John Grisham: “Il momento di uccidere”

“Il momento di uccidere” (del 1989) è l’opera prima dell’autore statunitense, John Grisham, ambientato nello stato del Mississippi nella Ford County intorno agli anni ottanta e che costituisce un classico esempio di legal thriller, ovvero un giallo giudiziario dove particolare importanza rivestono avvocati e giudizi, avendo a che fare con crimini e quindi processi.

“E se qualcuno violentasse vostra figlia? Cosa fareste? Quale sarebbe la vostra giustizia?”  Questa è  la domanda che avvolge tutto il romanzo. Pagine e pagine, parole forti e ancora attuali, lo saranno sempre. Una bambina indifesa, sogni raccolti in un volto tumefatto, in un’ innocenza strappata, portata via, rubata senza alcuna colpa.

Grisham, nel suo romanzo d’esordio, ci porta tra razzismo, desiderio di vendetta, una rabbia che brucia l’anima, che non lascia scampo, che non lascia possibilità di decidere. Perché la strada da percorrere  è una, non potrebbe essere altrimenti. Un padre che sceglie da se la propria giustizia, un padre, Carl Lee Hailey, che non può restare in silenzio, nell’attesa di quella giustizia che, forse, non si compirà mai.

E allora? Ancora quella domanda. “E se due neri violentassero vostra figlia? Cosa fareste?” Una domanda che, ancora oggi, non avrà mai una risposta giusta o sbagliata.

Una domanda che lascia nella mente una paura che ruba sonni tranquilli, il desiderio di proteggere un volto innocente. E se fossimo stati Carl Lee, e se fosse stata nostra figlia?

Il dibattito sulla pena di morte, il pregiudizio razziale, il sottile e spinoso confine tra giustizia e vendetta, “la giustizia fai da te” il ruolo dei mass media, l’importanza dell’opinione pubblica:  ono tutte tematiche care a Grisham e che svilupperà anche nei suoi successivi best seller: “Il socio”, “Il rapporto Pelican”, ” L’appello”, “La giuria”. Lo scrittore è uno spettatore neutrale, ed effettua un’attenta riflessione su tutti gli aspetti che riguardano una delle pagine più scottanti e contraddittorie dell’ America del sud attraverso  scontri verbali tra gli avvocati ed evoluzione dei caratteri e degli atteggiamenti dei personaggi. Ne risulta un libro avvincente e coinvolgente, in cui il lettore si immedesima, l’autore dà grande prova di conoscere la materia (sebbene la maggior parte delle pagine del romanzo siano occupate dai pensieri e dalle emozioni  dei personaggi) essendo laureato in legge ed avendo praticato la professione di avvocato penalista per nove anni. La soluzione del giallo è nelle sue ultime pagine (come ogni romanzo di Grisham del resto). Intrigante e brutale, tra tutti spicca anche la personalità brillante ed ambiziosa dell’avvocato della difesa.

La giustizia privata può riparare il fallimento delle giustizia legale?La questione è sempre più attuale e problematica quando si mettono di fronte l’austerità, il diritto, la razionalità e la freddezza della legge e il sentimento, l’emotività  delle persone coinvolte che purtroppo molto spesso vedono i colpevoli delle vittime restare impuniti.

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