“Il portiere” di Giuseppe Tecce è una raccolta di dieci racconti brevi contraddistinti tutti da un finale aperto; sono storie appassionanti e profondamente attuali che, sebbene ambientate in diverse parti d’Italia e con differenti protagonisti, sono legate dal fil rouge del conflitto ucraino-russo, trattato da svariati e a volte opposti punti di vista. Un altro elemento in comune è la scelta di collocare le vicende all’interno di hotel, sia lussuosi che di infimo ordine, e di dare alla figura del portiere di notte il ruolo di testimone degli eventi, a volte attivo e altre passivo, o di protagonista o ancora in alcuni casi di antagonista.
L’autore presenta dei racconti dalla spiccata vena surreale ma anche molto aderenti alla realtà, in cui si riscontrano sia un pungente cinismo che un’inattesa delicatezza. Uno dei punti di forza di queste vicende è rappresentato dalle accurate descrizioni degli ambienti e dei caratteri dei numerosi personaggi; ci vengono quindi mostrati luoghi affascinanti e ricchi di arte o posti desolati e squallidi, e incontriamo esseri umani dalla bassa moralità oppure altri che ci sorprendono per la loro empatia e generosità. Sono storie ricche di suspense, scritte con un linguaggio scorrevole e coinvolgente in cui è presente un’aspra critica a tutte le guerre, e in cui si mostrano le differenti conseguenze di tanta brutalità sulla mente degli esseri umani. In questa raccolta sperimentiamo disperazione e speranza, egoismo e altruismo, violenza e bontà, intolleranza e comprensione; tra criminali e trafficanti d’armi, tra idealisti e disillusi, conosciamo uno spaccato dell’umanità nelle sue meravigliose e anche controverse sfumature.
Tutti i racconti sono irrisolti, lasciando spazio alla fantasia del lettore affinché si intrecci con quella del narratore, creando delle conclusioni sempre differenti. È lo stesso autore a invitare a usare l’immaginazione, per poi inviare i propri finali alla sua mail giuseppe.tecce@gmail.com.
SINOSSI DELL’OPERA. “Il portiere di notte” è un’opera corale dove, attraverso dieci racconti, l’autore descrive dieci personaggi, sempre “portieri in turno di notte” in alberghi sparsi per l’intera penisola. In alcuni episodi il portiere ne è il protagonista, in altri, l’antagonista, in altri ancora è semplicemente la chiave di volta di un racconto altrimenti privo d’anima. L’altro filo conduttore dell’opera è il tema della guerra tra Russia e Ucraina, visto e narrato da diverse angolazioni. Il che contestualizza i racconti all’interno di un periodo storico ben preciso, che oscilla tra la metà di febbraio e la metà di marzo del 2022. Spesso i racconti dei portieri e quelli della guerra si mescolano in un turbinio di emozioni che l’autore cerca di trasmettere attraverso una scrittura semplice e a tratti evocativa.
BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Giuseppe Tecce (Benevento, 1972) è laureato in Giurisprudenza e dal 2001 è presidente di una cooperativa sociale di Benevento che si occupa di servizi dedicati a persone svantaggiate ed emarginate, realizzando strutture residenziali di accoglienza per minori temporaneamente allontanati dal proprio nucleo familiare, per persone affette da disabilità psichica e per migranti. Tra il 2012 ed il 2018 è stato presidente del Consorzio di Cooperative Sociali ASIS nella Regione Campania, specializzandosi nella realizzazione di progetti europei. Si occupa di tutela del territorio, valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale e di paesaggio tra il Sannio e l’Alta Irpinia, attraverso l’associazione “I Coccioni”. È inoltre animatore del video blog “Giuseppe Tecce” sulla piattaforma YouTube, con video a sostegno delle tipicità del proprio territorio e non solo. Pubblica “Storia di un presidente che si credeva un topo” (Scatole parlanti, 2021), “L’agente della Terra di Mezzo” (Bookabook, 2022), il diario di un viaggio in bicicletta nella terra Irpina, e due raccolte di poesie.
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