Maria Turtura (1930-1972) fu un medico bolognese, sorella della sindacalista Donatella, prima donna nel 1980 a far parte della segreteria generale della Cgil. La poetessa si suicidò dopo essere stata lasciata dal marito. Pubblicò "Qualcosa deve venire" (Rebellato, 1966) e "I cancelli della mattina" (Argalia, 1970). Unico critico letterario ad averla considerata è stato il grande Franco Fortini in "Poeti del Novecento", che ha definito la sua poesia "significativa" e di lei ha scritto che era una voce "severa e profonda".
Read More »Franco Fortini e gli anticorpi per trasformare lo schifo e la menzogna della cultura di massa in altro
“Se si crede in una frase di Brecht che dice: ”La tentazione del bene è irresistibile”, allora, si crede, anche, che si possano formare degli anticorpi capaci di trasformare lo schifo, la menzogna, le feci coltivate dalla cultura di massa in altro. E’ possibile, perciò, è doveroso mutare”. Sono le parole di Franco Fortini, poeta, saggista, critico letterario, traduttore, in un filmato d’epoca del 1990, in un’aula occupata della Facoltà di Lettere e Filosofia di Urbino, gremita di studenti. E’ un invito al cambiamento, a una metamorfosi della coscienza collettiva contro la mercificazione di una società capitalistica.
Read More »Boris Pasternak e il suo dottor Zivago, romanzo poetico moderno
Quando pubblica Il dottor Zivago, l'opera che lo ha reso celebre in tutto il mondo, Boris Pasternak (1890-1960) ha già alle spalle una lunga attività di scrittore. La sua attività di poeta, avviata nel 1914 con i versi del Gemello nella nuvole, era poi proseguita con numerose raccltw (Oltre le barriere, Sorella mia la vita, Temi e variazioni, Sui treni mattinali, e cn due ampi poemi storici: L'anno 1905 e Il luogotenente Schmidt, entrambi del 1927, cui si era affiancata la raccolta di poesie Il salvacondotto del 1931.
Read More »Traducendo Brecht, il ruolo della poesia secondo Fortini
La seconda e la terza sezione di Una volta per sempre, raccolta poetica dell'autore fiorentino Franco Fortini, sono intitolate rispettivamente Traducendo Brecht I e Traducendo Brecht II. L'attività di traduttore dell'opera brechtiana ha rappresentato per Fortini un'esperienza che andava della semplice operazione tecnica ; egli infatti vedeva nel drammaturgo tedesco "il più vero e probabilmente l'unico poeta morale del realismo".
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