‘REM’, di Loreto M. Crisci

REM è il romanzo dello scrittore Loreto M. Crisci, pubblicato nel 2016 e che racconta la di Lorenzo Torrisi, uno scrittore di successo bloccato nella fase REM del sonno che cerca un modo per tornare a “casa”. La sua, un’evasione da un sogno per tornare alla realtà oppure un’evasione dalla realtà per tornare in un sogno?

Loreto M. Crisci non lascia molte tracce di lui e ci racconta una storia che potrebbe essere quella di chiunque possa incarnare l’uomo contemporaneo nella sua crisi, colui che vuole definirsi, che cerca una sua realizzazione, il suo ruolo in una società che corre e non ha tempo per te, l’uomo che tenta di capire qual è il gioco di incastri e combinazioni di cui spesso è vittima.

REM, la curiosità dello scrittore 

Lorenzo Torrisi è uno scrittore interessato al mondo che lo circonda, attento osservatore che mette in discussione se stesso e si pone non poche domande. Un uomo alla continua ricerca di qualcuno o qualcosa ma senza saper bene cosa e chi. Il Torrisi cerca di dare materia al suo romanzo, cerca un confronto, vuole capire. S’interroga sulla fase REM del sonno. E pensa che rivolgersi ad un esperto sia la soluzione più utile a comprendere certi meccanismi. La fisica quantistica può giustificare certi vuoti? Gli abissi dell’anima possono essere spiegati? L’uomo scivola davvero verso il buio e l’infinito? Perché questa sembra essere la premessa che il nostro autore vuole farci leggere tra le righe, quindi nemmeno tanto una premessa quanto un invito ad interrogare noi stessi, andando a scavare nel passato, nelle relazioni intraprese, nell’affettività e nell’ anaffettività, nel paradosso in cui ci muoviamo. L’incontro con il dottor Orlando Ferri che cura l’interessante rubrica Maglia Nera, è preannunciato in tempi non sospetti e rappresenta proprio questo: un faccia a faccia con la propria coscienza.

Giulio Torrisi (quello che preferisco) è anche l’artefice delle sue scelte e sappiamo bene che non è così per tutti gli autori, disposti a diventare pezzo di un ingranaggio che nemmeno conoscono. Il pezzo mancante per il successo altrui.

Confusione esistenziale o fase REM ?

Si fa molta confusione a cogliere il pensiero di certi passaggi, durante la lettura dei primi capitoli soprattutto. Vi è un continuo rimando a personaggi che sembrano essere di contorno ma che poi si configurano come reali, esistenti al punto da costituire nuovi stimoli alla riflessione, come Alice o Paolo che fanno crollare certi equilibri incombendo all’improvviso, dato che a loro basta semplicemente fare qualche domanda in più a Giulio per insinuare dubbi anche esistenziali. Lascia molti dubbi anche l’editore, ossia Tommaso Zen. Insomma, cosa pensa realmente del Torrisi?

Diviso in otto capitoli (o forse sono di più o di meno) questo romanzo è frammentato, poco lineare ma allo stesso tempo si concede ad una lettura agevole che ci lascia con nuovi punti di domanda, letteralmente parlando. Accompagna il lettore nella sua fase REM.

«Le idee, i concetti, non hanno e non devono avere nome» disse, «Diffidi dai personaggi in prima fila. Antipolitici, anticonformisti, finti anarchici, che con una propaganda retorica, preferendo non attingere alla propria ricchezza o a quella del padre senatore, si fanno finanziare telegiornali “liberi” e spettacoli teatrali dai loro stupidi discepoli. Si tratta di trasmettere un messaggio? Vuoi aprire le menti? fallo gratis!» (Citazione tratta da REM)

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