“E adesso dormi”: il nuovo romanzo di Valeria Ancione

E adesso dormi, pubblicato dalla casa editrice Arkadia,  è il nuovo romanzo di Valeria Ancione, che  torna in libreria dopo il successo de Il resto di Sara.

Siciliana, è nata nel 1966 a Palermo, ma è cresciuta a Messina e dal 1989 vive a Roma. Giornalista professionista, lavora al “Corriere dello Sport” dal 1991. Ama raccontare le donne. Si è occupata di calcio femminile, sostenendo sulle pagine del suo giornale la battaglia contro pregiudizi, stereotipi e discriminazione di genere. Del calcio in generale l’attrae la potenza di aggregazione e condivisione, meno le partite. Non è tifosa, ma simpatizza. È convinta che lo sport possa salvare la vita. Giocava a basket, nonostante l’altezza, è sempre a dieta, non ha mai tinto i capelli, legge sempre e ascolta audiolibri, ama il mare in modo viscerale e la Sicilia in modo possessivo, si commuove sullo Stretto, è orgogliosa di essere cittadina di Roma, ha tre figli nel secondo tempo dell’adolescenza che, se non si allunga un altro po’, forse sta finendo.

Nel 2015 ha esordito in narrativa con La dittatura dell’inverno per Mondadori. Nel 2019 con Mondadori Ragazzi ha pubblicato Volevo essere Maradona (biografia romanzata dell’ex calciatrice Patrizia Panico), aggiudicatasi il terzo posto al Premio Bancarellino e di cui la Lux Vide ha acquistato i diritti per produrre una serie tv. Nel 2022 è uscito per Arkadia Il resto di Sara, del quale esiste anche la versione audiolibro de Il Narratore.

E adesso dormi: Sinossi

Copertina del libro

E adessso dormi esce nel 2023 per la collana Eclypse.

Ci sono giorni in cui Gina è stanca, così stanca che le viene da
piangere, e si fa molta più pena di quando Raffaele la picchiava. Ed

è in questi giorni che Jonathan urla e si dimena di più: «Adesso dor-
mi», lo implora ma lui non capisce.

La mano è appesa al campanello e Gina non si decide a premerlo.

La fronte appiattita sullo spioncino si fa carico di tutto il peso del cor-
po affaticato dai tre piani di scale, dalla giornata, dai cattivi presagi.

D’improvviso la porta si spalanca e la sorprende, sta per rovinare a
terra ma Lola, d’istinto e forza, la afferra salvandola da caduta certa.
«Gina, che combini!», esclama.
«Io che combino? Tu piuttosto, perché apri la porta se non ho
suonato?»

«Benedetta da Gesù Bambino! Dai entra, sbrigati, dobbiamo par-
lare.»

«Di cosa?»
«Della polizia! L’ho vista aggirarsi qua attorno.»

Un romanzo al femminile, intenso e agganciato alla cruda realtà odierna, in cui la protagonista si trova a dover combattere una personale lotta per la sopravvivenza. Geena Castillo è fuggita dagli Stati Uniti per allontanarsi da un padre violento e una madre
succube. Arriva a Roma inseguendo il suo sogno d’amore che si trasformerà in incubo e un’autentica prigione: il marito Raffaele infatti si rivelerà peggiore del padre. Nemmeno la presenza del figlio disabile risolve una situazione in cui la brutalità resta il pane quotidiano. L’unica cosa da fare è separarsi. Anzi di più: ucciderlo. Raffaele scompare e la vita di Geena, che in Italia è diventata Gina Drago, sembra prendere una piega diversa. Invece, tutto precipita quando un giorno la polizia bussa alla porta di casa della donna, per condurla con sé: c’è da identificare un cadavere appena ritrovato, che si sospetta essere quello del marito.

Saranno la vicinanza di altre due donne, la presenza del piccolo Jonathan, la cui grave disabilità è la cosa più normale nella vita di Geena e un incontro casuale con un uomo affascinante a cambiare la prospettiva e riaccendere la speranza di ritagliarsi un pezzo di felicità nel mondo.

“Un romanzo che mi ha aperto il cuore fin dalle prime righe…” ha dichiarato l’editore é “il romanzo nel cassetto” dell’autrice, come ella stessa ha spiegato. “Scritto dopo l’esordio del 2015 (La dittatura dell’inverno, ovvero Nina), di tanto in tanto ci tornavo aggiustando qualcosa, cercando la sua giusta evoluzione.

Nello sfondo dominano l’amicizia e il coraggio delle donne, che sono capaci di scelte estreme quando arrivano al basta, al limite. Temi importanti più che pesanti, che fanno parte della nostra realtà, che non sono però sinonimi di tristezza, è come si raccontano che fa la differenza. E tutto questo tempo trascorso mi è servito per capire se avevo raccontato nel modo giusto e se la storia fosse pronta per tutti e non fosse più solo la ‘mia’ storia”.

Valeria Ancione, del resto, ama raccontare le donne e questo lo avevamo capito già dalle sue opere precedenti, Attraverso le pagine di questo nuovo libro lo fa dando vita a un romanzo sull’amicizia, condito da un piccolo mistero.

 

http://www.arkadiaeditore.it/e-adesso-dormi/

 

‘Nulla d’importante tranne i sogni’: il nuovo libro di Rosalia Messina

Rosalia Messina torna in libreria con il romanzo Nulla d’importante tranne i sogni (Arkadia Editore, Collana “Eclypse”) in uscita il 15 settembre scorso dopo cinque anni di stesura.

Nata a Palermo nel 1955, giudice in pensione, Rosalia Messina, è autrice della raccolta di racconti Prima dell’alba e subito dopo, (PerroneLab 2010), dei romanzi Più avanti di qualche passo (Città del Sole Edizioni, 2013), Marmellata d’arance (Edizioni Arianna, 2013), finalista al concorso “Una storia per il cinema 2022”, Gli anni d’argento (Algra, 2015) e del libro per bambini Favole a colori (Algra, 2015). Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Morivamo di freddo (Durango 2016); la versione teatrale del romanzo Marmellata d’arance, realizzata insieme alla sorella Anna, ha vinto il premio “L’Artigogolo 2017”, sezione “Drammaturghi esordienti” ed è stato pubblicato nella primavera del 2018, in forma monografica, dalla casa editrice Chipiuneart.

Sempre nel 2018, in digitale, ha pubblicato La vera storia del gatto con gli stivali (Oakmond Publishing), rielaborazione della famosa fiaba classica, il testo teatrale Orfeo – Andata e ritorno dal mondo delle ombre (Il Convivio), che ha ricevuto una segnalazione di merito al premio “Antonio Borgese” − sezione teatro – del 2018 e una al Premio “Teatro Aurelio” 2018, oltre che il premio “San Domenichino”, sezione teatro, nel 2019. Nel 2019, inoltre, l’autrice ha pubblicato la silloge poetica Cronache del disamore, (ed. Nulla Die); il breve testo teatrale inedito La madre di Donato (un monologo) ha ricevuto una segnalazione al premio Teatro Aurelio 2020. Ha pubblicato nel 2020 il romanzo La stagione dell’angelo (Chipiuneart), finalista al concorso “Una storia per il cinema 2023”. Collabora con Letteratitudine, Sololibri e 84 Charing Cross.

Lettrice appassionata, ha pubblicato racconti, romanzi, fiabe, testi teatrali e poesie, ottenendo consensi e riconoscimenti tra i lettori e le giurie di premi letterari. Con questo nuovo romanzo l’autrice racconta il difficile rapporto tra due sorelle e la passione totalizzante della protagonista per la scrittura.

Nulla d’importante tranne i sogni: sinossi

Rosamaria Mortillaro, che i familiari e gli amici intimi chiamavano Ro,                                muoveva i suoi passi leggeri da un ambient all’altro della casa vicino ad Acireale in cui sperava di potersi trasferire prima che il caldo estivo iniziasse a mordere. Ignazio Larocca, l’architetto che seguiva i lavori di ristrutturazione, suo amico di vecchia data, la rassicurava, ogni volta che si sentivano al telefono: mancava oramai poco; era solo questione di rifiniture o comunque di piccoli interventi; che stesse tranquilla e vivesse con gioia questa fase, così interessante, in cui la casa le stava nascendo sotto gli occhi

 

Rosamaria Mortillaro, detta Ro, nota scrittrice siciliana, ha infatti un rapporto altalenante e complicato con la sorella Annapaola, detta Nana, dalla quale cerca di farsi perdonare tutto ciò che ha avuto in più dalla sorte. Nana ogni tanto crea le condizioni per un allontanamento e rende difficili le riconciliazioni. Il filo usurato e più volte riannodato finisce per spezzarsi in modo irreparabile a causa di un banale contrasto innescato da Nana, a seguito del quale Ro decide, con dolorosa lucidità, di volersi sottrarre al gioco delle tregue e dei conflitti. Sarà un evento scatenante a dare il via a un percorso singolare e grottesco alla fine del quale emergerà l’autentica natura di Rosamaria.

“La personalità della protagonista, Ro, è complessa, ricca di sfaccettature difficili da cogliere se non la si guarda con occhi affettuosi, cioè come l’ho guardata io, man mano che il suo personaggio prendeva corpo e sostanza nelle pagine che andavo scrivendo, e come la guardano gli amici di vecchia data, il nipote Fosco e, soprattutto, la cara amica Anita – ha spiegato la scrittrice. Ro vorrebbe essere all’altezza di un ideale di donna giusta e generosa, vorrebbe essere perdonata ‒ e soprattutto perdonarsi ‒ per essere così tanto più dotata della sorella, Nana, che a sua volta prova per Ro un’invidia che ogni tanto la porta a inscenare un conflitto e ad allontanarsi, lasciando poi a Ro il compito di ricucire lo strappo. È un gioco delle parti che dura, come tutti i meccanismi di questo tipo, fino a quando uno dei partecipanti perde la pazienza e si sottrae al ruolo assegnato (o peggio, autoassegnato), facendo saltare gli equilibri. Un aspetto che ho curato moltoha aggiunto l’autriceè l’ambientazione siciliana. La sicilitudine, come mi piace chiamarla, con i profumi, i colori, i sapori, la parlata, il paesaggio, ha un largo spazio in tutte le pagine del romanzo”.

Rosalia Messina ha iniziato a scrivere Nulla d’importante tranne i sogni, al quale tiene molto, nel 2018. Rispetto alla primissima stesura ci sono stati numerosi cambiamenti: parti ampliate, parti soppresse, capitoli aggiunti, diversi editing e pubblicazione di altre opere, ma senza per questo mai dimenticare nel frattempo Ro, Nana e gli altri personaggi.

 

http://www.arkadiaeditore.it/nulla-dimportante-tranne-i-sogni-2/

“Le scintille di Alma”: il romanzo psicologico di Elena Zucchi

Le scintille di Alma, edito da Arkadia Editore, Collana Eclypse è il romanzo d’esordio dell’autrice meneghina Elena Zucchi 

Elena Zucchi vive a Milano, dove è nata nel 1967. Laureata in Lettere Moderne presso l’Università Cattolica di Milano, ha poi conseguito un dottorato di ricerca in Psicologia presso l’Università degli Studi di Genova. Iscritta all’albo degli psicologi della Lombardia, è specializzata in metodologie innovative di formazione manageriale e sviluppo di persone e organizzazioni, certificata come istruttore di protocolli di Mindfulness, e coach. È cofondatrice e partner di SeStante dove gestisce e coordina progetti per aziende e team di lavoro.

Dal 2001 insegna presso la Facoltà di Scienze e Tecniche Psicologiche dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.

Autrice di diversi articoli sul tema dello sviluppo del potenziale individuale e manageriale, ha pubblicato come coautrice i libri: Oltre il potenziale(Franco Angeli, 2007) e La forza di crescere (Franco Angeli, 2014); ha curato il volume: Il colloquio e l’intervista. Parlare con le persone nelle organizzazioni (Franco Angeli, 2008).

È stata tra i cinque vincitori del premio Letterario Straparola (classifica e premiazioni 26 settembre 2020).

Le scintille di Alma: sinossi

Le scintille di Alma di Elena Zucchi- Copertina del libro

Si tratta di un romanzo psicologico, che mette al centro proprio la ricerca della propria autenticità. Parte della storia è ambientata nel quartiere Isola di una, trafelata ed enigmatica, Milano di cui vengono descritte la complessa evoluzione e le diverse “anime” che la caratterizzano oggi.

Alma ha trascorso gran parte del pomeriggio a incontrare i tesisti.
Tempo rubato alla ricerca e alla scrittura degli articoli. Ma non può
sottrarsi. Il professor Morganti, per il decimo anno di fila, è risultato                                                            il docente che ha laureato più studenti della facoltà. La cosa è
risaputa e alla porta del suo studio c’è sempre un pellegrinaggio di
anime alla ricerca della grazia, la tesi assegnata. Lui accetta tutti e
poi li smista tra i collaboratori, come un vigile con il fischietto a un
incrocio affollato.
Giacomo è stato l’ultimo studente del ricevimento. Per i casi difficili Morganti                                            ha un’inclinazione speciale: li attira a sé come la calamita il ferro. Giacomo è                                               tra quelli che il professore arruola a lezione, gli ronzano intorno per mesi o anni,                                       e poi finiscono per fare la tesi nel loro gruppo.

Alma Boselli è una trentacinquenne di origini nobili, ricercatrice di Economia Aziendale in una prestigiosa università milanese. Segnata da un profondo dramma infantile, la misteriosa morte della madre, è insicura e incapace di relazioni profonde. L’incontro con Marzio, anche lui con un’infanzia difficile, si trasforma in un rapporto intenso ma irto di ostacoli. La sfuggente sensualità dell’uomo porta ben presto Alma a rivivere il trauma dell’abbandono della mamma e a trasformare il sentimento in una sorta di ossessione. Il tutto mentre anche nell’ambiente professionale le acque si fanno sempre più agitate. Ed è proprio nel momento in cui il suo equilibrio vacilla che la giovane conosce un gruppo di persone molto particolari, grazie alle quali cerca di riprendere in mano il timone della propria vita. Con l’aiuto di Pedro, un giornalista argentino che si invaghisce di lei, Alma scoprirà la verità. Sulla morte della madre, sui segreti che Marzio nasconde, ma anche su se stessa.

Già autrice di diversi articoli sul tema dello sviluppo del potenziale individuale e manageriale, coautrice in passato di libri e tra i cinque vincitori del premio Letterario Straparola nel 2020, in queste pagine ci racconta di una donna tormentata dal conflitto fra la ricerca dell’amore e lo scioglimento di un nodo decisivo del proprio passato, relativo alla morte misteriosa della mamma. Con l’aiuto di un giornalista argentino, la protagonista si cimenta in un’indagine che esiterà nella scoperta della verità. Sulla morte della madre, sui segreti che l’uomo sfuggente di cui è innamorata nasconde, ma anche su sé stessa. 

La storia si sviluppa attraverso tre linee conflittuali parallele: familiare, sentimentale e professionale ed esita nella scoperta della verità da parte di Alma. Si conclude con un sogno che rappresenta la possibilità per Alma di liberarsi dal passato e aprirsi a un nuovo futuro, sentimentale ed esistenziale.

“Per lavoro mi occupo di crescita personale, come psicologa e coach incontro tante vite e tante storie– ha dichiarato l’autrice Elena Zucchi. Negli anni ho pubblicato diversi articoli e qualche libro sull’approccio che utilizzo e sulle mie esperienze professionali. A un certo punto è sorto in me il desiderio che tutto questo prezioso “materiale” potesse farsi narrativa, raccontando una storia il cui fulcro fosse proprio la ricerca della autenticità personale. Alma, la donna protagonista del mio romanzo, ha imparato a convivere con la sua ferita, che risale alla morte misteriosa della mamma quando era bambina. Alcuni fatti del presente, in particolare l’incontro con un uomo affascinante e sfuggente, ne fanno saltare la sutura. Questo per me è uno dei cuori del libro: cosa fa la donna con la sua ferita riaperta e dolorante è il dispositivo drammatico della storia. Inizia un viaggio di ricerca e scoperta che esita nella scoperta della verità sulla morte della madre, sui segreti che l’uomo di cui si è innamorata nasconde, ma anche su sé stessa”.

 

http://www.arkadiaeditore.it/le-scintille-di-alma/

 

 

 

 

 

‘Bruciati vivi’: Daniela Stallo torna in libreria con un noir atipico

Bruciati vivi, edito da Arkadia Editore, è il secondo libro di Daniela Stallo. La scrittrice, nata a Taranto nel 1966, ha studiato giurisprudenza e ha vinto il concorso per la cattedra di diritto nelle scuole superiori presto.

Ha iniziato a insegnare a 26 anni, in un professionale, in un paese del tarantino, dove già aveva incominciato a mettere da parte ricordi di colleghi e vita scolastica.
Giornalista pubblicista prima nel giornale diocesano, già dal liceo scriveva di libri e, poi, in un quotidiano cittadino, a Taranto, si occupava di questioni amministrative e sindacali. Vive a Pisa, dove insegna diritto, dopo molti anni di pendolarismo. La sua opera prima è La città sul mare  una raccolta di racconti per ragazzi e ragazze, ispirati a Taranto.

 

Bruciati vivi: Sinossi

Copertina

Bruciati vivi, uscito il 28 gennaio 2021, per la collana Eclypse, è un noir dove fatti di sangue e indagini si intrecciano a un racconto di scuola, di donne, di desideri e ricerca della felicità. Un libro in cui convivono la forma diaristica, tipica di autori come Italo Svevo e le atmosfere misteriose e cupe proprie di scrittori come Conan Doyle e Edgard Allan Poe.

12 settembre, giovedì
Ventinovesimo anno che spiego l’argomento, non certo la ventinovesima volta, perché le volte, in effetti, sono il doppio o poco
meno. Più classi prime in ogni anno scolastico, così lo ripeto anche
a distanza di un giorno, se non l’ora successiva. Stesse parole da ventinove anni.
Primo argomento, primo giorno di scuola, non faccio tante storie,
loro non hanno il quaderno, dico di strappare un foglio, che poi lo ricopieranno, niente presentazioni né conoscenza della classe, nessun augurio, nessuna frase di circostanza. Neppure il mio nome, dico, si informeranno. Nessuna confidenza.
Vado alla lavagna, loro guardano, per il momento in silenzio.

 norma giuridica → regola obbligatori

   ↓
precetto → comando o divieto → è vietato fumare

dobbiamo pagare le tasse

  +
sanzione → pecuniaria, detentiva, accessoria

Copiano, qualcuno strabuzza gli occhi, qualche miope si sforza. Copiano e non chiedono spiegazioni.
Non si sentono ancora autorizzati a commentare, devono osservare l’ambiente, noi insegnanti siamo estranei e loro non si fidano,
non sanno se alle superiori funziona come alle medie. Chiedono se preferisco un quaderno a righe o a quadretti, rispondo che sono liberi di scegliere, in fondo non me ne potrebbe fregare meno…

Protagonista del romanzo è Luisa, un’insegnante pendolare. Il suo diario, che copre dieci mesi, da settembre a luglio, è la cronaca quasi giornaliera dell’anno scolastico e della sua vita privata. Luisa racconta di un lavoro ripetitivo, che non la gratifica, per giunta malpagato. Spesso si ammala o finge di farlo per poter restare a casa. Con il marito Thomas i rapporti sono agli sgoccioli e la lontananza del figlio, che lavora all’estero, di certo non la aiuta.

Di pari passo crescono il malcontento, la diffidenza verso il prossimo, la solitudine e la noia. Così, lentamente, Luisa si convince che per anelare a un’esistenza migliore l’unica cosa da fare è eliminare le persone che ora gliela rendono difficile. Da questo momento in poi intraprende un personale percorso da serial killer, convinta che tutto questo le potrà donare una rinnovata serenità. E invece niente andrà secondo i suoi piani. Proiettata in una rincorsa ossessiva ed egoistica verso il proprio benessere, anche attraverso veri e propri crimini, ogni sua azione sembra votata al fallimento e a un epilogo drammatico.

“È un libro sulla scuola – ha dichiarato l’autrice Daniela Stallo. All’inizio volevo scrivere dei meccanismi burocratici nella scuola, domande, trasferimenti, assegnazioni, cose che neppure chi ci sta dentro capisce fino in fondo. Forse cercavo io stessa un senso, o solo una spiegazione, credevo che scrivendo si sarebbe sbrogliato il groviglio di norme, leggi, leggine, commi, eccezioni.                                                Poi, invece, la storia è andata per conto suo, è venuto fuori un racconto sul burnout dell’insegnante, sul loro stress, un diario di pendolarismo, non solo dei docenti.                                                                                                                                                                                              Ci sono una scuola, una strada tra nebbia e acqua, molta acqua, ondate d’acqua. Un appartamento in zona 167. Una malattia non ancora del tutto riconosciuta. Una scuola dura, a volte cattiva, e le persone non si amano a tutti i costi.                                                                    Qualcuno muore, non immediatamente, ma muore, qualcuno compie azioni muovendosi in un noir, qualcuno si pente, altri no.                         Luisa intanto si muove nella sua follia tra strada e camion e pioggia, spesso invisibile, tra tristi pastine al burro, bloster come arma di difesa, alla ricerca, qualcuno ha detto della felicità, forse solo di un’indicazione”.

L’autrice ha voluto, quindi, raccontare una storia dietro un caso, un delitto, dando al romanzo una struttura diaristica, con dialoghi brevissimi, quadri di interni di vita privata e scolastica, ripetizioni ossessive che fanno immergere il lettore nella cronaca di una vita lavorativa segnata dai sintomi e dalle manifestazioni tipici del burnout.

 

http://www.arkadiaeditore.it/bruciati-vivi/

 

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