In morte di Anna Marchesini, numero 1 della comicità italiana

Il 31 Luglio scorso, all’età di 62 anni, nella sua Orvieto si è spenta l’attrice comica, doppiatrice, imitatrice, autrice e scrittrice Anna Marchesini. Da anni infatti l’attrice, considerata da molti la sola degna erede di Franca Valeri, lottava contro una caparbia artrite reumatoide che l’aveva costretta a ritirarsi dalle scene. Si può dire che Anna Marchesini abbia vissuto due vite: una sul palcoscenico e un’altra dietro le quinte. Nata ad Orvieto, la Marchesini, dopo aver frequentato il liceo classico, si laurea a Roma in Psicologia. Successivamente entra nell’<<Accademia di Arte drammatica Silvio d’Amico>>, dopo essere stata rifiutata per due volte e dove si diploma come attrice di prosa e nello stesso anno, entrando a far parte della compagnia teatrale al piccolo di Milano. Grazie a fortuiti incontri, nasce l’amicizia con Tullio Solenghi e Massimo Lopez e il loro successivo sodalizio ne “Il Trio”, dove la Marchesini è stata non solo comica di razza ma anche fonte di idee per i divertenti sketch con Solenghi e Lopez. Un’escalation di successi li travolge conducendoli a calcare palcoscenici importanti come quello di <<Domenica in>>, <<Fantastico 7>> e il <<Festival di Sanremo>>. La loro comicità raggiunge l’apice del successo nel 1990 con i Promessi Sposi, sceneggiato televisivo in chiave parodica dell’omonimo romanzo manzoniano. Nel 1995 il Trio si scioglie e i tre amici proseguiranno  la loro carriera autonomamente.

In questi anni, Anna Marchesini comincia ufficialmente la sua brillante carriera da solista militando tra tv  e teatro. La sua comicità arguta, travolgente ma mai irriverente e soprattutto volgare, ha divertito milioni di persone, portando alla ribalta personaggi indimenticabile come la signorina Carlo, con la sua celebre frase: “siccome che so cecata”, la conturbante sessuologa, la Lollobrigida, calzandone i panni come un’esperta modella. La carriera della Marchesini è proceduta a gonfie vele fino a che un vento avverso ha cominciato a rallentare la sua “navigata”: un attacco di artrite reumatoide l’ha costretta ad assentarsi dalla scene.

Da quel momento in poi è cominciata la sua seconda vita, dietro le quinte. Anna Marchesini si è dimostrata un grande esempio di forza di volontà, con estremo coraggio non si è lasciata abbattere dal quel vento. Nel 2007 diventa insegnante dell’Accademia di Arte drammatica e nel 2008 in occasione dei 25 anni di attività de Il Trio ritorna in tv con i due amici. Sé è pur vero che il decorso sprezzante dell’artrite  abbia invalidato la qualità della sua vita, è altrettanto vero il fatto che non abbia scalfito minimamente la sua anima e il suo spirito. Anna non si è mostrata invincibile, per timore di distruggere un mito, o per paura che evaporasse quell’aura di successo che aleggiava intorno alla sua persona. Nonostante quel sassolino nella scarpa fosse così doloroso, ha continuato a camminare senza paura di soccombere. Ha mantenuto rapporti sociali, si è mostrata in pubblico sorridente in più di un occasione in particolare nel salotto di Fabio Fazio, dove ha mostrato di essere una vera guerriera, sprezzante del pericolo. Lei stessa soleva affermava che “la vita è piena di complicazioni, perciò bisognava amarla con tutte le nostre forze”, provando per la vita un amore smisurato, nonostante tutto. Proprio per questo, la Marchesini più che come donna di spettacolo, va ricordata come esempio di vita per tutti, come una meravigliosa regista che alla fine del suo film ha lasciato un messaggio importante :“Se un vento avverso soffia nella tua direzione, non arrenderti, afferra il timone  lascia che  il vento ti sospinga verso nuove mete, trasformando ciò che poteva sembrava avverso, in un’occasione favorevole”.

Ed è proprio quello che ha fatto quando non ha più potuto calcare il tanto amato palcoscenico: come una famelica osservatrice ha continuato a  “guardare all’interno delle pieghe delle cose” come lei stessa aveva dichiarato in alcune interviste, sperimentando nuovi orizzonti come quelli della scrittura. Ha pubblicato infatti due romanzi, Il terrazzino dei gerani timidi , Di mercoledì, un libro di racconti intitolato Moscerine e infine una raccolta di poesie Fiori di Fitolacca, in cui Anna si definisce “il tramonto di un giorno speciale”. E adesso che il sipario è ormai calato definitivamente, possiamo affermare con certezza che Anna è quel tramonto che non tramonterà mai e che l’ironia sulle nostre paranoie e manie della più grande comica italiana, continueranno ad accompagnarci.

Exit mobile version