Massimo Sacco: “L’ultimo segreto di Roma”

L'autore Massimo Sacco
L’autore Massimo Sacco

Massimo Sacco nasce a Genova, luogo in cui tuttora vive, il 14 dicembre 1956. Frequenta il Liceo Classico “G. Mazzini” e si laurea nel 1983 in Lingue e Letterature Straniere Moderne presso l’Università di Genova. Nel 1999 consegue il Diploma Universitario di Educatore professionale. Dal 1986 lavora presso una Cooperativa di Servizi Sociali come educatore professionale: inizialmente con i minori e in seguito con i disabili. Dal 2012 diventa direttore tecnico con funzioni di coordinamento della struttura per disabili; è appassionato di musica, in particolare classica e jazz, ama la lettura, la fotografia ed è appassionato di viaggi.

 “L’ultimo segreto di Roma” è il romanzo d’esordio dell’autore genovese edito da “Imprimatur”.

Il VI secolo d.C. vede l’Europa in balia delle invasioni barbariche e il disfacimento dell’impero romano d’occidente. Alla morte dell’imperatore Teodorico, il nipote Atalarico prende il trono, ma essendo troppo piccolo per governare, si affida alla madre Amalasunta, favorevole ad un accordo con Giustiniano ma osteggiata dai Goti che non vedono di buon occhio la rinascita dell’impero in Italia. Morto Atalarico, Amalasunta, essendo donna, non può regnare ed è costretta a sposare il cugino Teodato, favorevole a un accordo con i Goti. Teodato fa strangolare la moglie, vista come un ostacolo. L’Italia diventa una provincia di Bisanzio, fino al 568 quando fu conquistata dai Longobardi. La storia si snoda attraverso monasteri e città, la Gallia e la lontana Britannia fino a perdersi nelle brumose nebbie del nord. La storia di Martinus monaco e guerriero, ci conduce in un emozionante viaggio ai confini del mondo, verso luoghi non ancora conosciuti dalla civiltà. Solo grazie ad un recente ritrovamento archeologico, la sua storia è svelata, sconvolgendo parte delle certezze del mondo occidentale. Come può un castrum romano risalente al VI secolo d.C. affiorare dalle acque di un lago canadese?

E chi sono i barbari guerrieri che dopo averlo fatto prigioniero alla fine di una furibonda battaglia, lo conducono in schiavitù a latitudini dove mai nessun essere civilizzato ha messo piede? Che rapporto ha Martinus con il sito archeologico scoperto in Canada?

Il lettore lo scoprirà trascinato in un’appassionante odissea in cui barbarie e passione, amore e avventura s’intrecciano all’insegna di una rigorosa ricostruzione storica del periodo.  Martinus, il monaco guerriero, Titus lo schiavo liberato, la tenera Claudia e il burbero Cornelius ci faranno rivivere un’epoca scomparsa e affascinante, in cui il mondo della realtà e quello della fantasia si fondono armoniosamente. Martinus, giunto alla fine dei suoi giorni, ci racconta la sua storia in prima persona.

 Martinus, il protagonista del romanzo, è nato nel 511 e all’inizio del libro ha 19 anni, la storia dunque si svolge tra il 530 e il 580. Martinus vive ad Attetium, dove il padre, un aristocratico romano già foederatus di Teodorico, possiede vaste terra.

A seguito della morte di un mugnaio avvenuta per causa sua, Martinus, che ha ereditato una profonda sensibilità dalla madre Valeria, sconvolto, decide di recarsi in penitenza presso l’abbazia di C. a dieci giorni di cammino verso Nord. Qui rimarrà tre anni sotto la tutela del frate Simeone, l’ideatore del complesso monastico, che lo invoglierà a perfezionare la sua cultura.

Martinus prende, infine  i voti e si appassiona a molti libri di geografia e di astronomia che a quel tempo ancora si potevano trovare nei monasteri. trova alcuni progetti romani di architettura riguardanti la costruzione di castra, acquedotti e ponti che lo affascineranno. Grazie alla innata passione per i viaggi, accetta la missione di Legatus affidatagli dall’abate, di portare un prezioso reliquiario presso l’abbazia del fratello, abate anch’egli, in un monastero nei pressi di Acquae Sulis (Bath) in Britannia. Al suo ritorno verso la Gallia, la nave sulla quale viaggiava viene assalita da guerrieri nordici, progenitori dei vichinghi che lo rapiscono e lo conducono a nord.

Dopo molti anni di schiavitù Martinus, con un manipolo di compagni riesce a fuggire nel tentativo di tornare in patria. Diversi fortunali, però, fanno naufragare la nave prima in Groenlandia a poi in Canada, dove fonda una colonia di tipo romano.

L’introduzione del romanzo storico datata 1994, viene rappresentata da alcuni articoli di giornale che annunciano una scoperta sensazionale in Canada: presso un lago in cui si stanno allestendo dei magazzini vengono rinvenute delle mura, che si scoprirà poi essere esempi rudimentali di architettura romana del VI sec. d.C. Più avanti verrà trovato anche un manoscritto di un tal Martinus.

Questo ovviamente sconvolge tutte le teorie storiche sulla scoperta dell’America. “L’ultimo segreto di Roma” ovvero: “C’è un mistero da scoprire”. Consigliato soprattutto a chi  volesse imparare un pò di storia medievale senza annoiarsi.

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