All things must pass è il disco del definitivo affrancamento di Harrison dall’ombra dei Beatles e del superamento del trauma dovuto alla tormentata separazione. Il tutto non senza polemiche, ovviamente. Nella copertina Goerge è seduto in un prato in mezzo a quattro nani da giardino. Le interpretazioni negli anni sono state molteplici, ma aldilà dei dibattiti dovuti ai presunti messaggi cifrati presenti nella cover (McCartney ha fatto la stessa cosa in Ram e Lennon in Imagine), l’opera in questione è di innegabile bellezza.
Read More »Pet Sounds dei Beach Boys: il fantastico mondo di Mr. Wilson
Può un disco rasentare la perfezione? Dopo aver ascoltato Pet Sounds, la risposta non può che essere si. Eppure la sua genesi, la sua lavorazione e la sua accoglienza furono tutt’altro che semplici. Alla metà degli anni ’60 i Beach Boys erano i paladini della surf music, corrente musical/esistenziale tipicamente californiana la cui filosofia era incentrata su tre capisaldi: belle ragazze, macchine veloci e, ovviamente, il surf.
Read More »Revolver dei Beatles: Il sacrario del pop
L’arguta critica sociale di Taxman, la dolente bellezza di Eleanor Rigby, gli umori acidi di She Said She Said, l’allegria di Yellow Submarine, la sperimentazione pura di Tomorrow Never Knows, elevano Revolver al rango di capolavoro assoluto e manifesto di un’intera generazione
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