‘La saggezza del lupo’, la salvazione secondo Alessandro Venuto

Alessandro Venuto è nato nel 1983 a Chiavari (Genova) e vive a Milano dal 2011, nel quartiere Casoretto. Sposato con due figli, lavora come educatore in una comunità per la cura delle dipendenze e una per i minori. Si è occupato di meditazione in carcere; ha collaborato con Dario Fo ed autori Einaudi e Mondadori. Ha conseguito alcuni premi letterari ed ha ricevuto molti consensi critici. Ha poi esordito nel 2020 con il romanzo “In direzione opposta” (Edizioni Montag). Il suo nuovo libro, un romanzo di formazione, si intitola “La saggezza del lupo”, pubblicata sempre con le Edizioni Montag.

L’attività di Alessandro Venuto

Breve parentesi sull’attività lavorativa dello scrittore, il quale si occupa anche di tossicodipendenti, stigmatizzati ancora oggi e giudicati in modo particolarmente severo da certi moralisti. Poco importa sapere se la tossicodipendenza sia una fuga, la ricerca di un paradiso artificiale. Poco importa sapere se il tossicodipendente abbia iniziato per noia, senso di vuoto, trasgressione, automedicazione, autodistruzione, senso di impotenza, conformismo con il gruppo dei pari, culto dello sballo o per avere un momento di felicità.

Probabilmente esiste una concomitanza di fattori, ma non è questo che conta. Quel che conta è che oltre alle cure disintossicanti ci vuole la terapia della parola, la cura dell’animo. È questa la missione quotidiana dello scrittore ed è particolarmente meritevole aiutare ad uscire dal tunnel della droga. Un tempo veniva punito anche il semplice consumatore di droga.

Soltanto con il Testo Unico 309 del 1990 si legifera la non punibilità di chi detiene sostanze stupefacenti per uso personale, che viene solo segnalato dal Prefetto e riceve delle sanzioni amministrative. Un passo avanti nella legge. Ma prima di puntare l’indice su chi si droga bisogna ricordare che è solo il Ministero che stabilisce di volta in volta cosa considerare droga e cosa no.

Così come va ricordato che anche l’alcool è una sostanza psicotropa, nonostante la nostra cultura mediterranea lo tolleri e lo consideri un alimento quotidiano con cui pasteggiare. Queste sono tra le ragioni per cui leggere il primo romanzo “In direzione opposta”.

La saggezza del lupo: trama e contenuti

Invece ne “La saggezza del lupo” il protagonista è Luca Amato, cresciuto per strada e legato dalla adolescenza ad un gruppo criminale, con cui rompe dopo essersi messo con una prostituta cinese. La criminalità è una strettoia. È molto ridotto il margine di scelta. Eppure nonostante certi vincoli il libero arbitrio esiste sempre. È questo che vuole dirci Venuto, anche se come cantava De Gregori gli stessi malavitosi “sono giovani vite dentro una fornace”.

La criminalità minaccia, spara, uccide. Ha le sue regole, la sua logica spietata, non c’è mai niente di giusto. La criminalità potrebbe essere la chiave di volta per analizzare l’intera società di massa occidentale. Lo scrittore Paul Goodman paragonò la nostra società ad una stanza chiusa, dove i cittadini sono come dei topi che fanno una corsa, girando a vuoto. Per molti intellettuali non c’è via di uscita.

Eppure ognuno, anche i più disperati, hanno la possibilità di cercare un varco o quantomeno uno spiraglio, un ancora remota di salvezza: questo è il pensiero di Venuto. Successivamente infatti il protagonista finisce in carcere dove cambia completamente prospettiva delle cose e cerca appunto il riscatto: decide di smettere con la criminalità e vuole diventare scrittore, grazie all’aiuto di due formatori.

L’evoluzione umana nella letteratura

I riferimenti letterari di Venuto, nonché i suoi maestri di vita, diventano Jack London, Dostoevskij, Tolstoj, Knausgard. Lo scrittore ci dice che si può cambiare. Chiunque può cambiare, nonostante mille difficoltà e le più grandi resistenze al cambiamento. Cambiare significa affrontare l’ignoto con i rischi che comporta, ma può significare anche evolvere, come avviene ne La saggezza del lupo.

Con entrambi i romanzi, l’autore genovese vuole comunicarci che per uscire da qualsiasi tunnel di questa vita bisogna riconoscere la propria irripetibilità ed unicità; così come è di particolare aiuto, una sorta di agente catalizzatore, la liberazione dei propri impulsi creativi.

La saggezza del lupo è un romanzo è ben scritto, lo stile è fluido e scorrevole, privo di segni criptici; una prosa cristallina e diretta, orchestrata da talento e perizia,  allo stesso tempo contrassegnata da una autentica intellettualità e da un retroterra culturale solido, che spesso indaga su uno dei più grandi misteri umani, ovvero la creatività artistica

Tra letteratura e sociologia

Pensando ad entrambi i romanzi viene in mente la frase di un manuale di sociologia di Ferrarotti: “Non si dà l’individuo senza società, né c’è società senza individuo”. Una certa fiction o certi noir ci presentano la devianza brutale e crudele, prevalentemente con il segno meno.

Allo stesso tempo altra narrativa oltre alla Saggezza del lupo, affronta questi temi civili con retorica e sentimentalismo, sfruttando la fisiologia delle lacrime. Invece Venuto  ci vuole dire che anche in questa realtà sotterranea esiste il lato umano ed il riscatto, senza mai essere strappalacrime e senza addossare la colpa quando al sistema o quando all’individuo, come fanno i pressapochisti.

Ogni uomo può indagare se stesso, riflettere su stesso e salvarsi. Non importa che la redenzione sia etica, filosofica o religiosa. L’essenziale è che avvenga, indipendentemente dalla forma e dalla modalità.

Venuto con la sua opera ci lascia una testimonianza di vita ed al contempo smuove la coscienza del lettore con la sua denuncia sociale. Infine ogni incontro può aiutarci in questo nostro cammino, può facilitarci. In ogni incontro esiste “un filo conduttore” come scriveva Paulo Coelho ed è per i suddetti motivi che ne consiglio caldamente la lettura.

 

Di Davide Morelli

 

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