‘On the road’: al via il concorso di poesia con immagine per la giornata mondiale della poesia 2019

In occasione dell’anniversario della scomparsa di Jack Kerouac, e del libro di Eugenio Montale “Fuori di casa” l’Accademia Mondiale della Poesia promuove la seconda edizione del concorso nazionale di Poesia con Immagine, su Instagram.

Il concorso di poesia promosso quest’anno dall’Accademia Mondiale della Poesia di Verona propone il tema del viaggio.
Nessuna prospettiva come quella del viaggio ha attirato e incantato i poeti antichi e moderni, dall’autore di Gilgamesh all’Omero dell’Odissea a Dante, da Bashō a Santōka, da Baudelaire a Rimbaud, da Whitman alla Beat Generation. L’esperienza contemporanea del viaggio, però, rischia spesso di cadere nello stereotipo, nei recinti convenzionali della cultura di massa. Mai come oggi, dunque, i poeti hanno il compito di risvegliare lo spirito vero del viaggio (spirito aperto al diverso, all’ignoto, all’altrove; spirito flessibile, intrepido e ardente, capace di confrontarsi col movimento incessante della vita, col mistero multiforme del mondo) dalle ceneri del disincanto, dalla noia del turismo prefabbricato, dai luoghi comuni del pensiero unico.

I poeti autentici sanno che per risvegliare questo spirito non occorre inventare immagini eccessive, effetti speciali o ipotesi fantascientifiche: spesso l’altrove si annida, per chi sa riconoscerlo poeticamente, anche nel più umile luogo, nella più inappariscente occasione, nel più semplice “qui”; non di rado le montagne sacre, i castelli incantati e le isole del tesoro sono a pochi passi da noi.

Fino al 3 marzo 2019, i partecipanti dovranno realizzare una poesia dedicata al tema “Il Viaggio”sia esso reale o onirico, fisico o simbolico. Peculiarità del concorso è unire la fotografia e la parola scritta: la poesia dovrà essere un componimento originale di massimo 15 versi. La parola scritta dovrà essere riprodotta attraverso la fotografia. Il testo potrà essere scritto nei modi più svariati: a mano, a macchina, attraverso una realizzazione grafica, purché la parola scritta sia creativamente prodotta attraverso l’uso contemporaneo della fotografia digitale social. Le poesie selezionate dalla Giuria saranno pubblicate sulla piattaforma Instagram dell’Accademia Mondiale della Poesia. Si partecipa pubblicando la foto sul proprio canale Instagram, taggando il profilo di accademiamondialepoesia e inserendo gli hashtag #accademiapoesia. Affinché la partecipazione sia regolare la fotografia andrà anche inviata all’indirizzo email: info@accademiamondialepoesia.com

La cerimonia di premiazione si svolgerà il 22 marzo presso la Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona in occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale della Poesia (Verona, 22 e 23 marzo).
Per i primi 3 classificati della sezione scuole è previsto un laboratorio di poesia con Isabella Leardini. Per gli altri classificati (3 primi premi a livello nazionale e 7 menzioni speciali) è previsto il Diploma d’Onore dell’Accademia Mondiale della Poesia che verrà assegnato nel corso di un incontro di poesia venerdì 22 marzo mattina presso la Sala Maffeiana dell’Accademia Filarmonica di Verona.

È previsto anche un premio speciale assegnato dalla Giuria web di cui fanno parte, fra gli altri, Andrea Cati, Ottavio Rossani e Marcia Theophilo che rappresentano i più importanti canali web di poesia e che diffonderanno attraverso i loro canali il progetto determinando assieme ai loro follower il vincitore decretato dal web. Tutte le poesie verranno pubblicate sulla piattaforma INSTAGRAM dell’Accademia Mondiale della Poesia. Fra i membri della Giuria Paolo Lagazzi, Isabella Leardini, Davide Rondoni, Luigia Sorrentino e Gianmario Villalta.

L’Accademia

L’Accademia Mondiale della Poesia nasce il 23 giugno 2001 a Verona. È infatti nella città che ha visto nascere il poeta latino Catullo, che ha accolto Dante e gli ha permesso di completare la sua “Divina Commedia”, che ha ispirato Shakespeare e che ha accolto Goethe, Dickens, Lord Byron e tanti altri scrittori ed artisti d’Europa e del mondo, che si è tenuta la riunione costitutiva dell’Accademia Mondiale della Poesia, con il sostegno del Comune di Verona e del Ministero italiano degli Affari Esteri. L’UNESCO, la Regione Veneto, la Provincia di Verona, l’Università di Verona e altri sponsor privati hanno dato testimonianza del loro interesse e del loro appoggio.

La fondazione dell’Accademia Mondiale della Poesia era la logica conseguenza della risoluzione n. 29/1999 della Conferenza generale dell’UNESCO che proclamava il 21 marzo di ogni anno Giornata Mondiale della Poesia. Per dare seguito a tale risoluzione occorreva non solo vegliare che ciascun stato membro dell’UNESCO celebrasse il 21 marzo la Giornata Mondiale della Poesia sul suo territorio, ma anche stabilire un’organizzazione che potesse riunire in modo permanente un aeropago di poeti del mondo intero per costituire un conservatorio dell’eccellenza poetica ed un legame creativo tra le diverse espressioni poetiche dei cinque continenti.

Per questo, a Verona, classificata dall’UNESCO città patrimonio storico e culturale dell’umanità, il 23 giugno 2001 presso il Teatro Filarmonico, si è svolta la cerimonia solenne di fondazione dell’Accademia Mondiale della Poesia, alla quale hanno partecipato una cinquantina di poeti provenienti dall’insieme delle aree geo-culturali del mondo, come il Premio Nobel per la letteratura Wole Soyinka, il Presidente del PEN Club International Homero Aridjis, Adonis, Mahmoud Darwich e Mario Luzi.
Grandi poeti, come Leopold Sedar Senghor, Seamus Heaney (Premio Nobel per la letteratura), Yves Bonnefoy e Andrea Zanzotto e Marcia Theophilo hanno accettato di essere membri dell’Accademia, pur non potendo essere fisicamente presenti a Verona.

Che fine ha fatto Mr. Y, di Scarlett Thomas

Scarlett Thomas

“Tiro fuori il libro da sotto il cuscino e mi metto a leggerlo adagio dall’inizio. Rileggo alcune volte la prima riga: ’Alla fine probabilmente non sarò nessuno, ma all’inizio ero conosciuto come Mr Y’.”

Il romanzo “Che fine ha fatto Mr. Y” ,pubblicato per la prima volta nel 2006 e tradotto in Italia nel 2007, porta la firma della scrittrice inglese Scarlett Thomas (“Il giro più pazzo del mondo”, “Il nostro tragico universo”). In un intreccio che lega la suspense di un thriller con le visioni della fantascienza, quest’opera porta in se un misto di filosofia, fisica, scienza e letteratura.

Ariel Manto, studentessa di filosofia della British University,  sta preparando una tesi sugli esperimenti mentali con il suo professore, Saul Burlem. Le sue ricerche la condurranno e la vedranno partecipe di una serie di strane avventure. Momenti inspiegabili anche per la più razionale delle menti avvolgeranno le pagine di questo libro e la vita di Ariel. A scomparire per primo è il suo professore, poi l’università crollerà davanti ai suoi occhi, infine in un negozio di libri usati si imbatterà in una copia di un libro rarissimo e maledetto: “Che fine ha fatto Mr. Y”scritto da Thomas Lumas, uno scienziato del XIX secolo che compiva esperimenti sui poteri della mente umana; il libro è in grado di trasportare chi lo legge nella “Troposfera”, una dimensione fittizia del pensiero che ci fa pensare alla “dottrina delle idee” di Platone. Ariel si imbatterà così nella formula che le permetterà di viaggiare nel tempo e nello spazio attraverso la mente umana. Il solo modo per poter fuggire da quel “luogo” è attraverso una parola-chiave presente nello stesso libro.

La nostra protagonista, e noi con lei, giunge così all’ interno della Troposfera, riuscendo a penetrare l’inaccessibilità della mente umana. E così quel libro, quall’antico manoscritto, rivela ad Ariel la sua maledizione. Una maledizione che colpirà chiunque ne entrerà in possesso attraverso la propria morte.

Ho intrapreso la lettura di questo romanzo con un sorriso beffardo sul volto. Una sfida lanciata a queste pagine con forse l’inconscio desiderio di vederla avverata questa maledizione. E in un pomeriggio d’inverno sono stata accontentata perchè, giunta a metà del libr,o mi sono assopita per la troppa stanchezza per ritrovarmi accanto ad Ariel, in quel mondo sovrannaturale, assurdo, privo di qualsiasi razionalità. Mi sono ritrovata in un luogo oscuro e tenebroso dal quale non sono riuscita ad uscire senza pronunciare quella parola-chiave che da poco avevo appreso attraverso le parole di quella che, a mio parere, è una grande scrittrice. Ero lì, con Ariel, nella Troposfera e non sapevo come uscirne.

Il risveglio è stato strano, pieno di dubbi e domande a cui ancora oggi non so dare una risposta. Forse quelle pagine hanno portato la mia mente a prendere il volo. Forse quelle parole mi hanno colpita così tanto, da portarmi dentro un mondo fantastico senza senso alcuno. Non lo so, non credo di volere una risposta che sia razionale. Questo romanzo è tutto, fuorchè razionale. Ero lì, ne sono uscita. So solo questo.

Prima che decidiate di aprire quelle pagine, ponetevi dunque una sola domanda. Siete pronti per vagare in quelle realtà parallele, a scivolare verso l’ignoto, a conoscere mondi sconosciuti? Siete pronti a scoprire cosa si nasconde dentro la mente umana?

Un libro unico nel suo genere, per gli amanti del mistero e della suspence, e anche per chi volesse appronfondire alcune nozioni di scienza e di filosofia, materie di cui l’autrice sembra essere davvero una profonda conoscitrice, soprattutto per quanto riguardlo il post-strutturalismo e la fenomenologia.Il pensiero umano (e il suo linguaggio) è il vero protagonista del romanzo.

 

“La mente umana è più penetrante che conseguente, abbraccia più di quanto possa legare.”

Luc de Clapiers de Vauvenargues, Riflessioni e massime, 1746

Di Gabriella Monaco

 

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