Matteo Garrone, sublime pittore di anime, non colleziona interpretazioni del mondo, bensì l’esplora e l’investiga nei recessi più oscuri correndo il rischio temuto da Nietzsche: “E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te”. Stretto alla nostra città da legami profondi (napoletana è la ex compagna Nunzia madre del figlio Nicola) e all’enclave di Castelvolturno da vincoli artistici altrettanto forti, Garrone e il protagonista di “Dogman” Marcello Fonte domani saluteranno il pubblico del Metropolitan alle 20,30 e quello del Bristol Pinetamare del Villaggio Coppola alle 23.15.
Read More »‘Dogman’, il noir di Matteo Garrone che parla di morte e di angoscia
L’oscura pulsazione di un non-luogo dove le persone possono al più sopravvivere. Edifici che sembrano disabitati anche quando non lo sono, strade sterrate, spiagge luride, luci che brillano solo all’alba, locali come buchi aperti sul nulla, recinti e muri scrostati, un mondo di discarica, una latrina da cui non è possibile tirarsi fuori. Dogman, il film di Matteo Garrone non è un sado-thriller qualunque o un report di cronaca nera dalle venature splatter, né tantomeno un saggio autoriale improntato a una morale consolatoria oppure (fa lo stesso) sociologica: Dogman è un racconto di morte che ha per protagonista il male, quello che contagia, ammala, fa diventare i buoni cattivi e viceversa, si trasforma fatalmente in vendetta e sembra non avere senso finché non ne acquista uno nella logica della narrazione.
Read More »Cannes 2018: vince meritatamente il delicato film giapponese ‘Hoplifters’ di Kore-eda Hirozaku. Premiati anche gli italiani Garrone e Rohrwacher
La 71ª edizione del Festival di Cannes è terminata con le melense e prevedibili dichiarazioni anti-Weinstein di Asia Argento che con l'arte del cinema c'entra ben poco, l’assegnazione della Palma d’Oro e diversi altri premi, da parte della giuria presieduta da Cate Blanchett. Ad aggiudicarsi la Palma d’oro per il Miglior Film è la pellicola drammatica giapponese Shoplifters di Kore-eda Hirozaku. La giuria della kermesse francese ha premiato entrambi i film italiani in Concorso assegnando la Palma d’Oro per la Migliore Interpretazione Maschile a Marcello Fonte, protagonista di Dogman,un racconto di morte che ha per protagonista il male, quello che contagia, ammala, fa diventare i buoni cattivi e viceversa di Matteo Garrone, che ha ricevuto il riconoscimento da Roberto Benigni e ha dichiarato: “Ringrazio Matteo che ha avuto il coraggio e la follia di volermi con sé”. La pellicola girovaga ma e poco riuscita Lazzaro felice di Alice Rohrwacher che deve molto al cinema del compianto Ermanno Olmi, ha, invece, ottenuto il premio per la Migliore Sceneggiatura e la regista ha ringraziato la giuria e la sua presidentessa per aver preso sul serio una sceneggiatura così bislacca, così come i bambini prendono sul serio i giochi.
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