‘Diversamente liberi’ di Luisa Pitocchelli: il teatro come forma di salvezza

Diversamente liberi, edita da Pasquale Gnasso Editore è l’opera prima di Luisa Pitocchelli.

Luisa Pitocchelli, classe 1996, è nata il 10 Aprile ad Aversa. La giovane penna affida la sua opera a Pasquale Gnasso Editore. La casa editrice, nata nel 2017 porta il nome del suo fondatore e si fa largo nel mondo editoriale, portando sugli scaffali un’editoria basata su tematiche di tipo sociale.

Diversamente liberi: Sinossi

In Diversamente liberi la scrittrice mette nero su bianco la sua esperienza come volontaria presso la casa circondariale Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere dove ha svolto attività teatrali a scopo rieducativo. Nel libro sono ben delineati gli effetti che tali attività hanno avuto sui detenuti, insieme ad una descrizione fedele della vita all’interno del carcere, dei pregiudizi che ruotano attorno a questa realtà e dell’importanza del recupero nei contesti detentivi

“Come ti è venuto in mente?” – il tono preoccupato di mia

madre, accompagnato dallo sguardo interrogativo di mia so-

rella e dalla fronte corrucciata di mio padre, formano l’imma-

gine che ho di fronte al mio esternare il proposito che ho per

il futuro: andare ad insegnare ai detenuti in carcere come si re-

cita. Qui a parlare è una ventiduenne che ha passato gli ultimi

otto anni della sua vita salendo e scendendo da tavole di teatri

di provincia, abituata quindi a posare gli occhi su realtà cari-

che di arte e bellezza in tutta la loro semplicità, penso che sia

questo il motivo per cui risulta assurdo per gli altri il mio voler

addentrarmi in un luogo dove di arte e cose belle non sembra

essercene l’ombra, ma nonostante ciò non mi lascio scalfire –

“Non ho pregiudizi, voglio solo aiutare le persone ad uscire

dalle loro prigioni mentali”, risposta secca la mia, che dà vita

ad un susseguirsi di scuotimenti di testa da parte di tutti e tre

i componenti della mia famiglia.

Tutto è nato grazie ai Sud Atella, la compagnia teatrale di cui anche la scrittrice fa parte.

L’idea iniziale era quella di portare il teatro all’interno del carcere come progetto rieducativo per i detenuti . Ben presto tutto si è trasformata in qualcosa di più profondo.

Luisa, con la sua compagnia teatrale ha varcato la casa circondiate, portando con sé come unico strumento il teatro, come modo di conoscere e conoscersi. Attori e detenuti si sono ritrovati uno di fronte all’altro, tutti uguali, immedesimandosi gli uni negli altri e scoprendosi vicendevolmente.

Da questa esperienza condivisa è nato Diversamente liberi. Un viaggio nel mondo del carcere ma soprattutto nelle vite delle persone. Perché dentro ad una cella c’è sì un detenuto condannato per pene gravi o meno gravi, ma ci sono soprattutto uomini con una propria identità e storia.

A queste si aggiunge un resoconto dei miglioramenti dei partecipanti al progetto che la scrittrice si appuntava in corso d’opera. La trama si arricchisce di impressioni, emozioni e pensieri di ognuno: oltre quello dei detenuti, lo sguardo interno della scrittrice che è stata faccia a faccia con uomini privati della libertà ma anche quello esterno, di chi quella libertà ne gode apertamente.

Un’opera, scevra da pietismi. “Un libro che ha l’intento di sfatare i pregiudizi che avvolgono coloro che vivono il carcere. Ognuno di noi  potrebbe essere un futuro recluso. Far  arrivare dunque il messaggio che anche chi ha  sbagliato ha diritto ad essere rieducato e ha  soprattutto l’opportunità di redimersi, è l’intenzione principale” come ha dichiarato Susy Ronca, la presidente della compagnia teatrale.

“ Siamo partiti con la volontà di avvicinare i reclusi al mondo della messa in scena ,mostrando loro un’altra opportunità per essere liberi. “L’idea deI Carcere come luogo solo di privazione della libertà è sbagliata. Le persone che abbiamoconosciuto vogliono migliorare perché una volta usciti, non vogliono ricommettere lo stesso errore.  Il Teatro da anche questo tipo di opportunità. Con questo libro  abbiamo dato voce alle sensazioni scaturite da  questa esperienza e il titolo Diversamente Liberi non  poteva essere più adatto” sottolinea la scrittrice.

 

 

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