‘Pericolo sulle cime’, la raccolta poetica di Gary Snyder, l’ultimo superstite della Beat Generation

Pericolo sulle cime dello scrittore statunitense Gary Snyder, edito da Elemento 115, inizia con l’ascesa al Mt. St. Helens compiuta dall’autore nell’agosto 1945 quando, venuto a conoscenza delle bombe su Hiroshima e Nagasaki, giura di combattere per il resto della sua vita un potere “tanto crudele e devastante”.

Praticando una sorprendente varietà di stili, Danger on Peaks costruisce un ponte tra quelle giovanili esperienze e le poesie successive concernenti quella che lo stesso autore definisce una dimensione di vita “immediata, intima, di piccoli fatti e intuizioni”. Ne scaturisce la raccolta più personale di Gary Snyder e l’esempio di come la poesia si possa coniugare ad una spinta di liberazione, non solo individuale. Con testo a fronte, questa è la prima traduzione italiana della raccolta di Snyder.

La natura incontaminata e selvaggia è al centro del pensiero di Gary Snyder, il mondo selvaggio celebrato nelle sue opere che avvicinato con generosità, umiltà e rispetto diventa il galateo della libertà. Per il poeta e saggista nordamericano, ambiente, economia e cultura sono viste come un tutto interrelato e inter-reagente. Per questo la crisi del modello di vita occidentale è la conseguenza del processo di civilizzazione che ha provocato la rottura della sacra e antica alleanza fra Uomo e Natura, celebrata ed evocata per millenni dalle antiche culture tradizionali.

Gary Snyder (San Francisco, 1930) è l’ultimo superstite della Beat Generation. A lui è ispirato Japhy Ryder, il personaggio ne I vagabondi del Dharma di Jack Kerouac. Studioso di lingue e culture orientali, ha soggiornato dal 1956 al 1968 in Giappone studiando il buddhismo zen e
vivendo in monasteri e comunità. Dagli anni ’70, Snyder è divenuto un punto di riferimento per il suo impegno nella difesa dell’ambiente. Teorico dell’ecologia profonda, docente e attivista, è considerato una delle voci più rilevanti della poesia americana (Premio Pulitzer, 1975). Vive in California, nella Sierra Nevada.

Paolo Allegrezza (1962). Insegna lettere in un liceo. Collabora a “Mondoperaio”, “Frequenze poetiche”, “TerradelFUOCO. Lab-Oratorio Poietico”. Ha tradotto e curato L’ascesa di Moses, di S. D. Selvon (Pungitopo, 1991) e Breve storia d’Inghilterra, di G. K. Chesterton (Rubbettino, 2011).

 

Pericolo sulle cime – Gary Snyder – Libro Elemento 115 2022 | Libraccio.it

‘Restare in Vietnam. Dalla parte del nemico’, il libro-intervista senza filtri di Luca Pollini

Restare in Vietnam. Dalla parte del nemico è un libro-intervista di Luca Pollini pubblicato da Elemento 115 nel 2017 e riproposto nel 2022

A scegliere di restare con il nemico è Marlin McDade, soldato americano impegnato per quattro anni sul fronte della guerra del Vietnam. Originario del Kansas, proveniente da una famiglia cattolica e con tradizioni militari (padre e nonno sono decorati di guerra) Marlin è partito poco più che ventenne, abbastanza convinto di quello che stava andando a fare. Poi gli eventi: l’addestramento inutile; convivere con la paura per tutto il giorno; le perdite di amici; le azioni crudeli; il ritorno momentaneo a casa dove, convinto di essere accolto come un eroe viene insultato e chiamato assassino. Una nuova partenza verso il fronte dove viene ferito, i primi dubbi su quello che stava facendo. Un’amicizia, poi sfociata in amore, con un’infermiera nord-vietnamita, in una Saigon che “vive” nascondendo le atrocità della guerra. E alla chiamata di ritiro delle truppe la sua risposta: «No, io mi fermo qui». La storia di Marlin è stata raccolta dall’autore in una lunga intervista realizzata nell’estate del 2016 in un bar a Da Nang.

Marlin McMade è un reduce della guerra in Vietnam. Travolto da un senso di colpa per ciò di cui è stato insieme responsabile e testimone al fronte, ha voluto affrontare i suoi fantasmi del passato ed è tornato in Vietnam. Quello che era il nemico di un tempo è diventato un popolo che, nel suo piccolo, McMade prova ad aiutare nella lotta contro le mine anti-uomo.

Una storia emozionante e inusuale, quella narrata in questo racconto biografico duro e senza filtri. mirabile la capacità sintetica dell’autore che in pochi passi ripercorre le vicende del soldato McDade, protagonista di un’epoca, così distante e allo stesso tipo così vicina, che ha cambiato il mondo.

È il minimo che posso fare per un popolo che mi ha accolto a braccia aperte, senza chiedermi mai il motivo della mia scelta, senza rinfacciarmi mai che pochi anni prima ero dall’altra parte imbracciando un mitragliatore.

Luca Pollini è un giornalista, scrittore e autore. Tra gli altri, ha pubblicato Hippie, la rivoluzione mancata (2017) e Woodstock non è mai finito (2018). Per il teatro ha scritto Restare, adattamento di Restare in Vietnam.

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