Una casa editrice, un concorso letterario, una lunga catena di omicidi, un assassino con una doppia vita e l’invidia che, come un morbo, serpeggia, questo e tanti altri ingredienti incandescenti nell’ imperdibile giallo di Marco Ponzi, “Le aspirazioni mortali o dei crimini d’autore”, edito da Il Foglio.
Marco Ponzi costruisce la trama del suo libro in maniera precisa senza lasciare nulla al caso e lo fa partendo proprio dal titolo. O meglio da un doppio titolo, che, come un gioco di parole, conduce il lettore, già dalle prime battute, in un locus dalla tinte noir. I contenuti del prologo anticipano ciò che succederà nel corso della narrazione, infondendo in chi legge l’irrefrenabile desiderio di proseguire nella lettera.
Protagonista del romanzo è una giovane ragazza, Magda Ruffini, laureata in lettere moderne assunta come correttrice di bozze in un grosso gruppo editoriale La Tarrison. Occhialoni neri, naso a patata, bocca carnosa che incorniciano dei denti sporgenti, viene descritta così Madga al cui aspetto poco avvenente si aggiunge una leggera zoppia che contribuisce ad annientare ancor di più la sua già scarsa autostima. Non somiglia di certo ad Annalisa o ad altre colleghe dell’ufficio che invece possono contare su un aspetto seducente.
Magda, però, è consapevole di avere altre carte da giocare: ha studiato intensamente per cinque anni ed è certa che riuscirà a realizzare il sogno di diventare una promettente scrittrice. E’ per questo che Madga accetta di lavorare presso la Tarrison, accontentandosi della sua mansione di correttore bozze, perché è più facile raggiungere dei risultati agendo dall’interno di un meccanismo inaccessibile che non facendone parte. Madga è anche la che responsabile del torneo letterario UWrite, indetto dalla stessa casa editrice, che mette in palio per il vincitore la pubblicazione del suo libro. Secondo il regolamento i partecipanti a questo torneo leggeranno tutti i manoscritti in concorso e stileranno una classifica che vedrà vincitore proprio uno di loro. Gli autori stessi hanno a disposizione un blog, collegato al concorso, chiamato i Peopleland, i perditempo, dove possono confrontarsi e commentare.
Sarà proprio in questa dimensione che la protagonista percepirà che è proprio l’invidia a muovere le persone e che il merito non viene premiato. Madga depreca la Tarrison, perché è il riassunto di tutto ciò che non può definirsi una vera casa editrice:
“Se l’arte ha una forma” si diceva “non è quella di questo ufficio. E, di certo, non mi troverei a leggere romanzi scribacchiati da gente che non ha confidenza con le lettere”.
La Tarrison, più che una casa editrice, ha le sembianze di una fabbrica che stocca insieme, pezzi di carta e inchiostro, dando vita a libri che vengono trasporti messi in commercio portando con sé chissà quali speranze di successo. Influencer, fotografi, cantanti e calciatori che poco hanno a che fare con le penne e la scrittura, per qualche strano motivo riescono ad avere successo come scrittori, a fatturare e far fatturare la casa editrice. Nelle sopracitate poche ma incisive righe, che si fa aspra la critica di Marco Ponzi, che attraverso le parole della protagonista, coraggiosamente denuncia il sistema odierno “corrotto” e “snaturato” delle molte case editrici, volte più al consumismo e alla ricerca del guadagno facile piuttosto che puntare su Autori meritevoli, che hanno davvero qualcosa di importante da raccontare.
Madga è insoddisfatta e frustata ma è convinta che prima o poi qualcuno si accorgerà del suo talento. Spinta dall’ambizione e dalla brama di successo, decide di partecipare anch’ella al concorso e di sfruttare la sua posizione per accedere al portale, iscrivendosi con uno pseudonimo e ed inviare un manoscritto. Ad Anversa viene rivenuto un cadavere. Il primo di una lunga lista: dieci nomi, tutte donne e tutte partecipanti del concorso Uwrite, e per tutte sconosciuta è la dinamica dei delitti. Il torneo viene interrotto. Il Magistrato Ennio Sensi e il poliziotto Claudio Marchesi iniziano le indagini provando a scovare l’assassino delle scrittrici. Gli inquirenti, dopo interrogatori e depistaggi individuano l’assassino. Parallelamente arriva l’interpol: in ballo c’è qualcosa di molto più grosso: quello che inizialmente sembra un assassino misogino si rivela qualcosa di più. Tra esplosioni e rocamboleschi colpi di scena emergerà la verità, una verità che sorprenderà i poliziotti e il lettore.
Un finale inaspettato lascerà tutti con il fiato sospeso. Le aspirazioni mortali o dei crimini d’autore è un intreccio di mistery e thriller intessuto sapientemente dallo scrittore che sembra essersi divertito a scrivere la vicenda. Sulla scia della suspence, la penna di Ponzi, attraverso una scrittura fluida e coinvolgente, restituisce al lettore un testo prezioso. Un giallo dalle fosche tinte noir ma al contempo una storia adrenalinica e ricca imprevisti, inseguimenti ed esplosioni conducono il lettore su una montagna russa di emozioni e lo tengono incollato al romanzo famelicamente, conquistandolo. Sia che lo si voglia leggere tutto di un fiato come se si stesse “vedendo” un film giallo d’azione, o assaporare lentamente, il romanzo di Marco Ponzi è destinato a riscuotere successo.
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