Giornata mondiale del libro: origine, leggende e festeggiamenti

Oggi ricorre la 25esima Giornata mondiale del libro e de diritto d’autore. Ad istituire questa festa l’Unesco. Dal 1996, infatti, ogni anno, il 23 Aprile tutto il mondo festeggia questa ricorrenza. Una manifestazione culturale per celebrare il mondo dei libri e della letteratura. Un appuntamento importante per riscoprire il piacere della lettura e aggiungere nuovi appassionati alla cerchia dei lettori.

 

La leggenda di San Giorgio e la Giornata mondiale del libro e della rosa

La giornata mondiale del libro e del diritto d’autore è conosciuta anche come la Giornata mondiale del libro e delle rose. Ma perchè si chiama così e perché è stato scelto proprio il 23 Aprile?

Il 23 Aprile si festeggia San Giorgio. La storia della vita di San Giorgio è ricca di leggende.

Una della più celebri è contenuta nella Legenda Aurea, una raccolta di biografie angiografiche del medioevo scritta in latino dal vescovo Jacopo da Verazze.

In essa si racconta che in una città della Libia di nome Selem vi fosse uno stagno di grandi dimensioni in cui si nascondeva un drago che, con il suo fiato, era in grado di uccidere chiunque. Per placare la sua ira e sopravvivere gli abitanti del posto erano soliti offrirgli due pecore ogni giorno; ben presto, però, i capi di bestiame iniziarono a diventare pochi, e così il popolo decise che l’offerta quotidiana dovesse essere composta da una pecora e un giovane estratto a sorte.

Un giorno, a essere estratta fu la principessa Silene, la giovane figlia del re Silene. Ella mentre procedeva incontro al suo infausto destino si imbatté in Giorgio, un giovane cavaliere che promise alla ragazza di salvarla.

Disse, quindi, alla principessa di avvolgere al collo del drago la sua cintura, senza timore: e, in effetti, così facendo la fanciulla riuscì a convincere la bestia a seguirla verso la città. La popolazione fu sorpresa nell’osservare il drago così vicino, ma ci pensò Giorgio a infondere loro fiducia, riferendo che era stato Dio a mandarlo ivi per sconfiggere l’ira del drago: il mostro sarebbe stato ucciso solo se gli abitanti avessero abbracciato il cristianesimo e si fossero fatti battezzare. Così avvenne: la popolazione si convertì, e anche il re; il cavaliere Giorgio uccise il drago, il quale fu trascinato da otto buoi e portato fuori dalla città.

Le gesta del cavaliere non sono rintracciabili solo nell’angiografia. Un’altra leggenda risale al XVI secolo ed è ambientata a Mont Blanc, nel medievo.

Questa versione è molto simile a quella della vita del santo. La storia si conclude in maniera diversa: il cavaliere salva la principessa , uccidendo il drago. Dal suo sangue nasce un roseto. Il cavaliere raccoglie una rosa e la dona alla principessa.

Da questa antica e romantica leggenda, traggono origine le festività dedicate a San Giorgio, San Jordi, a Barcellona, ed in tutta la la Catalogna. San Jordi diventa la festa degli innamorati : in origine gli uomini erano soliti regalare alle proprie amate delle rose rosse, insieme ad una spiga, simbolo di fecondità.

E i libri che c’entrano? Un libraio di Barcellona, Vincent Clavel Andrés, nel 1923, afferma che il 23 Aprile non poteva essere celebrata solo per festeggiare l’amore, ma anche la letteratura. Perché in quella data sono venuti a mancare due collossi della letteratura: Miguel de Cervantes e William Shakespeare.

Da allora il 23 Aprile si festeggia in tutta la Catalogna la giornata mondiale del libro e della rosa. Inizialmente gli uomini regalano una rosa e le donne rispondono con un libro.

Oggi invece ci si scambia vicendevolmente libri e rose. Anche i librai donano il fiore per ogni libro venduto durante la festa.

Dalla Giornata del libro e delle rose alla Giornata mondiale del libro e dei diritti d’autore

Nel 1930 la 28a sessione della conferenza generale dell’Unesco decide di portare a livello internazionale l’idea di Clavel e proclama il 23 Aprile come la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore. In più aggiunge altri nomi all’elenco di scrittori legati alla data del 23 aprile: Inca Garcilaso de la Vega e Josep Pia, morti in quella data ma anche le nascite Maurice Druon, il russo Vladimir Nabokov, il colombiano Manuel Mej ía Vallejo e il premio nobel islandese Halldór Laxness.

Oggi a causa dell’emergenza del coronavirus, i festeggiamenti per celebrare la ricorrenza potranno essere solo virtuali. Una Maratona di interventi critici, letture e analisi di alcuni dei passi più belli della letteratura è stata organizzata dal Miur e dalla Fondazione de Sanctis. Una staffetta per giovani e adulti, un tributo al libro e agli autori. Perché come scriveva Inge Feltrinelli “I libri sono tutto. I libri sono la vita” 

 

La città dei libri: Bookcity Milano 2013

BCM 2013

Bookcity Milano, la parola d’ordine è una: libro. La manifestazione si svolge dal 21 al 24 Novembre; quattro giorni in cui la città sembra raccogliersi intorno al libro. Le sedi più note, pubbliche, private, quelle sconosciute e tutte da scoprire sono messe a disposizione dell’evento. In primis il Castello Sforzesco, che per l’occasione è il cuore dell’evento, sede di un grande laboratorio, sede degli avvenimenti più importanti.

Eventi a tema nelle sedi della cultura e della vita sociale milanesi, eventi “fuori luogo” così come sono stati definiti dall’organizzazione, che portano il libro e la lettura a voce alta in sedi nuove e soprattutto in nuovi scenari sociali. Una carrellata di altri eventi sparsi su tutto il territorio, promossi e gestiti da editori, librerie e, diverse istituzioni culturali e scolastiche. E ovviamente numerosi eventi nelle biblioteche della città.

L’idea è appunto quella di promuovere non solo l’oggetto libro ma tutto ciò che di costruttivo e positivo, si muove attorno ai libri: presentazioni, letture a voce alte, spettacoli, mostre, seminari, visite alle raccolte e alle biblioteche storiche sia pubbliche che private. Al centro c’è anche Milano, città reinterpretata come una grande area metropolitana aperta alla visibilità nazionale ed internazionale, in cui c’è spazio per una grande produzione editoriale. Una città che sa coniugare tradizione  e innovazione e che propone la lettura come un’esperienza che dà valore; ma non solo. L’oggetto libro può rappresentare anche un’occasione di crescita e di lavoro. L’evento è infatti condiviso oltre che dall’Assessorato alla Cultura, da tutti gli editori italiani. L’obiettivo è dare sostegno e visibilità a tutto il mondo editoriale ed attuare una diffusione dell’informazione e della cultura sull’intero territorio urbano; si è cercato dunque di trasmettere anche un forte segnale di identità alla città.

Il programma aperto, poliedrico, e addirittura personalizzabile, prevede eventi a tutte le ore in parti diverse della città. Laboratori di scrittura,  mostre di costume e di arte bibliografica, cacce al tesoro orchestrate da librai misteriosi, rassegne stampa, seminari sull’editoria e sul mestiere dello scrittore, giochi educativi e interattivi per i più piccoli, percorsi per gruppi e famiglie, lezioni di filosofia e di economia, attività che intrecciano libri e cinema, percorsi storici; insomma c’è davvero di tutto, è un vero e proprio festival. Una città dei libri è forse una città utopica.

Eppure durante questi quattro giorni si è riusciti a realizzarla.

Foto: BCM 2013

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