Caffè Ussero: gli incontri letterari del 16 settembre

Riprendono dopo la pausa estiva, gli Incontri Letterari al Caffè Ussero. Il prossimo 16 settembre alle ore 18 la poetessa Valeria Serofilli incontrerà gli autori Ivano Mugnaini della provincia di Lucca con il romanzo Lo Specchio di Leonardo (Eiffel Edizioni, 2016) ed Alessandra Paganardi di Milano con il volume di poesia La pazienza dell’inverno (Puntoacapo Edizioni, 2013). Le letture, a cura degli Autori e di Rodolfo Baglioni saranno accompagnate dalla musica di Sergio Berti con un intervento critico del prof. Andrea Salvini. Ad allietare l’incontro presso il Caffè Ussero, inoltre, interverrà il cantautore pisano Antonio Gentilini. Nell’ambito della serata sarà possibile iscriversi alla neonata Associazione ‘AstrolabioCultura’, presieduta da Valeria Serofilli.

Ivano Mugnaini è autore di romanzi, racconti, poesia e saggistica. Scrive per alcune riviste tra cui “Nuova Prosa”, “Gradiva”, “Il Grandevetro”, “Italian Poetry Review”, “Doppiozero”,  “L’Immaginazione”.  Collabora con case editrici in qualità di redattore e curatore di recensioni ed editing. Cura il blog letterario “DEDALUS: corsi, testi e contesti di volo letterario”, ha pubblicato le raccolte di racconti La casa gialla e L’algebra della vita, i romanzi Il miele dei servi e Limbo minore oltre a diversi libri di poesie.

Alessandra Paganardi vive a Milano , insegna e scrive, ha pubblicato varie raccolte di poesie quali: La pazienza dell’inverno, Tempo reale, Ospite che verrai, Frontiere apparenti; saggi critici, aforismi pungenti e narrativa, tra cui Lo sguardo dello stupore: lettura di cinque poeti contemporanei. Le sue opere poetiche e saggistiche sono state recensite su diversi giornali nazionali. Saggi critici sono inoltre presenti in AA.VV., Atti della Giornata di Studio su Giampiero Neri a cura di Victoria Surliuga, LietoColle, 2006, e in AA.VV. Sotto la superficie: letture di poeti italiani contemporanei, a cura di Gabriela Fantato, Bocca editore, 2004. È redattrice della rivista di poesia, arte e filosofia <<La Mosca di Milano>>.

Ancora una volta lo storico e prestigioso Caffè Ussero, situato al pian terreno del Pallazzo Agostini di Pisa, frequentato da illustri personalità del mondo della cultura come Carducci, Mazzei, Fucini, Abba, Mascagni, Didier, Spadolini, Montanelli, Terzani, Tabucchi, Battaglia e tanti altri, ospiterà autori di grande spessore nel panorama letterario italiano attuale.

 

Incontri al Caffè dell’Ussero 2016

Il Caffè dell’Ussero, a Pisa, antica e storica sede di incontri e dibattiti, accoglie periodicamente scrittori, presentazioni di libri e incontri di lettura. In occasione della chiusura della prima fase del Ciclo d’incontri saranno presentati l’autore Achille Concerto, con il volume La tela e il trono (Leonida Edizioni 2015), l’autrice Elisa Scotto con Radici di frumento (Ormadelibro Edizioni 2015) e Alessandro Da Soller con Anima semiseriaRacconti (Ed. Bip & Bop 2015). Ad accompagnare l’incontro e le letture ci saranno la voce di Rodolfo Baglioni e la musica del sax di Da Soller, la chitarra di Sergio Berti e del cantautore pisano Antonio Gentilini.

Achille Concerto è scrittore, saggista e cultore di storia medievale della Calabria e delle antiche civiltà del bacino del mediterraneo; ha collaborato, quale autore e sceneggiatore alla realizzazione di cortometraggi e opere teatrali. Ha pubblicato diversi volumi:
Voci del deserto, Laruffa Editore 2003 (vincitore del Premio Regium Julii 2000);
Carlo V e l’uomo di Gand, Globo Editori 2005;
La Torre, Laruffa Editore 2007;
Il verme della mela, Leonida Edizioni 2010;
Un re d’autunno, Gioacchino Murat, Leonida Edizioni 2012;
Sogno nel regno di Oz (2015)

Nel libro La tela e il trono che ha come sottotitolo L’altro sguardo di Penelope, troviamo una Penelope colta in una dimensione femminile diversa rispetto a quella consegnata dalla tradizione. Penelope è una donna, prima che una moglie, che si pone e pone interrogativi, che cerca spiegazioni, che resta sgomenta di fronte agli accadimenti della vita e che crede nella mediazione, dote particolarmente femminile.

Elisabetta Scotto invece trova nella poesia il modo per esprimere la sua creatività e le sue emozioni. Ha pubblicato due libri: L’Ora senza Ombre, volume primo e volume secondo. Le sue poesie si trovano in numerose antologie di poeti vari, ha vinto numerosi concorsi, ricevendo riconoscimenti dalla critica. Ha vissuto lunghi periodi in India e otto anni in un tempio Vaisnava; e ciò ha influenzato radicalmente la sua filosofia di vita. In Radici di frumento, l’autrice si confronta per la prima volta con il racconto, muovendosi tra diciannove storie di vita ironiche, drammatiche e sentimentali in bilico tra realtà e fantasia, tra dramma interiore e spensieratezza giovanile.

Infine c’è Alessandro Da Soller, il quale è studioso e appassionato di storia contemporanea. Allievo di Gian Franco Lami, Da Soller ha approfondito negli anni i trattati sulla storia della scuola di Francoforte ma anche gli scritti di Voegelin, per passare poi allo studio dell’ideologia che permise la nascita delle diverse formazioni
terroristiche italiane degli anni settanta, e del complottismo internazionale.

Dopo questo incontro letterario, che chiude il primo ciclo, restiamo in attesa dei prossimi appuntamenti all’Ussero. I meeting autunnali saranno tutti moderati da Valeria Serofilli.
Il 30 Settembre 2016 lo scrittore Roberto Patruno presenterà il volume Quartetto d’archi (Graus Editore 2015). Il 14 Ottobre 2016 ci sarà l’incontro con l’autore Paolo Stefanini e il suo Il Buio e la Farfalla (Giovane Holden Edizioni 2016). Ancora il 28 Ottobre 2016 Valeria Serofilli incontrerà l’autrice Giuseppina Frisina.
Al Caffè dell’Ussero inoltre, l’11 Novembre 2016 ci sarà la mostra di Paride Bianco con letture di testi di Valeria Serofilli associati a quadri sulla Divina Commedia, il 25 Novembre 2016 l’incontro con l’Autrice Adua Biagioli Spadi. A chiudere l’ultimo rendez-vous il 9 Dicembre 2016 ci sarà Enrichetta Giornelli.

Valeria Serofilli: quando la poesia supera la memoria

Ha un valore di svelamento, di rivelazione ontologica, di riscoperta della memoria la poesia di Valeria Serofilli, autrice, tra oltre che di poesie, anche di saggi, racconti brevi e testi in prosa, e Presidente del Premio Nazionale di Poesia “Astrolabio”, nonché organizzatrice degli incontri culturali presso il Caffè storico dell’Ussero e  il Relais dell’Ussero a Villa di Corliano (interessanti e variegati “I quaderni dell’Ussero”) e curatrice della collana “Passi – Poesia, I libri dell’Astrolabio” per la Puntoacapo Editrice e redattrice della rivista di poesia arte e filosofia “La Mosca di Milano”.

Vince il Premio Astrolabio 2000 con la raccolta “Acini d’anima”, sincera, spontanea,intensa, che va dritta all’anima. Già dalla sua opera prima l’autrice dimostra di avere particolare predilezione per gli elementi naturali, che descrive con attenzione , grande sensibilità e soprattutto senza pessimismi. Nel 2002 viene pubblicata la raccolta “Tela di Erato”, ricco di metafore e sinestesie , simboli,  neologismi , accostamenti fonetici,colori intensissimi, che richiamano la classicità.

L’interiorità, l’evocazione e la memoria, sembrano accomunare Valeria Serofilli a Giuseppe Ungaretti e alla sua poesia incentrata sul senso della parola e della sua agnizione e specialmente al periodo della raccolta “L’allegria”dove il poeta si senta attaccato come non mai alla vita, proprio in virtù dell’esperienza della guerra che lo haavvicinato ancora di più all’altro, all’essere umano. Il lirismo asciutto e suggestivo della Serofilli  scaturisce dall’amore per la vita, dalla gioia di scoprirne il senso, lasciandosi estasiare dalla natura.

La produzione poetica prosegue con l’arguto“Fedro rivisitato” del 2004, compiendo un’originale operazione in relazione alla favolistica classica, una rivisitazione ben riuscita caratterizzata dall’unione dell’elemento moralistico, immancabile nelle favole, a quello umoristico, anzi satirico, senza però mai snaturare il contenuto.

Nel senso del verso” del 2006, raccolta che trasuda energia e vitalità da ogni parola, nonostante si soffermi sull’osservazione del quotidiano che potrebbe, alla lunga, risultare ripetitivo e noioso.  Assonanze, giochi di parole, libera successione di sillabe, sono atte ad emozionare il lettore, inducendolo a comprendere profondamente la necessità della poesia, conducendolo, come in un sogno, nel viaggio all’interno del senso del verso.

Emblematica a tal proposito la lirica “Il colore della vita” dedicata alla sua Pisa, dove realtà e fantasia si fondono:

Questa è la Pisa / in cui vivere noi stessi

paradiso cercato e mai dimesso

di torri svettanti, merli e di cipressi

 

madreperlacea perla a misura d’uomo

d’aria tersa e del più dolce abbandono

scissa dal caotico e dal sovrasuono

 

Pisa di piazze bianche / merletti su coperta

le mura impiastricciate di ricordi

 

Questa è la Pisa / di processioni al Duomo

vie crucis di lumini e di lampioni,

di Santi ladri e baci sulla pelle

altari e contraltari di certezze

 

Pisa filtrata di pino / lago e fiume

scoscesa di sovrumane splendide radure

con tal tranquillità di movimento

che l’occhio più sa gustarne il monumento

 

La Pisa del già visto e mai veduto

vive ora di marmo già scolpito!

 

Maggiore tensione e festosità si avverte leggendo le poesie della raccolta “Chiedo i cerchi”dove è evidente l’influenza di poeti come Luzi e Montale. Un “classicismo moderno”quindi , scevro da retorica e autocompiacimento, ma intriso di ironia tagliente e ricerca di nuovi stimoli, di crescendi affascinandi come dimostra il seguente passo:

Deliziosi alcuni suoi esiti, affidati alla tregua di un avvio non più, non mai agro ma in crescendo dolce: “Quell’imperfezione in più / ti rende perfetto / ai miei occhi / l’indecisione del tuo gesto / quel tuo astrarti / in te stesso / dal contesto”…

Commovente poi la lirica dedicata al padre “Ai più sereni cieli”:

Ora che più manchi/ più non manchi

e la tua memoria a quest’ora

s’intride di luce

 

Anche qui, tra la folla/ intossicata di vita

vocii richiami applausi

mi tieni compagnia

 

Più presente di quando/ al mattino

ti alzavi già stanco e soffermavi

la mente/ prima d’iniziare il giorno

 

Chissà com’è ora il tuo giorno

che non sia un’andata senza ritorno

un sonno privo di risveglio

 

Qui nell’aria una strana dolcezza

e non è certo tutto quel che resta

e mentre la calma acqua del Fiume continua a incorniciare Pisa

ho in me il tuo abbraccio/ astratto, ma non per questo meno caldo

 

Sei tu che più non soffri/ caro

o il ricordo di te/ a rifiorirmi dentro

senza addio?

 

Ora che ti so quieto/ adagiato sulla parte di me

che t’appartiene

ritorno bambina, fresca e fragile

a scrivere “padre mio, ti voglio bene”.

 

Il ricordo del padre fa ritornare la poetessa ad una dimensione di innocenza, attraverso la memoria, quando era bambina e gli scriveva parole d’affetto; ora che è adulta però pone delle domande ma non le interessa avere delle risposte,è serena perché sa che ora suo padre è “quieto”e le basta aver varcato quella soglia che la separava da suo padre.

C’è spazio anche per studi storici, il saggio in cinque capitoli sul folklore campano“I gigli di Nola” ne sono un validissimo esempio.

La scrittura stesse sembra muoversi a ritmo di festa, che l’assorbe, cosi vivace e scorrevole, ritraendo perfettamente, sebbene non sia nolana, lo spirito oggettivo e soggettivo delle festa, e la fusione si  elementi cristiani e pagani.

La raccolta “Amalgama”del 2010 raggiunge vette di raffinatezza come poche: armonia linguistica, autenticità, sapienti metafore, umanità rendono la malinconia e la nostalgia del vissuto limpida e fulgente:

BEN ALTRA CONTROVERSIA

Risparmia il verso che corre controvento

riscopri il senso che nutra di risveglio

il giusto pane, lievito / impastamento

per non rischiare cadute di non senso

falsi richiami a miti desueti

ferri lisi che non tessono divieti

freno che non unto si consumi

Tieni a ricordo il tempo del tuo gioco

di calcio, vicoli, urla e di risate

Tingi d’inchiostro il tuo accorato coro

e non ti curar di loro

ma vivi in ben altra controversia

per cinger tempie del più verde alloro.

 

Ciò che maggiormente colpisce di questa straordinaria e sensibile autrice contemporanea è la sua produttività, il suo modo di essere poeta, cosi  coinvolgente, contagioso, nuovo.

 

Per conoscere meglio l’autrice , visitate il sito www.valeriaserofilli.it

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