. Altre domande saranno ritenute da noi come sintomo di… – E Napoleon-d’Alema cerca di schioccare le dita, ma non è ancora così antropomorfo per farlo con lo zoccolo a due punte che ha, così interviene subito il maial-Speranza che sfrega il suo zoccolo su quello di Napoleon-d’Alema, in modo da ottenere il suono dello schioccare per ricordarsi qualcosa – Ah sì ecco, sintomo di renzismo, tu compagno sei renziano?

Bukowski: Io?… Boh, non so neanche che vuol dire.

Maial-Bersani: Se lo faccia dire dal nostro Emiliano, lui è antirenziamo, ma anche renziano, dipende da chi apparecchia la tavola.

Maial-Emiliano intanto si muove di continuo sulla sedia giustificandosi: Mi scusi sa, ma sono abituato a cambiare sempre posizione.

Bukowski: Le pare.

Maial-Emiliano: Comunque le spiego, io non sono contro gli scissionisti, ma preferisco rimanere dentro il PD, non sono neanche renziano, io sono per un altro PD!

Bukowski: Che tipo di PD?

Maial-Emiliano: PD…. Vorrei dirglielo, ma non ho una posizione sola neanche su questo, sicuramente un PD diverso da tutti gli altri PD. Sicuramente!

Napoleaon-D’Alema: Sicuramente! – poi rivolgendosi di nuovo a Bukowski – Vede signor Boschi, noi, IL POPOLO, non possiamo restare nel PD, lì padron-Renzi…

Bukowski: Ma non era padron-Frodo nella storia?

Napoleaon-D’Alema: L’anello ce l’ha Renzi, no? Quindi noi, IL POPOLO, abbiamo capito che padron-Renzi non ci avrebbe mai lasciato il controllo: purtroppo vince sempre le primarie, anche se perde le elezioni e quindi comanda sempre lui. Ci tocca fare come in Russia, meno voti… allora armi e rivoluzione! Lui non riconosce l’uguaglianza delle minoranza, che deve comandare sulla maggioranza. Noi, signor Boschi, siamo più uguali degli altri!

Bukowski: Voi siete dei maiali, proprio come tutti i politici. – e ride di gusto, ma intanto maial-Bersani gli spacca una bottiglia d’alcool in testa uccidendolo.

Due giorni dopo, funerali di stato del regime…

Napoleaon-D’Alema: Noi POPOLO piangiamo oggi la terribile scomparsa del compagno Boschi. Da quello che dice il medico (il medico non è alla fattoria ma gli altri, cioè le pecore non lo sanno, sono pecore) è morto per un attacco di renzismo. Abbiamo cercato di cambiare la sua testa con questa bottiglia, aveva chiesto lui l’alcool, chiedendoci praticamente di morire, piuttosto che rimanere renziano. Non potevamo fare altro , lo ha chiesto lui. Ricorderemo sempre il suo amore per l’acool. Propongo di intitolare una pizza al defunto, la bukoskaiola!

Le pecore osannanti cantarono poi l’inno Boschi ciao…

«Una mattina mi sono scisso,
o Boschi, ciao! Boschi, ciao! Boschi, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son scisso
e ho salutato l’invasor (Renzi).

O d’alemiano, portami via,
o Boschi, ciao! Boschi, ciao! Boschi, ciao, ciao, ciao!
O bersaniano, portami via,
ché mi sento di morir.

E se io voto da speranziano,
o Boschi, ciao! Boschi, ciao! Boschi, ciao, ciao, ciao!
E se io voto da rossiano,
tu mi devi candidar.

Mi candiderai in Parlamento,
o Boschi, ciao! Boschi, ciao! Boschi, ciao, ciao, ciao!
E candiderai in Parlamento
al caldo di una bella poltron.

E le genti che passeranno
o Boschi, ciao! Boschi, ciao! Boschi, ciao, ciao, ciao!
E le genti che passeranno
Ti diranno «Che faccia da cul!»

«È questa la faccia da cul del d’alemiano»,
o Boschi, ciao! Boschi, ciao! Boschi, ciao, ciao, ciao!
«È questa la faccia da cul del d’alemiano
morto per la poltro-o-na!»

Pubblicato da

Andrea Forte

Sono Andrea Forte, 28 anni, di cui alcuni passati a laurearmi in filosofia e a scrivere; e forse scrivere è il mio vero modo di fare ricerca filosofica. Ho già pubblicato alcuni romanzi brevi, tra cui Il ballo dell’immobilità, Un uomo lontano, Sopravvivere, e alcuni racconti sono pubblicati in antologie di concorsi, a cui ho partecipato.

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