Lei dormiva accanto, abbracciandolo. Il suo respiro era così leggero che quasi non la sentiva. C’era solo la luce della luna che entrava dalle inferriate. Nessun altra luce. Solo il rumore di fondo delle macchine che passavano sulla circonvallazione. Tutti i loro amici e le loro amiche erano andati a dormire. Tutto il mondo sembrava assopito. A lui sembrava trascendere il tempo quando l’abbracciava. Nessuno di loro si sentiva mai solo in quel tempo. Nessuno può considerarsi solo quando si ha una caterva di amicizie. Lei era bella e non usava mai truccarsi. Era bella al naturale. Così tonica e con i suoi capelli a caschetto castani. Indossava jeans e un piumino. Era così semplice! Entrambi erano coperti da un semplice plaid. Dormivano vestiti da diverse notti. Niente altro. Si sentiva alle volte giovane per sempre ed altre volte immortale quando le dormiva accanto.....
Read More »Addio ad Arthur Hiller, regista di ‘Love Story’
Arthur Hiller, regista canadese figli di immigrati ebrei polacchi, si è spento ieri a Los Angeles all'età di 92 anni. Il mondo del cinema piange dunque uno dei suoi registi più romantici, passato alla storia per la pellicola strappalacrime Love Story (1970) con Ali MacGraw e Ryan O’Neal. La trama è arcinota: lui, studente di buona famiglia in un college che s'innamora di una ragazza di origine italiana e non benestante. Convolano a nozze contro la volontà dei genitori di lui. La ragazza muore di leucemia su un letto d'ospedale pronunciando le celeberrime ed indimenticabili parole rivolte al suo amato: "Amare significa non dover mai dire mi dispiace".
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