Il libro di Gianni Fortuna con la casa editrice Scatole Parlanti, per la Collana Soffi, è l’ultima opera letteraria di Lorenzo Di Matteo
Lo scrittore nasce a Roma nel 1979, si diploma al Liceo Classico e poi si laurea in Filosofia (primo livello) presso Roma Tre. Da oltre vent’anni aiuta i ragazzi a studiare e ad organizzare la settimana o la sessione di studi; ha ideato il Metodo di Studio “InterSUM”. Studia recitazione, appassionandosi dapprima allo studio del “corpo dell’attore” con la Biomeccanica Teatrale di Mejerchol’d col Maestro Bogdanov; poi decide di dedicarsi alla “voce dell’attore” con l’Arte della Parola, diplomandosi con Paolo Giuranna. Scrive sia per il teatro, che romanzi e racconti, alcuni di questi pubblicati o messi in scena nel corso degli anni. L’ultimo libro è del 2018, dal titolo “Bruno”, una raccolta di racconti sul tema dell’amore.
Nel 2018 ha debuttato con grande successo a Roma, presso l’Altrove Teatro Studio, un suo monologo teatrale, “Drumul”, da lui anche diretto, con l’attore italo-rumeno Marius Bizau. E quest’anno, nello stesso teatro, è andato in scena un suo nuovo monologo con l’attore Giorgio Carosi, “Novilunio”, di cui ha curato la regia.
Lorenzo insegna teatro dal 2012, sia a adulti che a ragazzi e bambini coi suoi laboratori, e collabora con diverse associazioni tra Roma, Viterbo (Compagnia Tetraedro) e Lucca (Tenuta dello Scompiglio).
Lorenzolegge è il suo ultimo progetto incentrato sulla divulgazione della lettura e della Narrazione Teatrale.
Il libro di Gianni Fortuna: sinossi
Le lucciole che si muovono brillanti nella nostra
mente spesso non si vedono e anzi si scontrano tra
loro a causa della fitta nebbia. I filosofi ci hanno scritto dei trattati sulla nebbia, io invece ho scritto queste storie brevi, perché sono stato a lungo un uomo
breve, almeno finché non mi capitarono dei fatti, un
giorno.
Era fine autunno e camminavo lungo l’argine di un
fiume dopo una giornata di lavoro, maledicendo il
sole che scottava ancora troppo; stavo con l’accetta in
spalle e avevo sete di vino. E proprio allora ho visto
nel fiume un pesce incastrato tra due sassi, sul pelo
dell’acqua. Ho tolto senza pensarci uno dei due sassi e così il pesce ha potuto nuotare libero. Ho continuato a camminare, che avevo sempre sete di vino,
quando nel fogliame ho visto agitarsi qualcosa; mi
sono avvicinato e ho notato una volpe con una zampa in una trappola. Come immaginerete l’ho liberata
e lei, zoppicando, se n’è andata via senza voltarsi. Lo
so, ora vi aspettate un orso, che ho salvato un orso.
“Per il momento mi sono ricordato di me stesso: mi chiamo Gianni Fortuna e ho impiegato un inverno intero a scrivere questo libro”. Ventiquattro racconti brevi, storie e frammenti che esplorano una vasta gamma di situazioni, tra arguzia e paradossi. L’antidoto alla nebbia che ha avvolto i pensieri dell’autore.
Lo scrittore romano, già autore di testi teatrali, romanzi e racconti pubblicati o messi in scena nel corso degli anni oltreché insegnante di teatro dal 2012 sia per adulti che ragazzi e bambini coi suoi laboratori, questa volta torna in libreria con una raccolta di 24 racconti brevi, È stato Gianni Fortuna a scriverli: dopo una vita grigia e nella nebbia, finalmente un giorno la sua lucciola riapparve e gli diede la possibilità di raccontare storie e di togliersi così quella nebbia dalla testa.
Ha scritto di case maledette, di mele che non vogliono staccarsi dall’albero e di filosofi che aiutano una cagnetta a partorire: queste sono solo alcune delle atmosfere nate da quest’uomo ormai anziano, che vuole consegnarci le proprie fantasie letterarie.
“Ho voluto con questo libro rispondere a domande complesse, toccare temi profondi con brevissime storie che iniziano quasi tutte con C’era una volta – ha dichiarato Di Matteo. Mi è piaciuto scrivere racconti brevi e dal tono leggero con animali e oggetti parlanti, che nascondono abissi filosofici e domande senza risposta. E dirò di più: il protagonista di una storia è un calzino spaiato, in un’altra l’eroe è un fusillo, che si erge maestoso dal piatto di pasta. Iniziare una storia con C’era una volta è, del resto, una grande responsabilità, soprattutto perché attraverso questa formula non ho raccontato fiabe, ma qualcosa che le trascende”.
Il libro di Gianni Fortuna è una meditazione a volte ironica e a volte tragica sulla vita. Il suo scrittore dice di non saper scrivere come i filosofi, né come i romanzieri, riesce però a far brillare i suoi racconti, come tante lucciole in una notte senza Luna.
Il collante di tutta la formazione di Di Matteo, lo si intuisce facilmente, sono i libri: da scrivere, da leggere e da narrare; ecco anche il perché di ‘Lorenzolegge’, il suo ultimo progetto incentrato sulla divulgazione della lettura e della Narrazione Teatrale.
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