Simone Turri e Daniela Mecca: “Il Fiore nero”

L’Italia non ha una grande tradizione per quanto riguarda la letteratura gotica ma ultimamente sembra essere il genere prediletto dai giovani che vogliono intraprendere la strada della scrittura; è il caso dei veronesi Simone Turri, 33 anni, perito aziendale e corrispondente in lingue straniere e di Daniela Mecca, 35 anni, impiegata e maestra d’arte, autori della loro prima raccolta di racconti horror che vi segnaliamo:”Il Fiore nero”, edita da Edizioni Montang, 2012.

Sette racconti il cui filo conduttore è il Male portatore di dolore e sofferenza, di fronte al quale però non ci sono né vincitore, né vinti per una lettura sotto il segno della tensione e della paura, avvincente e caustica.

Il primo racconto vede protagonista un avvocato famoso dall’infanzia difficile, oggetto di scherno da parte dei suoi compagni di scuola. Trova un’amicizia particolare in uno strano signore che condizionerà tutta la sua esistenza e quella sei suoi cari. Il secondo vede come protagonista Emily una giovane donna alle prese con i problemi della sua età che verrà risucchiata  in un vortice da una panchina in un parco che invoglia le persone a sedersi su di essa. Nella terza storia, Joseph, un ragazzo tedesco ateo si ritrova a combattere con la sua incapacità di discernere il bene dal male, la realtà dall’incubo, la vita dalla morte. Non poteva mancare la tradizionale bambola infernale che vuole avere il pieno controllo sull’anima della  bambina a cui è stata affidata (quarto racconto). Nel quinto, il male si impossessa di un uomo insospettabile, un monaco di un convento del Michgan dopo la scoperta di una diario maledetto; ma un tormentato ispettore di polizia cercherà di vincere questa battaglia tra sacro e paranormale. Un classico per il penultimo racconto: moglie tradita che tenta di ricominciare una nuova vita nella sua solitudine. Riuscirà a capire chi è veramente e a fare i conti con il suo passato, presente e futuro? C’è spazio anche per la cartomanzia nell’ultima storia che ha come protagonista Madame Zwelda, una sensitiva al limite tra il professionale e la cialtroneria, che lotta con tutte le sue forza contro il Male.

I due giovani scrittori hanno in comune la passione per i viaggi e la stessa concezione della letteratura, quale sistema di interazione con gli altri portando alla luce le proprie emozioni e stati d’animo da condividere con il pubblico; entrambi si ispirano a Stephen King, Jeffrey Deaver e Donato Carrisi.

 

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