Iniziamo a varcare la soglia delle meraviglie con lo sguardo sempre al presente: in questo ci aiuteranno gli ospiti della nuova edizione, i nostri compagni di viaggio, tra Premi Nobel, autrici e autori italiani e internazionali; scopriremo anche cosa Alice trovò nel mondo del Bianconiglio con il percorso dei consulenti editoriali, i progetti speciali, le collaborazioni, gli spazi e l’immancabile Salone Off.
Attraverso lo specchio è il titolo di questa edizione! Un omaggio all’universo meraviglioso di Lewis Carroll che invita i lettori e le lettrici a saltare dentro nuovi mondi, sempre attenti al presente ma con la testa tra le pagine.
Negli ultimi anni l’umanità si è relazionata con una prepotente, a tratti distopica, realtà che ha domandato a ciascuno uno sforzo di analisi, più che d’inventiva. Ma è l’immaginazione, esercitata con coraggio, la forza che da sempre spinge l’uomo oltre la banalità, la quotidianità, oltre la realtà stessa.
L’illustrazione creata da Elisa Talentino è il racconto di un viaggio tra reale e fantastico, tra veglia e sogno. Una giovane ragazza varca il confine del tangibile e incontra il suo doppio in una dimensione fantastica. L’attraversamento della soglia avviene da un prato, che muta in abito vivo e abitato nell’altra sé stessa. L’immagine ci invita al viaggio nel nostro lato magico: se sapremo vedere con gli occhi dell’incanto troveremo qualcuno a tenderci la mano per accompagnarci dall’altra parte e può anche essere letta come un’allegoria del passaggio tra l’infanzia e l’età adulta, un rito di passaggio in cui si muta.
Elisa Talentino (Ivrea 1981) è un’artista che lavora con illustrazione, grafica d’arte, pittura e animazione. Le sue illustrazioni appaiono in riviste, quotidiani e libri, tra cui The New Yorker, The New York Times, The Washington Post, Hachette, Yale University Press, La Repubblica, Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Mondadori, Einaudi, Rizzoli, Bompiani, Il Saggiatore e molti altri.
Edizioni Le Assassine, diretta da Tiziana Elsa Prina, è un piccolo gruppo di appassionate/i di crimeche da anni lavora nel mondo editoriale, occupandosi di scelta dei libri, traduzioni, editing e comunicazione. La casa editrice propone la letteratura gialla, declinandola nelle sue svariate sfaccettature – giallo a suspence, deduttivo, hard boiled, psicologico, noir –, negli stili più diversi – fantasiosi, essenziali, sofisticati, semplici, d’antan – e nei contesti geografici più vari – Marocco, Malesia, Canada, ma anche Germania, Francia, solo un piccolo esempio dei Paesi da cui vengono le scrittrici.
Il logo di Edizioni Le Assassine è un volto enigmatico, che rievoca donne un po’ misteriose, immerse in un’atmosfera inquietante.
Pur spaziando dall’enigma della camera chiusa al thriller psicologico, al noir, Edizioni Le Assassine ha “un centro di gravità permanente”: protagoniste della narrazione, oltre che le scrittrici, ci sono nel bene e nel male le donne, talvolta vittime e talaltra vessatrici.
Si è voluto avere, inoltre, uno sguardo più ampio sul mondo e così è stato pensato, di dedicarsi ai romanzi stranieri, mettendosi sulle tracce di penne che abitano i quattro angoli del globo e delle storie che più entusiasmano.
La ricerca non si ferma al presente, la passione per il crime, come una macchina del tempo, ha portato alla scoperta di scrittrici del passato, coraggiose pioniere di questo genere, A volte potranno sembrare distanti perché soggette a certe convenzioni letterarie e sociali, ma non per questo sono meno capaci di creare atmosfere intriganti.
La scelta di trattare la letteratura gialla non solo al femminile ma anche di scrittrici straniere sia viventi, per la collana Oltreconfine, che non per quella Vintage ha catalizzato l’attenzione di molte testate nazionali, trasformando Edizioni Le Assassine in un caso editoriale.
L’urlo dell’innocente per la collana Oltreconfine delle Edizioni Le Assassine
L’ultima uscita sul mercato editoriale de Le Edizioni Assassine è L’urlo dell’innocente di Unity Dow.
Unity Dow, giudice, attivista per i diritti umani, scrittrice e ministro del governo del Botswana è nata in un’area rurale dove i valori tradizionali erano dominanti; ha frequentato Giurisprudenza all’Università del Botwsana e dello Swaziland e poi a Edinburgh in Scozia, suscitando con la sua educazione occidentale un misto di stima, ma anche di sospetto. Impegnata nella difesa dei diritti delle donne, è stata tra le fondatrici di EmagnBasadi, la prima organizzazione femminile del Paese. Si è occupata dei diritti dei gay e ha partecipato anche alla creazione di Aids Action Trust. Prima donna giudice dell’Alta Corte del Botswana, si è impegnata molto per la democratizzazione delle leggi del Paese, per esempio nell’ambito del diritto di famiglia.
Personaggio poliedrico, ha dimostrato il suo valore anche come scrittrice; nei suoi libri spesso emergono i conflitti tra i valori occidentali e quelli tradizionali, ma anche i problemi riguardanti i rapporti tra uomo e donna in un continente afflitto dalla povertà come quello africano. Dow ha contribuito al libro Schicksal Afrika (Destino Africa) dell’ex presidente tedesco Horst Koehler (2009), e ha spesso fatto parte di missioni dell’Onu in Sierra Leone e Ruanda. Oltre al conferimento della Legion d’onore francese, Unity Dow è stata menzionata al Women of the World Summit nel marzo 2011 come una delle 150 donne che “scuotono il mondo”. Dal 2013 è entrata in politica e da allora ha più volte rivestito il ruolo di ministro.
Sinossi
Una ragazzina di dodici anni sparisce nei pressi del suo villaggio, nel Botswana. La polizia locale dice alla madre che è stata presa e uccisa dalle bestie feroci. Cinque anni dopo, la giovane Amantle Bokaa viene inviata in quel villaggio sperduto dell’Africa per assolvere un tirocinio nell’ospedale, e lì accidentalmente trova una scatola dalla misteriosa etichetta. La scatola contiene qualcosa che riporta al caso ormai archiviato e dà luogo alla ricerca della verità, verità che risulterà ben più terribile di quanto Amantle possa immaginare.
La guardava senza malizia: semplicemente la voleva, ne sentiva il bisogno. Certo, nel volerla e nel sentirne il bisogno c’era una qualche forma di affetto, anche se era difficile definirlo tale. E lei era, a conti fatti, disponibile. La guardava ridere con gli amici, gettando la testa all’indietro, mentre forse imitava con le braccia il volo di un uccello. Era intenta a raccontare una storia divertente ai compagni e tutti l’ascoltavano. Probabilmente stava facendo la sciocchina, come talvolta succede ai ragazzini. Qualsiasi cosa stesse facendo, non si era accorta che lui la osservava. Era la seconda volta che con l’auto passava accanto a quel gruppetto di bambini. Non aveva avuto difficoltà a riconoscerla, l’aveva già puntata in precedenza. No, la guardava senza malizia, senza volerle fare del male o causare dolore ai suoi famigliari. Semplicemente la voleva, ne sentiva il bisogno: dopo, il dolore sarebbe stato inevitabile. Sotto ogni aspetto lo si poteva considerare una brava persona
“Questo romanzo pubblicato da una piccola casa editrice australiana che ho trovato alla Fiera di Francoforte non è solo un thriller nato dalla fertile fantasia di uno scrittore, ma una storia che si basa su un caso vero o, forse, sarebbe meglio dire su casi veri di omicidi rituali. L’autrice, che tra l’altro è una donna nota nel continente africano per le sue battaglie per i diritti civili, ci porta infatti in un mondo sconosciuto a molti occidentali e attraverso la narrazione riesce non solo a creare quella suspense che si cerca in questo genere di romanzi, ma a farci capire aspetti di una società così lontana dalla nostra. Un libro, insomma, che incuriosisce, ma che strappa anche il cuore per quel che ci mostra” – ha dichiarato l’editrice Tiziana Elsa Prina
Edizioni Le Assassine: Il mistero della vetreria per la collana vintage
Edizioni Le Assassine arricchisce la sua collana vintage con Il mistero della vetreria di Margaret Armstrong, scritto nel 1939 con il titolo Murder in Stained Glass.
Margaret Armstrong nasce nel 1867 a New York da una famiglia socialmente molto in vista. Per gran parte della sua vita è illustratrice molto apprezzata di copertine in stile Art Nouveau e solo in età avanzata si dedica alla scrittura, diventando un’esponente tardiva della Golden Age. Come il padre, grande conoscitore dell’arte vetraria, e una sorella, Margaret si distingue per le sue doti artistiche e in tarda età abbandona l’attività di illustratrice per dedicarsi alla scrittura, pubblicando due biografie e tre romanzi gialli molto apprezzati dalla critica; tra i suoi lettori si annovera anche Agatha Christie.
Sinossi
La signorina Trumbull, agiata e frizzante newyorkese di mezza età, decide di lasciare la sua comoda dimora per andare a trovare la vecchia amica Charlotte. Non può sottrarsi all’invito, che prevede però già noioso, sia perché preferisce la vita effervescente di New York alla tranquillità della campagna, sia perché considera la donna un po’ triste e cupa. Tuttavia le sue previsioni saranno del tutto scombinate quando nella fornace della vetreria di Frederick Ullathorne, noto creatore di vetrate artistiche, verranno ritrovati resti umani. Grazie alla sua spiccata curiosità e a un’innata capacità investigativa, la signorina Trumbull si troverà così coinvolta nell’indagine ̶ che si rivela alquanto complicata ̶ per scoprire chi era la vittima e chi l’assassino; la guida la certezza di essere più abile del detective incaricato del caso, e di riuscire a “vedere ciò che altri non hanno visto”. Non sa che la sua intraprendenza potrebbe costarle cara.
Immagino che il tempo, bello o brutto che sia, abbia spesso fatto la differenza nella vita delle persone. È un’ovvietà, senza dubbio: tuttavia quando ripenso alla parte che ho avuto nel caso Ullathorne, mi rendo conto che se il sole non fosse stato così splendente in quel particolare lunedì mattina dello scorso marzo, niente di quello che è avvenuto a Bassett’s Bridge sarebbe accaduto esattamente nello stesso modo, e anzi una parte non sarebbe successa affatto. Perché io non sarei stata là. Era un po’ come quella filastrocca che diceva: “E venne il gatto che si mangiò il topo, che al mercato eccetera eccetera”. il tempo non si fosse messo al bello, non sarei andata a far visita a Charlotte Blair
Haycraft, uno dei maggiori studiosi del genere giallo, considerò Margaret Armstrong tra le migliori scrittrici che ricorsero nei loro romanzi alla tecnica dell’HIBK (Had I But Know ovvero “se lo avessi saputo”), di cui un’altra autrice americana, Mary Roberts Rinehat, fu l’iniziatrice
Ella utilizza questa tecnica, soprattutto nella parte iniziale e in quella finale. L’elemento caratterizzante era costituito dal narratore, di solito una donna, non più giovane e benestante, che si lamentava per le cose che avrebbe potuto fare per prevenire i terribili crimini esposti nella storia, se solo avesse avuto l’acutezza di prevederli.
Mentre per alcune detective amatoriali HIBK l’accusa è quella di mancare di razionalità e dunque di presentare un’investigatrice che resta incapace di risolvere il caso e che deve alla fine rivolgersi a un uomo per risolverlo, la nostra signorina Trumbull sa investigare con vigore e intelligenza e giunge alla soluzione più logica, se solo l’autrice non intervenisse con un paio di mosse che portano a un esito inatteso della vicenda.
Insomma, ci viene presentata una figura di donna agiata, determinata e single e che a tratti ci meraviglia per la sua libertà di pensiero e di azione: in nuce ha tutte le caratteristiche della donna emancipata che sa bastare a se stessa, pur non rinunciando a un certo lato romantico soprattutto nei confronti di due giovani personaggi della storia che faticano a coronare il loro sogno d’amore: in quel caso si presenterà non più come una novella Sherlock Holmes ma come la Fata Turchina.
Un altro elemento interessante del libro e della tecnica narrativa a cui si faceva riferimento è la narrazione in prima persona, che nel giallo della Armstrong riesce a dare un tono leggero e anche divertente all’intera vicenda, cosa non facile visti i tranelli e le difficoltà che pone l’utilizzo della prima persona al posto della terza. Immaginiamo infatti un personaggio come Miss Marple che narra in prima persona invece che in terza come perderebbe molto della sua attrattiva, anche se in fondo entrambe le investigatrici hanno almeno una somiglianza: la capacità di trarre informazioni dalle chiacchiere degli altri.
Abbastanza curioso, poi, il fatto che uno dei personaggi più immorali e spiacevoli del romanzo abbia la stessa professione del padre della Armstrong. Che in qualche modo rispecchiasse una relazione difficile padre-figlia?
Anche Charlotte, l’amica dell’investigatrice improvvisata, ricorda vagamente la scrittrice: le accomuna la passione per la natura, che portò l’autrice a viaggiare per il West, raccogliendo nozioni sui fiori selvatici che poi mise in un libro.
Domina comunque sull’intera storia il personaggio della signorina Trumbull, che inizialmente indaga per curiosità, ma poi viene spinta dalla volontà di anticipare le mosse della polizia per soddisfare un suo personale bisogno, quello di arrivare a un finale del caso che sia positivo per le persone che le sono care, più che per un senso di giustizia. Non manca infatti un lato romantico della donna che influenza talvolta le sue teorie, rendendole un po’ fantasiose, anche se poi lei sa prendere in mano le situazioni con molto senso pratico.
Pur trovandoci di fronte a un delitto, non proviamo angoscia, ma curiosità per il dipanarsi della vicenda, e il modo leggero in cui la donna tratteggia personaggi e situazioni spesso ci strappa un sorriso.
Nelle classifiche internazionali sulla lettura dei libri, l’Italia si trova sempre in posizioni relativamente basse, riscontrando un’alta produzione di titoli (in aumento anno dopo anno) contro una bassa percentuale di lettori (che diminuisce anno dopo anno).
Per fare chiarezza sulla reale situazione del mercato dell’editoria in Italia, abbiamo raccolto un po’ di dati relativi ai tre grandi soggetti che compongono questo mondo (gli editori, i libri e i lettori) e abbiamo creato l’infografica “L’editoria in Italia: pesci grandi e piccoli in un mare di libri”, che potete vedere qui sotto.
Pesci grandi e pesci piccoli
Sono diversi i dati che balzano di più all’occhio, ma uno di quelli più eclatanti riguarda la distribuzione dei titoli pubblicati in un anno tra i vari editori presenti in Italia. Andiamo con ordine. In Italia ci sono circa 1500 editori, che si dividono in 3 categorie: Piccoli Editori (sono il 54,8% e pubblicano meno di 10 titoli l’anno) Medi Editori (sono il 31,6% e pubblicano tra 11 e 50 titoli l’anno) Grandi Editori (sono il 13,6% e pubblicano più di 50 titoli l’anno)
Come potete intuire, la quasi totalità dell’offerta letteraria pubblicata in Italia viene pubblicata dai Grandi Editori, che però sono molti meno rispetto ai piccoli editori. Questo significa che la maggior parte dei titoli pubblicati in un anno arrivano dalle grandi o grandissime case editrici, mentre le più piccole si concentrano su una produzione più ridotta e specializzata.
Anche la distribuzione degli editori sul territorio è abbastanza polarizzata, con la metà delle case editrici che ha sede al Nord, il 30% al Centro e solo il 20% al Sud.
Un mare di libri
Durante il 2016 (anno a cui si riferiscono i dati), sono stati pubblicati in Italia 61.188 titoli e sono state stampate 129 milioni di copie. Si tratta di un numero molto elevato, soprattutto se riportato ai generi letterari principali, che sono sostanzialmente tre:
Categoria “Varia Adulti” (romanzi, avventura, gialli, poesia, teatro, saggistica…) – 85%
Categoria “Ragazzi” – 8%
Libri Scolastici – 7%
I libri in Italia vengono letti per la maggiore in formato cartaceo, ma è in corso un notevole aumento della fruizione di ebook da parte dei lettori tanto che, su oltre 61.000 titoli, ben il 35,8% è stato pubblicato anche in ebook, anche se il formato digitale rappresenta in media meno del 10% del fatturato complessivo di una casa editrice.
Identikit dei lettori in Italia
Mentre si pubblicano tantissimi titoli ogni anno, il numero totale di lettori sfiora appena il 40% della popolazione, pari a 23,3 milioni di persone. Tra queste ci sono lettori forti, che leggono più di 12 libri all’anno (e sono il 14,1%) e lettori deboli, che leggono massimo 3 libri all’anno (e sono il 45%).
Sono diversi i fattori che influiscono sulla lettura, e tra questi si evidenziano principalmente il sesso e il titolo di studio. È dalla fine degli anni ’80, infatti, che in Italia si è affermata la tendenza che vede le donne come le lettrici più assidue. Come si vede dall’infografica, questa tendenza vale per tutte le fasce d’età, dai 6 agli 80 anni.
Per quanto riguarda il titolo di studio, invece, leggono regolarmente il 73,6% dei laureati, il 48,9% dei diplomati e il 23,9% di chi possiede la licenza elementare.
Ora che hai un’idea generale della situazione del mercato editoriale in Italia, guarda l’infografica e scopri tutti gli altri dati! Poi, se ti è piaciuta, condividila con i tuoi amici per dare vita a una discussione interessante!