L'archivista di Torrechiara (Bertoni Editore) è il romanzo distopico di Paola Minussi, musicista-concertista e docente di chitarra classica presso l’Accademia di Musica di Basilea. Narrare storie è la sua passione e lo fa nei suoi libri, nelle rubriche radiofoniche che conduce e nella sua attività di celebrante umanista. È madre adottiva e i suoi primi libri li ha dedicati ai suoi figli: Progetto Aranjuez. Diario di bordo di una madre adottiva, ETS Edizioni e Il primo raggio di sole. Canto a tre voci, La Ruota Edizioni.
Read More »‘La fattoria degli animali’ di George Orwell: quando manca il cielo
Il primo capitolo de La fattoria degli animali cita Jones ubriaco che rincasa, gli animali che si riuniscono, si cita quell’immensa voragine aperta dalla parola notte, ma nulla si dice delle stelle, le uniche che possono forare il buio, ferirlo. E’ una notte senza stelle, neppure una cometa annuncia che il vecchio maggiore, il maiale che incita alla rivoluzione, sia il Salvatore. L’oriente non bussa alla porta di questa stalla, perché è la porta del pensiero che muore, dell’azione costretta, della parola che si spegnerà. Si urla alla rivoluzione, alla libertà. Il romanzo di Orwell si apre sulla terra, una terra di padroni e schiavi, di forti e deboli, e così come ci si apre, questa storia ci si chiude. Tutto avviene sulla terra, il primo grande assente, la prima vittima di ogni dittatura e di quella russa nello specifico, è il cielo, il divino, ma anche in generale, la capacità, la libertà di ognuno di proiettare i propri sogni, di innalzarsi nella propria interiorità fino a concepire se stesso non più oggetto di ordini, disordini, soprusi, ma come indipendenza. Come ogni futura dittatura, si parte da catene spezzate, da speranze che irrompono, che rivendicano, che gioiscono, che si illudono.
Read More »Addio a Fidel Castro, il comunista che non fu comunista
Fidel Castro è morto. E vale forse la pena partire proprio da qui, da quel suo ultimo e inusualmente sintetico sermone – celebrato di fronte a un Congresso che, secondo alcuni, era chiamato a “superare” la sua eredità, o a più eufemisticamente “attualizzarla”, come suggerivano i documenti congressuali – per cercare di capire che cosa in effetti ci lascia un uomo che tutti, amici e nemici, all’unisono collocano tra i più rilevanti leader politici del XX secolo.
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