‘L’inizio della notte’, la scienza del futuro secondo Damiano Leone

L’inizio della notte è il nuovo romanzo distopico di Damiano Leone edito Leucotea Edizioni. Il libro introduce il lettore in un’atmosfera fantascientifica e, a tratti, utopica; la narrazione si svolge, infatti, in un contesto che descrive uno scenario di un prossimo futuro apocalittico in cui predomina la distopia. Damiano Leone, però, non tralascia di veicolare importanti messaggi al lettore che, nel corso del romanzo, presenta con maestria attraverso una narrazione attenta e minuziosa.

La storia ha luogo a New York, nella prima parte del terzo millennio; a causa dei cambiamenti climatici anche la popolazione è ormai mutata, sia nella propria visione del mondo che nel percezione delle cose. La protagonista assoluta dell’intera narrazione è la casa farmaceutica Genetic Project fondata dal misterioso miliardario greco Alexandros Cristhopoulos. Il team della Genetic Project è formato da  quattro scienziati, Filippo Grassi, Takeda Nakai, Birgitt Horward e Sara Randi, che lavorano a un progetto rivoluzionario: la creazione di un elisir che possa manipolare la genetica umana. Fra le peculiarità della sostanza creata dagli scienziati c’è quella di rallentare l’invecchiamento fornendo quindi la possibilità di godere di una vita più lunga, ma soprattutto la capacità di far nascere degli esseri umani con delle potenzialità maggiori, sia dal punto di vista fisico che intellettuale e morale.

Fra le diverse tematiche affrontante nel romanzo, l’autore non dimentica di delineare una precisa psicologia dei personaggi che popolano le pagine de L’inizio della notte. Non solo, quindi, argomentazioni che virano sulla fantascienza ma anche la descrizione dei tratti personali e delle loro storie, tutte di grande spessore e impatto, che ben fanno comprendere la personalità dei vari soggetti, rendendoli unici e distinguibili. È il caso di Sara Randi, ex giornalista, che ha perso suo figlio a causa di una bomba. L’amore per il giornalismo e per la verità saranno le due peculiarità che contraddistingueranno una delle creatrici dell’elisir.

Alla tematica del cambiamento climatico, l’autore accosta quella delle mutazioni genetiche: nella realtà distopica del romanzo si inserisce un nuovo tipo di umanità che possiede un DNA modificato e migliorato. La nuova generazione è nominata i ‘’Nuovi’’: una razza diversa ed evoluta sotto ogni punto di vista, soprattutto quello morale, di cui la stirpe umana non appartenente alla nuova progenie risulta spesso manchevole. I Nuovi rispetto agli altri esseri viventi possiedono un profondo rispetto per l’ambiente e per i simili, non hanno alcun tipo di impulso truculento verso l’altro né ideologie che mirano alla supremazia o all’aggressività. Mentre gli essere umani sono immersi in uno scenario apocalittico in cui primeggiano le guerre, le carestie e disastri ambientali, l’Homo homini lupus di Plauto, citato e teorizzato da Thomas Hobbes, diventa una realtà: la lotta per la sopravvivenza è una costante, così come la sopraffazione che induce l’umanità a una involuzione. In questo contesto la generazione de i ‘’ Nuovi’’ è un barlume di speranza. Ma proprio perché pura e concretamente superiore per moralità e intenti,  gli altri esseri viventi, consci di questa evidenza, considerano la nuova razza temibile e in ogni modo tentano di sopraffarla. Alla nuova generazione de i Nuovi appartiene Eleni: Damiano Leone, nell’introdurre questo nuovo personaggio, ha sempre la delicatezza di non far apparire il soggetto superiore rispetto alla ‘’vecchia generazione’’.

Eleni, successivamente, instaura un rapporto determinante con un altro personaggio appartenente al romanzo: Alessandro. L’autore presenta il nuovo personaggio letterario, Alessandro, come un soggetto semplice, seppur caratterizzato da peculiarità che lo contraddistinguono: una forte personalità e una velocità prominente a livello di riflesso e pensiero. Nonostante le prime avversità dovute da alcuni timori da parte di Alessandro, che riconosce in Eleni una concreta diversità rispetto a sé stesso, i due giovani nel corso della lettura si avvicineranno sempre di più anche grazie, e soprattutto, al pieno sviluppo delle capacità emotive della stessa Eleni che faranno da collante alla genesi di questa relazione. Da questo punto di vista, all’interno de L’inizio della notte, in uno scenario in cui distopia e fantascienza che ricorda Orwell, si intersecano c’è spazio anche per l’amore: ecco quindi che l’autore dona al lettore dialoghi densi di emozione e sentimento, un amore che diverrà dirompente e reale il cui culmine sarà una vera e propria relazione fra i due giovani innamorati.

‘L’inizio della notte’: il nuovo avvincente romanzo di Damiano Leone che si interroga sulla sopravvivenza dell’umanità in un futuro apocalittico

Damiano Leone pubblica “L’inizio della notte”, romanzo distopico e “utopico” che narra di scenari apocalittici futuri, che vedono l’umanità ridotta a una minoranza, decimata dai cambiamenti climatici, dalle calamità naturali, dalle scarsità di risorse e dalle ondate di pandemie. Ambientato nella prima parte del terzo millennio, nel testo si racconta del progetto della Genetic Project, una multinazionale farmaceutica con sede a New York, che si prefigge di immettere sul mercato un elisir di lunga vita, in grado di triplicare la durata della vita umana. Questo proposito troverà però l’opposizione del potere “invisibile” della finanza e delle più grandi potenze mondiali – i cosiddetti 10 – tra i quali spiccano la Cina, la Russia e gli USA, che vorrebbero questo preparato solo per pochi eletti, in primis loro stessi, con la scusa di non mettere a repentaglio la sopravvivenza stessa del pianeta.

Un iniziale braccio di ferro coinvolgerà i vertici dell’azienda genetica con i leader mondiali, almeno sino a quando gli interessi di entrambi non collimeranno, a seguito delle mutate condizioni di sopravvivenza sulla Terra.  La società fondata dal filantropo Alexandros Cristhopoulous e diretta poi dai suoi quattro amici più cari – Filippo Grassi, Sara Randi, Takeda Nakai e Birgitt Howard – aveva, intanto, sviluppato, una nuova stirpe di “superumani” – i cosiddetti “Nuovi”, maggiormente dotati, sia dal punti di vista fisico, intellettuale che morale. Riuscirà l’umanità a sopravvivere al collasso delle risorse, a salvarsi e ad accettare una convivenza pacifica, con un essere umano superiore e all’avanguardia?

 

Informazioni biografiche

Damiano Leone nasce a Trieste nel 1949. Nella prima parte della vita si è interessato alle discipline scientifiche con particolare riguardo per l’astronomia. Di professione chimico, in seguito ad alcune vicende che lo inducono ad abbandonare il lavoro, inizia a riprodurre artigianalmente armi e armature antiche. Da oltre trent’anni si dedica alla storia, all’arte e alla letteratura classiche. Al termine dell’attività lavorativa si trasferisce in un paesino montano del Friuli dove trova il tempo e la tranquillità per dedicarsi attivamente alla narrativa. Con le edizioni Leucotea pubblica nel 2012 il romanzo storico “Enkidu”, poi nel 2015 “Lo spettatore”. Seguono nel 2018 “Il simbolo” altro romanzo storico e infine nel 2020 “Il guaritore” pubblicati entrambi da Gabriele Capelli Editore. E infine, a ottobre del 2022 pubblica “L’inizio della notte”.

 

Casa editrice

 Edizioni Leucotea” nasce nel 2011. Sin da principio, il romanzo ha caratterizzato la loro linea editoriale: copertine dai colori accesi e la banda in alto Pantone 300C divengono il loro marchio di riconoscibilità. La grande attenzione all’innovazione e agli esordienti porta, nel 2014 alla creazione del marchio Project. La narrativa non è l’unico genere trattato da, sin dagli inizi il marchio Biblioteca delle Soluzioni ha trattato di  economia, e divulgazione. Le letture per l’infanzia sono affidate a BdS-Junior, mentre EBK è il marchio dedicato alla saggistica storico-filosofica è contraddistinto da poche pubblicazioni all’anno, selezionate per ricercatezza.

 

 

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