Il teatro, già oggetto di fermenti innovatori nei primi decenni Novecento, si ritrova con l’avvento del fascismo ad essere investito di nuove importanti trasformazioni. L’intervento del regime riguarda principalmente gli aspetti organizzativi della produzione di spettacoli. Nel 1929 vengono inaugurati i Carri di Tespi, teatri mobili, incaricati di portare nelle città di provincia degli spettacoli popolari allestiti in collaborazione con i Dopolavoro fascisti. La scelta di far esibire questa compagnia girovaga non è di certo casuale: il regime, infatti, intende regolamentare la vita teatrale in ogni suo aspetto, scoraggiando in ogni modo qualsivoglia iniziativa estranea alla loro politica totalitaria.
Read More »Luigi Pirandello: studi onomastici intorno ad ai personaggi di Mattia Pascal, Adriano Meis e Vitangelo Moscarda
Luigi Pirandello è uno degli autori italiani a quali sono stati dedicati innumerevoli studi di onomastica letteraria negli ultimi anni. L’Onomastica è il ramo della Linguistica che si occupa di studiare gli antroponimi ossia i nomi propri di persona. La scelta onomastica affonda le sue radici nella poetica pirandelliana, nel suo relativismo, nel pedissequo contrasto tra forma e realtà e tra persona e personaggio. L’uomo moderno è investito da una profonda crisi d’identità. L’autenticità della vita è costantemente messa a rischio dai meccanismi sociali che imprigionano l’uomo in una rete di convenzioni ed infigimenti e gli impongono l’identità fittizia di una maschera. Due sono le maschere: una indossata da noi e l’altra imposta da chi ci osserva. Da uno si diventa centomila e infine nessuno. Si smette di essere persona e ci si confina ad essere personaggio con una propria forma che si ripete indefessamente fino a giungere alla completa disgregazione dell’io. Il nome è tutto soprattutto quando si è convinti di vivere come personaggi.
Read More »Il teatro in Italia nel primo ‘900: da Marinetti a Chiariello
Sul finire dell'Ottocento nel panorama drammaturgico domina in Italia il Teatro verista, il Teatro dialettale e il dramma borghese. In contrasto con queste forme tradizionali, agli inizi del 900, si pone la linea avanguardistica del movimento futurista di Filippo Tommaso Marinetti. Tre sono i manifesti che i futuristi hanno dedicato al teatro. Il primo approccio alle questioni teatrali è costituito dal Manifesto dei drammaturghi futuristi del 1911, nel quale l'intero sistema del “mercato culturale” dell'epoca viene criticato per aver trasformato il prodotto artistico in merce. Un'arte che per essere venduta, si basa su luoghi comuni, lusingando la pigrizia del pubblico. Il manifesto, al contrario, propugna il disprezzo del pubblico che non deve essere accontentato ma, scosso con proposte estreme. I futuristi ostentano la voluttà di essere fischiati perché nulla più dell'insuccesso garantisce la riuscita della provocazione.
Read More »10 frasi per ricordare Luigi Pirandello a 150 anni dalla sua nascita
Luigi Pirandello è uno degli scrittori e drammaturghi più significativi del panorama letterario del '900, vissuto negli anni del crollo del positivismo e nel periodo dell'età giolittiana con la conseguente crisi dello Stato italiano. Questo senso di disagio si riversa inevitabilmente sull'uomo e l'intellettuale Pirandello che non si riconosce più e fatica a trovare una posizione all'interno della società. Da queste premesse si sviluppa il relativismo pirandelliano e quindi il contrasto tra forma e vita: l'uomo e le cose cambiano in base a chi li percepisce, dunque l'uomo non è uno solo ma ha tante forme: crede di essere unico ma è centomila e alla fine nessuno. Questo nessuno è costretto ad indossare una maschera per relazionarsi con la società, la quale impone dei condizionamenti sociali che impediscono il manifestarsi di una vita autentica. L'unico modo per sfuggire da questa condizione di falsità è la follia: attraverso di essa infatti l'uomo può smascherarsi e svelare il vero io. Questa è ciò che Pirandello definisce,umorismo, sentimento del contrario.
Read More »Uno, Nessuno, Centomila. Il romanzo di Pirandello in scena con Enrico Lo Verso
Vitangelo Moscarda, il protagonista del romanzo Uno, Nessuno, Centomila di Luigi Pirandello, incarna alla perfezione la crisi dell’uomo moderno nell’eterna ricerca del sé autentico. In occasione dei 150 anni dalla nascita del genio siciliano, che ricorreranno il prossimo 28 giugno, il personaggio pirandelliano torna a vivere sui palchi di tutta Italia grazie alla voce dell’attore Enrico Lo Verso.
Read More »“Pirandello poeta”, Selene Gagliardi al Barà Book di Roma
Quando si parla di Pirandello, il non-letto può dirsi superfluo? Per questo motivo segnaliamo un evento nella capitale: si terrà oggi 28 maggio alle ore 18,00 presso il caffè letterario BaràBook di Roma (Via dei Piceni, 23) il saggio intitolato Pirandello Poeta di Selene Gagliardi. L’evento sarà moderato da Vanda Mauceri, traduttrice e scrittrice.
Read More »Ariosto visto da Pirandello
Senza dubbio la cultura letteraria novecentesca ha rinvenuto una proiezione speculare di sé più nelle fome del barocco piuttosto che in quelle rinascimentali e del classicismo cinquecentesco, esprimendo la propria identificazione con le immagini della dissonanza, smarrendo ogni tensione verso gli ideali di unità e integrità propri di un'idea classica di letteratura. Pensiamo a Luigi Pirandello e alla sua pratica dell'arte del contrasto e della contraddizione, distonica con i canoni della tradizione letteraria, che però esprime un giudizio sulla civiltà letteraria del rinascimento e in particolar modo su uno dei suoi massimi rappresentanti, Ludovico Ariosto, molto positivo.
Read More »Novelle per un anno, i turbamenti dei personaggi di Pirandello
Luigi Pirandello scrisse le Novelle per un anno in seguito ad un contratto col Corriere della sera; in realtà egli ne scrisse solo 241 su un totale di 365. Altre 15 furono pubblicate postume. Il treno delle novelle pirandelliane si configura come luogo letterario, dove le fragili e dolenti vite dei protagonisti s’incontrano e si scontrano, in un processo dialettico culminante spesso nell’autocoscienza. Sullo sfondo di sale d’aspetto anonime e grigie, di stazioni desolate e desolanti, prendono corpo le storie personali di personaggi, che, per singolarità e varietà, possono ben rappresentare tutto lo spettro dell’umano vivere.
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