In atteggiamento di rottura col Neorealismo e in linea col Decadentismo, si pone Il Gattopardo romanzo del ‘900 dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Tema focale dell’opera è l’introspezione psicologica di Fabrizio principe di Salina. L’autore infatti mette in evidenza il senso di “inettitudine” e stanchezza del protagonista di fronte ai mutamenti sociali e storici.
L’autore
Giuseppe Tomasi di Lampedusa è stato uno scrittore italiano nato a Palermo nel 1896 e morto a Roma nel 1957. Proveniente da una famiglia nobile, presto diventò un autore di successo grazie al romanzo Il Gattopardo pubblicato postumo nel 1958. Nel 1915 si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza e partecipò al primo conflitto mondiale tra le file italiane come ufficiale. Diventò testimone autoptico della disfatta di Caporetto e della prigionia austriaca. Dopo quella terribile esperienza si ritirò a vita privata dedicandosi alla scrittura. Nel ‘32 si sposò con Alexandra von Wolff-Stomersee ma il matrimonio fu messo più volte in discussione. Nel ʻ40 fu richiamato in guerra ma presto congedato. Dopo pochi anni perse la madre a cui era molto legato e nel 1957 morì vittima di cancro ai polmoni.
Il Gattopardo: tra letteratura e cinema
Nel 1958 Giorgio Bassani pubblicò l’opera presso Feltrinelli dopo i diversi rifiuti di Vittorini. Del resto l’autore era uno sconosciuto; un principe siciliano che aveva sempre vissuto lontano dai circoli letterari. Contro ogni previsione l’opera ebbe un enorme successo specialmente in Italia e in Francia. Fa da sfondo al romanzo la Sicilia garibaldina degli anni ‘60. Il protagonista è logorato dalla sua inermità e attende con angoscia la morte. A fargli compagnia sulla scena il nipote Tancredi che si unirà ai garibaldini piuttosto che difendere il Regno. “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.” – afferma– Sostenendo in questo modo che il passaggio al nuovo Regno d’Italia sarà solo apparente; il potere difatti rimarrà nelle mani delle classi dirigenti. Egli sposa dunque la bella Angelica, figlia di Calogero Sedara, un borghese arricchito. Quest’unione segnerà l’alleanza definitiva con le nuove classi in ascesa e il debutto nell’alta società.
Nel 1963 Luchino Visconti accettò con entusiasmo di realizzarne la trasposizione cinematografica, attratto particolarmente dalla figura del protagonista. Il successo fu assicurato in tutto il mondo e il film vinse la Palma d’oro al Festival di Cannes. Visconti dunque cominciò a preferire le ambientazioni aristocratiche e alto borghesi. Nella pellicola troviamo un cast d’eccezione composto da Burt Lancaster, attore e regista statunitense, nelle vesti del protagonista Fabrizio. Ad impersonare il sovversivo Tancredi è Alain Delon a sua volta attore e regista. Nei panni dell’ homo novus Calogero Sedara vediamo Paolo Stoppa (attore teatrale e doppiatore italiano) e nel ruolo di sua figlia Angelica la famosissima attrice italiana Claudia Cardinale.
La serie televisiva
Grazie alla collaborazione tra l’Indiana Production e la Feltrinelli Il Gattopardo diventa una serie tv a tutti gli effetti. Nello specifico si tratterà di una serie televisiva storica in costume che ripercorrerà le orme di Downtown Abbey e The Crown. Sarà composta da 8-10 puntate e trasmessa in lingua inglese. Le riprese cominceranno nel 2019 in Sicilia. Dalle interviste dei soci dell’Indiana Production si evince l’obiettivo del progetto che non ripercorrerà le tappe del film realizzandone un remake, ma si esplicherà nella trasposizione del romanzo per permettere alle nuove generazioni e a tutto il pubblico di godere di questo capolavoro da un punto di vista moderno.