Secondo Umberto Eco, per poter comprendere un testo è necessario fare ipotesi riguardo al mondo possibile che quello specifico testo vuole rappresentare. Il problema intrinseco a questa affermazione sgorga quando il testo stesso, il testo di base da tradurre, o da leggere, altro non è che la vera e propria creazione di un mondo dell'assurdo, dell'impossibile e dell'inimmaginabile. E, ovviamente, tra i re indiscussi della letteratura del non-sense e del fantastico vi è Lewis Carrol con la sua scaltra Alice. Come formulare, quindi, ipotesi di un mondo possibile, se questo si basa sull'assurdo e sul non-sense?
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