Reading del viaggio elettorale di Francesco De Sanctis il 23 agosto a Gesualdo

Per celebrare il bicentenario della nascita del grande filosofo, critico letterario e politico Francesco De Sanctis, il 23 agosto “la città del principe dei musici”, Gesualdo, ospiterà l’attore Pietro De Silva, interprete di numerosi film (tra cui spiccano La vita è bella, L’ora di religione, Non ti muovere, Anche libero va bene) e fiction TV (Un medico in famiglia, Boris, Il capo dei capi, Il giovane Montalbano, Trilussa, Le mani dentro la città), che presenterà il Francesco De Sanctis politico, raccontandone il viaggio elettorale.

Nella suggestiva cornice di Gesualdo, rivivrà soprattutto la figura istituzionale e politica, in quanto ministro della pubblica istruzione italiana, dell’insigne scrittore nato a Morra Irpina il 28 marzo 1817. In seguito alla conquista di Garibaldi, Francesco De Sanctis venne nominato governatore della provincia di Avellino e per un breve periodo fu ministro nel governo Pallavicino collaborando per il rinnovamento del corpo accademico partenopeo. Nel 1861, anno dell’unificazione dell’Italia, venne eletto deputato al parlamento nazionale, aderendo alla prospettiva di una collaborazione liberal-democratica, e accettò l’incarico come ministro della Pubblica Istruzione, per cercare di attuare la spinosa opera di fusione tra le amministrazioni scolastiche degli antichi stati. Nel 1862 passò però all’opposizione e in collaborazione con il Settembrini, promosse una “Associazione unitaria costituzionale” di sinistra moderata, che ebbe come voce il quotidiano <<Italia>> diretto dallo stesso De Sanctis dal 1863 fino al 1865.

In seguito alla perdita delle elezioni del 1865 Francesco De Sanctis ritornò a un grande impegno di studi concentrandosi sulla struttura di una storiografia letteraria che fosse di respiro nazionale, questione che affronterà nei saggi sulle Storie letterarie del Cantù in Rendiconti della R. Accademia di Scienze morali e politiche di Napoli del 1865, e Settembrini e i suoi critici, in Nuova Antologia, nel 1869.
Intanto De Sanctis stava già lavorando a una Storia della letteratura italiana che si sviluppò presto in un’opera di ampia portata, un’opera titanica, rimasta ancora intatta e senza stirpe, che ogni amante della letteratura italiana che si rispetti dovrebbe possedere e studiare.

Dal 1872 Francesco De Sanctis insegnò letteratura comparata presso l’università di Napoli e quell’anno accademico iniziò con il discorso su La scienza e la vita. Nel 1876, vincendo la Sinistra, De Sanctis si dimise da professore e accettò un nuovo incarico ministeriale mentre il suo interesse critico si rivolgeva al naturalismo francese come testimonia lo Studio sopra Emilio Zola che apparve lo scritto Zola e l’assommoir. Intervenne in Parlamento dopo l’attentato al re Umberto I per mano dell’anarchico Giovanni Passannante, manifestando la sua contrarietà ad ogni tipo di repressione:
«Io, signori, non credo alla reazione; ma badiamo che le reazioni non si presentano con la loro faccia; e quando la prima volta la reazione ci viene a far visita, non dice: io sono la reazione. Consultatemi un poco le storie; tutte le reazioni sono venute con questo linguaggio: che è necessaria la vera libertà, che bisogna ricostituir l’ordine morale, che bisogna difendere la monarchia dalle minoranze. Sono questi i luoghi comuni, ormai la storia la sappiamo tutti, sono questi i luoghi comuni, coi quali si affaccia la reazione».

Sono state diverse le iniziative e gli eventi per commemorare Francesco De Sanctis, e siamo certi che anche dal reading di Pietro De Silva emergerà la figura di De Sanctis quale l’autore di uno dei due (l’altro è stato espresso attraverso il melodramma di Giuseppe Verdi), grandi messaggi morali espressi dal secondo Ottocento italiano, attraverso la sua Storia della letteratura, estraendo dal suo tempo una sintesi dell’uomo italiano, suggellandone i lineamenti perituri entro le linee non periture della sua opera. Scoperto scientificamente e psicologicamente l’uomo grazie allo studio della storia, esploratone il cuore e venuto a capo di quello che egli, da grande studioso di Leopardi, chiamerebbe al suo modo, l’arido vero, Francesco De Sanctis ha ricalcato la storia di questo uomo entro un certo ideale della storia, aspirando, come Manzoni, a sviluppare un mondo ideale in un mondo storico.

Castello di Gesualdo

 

 

L’attore Pietro De Silva

 

 

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