Ivano Facchetti, tra super pop e design per elevare la quotidianità

L’artista bergamasco Ivano Facchetti è tra gli artisti contemporanei italiani che vende di più, le sue opere (super)pop sono espressione di vitalità a metà tra arte e design, frutto di passione e studio. Celebre il suo Batman rappresentato nella sua ambiguità morale e iconicità.

L’arte di Ivano Facchetti, il rinomato Re del Super Pop italiano, continua a incantare e stupire il mondo con la sua straordinaria originalità e vitalità. È con grande emozione che Galimberti Home Collection, in collaborazione con Artekaos Milano, annuncia l’esposizione di alcune delle opere più iconiche di Facchetti in occasione dell’inaugurazione del nuovo spazio espositivo a San Babila, Milano.

In un’epoca in cui l’arte si fonde con il design e la creatività diventa sinonimo di innovazione, le opere di Ivano Facchetti si ergono come pionieristiche e visionarie. Ogni pezzo è un’esplosione di colori, forme e concetti che catturano l’essenza stessa della cultura contemporanea, trasformando ogni osservatore in un partecipe attivo di una narrazione unica e coinvolgente.

L’apertura di questo nuovo spazio espositivo è ancor più significativa poiché coincide con l’apertura del prestigioso Salone del Mobile 2024 presso gli spazi di Rho Milano Fiera dal 16 al 21 aprile 2024. Questo laboratorio di sperimentazione e contaminazione diventa il palcoscenico perfetto per presentare le opere di Facchetti, unendo arte e design in un connubio di straordinaria bellezza e innovazione. Le opere selezionate di Ivano Facchetti, esposte presso Galimberti Home Collection, offrono uno sguardo privilegiato nell’universo creativo di questo genio dell’arte contemporanea.

1 Perché sei definito il re della super pop, cos’è per te la super pop e cosa ti distingue dagli artisti pop soprattutto italiani?

Sono definito il Re della Super Pop perché la mia arte si distingue per l’energia e la vivacità che trasmette, catturando l’essenza stessa della cultura popolare contemporanea. Per me, la Super Pop è un’espressione di gioia, vitalità e dinamismo, che si manifesta attraverso colori vibranti e forme audaci. Ciò che mi distingue dagli altri artisti pop, soprattutto italiani, è la mia capacità di trasformare la vita quotidiana in qualcosa di straordinario, portando un tocco unico e originale al movimento. Le mie creazioni 3D vantano una storia decennale di ricerca e sviluppo, durante la quale ho dedicato anni allo studio approfondito e all’analisi dettagliata per portare alla luce ciò che prima non esisteva.

2 Vendi bene le tue opere. Chi è il compratore tipo?

Le mie opere hanno un vasto appeal e attraggono una varietà di acquirenti, ma il compratore tipo è spesso un appassionato d’arte che apprezza la freschezza e l’originalità della mia visione artistica.

Coloro che acquistano le mie opere sono attratti dalla loro energia positiva e dalla loro capacità di trasmettere emozioni forti e immediate. Collezionisti d’arte appassionati, amanti della cultura pop, e professionisti del settore artistico sono solo alcune delle persone che acquistano le mie opere. Ciò che li unisce è la ricerca di opere che trasmettano emozioni forti e che abbiano un impatto visivo potente.

3 C’è qualche esponente in particolare della pop art che ti ha ispirato, che ti ha reso sicuro che la strada giusta fosse questa che hai intrapreso?

Certamente, mi sono ispirato a molti grandi artisti della pop art come Andy Warhol, Roy Lichtenstein e Keith Haring. Il loro coraggio nel rompere le convenzioni artistiche e nel celebrare la cultura popolare mi ha ispirato profondamente e mi ha reso sicuro che la strada che avevo intrapreso fosse quella giusta per me. L’audacia nell’affrontare temi della cultura di massa e la sua abilità nel trasformare oggetti comuni in icone hanno avuto un impatto profondo sulla mia arte e sulla mia visione artistica.

4 Batman come tutti i supereroi è popolare, perché hai scelto proprio lui?

Ho scelto Batman come soggetto delle mie opere perché lo considero un simbolo iconico della cultura popolare contemporanea. Il suo status di supereroe e la sua ambiguità morale lo rendono un soggetto affascinante da esplorare artisticamente. Inoltre, la sua iconica maschera e il suo mantello nero si prestano a rappresentazioni visivamente accattivanti e suggestive.

5 L’arte pop guarda fuori, al mondo, ma davvero secondo te essa è riuscita totalmente nell’intento di desimbolizzare l’oggetto, rendendolo un fatto?

L’arte pop ha certamente contribuito a desimbolizzare gli oggetti, trasformandoli in fatti artistici. Tuttavia, credo che la desimbolizzazione sia un processo in continuo movimento, e che l’arte pop continui a sfidare e ridefinire i nostri concetti di simbolo e significato attraverso la sua esplorazione della cultura di massa e della società contemporanea.

6 Nell’era dell’arte digitale e degli NTF, la pop art continua ad avere successo, perché? E cosa pensi degli incassi record degli NTF?

Nonostante l’era digitale e la crescente popolarità degli NTF, la pop art continua ad avere successo perché parla direttamente alla nostra esperienza quotidiana e alla nostra cultura condivisa. Le opere pop sono accessibili e immediate, e offrono un modo potente per esplorare e commentare la nostra società in continuo cambiamento. Riguardo agli incassi record degli NTF, penso che siano un riflesso della crescente accettazione e adozione della tecnologia blockchain nel mondo dell’arte, offrendo nuove opportunità per gli artisti di raggiungere un pubblico globale e di monetizzare il loro lavoro.

7 Avere una tua opera in casa, ufficio, studio, cosa dovrebbe voler dire per chi ce l’ha?

Avere una mia opera in casa, in ufficio o in uno studio è molto più di possedere un semplice oggetto d’arte. Significa portare con sé un pezzo della mia visione artistica, un frammento di quel mondo vibrante e pieno di vita che cerco di catturare nelle mie opere. Spero che ogni mia opera possa essere vista non solo come un oggetto decorativo, ma come un contributo alla storia dell’arte contemporanea, un riflesso della nostra cultura e della nostra esperienza condivisa.

8 Stai lavorando ad un nuovo progetto? Cosa ti aspetti?

Sì, sto sempre lavorando a nuovi progetti. Attualmente sto esplorando nuove tecniche e materiali per portare la mia arte a nuovi livelli di espressione e originalità. Mi aspetto che i miei progetti futuri continuino a sorprendere e a ispirare il pubblico, portando un tocco di freschezza e innovazione al panorama dell’arte contemporanea. Il mio processo creativo è un viaggio emozionante e spontaneo. Inizio con un’idea o un concetto che mi sta a cuore e poi lascio che la mia immaginazione prenda il sopravvento. Sperimento con diversi materiali e tecniche, lasciandomi guidare dall’energia del momento. Il risultato è un’opera che ha vita propria, che parla direttamente al cuore e all’anima di chi la osserva.

 

Desenzano del Garda celebra il centenario della nascita dell’artista pop Roy Lichtenstein

La Città di Desenzano del Garda (Bs), in occasione del centenario della sua nascita, celebra uno dei più importanti artisti americani della Pop Art internazionale: Roy Lichtenstein.
Organizzata dall’Assessorato alla Cultura e prodotta da MV Eventi, la mostra “Roy Lichtenstein: the Sixties and the history of international Pop art” sarà ospitata al Castello dal 29 aprile al 16 luglio 2023 e presenterà 60 opere di Roy Lichtenstein e di alcuni dei principali protagonisti del rinnovamento artistico degli anni Sessanta.
“La cultura Pop” afferma l’Assessore alla Cultura Pietro Avanzi “torna a riempire coi suoi colori e i suoi valori le mura del nostro castello Medievale andando a valorizzarlo ancora una volta: le opere di Roy Lichtenstein rappresentano un salto nel passato degli anni Sessanta che ci proietta all’interno della storia internazionale della Pop Art. Sono convinto che anche stavolta il pubblico risponderà alla grande nei quasi tre mesi di esposizione della mostra: non a caso abbiamo scelto un’artista globale e conosciuto in tutto il mondo, visto che stiamo entrando nel pieno della stagione turistica con tante persone provenienti da tutta Europa. Ringrazio il prezioso contributo di Matteo Vanzan, curatore e organizzatore della mostra, senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile”.
Fonte: Getty Images
Roy Lichtenstein, uno dei più importanti artisti della Pop americana, è stato protagonista indiscusso, assieme ad Andy Warhol, del ritorno alla figurazione negli anni Sessanta dopo la stagione Informale.
Le sue opere, ormai entrate nel mito, si rifanno ad un immaginario collettivo fatto di fumetti, pubblicità, personaggi della Walt Disney, piloti dell’aeronautica militare rispondendo alla necessità di spersonalizzare l’opera d’arte dai sui più intimi significati non essendo, come dichiarò lui stesso, “interessato a divulgare tematiche che insegnino qualcosa alla gente, o che cerchino, in qualche modo, di migliorare la società”.
Il percorso espositivo” spiega il curatore della mostra Matteo Vanzan “è strutturato per offrire una panoramica sull’opera di Lichtenstein e della sua celebre tecnica pittorica che, in linea con le ricerche warholiane, mira ad associare la creazione artistica ad un vero e proprio prodotto industriale partendo però sempre dal disegno, di cui abbiamo un esemplare esposto in mostra. La tecnica dei punti Ben Day, il cui nome deriva dall’illustratore e stampatore del XIX secolo Benjamin Henry Day che li ha introdotti per la prima volta, ha portato Lichtenstein ad una riconoscibilità immediata all’interno del sistema dell’arte contemporanea facendolo diventare uno degli artisti più amati del secondo Novecento”.

 

In mostra saranno presenti alcuni dei suoi lavori più conosciuti come Crack! del 1963 usato come manifesto pubblicitario per annunciare la mostra di Lichtenstein alla Leo Castelli Gallery, As I open fire del 1967, Drowing Girl del 1987 edito dal MoMA di New York e tratto dal racconto Run for Love! della DC Comic, oltre ai suoi celebri omaggi agli artisti del passato Pablo Picasso e Carlo Carrà con The red horsemen del 1975.
Di grande importanza sarà anche l’aspetto emozionale della mostra, il cui obiettivo sarà quello di trasportare il visitatore all’interno di un’epoca intramontabile attraverso la proiezione di film, documentari come Woodstock e una ricca colonna sonora fatta di brani di Beatles, Rolling Stones, Jimi Hendrix, The Who, Janis Joplin e molti altri ancora.
“A completamento dell’esposizione” conclude Vanzan “abbiamo voluto rendere omaggio ad alcune delle personalità più importanti dell’arte degli anni Sessanta come il vincitore del Gran Premio della Biennale di Venezia del 1964 Robert Rauschenberg, Andy Warhol, l’inglese Joe Tilson, Jim Dine oltre ad una parentesi dovuta sia al Nouveau Réalisme con Arman, Yves Klein e Mimmo Rotella”.

 

La mostra, aperta fino a domenica 16 luglio, avrà i seguenti orari: 29 aprile – 31 maggio: lunedì chiuso – martedì/domenica 10.00-18.00 e 1 giugno – 16 luglio: lunedì chiuso – martedì/domenica 10.00-18.30.
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