“La vita resta negli occhi”: Francesca Crippa esce in libreria con una raccolta di racconti

Francesca Crippa ama le parole che raccontano emozioni. Parole da annusare, sfiorare, sentire. Parole da vivere. È da qui che nasce il suo libro La vita resta negli occhi, edito con Chance Edizioni per la collana Scrittura Spontanea.

Nel 2017 Francesca Crippa ha creato il blog Io ti scrivo alle 18, dedicato a storie brevi, componimenti poetici, reportage e interviste. Da quindici anni opera nel mondo della Comunicazione, in qualità di Communication Manager per aziende nazionali e internazionali e come Copywriter per agenzie pubblicitarie, di pubbliche relazioni e comunicazione digitale. Tiene corsi di scrittura professionale e creativa in collaborazione con associazioni culturali e amministrazioni comunali. È Docente di Comunicazione e Marketing presso enti, fondazioni e istituti di formazione professionale.

La vita resta negli occhi: sinossi

La vita resta negli occhi- Copertina del libro

La sirena.

Mi hai trascinato qui, chissà il perché. Come se lo sentissi, che dentro questi granelli ho lasciato frammenti aguzzi di me. Hai preso a correre inseguendo il volo errante di un gabbiano e ti sei bloccato con la coda dritta, le pupille vispe dentro la linea dell’orizzonte, come quando avverti la merla cantare nell’alba dei nostri boschi. Questo mare è così calmo, oggi. Le onde sono tocchi di polpastrelli timidi. Mi ricordano le sue mani,bianche, magrissime. Venivamo qui nelle sere di metà giugno, a guardare i bagnini che disponevano le file perfette delle sdraio, mentre la spiaggia si preparava alla folla dell’alta stagione e la riviera si ridestava tra echi altoparlanti e odori di pesciolini fritti. Lei bimba di mare. Io ragazzino di campagna in vacanza coi nonni. Ogni anno a ritrovarci sulla battigia. A Passare l’estate delle nostre minuscole vite. L’ho sfiorata lì, la mia felicità, ma l’ho capito tanto tempo dopo. L’ho saputo con certezza quando lei, sulla battigia, non è venuta più. “Bianca, intendi?” mi disse una volta la signora dei ghiaccioli.

Si tratta di una raccolta di 82 racconti brevi. Come attimi. Come morsi. Assaggi di esistenze che scorrono e lasciano segni indelebili tra la pelle e il cuore.

Ogni storia è un piccolo mondo, che parla a noi e di noi. Ogni storia dipinge i personaggi e le loro vicende, relazionali ed emotive, che costituiscono un caleidoscopio di sensazioni nelle quali perdersi e ritrovarsi, sentirsi pungere e subito dopo abbracciare.

“Prima del libro è nato un blog – racconta l’autrice. L’ho creato nel 2017, con il titolo Io ti scrivo alle 18, perché tutto è iniziato come un appuntamento quotidiano di scrittura creativa: ogni giorno pubblicavo, alle ore 18, una breve storia ispirata a una mia fotografia. Desideravo condividere con le persone un insieme di suggestioni, attimi di vita: volevo che ogni giorno i miei lettori avessero a disposizione uno spunto narrativo e di riflessione, che arrivasse puntuale, magari al termine di un’intensa giornata lavorativa. In una società che corre a un ritmo elevato, a tratti frenetico, mi piaceva l’idea di regalare una parentesi di tranquillità, di consapevolezza. Molti mi dicevano e mi dicono che “non hanno tempo di leggere”, per questo ho pensato alla formula del racconto brevissimo, rapido e immediato nella fruizione, ma profondo e permanente a livello di emozioni trasmesse. Negli anni il blog si è evoluto ed è diventato un contenitore più ampio, comprensivo di reportage, interviste, approfondimenti. Sono nate diverse collaborazioni con aziende e associazioni, soprattutto grazie alla mia presenza continuativa su Instagram, social media che ho scelto come cassa di risonanza per i contenuti del blog. Proprio su Instagram è avvenuto il prezioso incontro con Rossana e Andrea, fondatori della casa editrice romana Chance Edizioni. Il feeling è stato immediato, anche perché siamo animati dal medesimo intento: portare le parole al cuore delle persone. Così queste parole sono uscite dal web. Si sono fatte carne e carta. E adesso le guardo, emozionata e felice, in questa raccolta di racconti che contiene un sogno”.

“La vita resta negli occhi è una pubblicazione che rappresenta perfettamente la nostra linea editoriale – replica Rossana Caterina. Inserita nella collana ScritturaSpontanea, ci ricorda la sinergia e l’armonia nella sua composizione, dalla parte dell’editing alla grafica.

Francesca è una persona che merita una Chance, l’opportunità di vedere valorizzato il proprio talento, senza che venga mai banalizzato o sacrificato da un marketing asettico. Con lei risulta spontaneo condividere un percorso, confrontarsi per crescere insieme accettando nuove sfide, mettendosi in gioco senza remore e provando a creare quegli spazi sostenibili e futuribili per un’editoria diversa. Lei riesce a mettere le persone al centro della sua scrittura: gli aneddoti, i comportamenti, i legami e perfino i silenzi si muovono sotto ai riflettori della sua penna riversandosi poi nelle pagine. La vita resta negli occhi, se sai prestare lo sguardo e l’ascolto per percepire ciò che accade”.

Ogni racconto sgretola una certezza e una paura, fino ad aprirci verso l’unico modo nel quale vale la pena vivere: pienamente.

 

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“Il segreto inconfessabile” di Rubina E. Rossi, il terzo capitolo della tetralogia dedicata alle indagini di Tony Della Rocca

Torna in libreria con Il segreto inconfessabile (Chance Edizioni) l’investigatore privato Tony Della Rocca nato dalla penna di Rubina E. Rossi.

Rubina E. Rossi è uno pseudonimo dietro cui si nascondono Barbara Capotondi e Giorgia De Luca. Il nome è un omaggio a Luigi E. Rossi, il grande grecista grazie a un lavoro con il quale, peraltro, si sono conosciute. Entrambe nate e cresciute a Roma, laureate in Lettere Classiche, amanti dei gatti, dei viaggi, del teatro e dell’arte in generale, hanno intrapreso da qualche anno un percorso che le ha portate a pubblicare tre romanzi gialli, immaginati come parte di una tetralogia incentrata sulle indagini di Tony Della Rocca. Le loro date di nascita, rispettivamente 20/11/1979 e 17/12/1983, sono state fuse per creare quelle di Rubina e di Tony (20/11/1983 e 17/12/1979).

L’idea di Rubina e di Tony nasce durante un weekend a Ferrara, dove è ambientato il primo dei romanzi della saga, La prigione degli amanti, uscito nel novembre del 2018 e risultato vincitore della prima edizione del concorso Un giallo x 1000 indetto dalla casa editrice Zerounoundici Edizioni, da cui è stato pubblicato. Altra città centrale nell’ispirazione e nell’opera di Rubina è Trieste, dove è ambientato il secondo romanzo, L’eco della vendetta (Chance Edizioni) che è stato in parte scritto proprio sui luoghi di cui racconta.

Nel terzo romanzo, Il segreto inconfessabile, Tony viaggia per l’Italia alla ricerca dell’assassino e questo ha permesso a Rubina di inserire un cameo sulla città più significativa nel suo vissuto: Roma. Attualmente, oltre a continuare a scrivere, sia per ultimare la saga di Tony Della Rocca sia per partecipare ad altri progetti, tra cui, di prossima pubblicazione, un’antologia di racconti ambientati in uno dei quartieri di Roma, Barbara e Giorgia gestiscono, oltre a quello di Rubina E. Rossi Scrittrice, un account Facebook e Instagram dedicato al mondo antico, Le Bimbe della Res Publica, nel quale raccontano l’antichità in chiave ironica. L’amore per l’antico e per i suoi miti filtra anche dalle pagine di Rubina ed è di ispirazione per la sua scrittura, insieme a fatti e persone reali che fanno o hanno fatto parte della vita di entrambe.

Il segreto inconfessabile: Sinossi

Il rombo della mia moto si spense in una lunga eco, mi tolsi il casco e
mi guardai intorno: il cielo era azzurro e terso eppure l’aria frizzantina
mi solleticava le narici. Ero nel piazzale davanti alla Cattedrale di San
Giusto o, almeno, in quello che noi triestini chiamiamo piazzale ma
che in realtà è piuttosto una via. Il cantiere e le transenne della polizia
si frapponevano tra me e la scena del crimine e gli agenti si muovevano
intorno mentre una folla di curiosi si assiepava cercando di riprendere
la scena con i cellulari. Nello spazio lasciato dalle loro gambe intravidi
quello che sembrava un corpo coperto da un telo di plastica nero. Poco
distante, sul sagrato della chiesa, una giornalista parlava a una
telecamera. Mi avvicinai per cercare di vedere meglio, sperando di
incontrare don Stanislao.

Un giallo tinto di mistero, un omicidio apparentemente inspiegabile e un’indagine piena di colpi di scena.

In questa nuova avventura sarà chiamato a scoprire chi è l’assassino di una suora e per scoprirlo si troverà a viaggiare per l’Italia; lungo questo cammino avrà a che fare con personaggi fuori dal comune, vecchie e nuove conoscenze che avranno ruoli inaspettati e porteranno a risvolti analoghi.

Il segreto inconfessabile è un romanzo giallo, terzo capitolo della tetralogia dedicata alle indagini di Tony Della Rocca – ha dichiarato Rubina E. Rossi. Ciascun romanzo è leggibile singolarmente e slegato rispetto agli altri, ma ciò che li lega è l’evoluzione interiore del protagonista, che da personaggio statico e stereotipato diventa sempre più consapevole di sé, delle sue fragilità, e riesce a illuminare, grazie anche alle indagini che si trova ad affrontare, dei coni d’ombra che oscurano tratti della sua personalità. In particolare, in questo terzo romanzo Tony si dovrà confrontare – e scontrare – con le sue convinzioni religiose e con l’idea stessa della religione, ma dovrà anche affrontare, per iniziare a risolverlo, il rapporto con i suoi genitori. Il romanzo è pubblicato – come già il secondo della serie, L’eco della vendetta – con Chance Edizioni, che si occupa soprattutto di editoria emotiva”.

“Pubblicare Rubina E. Rossi per noi è una sfida particolarmente interessante, perché ci permette di mantenerci saldi sulla nostra linea di narrativa introspettiva, ma di farlo con un genere per noi nuovo prima che le nostre strade e quelle di Giorgia e Barbara si incrociassero – ha commentato l’editore Andrea Stella. Rubina E. Rossi, infatti, è lo pseudonimo con cui firmano i loro libri Giorgia De Luca e Barbara Capotondi. Tutte storie a sé stanti e una non propedeutica all’altra, attraverso le quali le autrici sono riuscite a realizzare un libro di grande spessore qualitativo e in generale una saga perfettamente riuscita. La loro bravura nello scrivere, derivante anche da abbondanti competenze professionali, l’attenzione per i dettagli, la cura nella ricerca, l’amore per la lettura, sono state riversate nella stesura di questo libro, ricco di suspance, mistero, ironia, introspezione, ambientazioni che cambiano mantenendo sempre un impatto vivido nell’immaginazione del lettore e personaggi improbabili, divertenti, oscuri, affascinanti. Con una tale varietà di contesti, situazioni e figure che si alternano tra le pagine del libro, utilizzando uno dei generi più floridi e sempreverdi della letteratura, il libro di Rubina si propone per essere una lettura per tutti, e non solo per chi ama il filone giallo. Per noi questo è un libro che si impone con forza come una delle proposte più importanti nel nostro catalogo di novità 2022”.

Il nostro detective sarà, quindi, ancora una volta chiamato a mettere in discussione alcune sue granitiche certezze. Tutto ciò lo costringerà a confrontarsi di nuovo con i fantasmi del suo passato e con quella parte di sé che insiste a non voler accettare: riuscirà infine a venire a patti con essa? E, soprattutto, riuscirà a far luce su un omicidio tanto enigmatico?

 

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‘La patria di Itzurza’ di Alessio Vagaggini: un omaggio alla Spagna

La patria di Itzurza, edito da Chance edizioni, è il nuovo  romanzo di Alessio Vagaggini.

Classe 1991 e di origini aretine, l’autore, nomade per indole, ha vissuto tra Italia, Belgio e Spagna, occupandosi di progetti e affari europei, senza mai tralasciare l’amore per la letteratura. I sui riferimenti letterari sono Milan Kundera, Italo Svevo, Albert Camus.

La patria di Itzurza: Sinossi

La Patria di Itzurza

La patria di Itzurza è uscito nelle librerie il 6 settembre 2021 , per la collana Scrittura Spontanea.

Biscaglia, ottobre 1981
L’edificio nel quale si erano accampati si ergeva a perfetto esempio dell’architettura dell’ultimo periodo franchista: alto, freddo e inospitale. Uno stile dettato dal desiderio di sottomettere anche i luoghi, di renderli autonomi e funzionali.
La campagna che lo circondava era verde durante tutto l’anno, animata da greggi sparse lungo l’intera radura.
Un cane intuendo la presenza degli intrusi alzò lo sguardo, ma l’istinto gli suggeriva che non erano lì per le pecore, così li ignorò. Il cielo era nuvoloso quanto bastava per non distinguere i confini dell’orizzonte, ma chiaro a sufficienza per osservare le vicende che accadevano sotto la sua volta. Bilbao non era distante, si trovava a non più di un’ora di cammino.
Itzurza scrutava il profilo periferico della città, ma aveva l’impressione che in quella giornata uggiosa
nulla le tornasse in cambio.

Si tratta di un romanzo in cui si intrecciano le vite di quattro donne, in cui la Storia con la S maiuscola fa da contesto alle vicende personali di persone così lontane tra loro ma allo stesso tempo così vicine. Siamo nella Spagna degli anni ‘80, gli anni in cui il paese era ancora legato a tradizioni e valori secolari ma si imponeva una modernità che ancora non gli apparteneva e per la quale forse non era pronto, la Spagna in cui ETA rivendicava l’indipendenza di Euskadi, il Franchismo era decaduto ma era ancora vivo nella vita politica e sociale.

Questa è La Patria di Itzurza, dove la protagonista vive la sua vita e combatte le sue guerre, battaglie per i suoi ideali e per se stessa, per ritrovare la capacità di essere amata e scoprirsi finalmente donna.

Come la sua terra, Itzurza vive un periodo di evoluzione e drastici cambiamenti e non riesce a cogliere sempre i contorni della sua identità. Questo aspetto sarà il punto di contatto con le altre donne del romanzo, in particolar modo con Clara, con cui, per un capriccio del destino, intreccerà la sua esistenza e sarà inevitabile per entrambe doversi guardare dentro nel profondo, e riconoscere le fragilità personali nelle difficoltà e nelle amarezze, accettando il proprio lato più intimo e al contempo umano. Con loro anche Maria, l’attrice decaduta che vive nella memoria della sua epoca di gloria, e Elena, il personaggio più statico del romanzo, il cui “risveglio” richiama da vicino concetti propri delle filosofie orientali, devono fare i conti con se stesse, con i rapporti familiari, le aspettative disattese e le rinunce.

Da un lato abbiamo la guerriera, che deve comprendere per cosa vale la pena combattere, e dall’altra abbiamo una famiglia disgregata che ha perso la sua unità molto tempo addietro.

Ma ciò che unisce tutte queste donne sono, appunto, le difficoltà che devono affrontare per imparare ad accettarsi, e più della politica che sembra inesorabilmente condizionare le loro vite, sarà il bisogno di deporre le armi e perdonarsi che renderà possibile l’andare avanti e poter guardarsi allo specchio con occhi diversi

È proprio da tale passione, unita a un’attenta osservazione rivolta alla Spagna e ai suoi scenari, che prende vita questo romanzo La Patria di Itzurza nasce come omaggio a un paese, la Spagna, verso il quale ho sempre provato un’attrazione particolare, sia per le vicende politiche che lo hanno caratterizzato, sia per il fascino di una cultura simile ma al contempo molto diversa dalla nostra” – ha dichiarato l’autore. Aver vissuto a Siviglia mi ha sicuramente agevolato nel capire la vita quotidiana, la memoria, gli ideali e tutte le sfaccettature di un paese che ho cercato di riprodurre nei personaggi che popolano il romanzo. La Spagna degli ’80 è infatti una fucina di idee (le rivendicazioni della periferia contro il centro, la transizione verso la democrazia dopo decenni di Franchismo, il nuovo ruolo della donna in una società estremamente maschilista) che assumono qui una carica emotiva difficilmente rintracciabile altrove. In questo contesto si inserisce la centralità dell’universo femminile, dato che le protagoniste del romanzo sono quattro donne fra loro estremamente diverse. La Patria di Itzurza cerca di indagare le motivazioni che sottostanno alle scelte di ognuna, le loro azioni, i lori ideali, senza mai giudicare, bensì scavando a fondo nella natura umana e nel senso dell’esistenza”.

“Alessio Vagaggini – ha affermato l’editore Andrea Stella – ha un romanzo di valore ed è una persona che merita l’attenzione dei lettori e l’impegno della casa editrice. È riuscito a scrivere un libro non solo capace di ricreare un contesto storico perduto, restituendogli il fascino e l’attenzione che gli sono dovuti, ma anche di rendere tale ambientazione funzionale per una storia che è universale, diventando un viaggio dentro l’animo umano in cui ogni lettore e soprattutto lettrice può riconoscersi”.

Preparatevi a scavarvi dentro, a non leggere così diverse le parole amore e tradimento, a sorprendervi delle vostre emozioni contrastanti: questa è una storia dalla quale non si esce se non ci si guarda dentro.

 

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