Salone del Libro di Torino, o del posto al sole degli egoriferiti

Anche quest’anno il Salone internazionale del libro di Torino dimostra essere un altro salotto che lascerà tutto come prima: i soliti quattro nomi chiamati a gestirlo, un grigiume di assistenzialismo culturale che, con i soldi degli editori che per qualche ragione ignota ancora frequentano il salone, permette a queste figurine tutte postura e superbia, ma poco cervello ed originalità, di comprarsi le loro costosissime scarpe ortopediche artigianalmente cucite da immigrati palestinesi.

Il solo successo cui ambisce il salone è la presenza, la massa, indistinta e chic. Il che è anche emblematico della miseria intellettuale. L’elenco di incontri di questa fiera della vanità, che consente a questa massa indistinta di para-editoriali di campicchiare sulle macerie della cultura italiana con i soldi di editori, contribuenti e lettori, ha pochi eguali. Della serie: dobbiamo cercare di mettere dentro tutti quelli che contano, che sono nel giro.

Il Programma è sempre il medesimo ma con i libri nuovi, così i grandi editori accontentano gli autori, e i “lettori” possono mettersi in fila per ore per scattare una foto con il loro beniamino da mettere su Instagram.

Il salone del libro è una grande fabbrica, un parco giochi sempre più costoso in cui gli editori prenotano un giro di giostra ad autori egoriferiti che accorrono felici nella città dei Savoia dove si ascoltano attori che leggono qualcuno o qualcosa, Saviano e Michela Murgia che tengono omelie antifasciste, virostar, scrittrici che incontrano solo e soltanto donne con cui parla solo e soltanto di donne che hanno avuto le peggiori sciagure di questo mondo; Luciana Littizzetto che parla del suo futuro fuori dalla RAI.

Il Salone del libro di Torino ha tuttavia offerto anche un altro ridicolo spettacolo un paio di giorni fa: un drappello di fascistelli travestito da compagnucci ribelli ha impedito al ministro per le pari opportunità, Eugenia Roccella, di presentare il suo libro «Una famiglia radicale». Scandendo lo slogan «fuori i fascisti dal salone» hanno vietato un confronto pubblico. Roccella ha invitato i contestatori a spiegare le loro ragioni, dando una lezione di stile, ma naturalmente questi ultimi non ne hanno voluto sapere.

Ma la cultura non può avere a che fare con la destra, cosa c’entra un ministro di un governo di centro-destra o destra-centro con la cultura che si sa, è da sempre appannaggio della sinistra? Ha obiettato qualcuno.

Dipende.. Non è tutto oro quello che luccica, non tutto ha un valore, per quanto cercano di convincerti del contrario. Ci sono scrittori stati grandi scrittori conservatori in Italia; Tomasi di Lampedusa, Dino Buzzati, Giovannino Guareschi, Giuseppe Berto, Eugenio Corti, Guido Morselli, Carlo Alianello, Carlo Sgorlon. È la sinistra che è malata, ed è malata perché è la sua piattaforma “intellettuale” che fa acqua dappertutto. Ad esempio, nel momento in cui cerchi di analizzare la politica in modo “intellettuale”, molto probabilmente sei di sinistra, mosso da quello che Hegel chiamava il lavoro del negativo. Fai domande e offri risposte in linea con la teoria, semplicistiche, capaci di farti illudere di essere quasi un intellettuale, un illuminato capace di leggere la realtà. Ma il negativo persiste, persiste in libreria tra gli attivisti  attivisti antifascisti perditempo, assetati di potere (ovviamente indottrinati) e come scrisse William Blake; “La mano della vendetta trovò il letto dove fuggì il tiranno viola, la mano di ferro schiacciò la testa del tiranno e divenne tiranno al suo posto.”

Ecco il vero destino della sinistra, sempre e per sempre, incline a distruggere, incapace di conservare e non portata a creare, con il cuore pieno di lavoro del negativo.

La cultura è anche comprendere che le opinioni sono diverse. Si contesta dialogando, non silenziando.

 

Salone del libro: il solaio degli egoriferiti. Non vi sopporta più nessuno – Pangea

‘Il Signore di Notte’ di Gustavo Vitali al Salone del Libro e a Libri in Piazza

Sono una cinquantina gli stand che attendono i visitatori di “Libri in Piazza” in programma il 2 e 3 aprile a Rivoli (Torino), comprese tre emittenti radio televisive. Due le aree che li suddividono, una dedicata al genere “comics” e l’altra agli editori.

La manifestazione prevede un nutrito programma di eventi collaterali, dalla cerimonia di benvenuto con le autorità locali e la madrina Elena Mirullo, agli incontri con gli autori, dalla presentazione di opere e scrittori nella Sala Convegni di piazza Martiri della Libertà, agli aperitivi letterari presso le attività commerciali di via Piol.

Infine lo stand dell’organizzazione, il CSU, Collettivo Scrittori Uniti, gruppo di appassionati di scrittura nato con l’obiettivo di promuovere libri durante le fiere nazionali. Sito nei pressi della Sala Convegni, ospiterà numerose opere e tra queste, per la prima volta in piazza, il libro Il Signore di Notte, un giallo nella Venezia del 1605. Il tutto condito da incontri musicali dal vivo nonché approfondimenti su tematiche di attualità e attività video-ludiche.

Non ha bisogno di presentazioni il Salone Internazionale del Libro, giunto quest’anno alla XXXIV edizione che come sempre si preannuncia ricca di incontri ed eventi straordinari.

Sotto il titolo “Cuori Selvaggi”, le riflessioni ruoteranno attorno al tema della ricerca di speranza per il futuro, ricerca che non ci abbandona mai a dispetto del mondo inquieto, turbolento e pieno di enormi problemi nel quale viviamo.

Gli 81 mila metri quadrati dell’ultima edizione sono stati attraversati da oltre 150 mila visitatori. Con la concreta prospettiva di replicare il successo, l’esposizione del 2022 terrà banco nel capoluogo piemontese dal 19 al 23 maggio presso il Lingotto Fiere di via Nizza e non solo. Infatti l’iniziativa Salone Off porterà libri e spettacoli fuori dai padiglioni, con uno sguardo privilegiato alle periferie e all’area metropolitana.

Tra i numerosi attori della più grande fiera italiana dell’editoria, autori, librai, bibliotecari, docenti e studenti, case editrici e tanti, tanti lettori, il padiglione 2 ospiterà ancora una volta lo stand del Collettivo Scrittori Uniti. Qui saranno disponibili le opere di numerosi scrittori, compreso il libro Il Signore di Notte, opera d’esordio di Gustavo Vitali, che, come segnalato nel sito del libro medesimo, sta ottenendo lusinghiere recensioni da parte di lettori e addetti ai lavori. Nelle giornate di giovedì 19 maggio e venerdì 20 sarà presente lo stesso autore.

Il Salone internazionale del libro di Torino 2020 parte oggi con un’edizione straordinaria

Il Salone Internazionale del libro di Torino 2020 diventa Salone del libro extra. A causa dell’emergenza Coronavirus, le porte del complesso fieristico Lingotto Fiere, che avrebbe dovuto ospitare la 33esima edizione della manifestazione culturale resteranno chiuse. In attesa di tornare nella sua veste abituale si è pensato a questo nuovo modo per raggiungere gli appassionati e i lettori: sarà, infatti, il salone ad entrare nelle case per far respirare ugualmente la magia dell’evento. Con lo slogan Non si legge solo sui libri il Salone  inaugura un’edizione streaming, dedicata alle vittime della pandemia e a tutti coloro impegnati in prima linea.

Si parte oggi  fino al 17 maggio. Quattro giornate di eventi gratuiti trasmessi sul sito del salone. Un ricco programma 60 incontri e 140 ospiti nazionali ed internazionali. Un appiglio per reagire a questo periodo di  crisi attraverso la cultura e la condivisione.

Il tema della 33esima edizione è Altre forme di vita. Nella locandina, della promettente illustratrice italiana Mara Cerri, c’è la mutazione di un pesce in un uomo con lo sguardo rivolto verso un libro. Infatti qual è il migliore strumento, se non un libro, per immaginare il futuro e narrare i cambiamenti?

La mission tradizionale dell’evento era quello di  fantasticare sulla fisionomia umana negli anni a venire. Con l’emergenza Covid tutto si è ridimensionato. Al centro del Salone ora ci sono le nuove forme di vita che si sono sviluppate, la nuova dimensione del presente e il continuo interrogarsi sul futuro.

Salone del libro Extra: tutti gli appuntamenti e gli ospiti

Si inizia oggi alle 19:00 con la lezione inaugurale “Conseguenze in attesa” di Alessandro Barbero. Lo storico, in diretta dalla mole Antonelliana, illustrerà come l’umanità, nella storia, abbia affrontato le catastrofi.

Si proseguirà il 16 con altri illustri ospiti: Joseph E. Stiglitz, Salman Rushdie; Samantha Cristoforetti, Catherine Camus con Paolo Flores d’Arcais e Roberto Saviano, Annie Ernaux col suo traduttore Lorenzo Flabbi. E poi Jovanotti, Vinicio Capossela, M¥SS Keta e Michela Giraud, Linus, Dacia Maraini, Ezio Mauro, Lilli Gruber con Barbara Stefanelli, Francesco Piccolo, Maurizio De Giovanni con Franco Di Mare, Paolo Cognetti con Gabrielle Filteau-Chiba

Domenica 17 il direttore del Salone Nicola Lagioia e Marco Pautasso condurranno una maratona live, dove interverranno Massimo Giannini, Roberto Saviano, Alessandro Baricco, Padre Bianchi, Massimo Gramellini ,Carlo Rovelli, Zerocalcare, Paolo Giordano, Teresa Ciabatti e Silvia Avallone, Esperance Ripanti. Mariangela Gualtieri e Fabrizio Gifuni e Arturo Brachetti. In più  performance musicali con Francesco Bianconi, Levante, Eugenio in Via Di Gioia, Perturbazione, Fabrizio Bosso, Spiritual Trio.

Gli incontri, i reading e le lezioni potranno essere visualizzate in diretta o in streaming collegandosi al sito del salone e ai canali social afferenti di facebook, instagram e twitter.

Un tour di cultura messa in campo grazie alla collaborazione di molti enti: un progetto della città di Torino e della fondazione Circolo dei lettori in concerto con la regione Piemonte, il Mibac, la Camera di Commercio, Intesa San Paolo, i partner commerciali e la Rai come main media partner.

Il calendario con gli appuntamenti giornalieri e gli orari è visibile sul sito al link: https://www.salonelibro.it/ita/saltoextra

Salone del libro extra: il SalTo Diventì e #Saltoinlibreria

Il Salone Extra dà spazio anche alle nuove generazioni. In programma anche il SalTo Diventì, la sezione del  Salone dedicata ai giovani, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo in collaborazione con Torino Rete Libri e Bookblog.

Dirette radiofoniche e live da tutto il mondo con autorevoli scrittori come Amitav Ghosh, André Aciman, Bernard Friot e Chen Jiang Hong, Katherine Rundell , Huck Scarry, figlio del celebre Richard. Oltre a scienziati e divulgatori come Elisa Palazzi e Federico Taddia. Un’occasione per far incontrare studenti di ogni ordine e grado e riunirli attorno ai libri e alle parole e per ragionare su ciò che è successo in queste ultime settimane.

Diventa virtuale anche l’incontro con gli editori. Infatti ognuno, ispirandosi ai temi e agli autori  presenterà le novità dei cataloghi grazie alla condivisione della copertina del cosiddetto Libro della ripartenza. Librai ed editori potranno pensare ad una libera reinterpretazione del programma, con vetrine dedicate, letture, ed iniziative di vario tipo da promuovere utilizzando i social media con gli hashtag  #SalToInLibreria. Tutte le vetrine più belle saranno pubblicate sul sito del salone.

Il Salone del libro digitale e solidale in attesa dell’edizione autunnale

Il salone del libro extra non sarà solo un appuntamento con  libri, autori, scrittori e personaggi autorevoli  ma anche con la solidarietà. Due sono le campagne per la raccolta fondi  promosse dalla Regione Piemonte e della Città di Torino: “Sostegno emergenza Coronavirus” e “Insieme possiamo farcela”.

In una delle ore più buie, confuse e dolorose per il nostro paese e per il mondo intero, il gruppo di lavoro del Salone Internazionale del Libro di Torino ha fatto un sogno: riunire alcune delle migliori menti del pianeta per ragionare insieme su ciò che sta accadendo. Così, ci daremo ancora una volta appuntamento intorno al focolare del Salone. Nel nome della solidarietà, della condivisione, dell’amicizia. Se faremo scattare in noi quell’antica scintilla, ne sapremo molto di più, e allora sapremo anche di avere un futuro. Con questa edizione straordinaria prende il via un percorso di attività online che accompagnerà la grande comunità del Salone, editori e lettori, all’edizione autunnale: presentazioni editoriali, rubriche di approfondimento culturale, e nuovi format per il racconto digitale del mondo dei libri e della cultura”  ha dichiarato il Direttore Artistico del Salone del Libro Nicola Lagioia.

A proposito di trasformazioni assistiamo quest’anno ad un’altra forma del salone del Libro. Diversa nello spazio ma non nella sostanza. Perché la scoperta, la curiosità, la condivisione, il sapere e  soprattutto la cultura si sviluppano laddove c’è un terreno fertile, a prescindere dagli spazi e dai confini Ed è proprio questa la pura magia.

 

Al via la XXXI edizione del Salone Internazionale del libro di Torino

Tutto è pronto per la 31esima edizione del Salone Internazionale del libro. Tra poche ore nella città di Torino presso Lingotto Fiere si terrà la cerimonia inaugurale dell’evento che, si svolgerà dal 10 al 14 maggio. Il Salone Internazionale del libro 2018 sarà diretto da Nicola Lagioia in collaborazione con la Fondazione Circolo dei lettori e dalla Fondazione per la Cultura Torino. Spazi più ampi saranno destinati agli espositori. Dieci gli stand dedicati alle regioni italiane, tre quelli per i paesi stranieri. Il Paese ospite d’onore sarà la Francia.

Quello del Salone è un appuntamento imperdibile che attrae editori, giornalisti e lettori da tutte le parti d’Italia e del mondo. Non è soltanto una festa in cui si celebra l’Universo dei libri ma una vera e propria tavola rotonda intorno alla quale riunirsi e riflettere. Lo spunto di riflessione e il tema di questa edizione sarà “Un giorno, tutto questo…”

Nella locandina -disegnata da Manuele Fior- una ragazza guarda al di là di un vetro proiettando il suo sguardo lontano, verso il futuro. Questo viaggio nell’immaginazione sarà supportato da cinque domande che aiuterà il viandante a ragionare meglio: Chi voglio essere?; Perché mi serve un nemico?; “A chi appartiene il mondo?”;Dove mi portano spiritualità e scienza?”; “Che cosa voglio dall’arte: libertà o rivoluzione?”

Le sezioni del Salone Internazionale del libro

Nuove sezioni tematiche debutteranno in questa nuova edizione del Salone internazionale del libro: “Maggio francese” per omaggiare il paese ospite d’onore. In essa si discuterà di tutti gli accadimenti storici e letterari che hanno visto la Francia protagonista. Con “Scrittori dal mondo” si avrà la possibilità di incontrare autori di cinque continenti diversi.

Tappa obbligatoria per i cinefili e per i serietv-addicted è “Book to screen: lo schermo che trae ispirazione dall’inesauribile risorsa della letteratura.

Dopo il grande successo dell’anno scorso sono state riconfermate le sezioni “altre voci- altre stanze” dove confrontarsi con vari autori e autrici; “solo noi stesse” la sezione dedicata alle donne; “l’età ibrida” in cui tecnologia, scienza e letteratura si fonderanno per costruire l’uomo del futuro; “il mondo a figure” perché anche attraverso l’immagine si può raccontare qualcosa ed infine “il tempo ritrovato” perché prima di pensare al futuro è indispensabile ricordarci da dove veniamo. Si celebreranno gli anniversari di Aldo Moro, Peppino Impastato, Franco Basaglia, le leggi razziali, Mary Shelley con Frankenstein e il ’68.

I Grandi nomi

Tra i volti italiani si annoverano Paolo Cognetti vincitorte del Premio strega 2017, Alessandro D’avenia, Roberto Saviano e Niccolò Ammaniti nelle vesti di sceneggiatore e regista della serie tv “Il miracolo”.

Ci saranno anche due mostri sacri del cinema: i premi Oscar Bernando Bertolucci e Giuseppe Tornatore. Molte saranno le personalità straniere: dal premio Nobel Herte Muller, Guglielmo Arriaga, Javier Cercas, Alice Sebold, Emmanuel Carrère fino ad Eduard Limonov.

Il Salone Internazionale del libro 2018 si profila, dunque, come un momento di raccoglimento, riflessione e rivalutazione con il seguente obiettivo: tratteggiare l’idea di un futuro migliore, portandola avanti con coraggio e lungimiranza, poiché, come scriveva Mahatma Gandhi Il futuro dipende da ciò che facciamo nel presente.”

 

 

Per maggiori info:

http://www.salonelibro.it/it/salone-2018.html

http://www.salonelibro.it/it/info/biglietti.html

 

Al via la XXX edizione del Salone Internazionale del libro di Torino

Dal 18 al 22 Maggio nella città piemontese di Torino si apriranno le porte del Salone internazionale del libro, giunto ormai alla XXX Edizione. Un’edizione rinnovata nei piani alti con il nuovo direttore Nicola Lagioia, scrittore vincitore del premio Strega 2015, ma anche nei numeri: circa 1060 case editrici tra italiane e straniere saranno presenti.

Tra le novità di quest’anno, uno stand dedicato alla Toscana come regione ospite, un altro a Matera, capitale europea della cultura 2019 e tre sezioni internazionali alla Cina, Romania e Marocco.

L’edizione 2017 del Salone internazionale si profila come un vero e proprio viaggio dal punto di vista geografico e letterario, meta del viaggiatore è l’andare “oltre il confine”. E’ questa dunque la tematica dell’evento, illustrata nella locandina di Gipi. L’immagine infatti ha come protagonista un libro che scavalca un muro. Si tratta di un tema cosmopolita che riecheggia i fatti di cronaca: dai flussi migratori nelle acque italiane alle vicissitudini della Brexit fino al pericolo rappresentato da Donald Trump nel dividere il Paese.

Questa XXX Edizione del Salone Internazionale si configura dunque come un panel in cui studiosi, editori, giornalisti e appassionati si riuniranno e si confronteranno. In quest’epoca dove si costruiscono  sempre più muri ideologici, geografici e sociali essi tenteranno, attraverso la forza propulsiva della cultura, e obbedendo al politically correct di abbatterli per aprire nuove frontiere.

Le sezioni del Salone Internazionale del Libro di Torino

Puntando l’ago della bussola nella direzione “oltre il confine”, i viaggiatori percorreranno varie tappe: “l’Another side of America”: dalla candidatura di Donald Trump fino al Premio Nobel per la letteratura Bob Dylan. Si potrà accedere alla sezione “altre voci- altre stanze” entrando in contatto con autori e autrici che oltrepassano vecchi confini letterari. Una sosta sarà obbligatoria nel settore in rosa del Salone “solo noi stesse”, dedicato alle scrittrici e alle donne della letteratura, denunciando le discriminazioni e il femminicidio. Si potrà attraversare “l’età ibrida” dove si impronterà un dialogo tra letteratura, scienza e tecnologia. In particolare, di queste ultime si analizzeranno gli aspetti positivi o negativi. Si  farà, inoltre, un salto nel passato grazie alla Sezione “Anniversari” rendendo omaggio a personalità o eventi di spicco del nostro panorama novecentesco dalla Rivoluzione d’Ottobre, al ricordo di Primo Levi, Stephen King, Don Lorenzo Milani, Falcone, Borsellino e Totò.

Per i più anticonformisti è dedicata la tappa “Romanzi Impossibili” in cui coraggiosi scrittori sfidano le leggi del mercato per imporre nuovi orizzonti letterari. Uno spazio importante è riservato a “Il futuro non crolla”:  testimonianze e storie dei sopravvissuti al terremoto per mantenere viva l’attenzione.

L’ultima sezione è quella del “Mondo a figure” che ci dimostra come questo evento non sia solo una festa del libro ma anche dei fumetti, della graphic novel e della fotografia.

I volti noti

Numerosi saranno gli incontri ravvicinati con autori e personaggi di rilievo: il gradito ritorno di Daniel Pennac con il suo ultimo lavoro Malaussène, delle Anime Arabe che celebreranno il ricordo di Giulio Regeni, Luis Sepulveda, Roberto Saviano con La Paranza dei bambini, Annie Ernaux con Memoria Di ragazza, Luciana Littizzetto con La bella addormentata in quel posto, e Maurizio de Giovanni, Corrado Augias, Luciano Canfora e i Wu Ming 4 che omaggeranno John R. R. Tolkien. I visitatori instancabili potranno continuare il loro viaggio nel Salone Off, che vedrà la regione piemontese la vera protagonista di itinerari tematici diversi: concerti, escursioni, gastronomia, solidarietà e spazi dedicati ai più piccoli e alle famiglie.

Il Salone Internazionale del libro di Torino 2017 sembra avere l’appeal giusto per riscuotere successo e avere un lascito in ognuno di noi per cui “Se alzi un muro , pensa  a ciò che resta fuori” come scrisse Italo Calvino.

Salone del libro di Torino 2016

Il Salone del libro di Torino è la più importante manifestazione italiana collegata all’editoria. L‘edizione 2016, tenuta come sempre al Lingotto Fiere, si è volta quest’anno da giovedì 12 a lunedì 16 maggio. Io ho avuto modo di essere presente per le intere giornate di sabato e domenica, e approfitto di questo spazio per riportare qualche impressione e considerazione a riguardo.

Salone del libro di Torino 2016: La fiera e gli eventi

L’intero Salone del libro 2016 è stato articolato in quattro padiglioni che, più o meno sommariamente, ospitavano i grandi e piccoli editori, gli eventi veri e propri e una zona per i bambini (quest’ultima includeva sia eventi culturali in senso lato, sia aree giochi). A differenza di molte altre fiere a cui ho assistito (mi vengono in mente il Romics di Roma, il Lucca Comics & Games e, decisamente più vicina all’ambito editoriale, la fiera Più libri più liberi), lo spazio è stato ben gestito, e solo pochissime volte ho dovuto spintonare per passare attraverso stand e strutture.

La stessa cosa non posso affermare, ahimè, per quanto riguarda gli eventi. Se i minori vedevano, come prevedibile, una certa vacuità e una minore partecipazione “popolare” (penso a tutti quegli eventi che si sono tenuti nel cosiddetto “Incubatore”, una zona della fiera espressamente dedicata alla piccolissima editoria), quelli più importanti, ospitati perlopiù nello spazio Rai e nella prestigiosa Sala gialla, erano praticamente inaccessibili. Per quanto mi riguarda ho tentato invano di assistere all’incontro con Roberto Saviano (“Gomorra 10 anni dopo“) e a quello con Lilli Gruber e Marco Travaglio (“I conti con l’Islam“) di sabato 14; così come lunghe e vane sono state le attese del giorno dopo per gli incontri “Da Vatileaks a Bertone, lo scandalo infinito della Chiesa” e “La Costituzione e la Bellezza” (presentazione del libro di Vittorio Sgarbi e Michele Ainis, edito da La nave di Teseo).

Piacevoli a livello di godibilità, e interessanti a livello di contenuti, sono state le presentazioni dei libri di Aldo Nove, Anteprima mondiale, e di Viola di Grado, Bambini di ferro (entrambi editi da La nave di Teseo), nella zona chiamata “Indepentents’ corner”. Altra presentazione molto interessante è stata quella del libro di Andrej Astvartsaturov Il museo dei fetidi, edito da Felici edizioni (e tradotto da Giulia Marcucci), il cui catalogo è stato recentemente inglobato dalla neonata Istos di Pisa. Daniela Di Sora ha poi raccontato la sua esperienza professionale con Voland, dalla fondazione della casa editrice nel 1995 alla recente pubblicazione del candidato premio Strega 2016 Demetrio Paolin e del suo Conforme alla gloria.

Eventi più strettamente legati al mondo dell’editoria a cui ho avuto modo di assistere sono stati tre. Primo fra tutti l’interessantissimo incontro di sabato sera “I libri sono figli ribelli. Tappe e segreti dell’avventura editoriale“, con Giulio Perrone (Giulio Perrone Editore), Marco Zapparoli (Marcos Y Marcos) e Paolo Di Paolo, durante il quale si è parlato di piccola e media editoria, della passione degli editori “di progetto” rispetto agli interessi più propriamente economici dei grandi marchi editoriali. A seguire c’è stata la finale del concorso per racconti brevi organizzato da Oblique “8×8, un concorso letterario dove si sente la voce”, vinto, tra l’altro, da un mio amico e collega della facoltà di lettere e filosofia della Sapienza di Roma, Simone Traversa. Il terzo di questi eventi si è tenuto il giorno dopo nello “Spazio incontri”: Vanni Santoni, direttore della collana romanzi di Tunué, ha presentato il progetto editoriale della casa editrice che vede il libro di Luciano Funetta, Dalle rovine, fra la dozzina del premio Strega 2016. Con l’occasione ha fatto conoscere altri due autori che hanno pubblicato con Tunué nel 2016: Yasmin Incretolli (Mescolo tutto, finalista al premio Calvino) e Mauro Tetti (A pietre rovesciate, vincitore del premio Gramsci per gli inediti).

Gli editori e i libri

Utilizzo il ricordo dell’incontro con Perrone, Zapparoli e Di Paolo per evidenziare un fatto rilevante che ho avuto modo di constatare durante i due giorni del Salone del libro: la differenza di comportamento fra gli editori. C’erano moltissimi espositori presenti alla fiera, dai colossi dell’editoria (penso al gruppo GEMS, che sabato 14 ha, tra le altre cose, annunciato i 300 finalisti del torneo “IoScrittore“; ma penso anche a Rizzoli, Mondadori, Adelphi, etc.) ai più piccoli editori, spesso “ammucchiati” negli angoli e nella zona dell’Incubatore; ma ciò che mi ha colpito sono stati i loro diversi atteggiamenti, essenzialmente divisibili in tre gruppi.

Il primo gruppo riguarda i “colossi”, i quali hanno sapientemente sfruttato spazi e tempi per le presentazioni e i firmacopie dei loro best seller, divenendo così veri e propri centri gravitazionali del Salone del libro. Era incredibile quante persone affollassero i grandi stand, abitati al contempo da hostess sorridenti, librai scocciati e “geni del marketing”. Ben pochi sforzi sembravano richiesti agli espositori, poiché la maggior parte delle persone comprava libri che, evidentemente, si era segnata prima di andare alla fiera.

Il secondo gruppi riguarda alcuni piccoli e medi editori, che io ho definito “gli entusiasti”. I loro stand erano affollati di persone, ma anche nei momenti di stanca ci pensavano gli espositori a richiamare il pubblico, mostrando sorrisi e professionalità, ma anche dimostrando di conoscere il catalogo e di credere nella propria missione. Personalmente ho acquistato libri da NN e da Neo. edizioni, e tuttavia mi sono ritrovato a mostrare interesse anche per case che prima non conoscevo, come la già menzionata Istos o la neonata SuiGeneris, quest’ultima gestita in modo eccellente da ragazzi dai 20 ai 30 anni. Ricollegandomi al discorso di Zapparoli di sabato sera, considero queste case editrici il vero e proprio propellente dell’editoria italiana, in grado di incontrare l’apprezzamento del pubblico pur mantenendo la propria identità (sia in termini estetici che di contenuti), e anzi puntando proprio su questa identità per imporre nuovi standard.

L’ultimo gruppo riguarda sempre i piccoli e medi editori, ma stavolta mi riferisco agli “sconfitti”. Una cosa accomunava i loro stand: erano sempre vuoti. Mi sono chiesto perché ci fossero queste differenze, e mi sono messo a osservare attentamente cosa accadeva. Alla fine sono arrivato che questi stand erano vuoti non perché i titoli non attirassero, ma perché gli espositori non mostravano il minimo interesse per ciò che li circondava. Spesso li vedevo a mandare messaggi, a rispondere con musi lunghi o frasi rapide e scontrose. Non facevano insomma alcun tentativo di coinvolgere le masse di persone che, che ci si creda o no, erano lì proprio per acquistare libri e conoscere novità. Sembravano convinti, insomma, che i libri si vendessero da soli, e poi li si trovava a lamentarsi perché gli incassi erano stati magri o nulli. E dunque erano già sconfitti in partenza.

 

Considerazioni finali sul Salone del libro di Torino

Per concludere questo articolo personalissimo sul Salone del libro di Torino, non posso non soffermarmi su qualcosa che mi ha particolarmente colpito e lasciato amareggiato. Mentre (alcuni) piccoli e medi editori lottavano con le unghie e coi denti (ma anche con sorrisi e promozioni) per farsi conoscere, vendere libri e stabilire nuovi contatti, dall’altra parte il mega-stand di Mondadori esponeva alcuni articoli di punta del catalogo 2016: Tutta colpa del denaro del Vostro caro Dexter; Fuori dal web di Matt&Bise; Sono una donna sono la Santa di Daniela Santanchè.

Insomma, il trend che ho potuto notare è che, mentre in basso molti editori ce la mettono tutta per portare avanti un progetto editoriale valido e culturalmente pregno (penso a Voland, Marcos Y Marcos, Perrone, ma anche piccoli editori che ho avuto modo di conoscere di persona come Rogas e Istos), nell’Olimpo dell’editoria si guadagnano soldi gettando sul mercato “ciò che la gente vuole”; e “ciò che la gente vuole” è anche tutta una serie di pattume collegabile alle giovani webstar del momento (youtuber perlopiù), libri scritti verosimilmente da ghostwriter sfruttati e sottopagati, indotti a rimanere invisibili per pagarsi una laurea vivendo in qualche camera singola dai prezzi inaccessibili. È un’immagine populista questa che sto usando? Forse, ma forse anche no. Conosco più di un ghostwriter, come conosco le loro motivazioni.

Con tutti i suoi però e i suoi “lati oscuri”, il Salone del libro di Torino resta comunque un’esperienza che non lascia indifferenti. Che ci si vada solo per acquistare un libro, per farsi un giro o per conoscere nuovi editori e professionisti del settore, è innegabile che questa fiera vada salvaguardata e portata avanti per portare un po’ di lume sull’editoria italiana.

“Visioni in rosa” al Salone del libro di Torino

Numerose sono state le iniziative svolte durante il Salone del libro di Torino 2016. Tra le tante ed interessanti, segnaliamo quella proposta e presentata dalla Casa Editrice BonfirarroVisioni in rosa. Nove autrici per l’incontro sulla scrittura al femminile”.
La giovane casa editrice nasce in Sicilia nel 1985 dall’intraprendenza di Salvo Bonfirraro. L’idea e il progetto è proprio quello di far crescere questa attività editoriale al centro della Sicilia, dove l’unica casa editrice esistente è quella fondata da Salvatore Sciascia a Caltanissetta. Fino agli anni 90 la produzione editoriale è caratterizzata, maggiormente, da raccolte di poesia e narrativa contribuendo alla scoperta di nuovi autori proveniente per lo più oltre lo stretto di Messina. Un’attività trentennale che ha trovato interesse anche nella saggistica, nella storia e nel settore specialistico delle guide turistiche della Sicilia.

Visioni in rosa: lo stato della scrittura al femminile

Con il progetto “Visioni in Rosa” la casa editrice ha voluto proporre degli incontri le migliori scrittrici della casa editrice Bonfirarro. La sensibilità dell’ascolto, il rispetto della memoria, il bisogno di raccontare di Vincenza Barbagallo, Elena Bartolomei, Natascia Berardinucci, Marinella Colombo, Lucie Huskova, Cinzia Nazzareno, Alessia Padovan, Ismete Selmanaj e Marcella Spinozzi Tarducci. Storicamente infatti se la cultura maschile, da sempre dominante nella società, ha avuto caratteristiche di schiettezza e semplicità, quella delle donne è stata da sempre avvezza alla discrezione. Una donna è stata educata a suggerire, mai a dire: il suo linguaggio tiene conto del contesto, dei precedenti, delle conseguenze e del tempo. Virginia Woolf, non a caso, aveva detto che la sfida più grande per una scrittrice era uccidere “l’angelo del focolare”, quella parte di sé che era stata addestrata ad anteporre i bisogni degli altri ai propri in ogni situazione.

Con il raggiungimento della piena parità di diritti, quanto è alta consapevolezza letteraria delle donne? E quanto è ricca di sfumature la scrittura femminile, ora che comincia a debordare dal tappo delle  dei cliché, dalle diversità negate o compresse? A questi e a molti altri interrogativi letterari si è tentato di dare risposta nel corso dell’incontro al Salone del Libro.

L’incontro è stato coordinato da Annarita Bringanti, giornalista culturale e scrittrice. Le diversissime esperienze letterarie delle scrittrici hanno lasciato spazio a intense e feconde riflessioni. Dalla finzione del romanzo, al racconto personale, tracciando un itinerario umano e artistico. Attraverso la lettura di alcune pagine sono state messe a fuoco peculiarità, affinità e differenze legate alla cifra stilistica, linguistica e formale di ciascun’autrice. La discrezione della scrittura femminile è caratterizzante e contrapposta alla dominante cultura maschile. Sebbene sia avvezza spesso alla delicatezza, la scrittura femminile non è per questo meno incisiva e, anzi, lascia segni più profondi proprio perché non impone ma sussurra. Un interessante dibattito si è sviluppato dunque sulla consapevolezza letteraria delle donne e sulle sfumature della scrittura femminile.

Ci auguriamo che questo dibattito possa essere sempre più presente e fuori dall’usuale retorica con cui sono affrontati di solito questi temi. La presenza al Salone del Libro, evento di rilevanza internazionale, ci fa ben sperare e suggerisce la volontà di ricerca e attenzione per la scrittura al femminile che tanta parte ha avuto nella letteratura e che, silenziosamente, continua ad avere.

XXIX edizione del Salone del libro di Torino

Mancano pochi giorni all’apertura del Salone del libro di Torino. Quest’anno il titolo del Salone 2016 che si svolgerà dal 12 al 16 Maggio è “Visioni”. L’idea è quella di un filo conduttore che faccia emergere la capacità di guardare lontano partendo da una salda conoscenza del patrimonio letterario, artistico e filosofico. Grande spazio ai “visionari” tutti coloro che hanno saputo distinguersi per la lungimiranza del progetto, l’innovazione, l’originalità dei metodi operativi e la sapienza divulgativa e comunicativa. Tra i visionari il fisico Roberto Cingolani, direttore dell’Istituto italiano di Tecnologia (IIT), centro per la robotica e nanotecnologie.

Salone del libro di Torino 2016: tra cultura e tecnologia

L’Istituto Italiano di Tecnologia porta al Salone il suo robot androide ‘ICub’, unendo così il libro, insostituibile veicolo di condivisione, le più moderne tecnologie. Insieme a Cingolani ci saranno Marino Golinelli e Brunello Cucinelli. E ancora Guido Tonelli responsabile dell’esperimento che al Cern ha permesso di scoprire, con quello di Fabiola Gianotti, il bosone di Higgs, racconterà i prossimi capitoli di questa nuova avventurosa scoperta. Renato Bruni, docente di Botanica all’Università di Parma, propone la biomimetica come metodo innovativo per dimostrare che la natura è all’avanguardia nell’offrirci soluzioni efficaci, sostenibili e rivoluzionarie. Philippe Daverio terrà una lectio magistralis dal titolo Visionari e televisionari con lo scopo di insegnare come un quadro possa aprire la strada a una pluralità di narrazioni e prospettive infinite. Legata all’arte è certamente la fotografia, in grado di trasformare un’immagine in aperture concettuali modificando la comune percezione; è il caso di un altro visionario Oliviero Toscani che sarà al Salone con un volume che raccoglie le sue opere più famose dal 1965 al 2015.  La visionarietà coniugata al passato consente di «rivedere» e riscrivere la propria storia con strumenti nuovi; è ciò che propone Carlo Ginzburg coniugando insieme scienze umane, arti figurative e letteratura e concentrandosi sulle menzogne e le violenze delle società contemporanee.

Ovviamente la letteratura resta presentissima nelle innovazioni del Salone e per gli autori italiani resta un appuntamento immancabile; in questa 29° edizione Roberto Saviano festeggerà i dieci anni del successo di Gomorra con un’edizione aggiornata del libro. Ci saranno il premio Nobel Dario Fo, Claudio Magris, Erri De Luca, Corrado Augias, Dacia Maraini, Diego De Silva, Alberto Angela, Umberto Galimberti, Luciano Canfora, Antonio Moresco, Antonio Scurati, Elena Stancanelli, Rosa Matteucci, Carlo Bonini Antonio Pennacchi, Marcello Sorgi, Michela Murgia, Donato Carrisi, Giancarlo De Cataldo, Gustavo Zagrebelsky, Igiaba Scego, Domenico Quirico. Un programma ricchissimo, giornate piene di eventi e di ospiti. Tutto il Salone si occuperà di un focus sulle letterature dei Paesi Arabi e saranno presenti importanti ospiti come la scrittrice egiziana Ahdaf Soueif, il poeta siriano-libanese Adonis, il marocchino Mahi Binebine sarà presente anche Shirin Ebadi, la prima donna mussulmana a ricevere il Premio Nobel per la pace, Michael Cunningham, Bernard Quiriny, Muriel Barbéry, Amitav Ghosh, Jeffrey Deaver, Tommy Wieringa. In più quest’anno il Salone esce dai padiglioni del Lingotto e porta i suoi «visionari» in tutta Torino e nei Comuni dell’area metropolitana più di 350 appuntamenti in 170 luoghi differenti. Scuole, chiese, biblioteche, librerie, teatri, atelier, ospedali dove ci saranno incontri con autori, reading, letture, convegni, performance musicali e teatrali, proiezioni, bookcrossing e booksharing, mercati del libro usato, mostre, showcooking.

Quest’anno numerosi saranno anche i premi e le ricorrenze che daranno vita ad altre occasioni di incontro e discussione. Ricorrono infatti 500 anni della prima pubblicazione dell’Orlando furioso. Il poema di Ludovico Ariosto sarà rievocato dalla studiosa Lina Bolzoni. Con l’Omaggio ad Amleto di Fabrizio Gifuni con un evento di Nadia Fusini dedicato a La tempesta sarà ricordato William Shakespeare. A celebrare Miguel Cervantes ci sarà con la proiezione del film Quijote di Mimmo Paladino, con Peppe Servillo e Lucio Dalla. Per i cent’anni della scomparsa di Guido Gozzano ci sarà l’omaggio di Isabella Ragonese così come per i cent’anni dalla nascita di Natalia Ginzburg, Nanni Moretti e Margherita Buy interpreteranno pagine di Lessico famigliare.

Il Salone di Torino si conferma ancora una volta come la più grande libreria italiana del mondo ma anche un prestigioso festival culturale, un essenziale punto di riferimento per gli operatori professionali del libro e uno spazio vivo, dove sviluppare idee tra tradizione e innovazione.

Exit mobile version