Sergio Tavčar, leggendario giornalista sportivo di Telecapodistria, dopo il successo de "L'uomo che raccontava il basket" (Bottega Errante Edizioni), torna in libreria il 4 settembre con "I pionieri" (Bottega Errante Edizioni), un libro in cui racconta la nascita della redazione sportiva di Telecapodistria e le sue rocambolesche avventure. È il 1971 quando a Capodistria, cittadina a pochi chilometri da Trieste, ma dentro la Federazione Jugoslava, nasce una televisione di confine che farà la storia del giornalismo. Sono gli anni di Tito e della cortina di ferro. Telecapodistria inizia a trasmettere con mezzi di fortuna i più grandi eventi sportivi a livello mondiale. Lo fa in lingua italiana e il suo segnale raggiunge tutto il Nord Italia e gran parte delle regioni adriatiche: l'Italia scopre così Sergio Tavčar, un giornalista diretto, privo di filtri, che racconta il basket e tutti gli altri sport in modo unico. Ne "I pionieri" Sergio Tavčar narra il giornalismo in mezzo all'esplosione degli anni Settanta lungo il confine, della televisione dell'era berlusconiana, dei grandi nomi dello sport come Dan Peterson e Guido Meda, delle trasferte alle Olimpiadi o ai Mondiali: una serie di storie e aneddoti dove si ride, ci si stupisce e si riscopre una memoria sportiva collettiva.
Read More »‘Da Lubiana a Trieste, la pietra di Aurisina del Carso e dell’Istria in Italia e nel mondo’ fino al 14 luglio a Trieste
Inaugurata lo scorso 18 maggio 2024 al Magazzino 26 di Trieste una delle più estese ed articolate mostre dedicate alla Pietra di Aurisina, del Carso e dell'Istria: “Da Lubiana a Trieste, la pietra di Aurisina del Carso e dell'Istria in Italia e nel mondo”. Un viaggio materico nella cultura della pietra che permetterà al visitatore di approfondirne la storia, l’uso nell’architettura e nell’arte, al quale si affiancano visite guidate, escursioni, approfondimenti culturali, laboratori, performance. La mostra è organizzata da Gruppo Ermada Flavio Vidonis in coorganizzazione con il Comune di Trieste e con il sostegno della Regione FVG.
Read More »Giani Stuparich, scrittore mitteleuropeo che rifiutò la realtà mutevole
Scrittore dall'aria "mitteleuropea" e, per tanti, "triestino", Giani Stuparich, nasce da padre istriano e madre triestina, il 4 Aprile del 1891. Dopo aver intrapreso gli studi classici, frequenta l'Università di Praga e si laurea in Lettere a Firenze con una tesi su Machiavelli e la Germania. Durante lo scoppio della guerra, nel 1915, si arruola come volontario nell'esercito italiano prendendo parte alle operazioni sul Carso e sul Monte Cengio, ottenendo la medaglia d'oro al valor militare. Insegna nel liceo triestino "Dante Alighieri" fino al 1942 , anni in cui comincia anche la sua attività letteraria. Arrestato dai nazisti nel 1944, viene liberato grazie alle autorità cittadine. Collabora, come giornalista, con riviste come "Solaria" e "Pan", "La Stampa" e "Il tempo". Muore a Roma il 7 Aprile del 1961, per cause naturali.
Read More »Umberto Saba: una vita tra abisso e rose
mberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (Trieste 1883- Gorizia 1957) è una delle figure dominanti nella cultura italiana novecentesca. La sua poesia segna una strada alternativa rispetto alle tendenze consuete del periodo, è aperta ad una maggiore attenzione verso la vita, la realtà e i sentimenti più profondi dell’animo umano.Il poeta, sin dalla sua nascita, è segnato dal dolore, dalla solitudine e dall’abbandono, tematiche che non a caso impregnano i suoi componimenti e che sono espresse dall’autore con un linguaggio singolarmente tenero e familiare che sembra accarezzare e far vibrare le corde dell’anima.
Read More »“La coscienza di Zeno”: la malattia come punto di forza?
Il romanzo "La coscienza" di Ettore Schmitz, in arte Italo Svevo, pubblicato nel 1923 a Trieste dall’editore Cappelli di Bologna, assurge il romanzo italiano a concezioni e dimensioni europee. La coscienza di Zeno segna l’esordio della psicoanalisi, quella dottrina filosofica (clinica e teraupetica) che più influenzerà il Novecento nella narrativa italiana.
Read More »“Una vita”: storia di un inetto
"Una vita" è il primo romanzo di Italo Svevo, pubblicato nel 1892 dall’editore Vram, inizialmente passato inosservato nel panorama letterario italiano forse perchè inizialmente recava il titolo di "Un inetto", per sottolineare meglio la psicologia del personaggio principale, oltre al pessimismo dello scrittore. Rifiutato dall’editore, Svevo pensa di modificarne il titolo richiamando quello di un noto romanzo di Guy de Maupassant: "Une vie".
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