L’altra metà di Giove è il romanzo di Mariateresa Rossini e Jacopo Lupi edito Lupieditore che indaga le profondità dell’animo umano e, soprattutto, sottolinea quanto il passato sia fondamentale nella storia di ognuno, arrivando alcune volte condizionare in modo complesso il presente. Una lettura scorrevole che, tuttavia, attraverso il viaggio emotivo e personale del protagonista scandaglia sfumature e aspetti della vita umana che, spesso, emergono sotto forma di battaglie interiori quando meno lo si aspetta. Il filo conduttore dell’intero romanzo sembra racchiuso in un quesito che, indirettamente, si pone al lettore: le ombre e i legami del passato, il tempo che è stato, quanto possono condizionare la vita quotidiana? Partendo da questa domanda il romanzo conduce il lettore, in modo magistrale e delicato, verso una riflessione profonda: è possibile spezzare le catene che tengono prigionieri in un tempo remoto difficile metabolizzare, ed è possibile guarire emotivamente rinascendo in un nuovo presente fatto di libertà e leggerezza, emotiva soprattutto.
Il protagonista del romanzo è Giove, un giovane ragazzo universitario dal nome importante, un nome che da bambino era stato causa di scherno ma a cui ha sempre tenuto tantissimo. Un ragazzo con, all’apparenza, una vita tranquilla: nel corso della lettura numerosi personaggi (Sun, Ambra, Cristal, Richie la Dottoressa Soul) daranno numerosi spunti di riflessione al lettore, in una trama che capitolo dopo capitolo sembra sempre aggiungere un tassello in più facendo percepire a chi si accosta alla lettura l’autenticità dell’intero romanzo. La vita di Giove scorre lenta accanto al ricordo vivido dell’amato Nonno Giulio: un personaggio emblematico, un avvocato ‘’vecchia scuola’’ dedito al suo lavoro ma con un rimpianto doloroso, quello di non esser riuscito a salvare la moglie Rosa – che lui amava chiamare Rose – persa in una fredda giornata di primavera.
‘’Ero tanto felice in quei momenti, e la vicinanza di nonno Giulio non mi faceva sentire quella solitudine che ogni tanto percepivo. […]Spesso da piccolo, anche quando ero in compagnia, quella sensazione di mancanza, di malinconia, mi veniva a fare visita, ed era faticoso far finta di nulla, mascherarla con un sorriso per non far preoccupare i miei genitori. Con il nonno invece era diverso, riuscivo a dirgli sempre tutto, a fargli le domande che ai miei genitori non riuscivo a fare, e lui sapeva sempre come consolarmi, come farmi tornare a star bene’’.
Una vita come tante, quella di Giove, che sarà trasformata da un colpo di scena: un evento improvviso, infatti, costringerà il protagonista a fare i conti con le parti oscure e adombrate del proprio essere, nonché con la propria fragilità. A questo proposito, è possibile notare come il romanzo affronti con estrema maestria sia il tema dei legami familiari, e la loro l’influenza nel quotidiano, sia l’importanza del confronto con sé stessi: scendere, rimestare, trascendere e rinascere.
Naufragare per poi riemergere: le Costellazioni Familiari
La bellezza di questo libro, che può essere configurato in un romanzo di formazione, si può notare anche dalla capacità degli autori di affrontare tematiche complesse in toni delicati e liliali ma, soprattutto, è interessante riscontrare come il lettore possa immedesimarsi nelle battaglie interiori del protagonista e nel concetto di rinascita. La narrazione non è statica ma si inserisce in un contesto che se da una parte induce alla riflessione sulla base degli eventi che dovrà affrontare Giove, dall’altra esplora l’interessante concetto delle Costellazioni familiari. Il protagonista non solo andrà a confrontarsi con quelle ombre lugubri celate per troppo tempo dentro se stesso ma questa dimensione lo ‘’investirà’’ anche in un senso più tangibile e concreto, non solo per mera astrazione; Giove, infatti, nel corso della trama sarà travolto da culmini di disperazione ma sarà proprio grazie a questo oscuro spazio della sua vita che riuscirà a tornare in carreggiata sui binari della propria esistenza attraverso un viaggio interiore , profondo, meditato e doloroso. Accanto a lui c’è sempre la figura di Sun: complicata ma luminosa, metafora di luce in un susseguirsi di circostante tetre che oscurano la vita di Giove.
La relazione con Sun sarà essenziale per il protagonista in quanto, grazie al suo personaggio, riuscirà a giungere a una completa comprensione del proprio Io. In questo senso emerge l’interessante concetto delle Costellazioni Familiari di Bert Hellinger, tecnica di analisi e terapia che si sviluppa nell’ambito della psicologia sistemica e che riprende aspetti di altre teorie come lo psicodramma di Moreno, l’ipnosi di Milton Erickson e la psicologia della Gestalt. La pratica delle Costellazioni Familiari analizza come i legami familiari celati influenzino il quotidiano e quindi scelte e dinamiche del soggetto. Un passato che influenza il presente: le Costellazioni Familiari rendono consapevole una persona che si trova imprigionata in dinamiche cristallizzate, offrendo delle soluzioni per risolverle . Una presa di coscienza contrassegnata da metodi risolutivi per liquefare tutto ciò che di tetro si è assorbito da quel nucleo di origine che è la famiglia, arrivando a condizionare il presente della persona e impedendo il raggiungimento dell’autentica felicità.
‘’Emilia guardò Sun confusa, le avvicinò le labbra a un orecchio e le sussurrò: «Le Costellazioni possono aiutare a liberare i blocchi emotivi e a portare alla luce schemi familiari nascosti. Molte volte, ciò che viviamo nel tempo presente è legato a dinamiche familiari che risalgono a generazioni fa. Quando lavoriamo su questi schemi, possiamo guarire e avere relazioni più sane con noi stessi e con gli altri»’’.
L’altra metà di Giove. La complessità delle emozioni umane foriera di rinascita
Nel corso della trama il passato si presenterà al protagonista: le influenze dei legami familiari su Giove si tradurranno in conflitti che il giovane dovrà affrontare e cercare di dipanare. Uno schema che ogni lettore può aver vissuto nel corso della propria vita; la lotta interiore del protagonista diventa occasione di spunto riflessivo e, in questo senso, gli autori offrono una visione globale di tutte le emozioni sperimentate: c’è la battaglia, ma anche l’emozione, il sentimento e soprattutto la complessità. Complesso, come spesso capita di pensare, non è sinonimo di prolisso.
Il libro è un viaggio totalizzante in un mondo interiore decostruito e , in alcune pagine, quasi onirico che giunge nel finale a una costruzione cosciente spiegando e analizzando ogni sfumatura dell’animo e dell’emotività umana. La complessità analizzata nel testo di Lupi e Rossini è sinonimo di arricchimento interiore, di propensione al dettaglio, ma non di difficoltà nel senso più funereo del termine ma di intrico che si risolve con una rinascita luminosa e abbagliante, anche se questo significa dover fare i conti con circostanze ferali e funeste. Un libro che offre una prospettiva diversa: a volte il passato è limitante, ma la rinascita è possibile e anche la libertà.