Attraverso la forma poetica dell’haiku, Luci segrete (Il ramo e la foglia edizioni, 2023) di Francesco de Girolamo, illumina oggetti e azioni del reale concedendo uno sguardo che penetra e attraversa l’evidenza per mostrare altro. La lingua, essenziale ma intensa, riverbera tra i risvolti del quotidiano, arrivando ad accendere pensieri nitidi, schietti e liberatori. Sono frammenti di voci accorate che polverizzano l’afasia dei nostri tempi e mostrano l’aura del mondo. Spetta all’accorto “destinatario” dell’opera, lacerato il velo di una inerzia emotiva assuefatta, smascherare il volto umano dietro questa tessitura di laicale sudario e riconoscersi in esso suo “simile e fratello”.
Ombra e luce coesistono e si avvicendano in rapidi passaggi «[…] è quanto il libro Luci segrete annuncia, haiku dopo haiku. Sarà ogni lettore a leggervi un tema privilegiato o anche un topos tradizionale, o a cogliervi quella più radicale questione propria al compito essenziale della poesia. Come nelle bellissime immagini di Laura Medei che affiancano i testi: a una prima percezione estremamente eleganti e decorative, ma misteriose e “segrete” anch’esse.» dalla postfazione di Carla De Bellis.
Nelle note introduttive l’autore sottolinea quanto segue:
«Credo che scrivendo haiku si possano comporre perfettamente anche versi del tutto introspettivi, senza necessariamente proiettare il proprio pathos su elementi naturali e sulle loro mutazioni stagionali esteriori, senza nessun residuo manieristico descrittivo, pur nella sua valenza, spesso implicitamente metaforica». E prosegue: «Vorrei ricordare quanto ebbe a scrivere uno dei più grandi studiosi della cultura del Novecento, Roland Barthes, individuando in questa forma poetica l’estrema propensione a evitare il vizio dell’arte occidentale di trasformare “l’impressione” in descrizione: “L’haiku non descrive mai. La sua arte è anti-descrittiva, nella misura in cui ogni stadio della cosa è immediatamente, caparbiamente, vittoriosamente trasformato in una fragile essenza di apparizioni.” – da “L’impero dei segni” (Libro sul Giappone del 1970, pubblicato in Italia da Einaudi nel 1984)».
Piccole mani
muovono nella notte
luci segrete.
Se mi ricordi,
non legare al mio volto
silenzi e ombre.
Aspetta, aurora:
non è ancora svanito
l’ultimo sogno.
Francesco De Girolamo è nato a Taranto, ma vive da molti anni a Roma, dove, oltre che di poesia, si è occupato di teatro, avendo curato la regia di diversi spettacoli.
Ha pubblicato numerose raccolte poetiche, tra cui: Piccolo libro da guanciale (Dalia Editrice, 1990), con introduzione di Gabriella Sobrino; La radice e l’ala (Edizioni del Leone, 2000), con prefazione di Elio Pecora; Fruscio d’assenza – Haiku della quinta stagione – (Gazebo Verde, 2009); e Paradigma (Lieto Colle, 2010), con introduzione di Giorgio Linguaglossa.
È presente in diverse antologie poetiche, tra le quali: Calpestare l’oblio (Cento poeti italiani contro la minaccia incostituzionale, per la resistenza della memoria repubblicana, Argo, 2010), Quanti di poesia – Nelle forme la cifra nascosta di una scrittura straordinaria – a cura di Roberto Maggiani (Edizioni L’Arca Felice, 2011) e Haiku in Italia (Empiria, 2015).
Suoi articoli letterari sono stati pubblicati su riviste, blog e siti specializzati di poesia e critica. Nel 1999 è stato scelto tra i rappresentanti della poesia italiana alla Fiera del libro di Gerusalemme. Ha collaborato dal 1994 al 2000 con l’organizzazione di “Invito alla lettura a Castel Sant’Angelo”, a Roma. Nel 2007 è stato eletto Responsabile per il Lazio del Sindacato Nazionale Scrittori – European Writers’ Congress.
Si sono occupate criticamente della sua opera, tra le altre, le riviste: Poesia, Poiesis e Atelier.
Collana Poesia
Pagine 64
Prezzo € 12,00
Uscita 21 aprile 2023
ISBN 979-12-80223-25-8