Ha fatto molto parlare di se, e giustamente, la raccolta di saggi Contro l’impegno di Walter Siti, il quale si sofferma su cosa significhi la “mancanza dei finali” che sta affliggendo molta narrativa letteraria e televisiva. La prassi del finale aperto, come sappiamo, deriva dal feuilleton e dalla narrativa di genere, in cui la serialità impone allo scrittore di abdicare alle pretese autoriali per assicurare al lettore la riproduzione delle gratifiche emotive, che diventano rinnovabili e dilazionano il possibile orizzonte di chiusura.
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